Il 24 aprile 2014 è ricorso il 160° anniversario della
stazione ferroviaria di Brescia.
In questi 160 anni la Stazione ha scandito momenti
importanti della Storia dei Bresciani. Essa è stata ed è tuttora parte
integrante ed importante della Storia, volano per il decollo economico,
industriale, tecnologico, commerciale, agricolo e culturale della Città
e dei suoi rapporti con le altre culture, con il mondo.
L’anniversario cade nell’anno che va verso L’Expo 2015 e il
rinnovamento ferroviario attraverso l’alta velocità che l’attraverserà, con tutto
quello che ne consegue per l’economia , la vita dei cittadini e dei lavoratori
per finire alle attività economiche, turistiche e culturali della Città.
In 160 anni è stata luogo e teatro del lavoro di migliaia e migliaia
di ferrovieri che si sono succeduti e dell’attesa e del viaggio di milioni di
passeggeri (9.000.000 all’anno) e tra di
essi dei pendolari. Uno spaccato di varia umanità che l’ha vissuta ed attraversata
nelle varie epoche con le loro gioie e i loro drammi, con i loro sacrifici e
speranze.
Già in un quadro del 1859 del pittore ticinese Carlo
Bossoli, dipinto in occasione dell’ingresso di Vittorio Emanuele II in Brescia
e oggi esposto al Museo del Risorgimento a Torino, è ritratta la Stazione di
Brescia nel suo rapporto con il popolo, con la Città in Festa.
Nel bene e nel male, dall’indomani delle Dieci Giornate
passando per le Guerre d’Indipendenza e gli aneliti risorgimentali, la caduta
del Regno Lombardo –Veneto e l’Unità d’Italia, lo sviluppo dell’industria, del
commercio, dei trasporti, la Prima e La Seconda Guerra Mondiale con il loro
portato di tragedie, distruzione e ricostruzione , nel Regno d’Italia così come
nel Ventennio mussoliniano, nella Repubblica di Salò, nella Resistenza e nella
Repubblica Italiana essa è stata presente nella vita dei Bresciani.
La Stazione fu inaugurata il 24 aprile 1854, giorno in
cui sotto l’impero austro-ungarico fu aperto all'esercizio il tratto Coccaglio
-Verona della costruenda Imperial Regia Privilegiata Strada di Ferro
“Ferdinandea” Milano-Venezia. Di questa Strada Ferrata e della necessità
che passasse per Brescia ne hanno trattato italiani illustri, tra i primi
figure eminenti come (a titolo puramente esemplificativo) Carlo Cattaneo e
l’ing. Giovanni Milani.
Dal punto di vista architettonico, costruito su progetto
dell'ingegnere Benedetto Foix, il fabbricato viaggiatori della Stazione,
nonostante le distruzioni delle guerre e le ricostruzioni e trasformazioni
subite nel tempo, mantiene tuttoggi con il suo stile neoclassico influenzato da
elementi neoromanici e di fortificazioni medievali le caratteristiche che ne
fanno l’unico esempio di stazione austro-ungarica presente sul territorio
italiano.
La Fondazione Negri onlus a Brescia (antico studio
fotografico) con il suo ricchissimo archivio fotografico ne ha documentato
ampiamente le trasformazioni e quelle della città che vi cresceva attorno,
altri fondi archivistici della città hanno altra importante documentazione
originale in proposito e una parte di questo materiale lo si trova on line (ad
es. : fotostoriche.provincia.brescia.it ; sito dell'Archivio Foto Storiche di
Brescia, frutto della collaborazione tra la Provincia di Brescia e la
Fondazione Negri Onlus).
Oggi, la situazione economica e sociale del nostro paese,
non è sicuramente tale da favorire festeggiamenti e celebrazioni, ma - visto “dalla
parte dei lavoratori” – non si può lasciar cadere nell’oblio e nella patina del
tempo la memoria storica di questi eventi e, anche se queste poche note non colmano certo il gap,
delle vite e sacrifici vissuti dai ferrovieri, lavoratori, pendolari, semplici
cittadini “eroi” del quotidiano, del lavoro, della battaglia per la
sopravvivenza quotidiana, che la
storiografia e gli storici raramente o quasi mai indagano.
Queste poche righe vogliono
essere solo un “pro-memoria” storica ed un invito ai lavoratori a non
dimenticare ed a tramandare anche oralmente la propria Storia, in attesa che
grandi cambiamenti portino la storiografia (e non solo) ad occuparsi di loro e
dei loro problemi.
Va, infine, dato atto alla sezione di Brescia dell’AEC
(Associazione Europea Ferrovieri /Association Européenne des Cheminots) ,
associazione che si prefigge lo scopo di aggregare, attraverso iniziative
culturali e di svago, tutti i lavoratori ferroviari europei e coloro che
simpatizzano per questa modalità di trasporto, l’unico tentativo di ricordarne
la ricorrenza ma che alla fine, di
fronte ad innumerevoli difficoltà che si
sono frapposte, ha purtroppo dovuto
rinunciarvi .
“il Respingente”