Sono un macchinista di Trenitalia del trasporto regionale della Campania nell’impianto di Napoli Centrale. Ho letto con molto piacere l’appello all’unità contro la legge Fornero lanciato, a nome degli autoferrotranvieri, dal segretario regionale della FAISA Lombardia sul blog del “Coordinamento Milanese di Solidarietà – dalla parte dei lavoratori” che, a mio parere, è “l’aspetto” centrale della questione.
Per questo sento la necessità di dire qualcosa anch’io, da
macchinista, forse un po’ fuori dalle righe, per meglio precisare alcuni
aspetti di quella lettera e , prima di tutto, per dire che personalmente non ho
mai pensato solo a me stesso ma a tutti i ferrovieri, e soprattutto ai giovani,
che dal 2000 non venivano più inseriti nel fondo speciale, perdendo i
cosiddetti anni di “scivolamento”, con aumento dell’età pensionabile a 65 anni!
La legge Fornero ha sicuramente tenuto in considerazione questi fattori quando
è stata elaborata! Non mi pare chiara, quindi, la richiesta di considerare,
nella modifica di questa legge, alcune specifiche attività che fino al 31
dicembre 2011 non era stata avanzata! Sembra che non si riesca a comprendere
che “la
Fornero” colpisce prima TUTTI i lavoratori, nello spirito di riversare su di essi i costi della crisi economica, i cui peggioramenti poi sono “meglio avvertiti” dai lavoratori di alcuni specifici settori, indipendentemente dall’anno di assunzione, compresi nei TUTTI (che, tra l’altro, non sono solo ferrovieri!).
La Fornero è un derivato della volontà delle grandi
istituzioni finanziarie internazionali di far pagare la crisi ai lavoratori:
crisi partita dagli USA nel 2008, come tutti sappiamo, proprio ad opera di
questa grande speculazione!
Per questa ragione l’obiettivo di modifica della legge in
qualche suo aspetto, lasciandone immutato l’impianto, mi sembra una
rivendicazione parziale che non ha motivo di ricercare la solidarietà e l’unità
dei lavoratori! Credo che ciò non porti a niente e infatti sono passati già più
di due anni senza che nulla sia successo, quando i contatti con i politici non
sono mancati: compresi con quelli delle maggiori coalizioni che hanno votato la
legge! La mia sensazione finale è quella di aver solo dato tempo a certi ambienti
politici, per far cadere nel dimenticatoio la questione previdenziale che, in
definitiva, si appoggiano sul fatto che viene rivendicata solo per poche
categorie di lavoratori!
I primi veri scioperi
nazionali contro la legge Fornero, dal primo gennaio 2012, sono stati quelli
recenti, effettuati dai ferrovieri appartenenti a tutte le categorie
ferroviarie (anche se oscurati dal silenzio dei media, dei partiti e dei
sindacati), a dimostrazione del fatto che il problema previdenziale riguarda
tutti, che si parli di sicurezza o di giuste aspettative, e che è questa la
strada da seguire. Dico di più: proprio perché il problema è di tutti i
lavoratori e dei giovani in particolare, anche per l’ingresso nel mondo del
lavoro, la lotta unitaria andrebbe estesa anche all’esterno dei trasporti
(guardando alle iniziative delle RSU del settore pubblico e privato per
l’abolizione della legge), il che dimostrerebbe che non di una lotta
corporativa si tratta ma di una lotta sacrosanta per migliori condizioni di
vita e per i diritti!
La politica delle
liberalizzazioni dei trasporti, la privatizzazione del TPL, le liberalizzazioni
in generale sono collegate in qualche modo alla questione previdenziale? Io
credo di si……è un campo tutto aperto e magari se ne dovrebbe discutere di più,
per non ragionare su di un solo punto di vista che si vede in quel momento! Ritenendomi
uguale ai <<….tranvieri, “piccoli e sporchi” conducenti di tram
da metri 37 per la città e dei “piccoli” macchinisti della MM che trasportano
1500 anime ad ogni corsa, senza dimenticarci delle donne, dei minatori, dei
pompieri ecc. ecc. ecc.>>, come
da te giustamente evidenziato, credo che la lotta debba essere comune per una
giusta pensione e il dibattito debba essere allargato a tutti i lavoratori,
come tu stesso richiedi in questo passaggio, che probabilmente pensano allo
stesso modo, come dimostrato proprio dagli scioperi dei ferrovieri! Il mio
invito è quindi quello di andare oltre certe visioni, diciamo a senso unico, della
lotta (probabilmente anche dannosa per tutti gli altri!) per allargare il
dibattito e la partecipazione, in modo democratico, a tutti i lavoratori su due
obiettivi: 1) unire la maggioranza di essi; 2) abolire la legge Fornero.
Ho espresso queste mie
opinioni dove ho potuto, compresi i miei contatti, nelle recenti assemblee dei
ferrovieri, e anche alla segreteria nazionale dell’Orsa, sindacato a cui sono
iscritto, nella speranza che venga seguita la strada della lotta unitaria (al
di là delle sigle sindacali) e l’allargamento del fronte dei lavoratori, che
altre strade non ne vedo, e, approfittandone ora dello stesso blog del
“Coordinamento Milanese di solidarietà – dalla parte dei lavoratori”, che si
spinga in questa direzione.
Andrea Acierno,
macchinista Trenitalia