Ci ha scritto, riceviamo e pubblichiamo :
18 07 2014 Da Carmine Curcio (macchinista FS) : non aspettiamo sempre i patti generazionali
dai politici e dai Media, il vero patto incominciamolo a fare noi !
L'ho inviata già ai miei figli ed ai giovani ......
Ai nostri figli, ai giovani : siamo dalla
stessa parte della barricata!
Carissimi figli, carissimi giovani siete
per noi un tesoro inestimabile ,voi siete il nostro futuro, il nostro DNA che
rimarrà anche dopo che noi non ci saremo più. In voi rimarrà parte del DNA che
rimarrà nei vostri figli e nei figli dei vostri figli. Noi siamo convinti che
il vostro avvenire debba essere migliore del nostro perché migliorando voi
miglioreremo anche noi grazie a quella parte di DNA che rimarrà in voi.
Siamo dietro la stessa barricata a
difendere diritti e lavoro ed è veramente difficile dimenticare l’epiteto
che l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero attribuì ai giovani italiani durante
un convegno di Assolombarda: non bisogna mai essere troppo"choosy”, meglio
prendere la prima offerta e poi vedere da dentro e non aspettare il posto
ideale.
Non siamo ancora tenuti per decreto legge a conoscere la lingua
inglese, ci permettiamo di tradurre questo buffo vocabolo: choosy sta per
“schizzinoso” o anche “fannullone”. Si pensi anche al temerario: mandiamo i
‘bamboccioni’ fuori di casa pronunciato da Padoa Schioppa: e alla fin fine poco
importa se quel “fuori” possa diventare in mezzo a una strada.
E rammentiamo
come l’ex premier Mario Monti, sempre composto, preciso, sobrio, abbia
pronunciato: il posto fisso è monotono. Soggetti rispettosi <delle regole, flessibilità
e competitività, fatte nelle stanze dei bottoni delle corporation> ma
che hanno contribuito solo alla sconfitta della gioventù italiana, che si è
aggravata sempre di più in quest’ultimo sciagurato triennio .
I dati parlano chiaro
in questo Paese in cui la disoccupazione degli under 30 si aggira ormai attorno
al 43%. Potrebbe anche esserci qualche fannullone, ma d’altra parte, le
affermazioni fin qui elencate si basano su fondamenta traballanti, come
dimostrato da
un recente studio della Coldiretti, che attesta come un giovane
su quattro (il 23%) accetterebbe un posto da spazzino, il 27% entrerebbe in un
call center e il 36% vestirebbe volentieri la casacca di pony express. Alla
faccia di chi sostiene che i giovani non solo non cercano un posto di lavoro,
perchè intanto vivono bene, coccolati e spesati, a casa con mamma e papà, ma
che quando lo cercano fanno pure gli schizzinosi. Per vivere, e sopravvivere,
torna la paghetta.
I dati del Censis raccontano non solo un paese vecchio ma un
paese di giovani poveri, dopo che l’Inps l’altro giorno aveva celebrato il dato
delle pensioni da 500 a mille euro al mese per il 43% degli anziani.
Dunque? Dei 4,4 milioni di giovani con età compresa tra 18 e 34 anni che vivono per conto proprio, single o sposati/conviventi, 980 mila non riescono a coprire le spese mensili con il proprio reddito. Sono 2,3 milioni quelli che ricevono regolarmente o frequentemente un aiuto economico dai genitori, per sopperire alle necessità. A questo si aggiunge un altro dato terrificante.
In dieci anni
l’Italia ha perso 1.959.000 giovani di età compresa tra 18 e 34 anni a causa
della denatalità, meno 14,9% nel decennio. E gli attuali 11,2 milioni di
giovani stanno cambiando rapidamente gli stili di vita. Rimangono sempre di più
a casa con i genitori: 6,9 milioni nel 2013, cioè il 61% del totale.Dunque? Dei 4,4 milioni di giovani con età compresa tra 18 e 34 anni che vivono per conto proprio, single o sposati/conviventi, 980 mila non riescono a coprire le spese mensili con il proprio reddito. Sono 2,3 milioni quelli che ricevono regolarmente o frequentemente un aiuto economico dai genitori, per sopperire alle necessità. A questo si aggiunge un altro dato terrificante.
Ma tendono
anche a sposarsi sempre meno: nel 2013 risulta coniugato il 22,1%, in
diminuzione rispetto al 30,6% di dieci anni prima. Ultimo colpo di grazia:
secondo il Censis la scomparsa dei posti per i giovani costa oltre 152 miliardi
di euro. In quasi dieci anni si sono persi 2,3 milioni di posti di lavoro tra i
ragazzi di 18-34 anni e gli occupati under 35 sono diminuiti di 12,7 punti
percentuali dal 58,7% del 2004 al 46% del 2013. Anche se vi sono genitori che
hanno più possibilità di sostenere i propri figli questo è un fenomeno che va
riducendosi giorno dopo giorno. Ma la cosa che incomincia a preoccuparci
ancora di più è quella che se andiamo avanti così, con le varie riforme del
lavoro e con l’innalzamento dell’età pensionabile, anche il nostro sostegno
sarà minato, allora forse ci
etichetteranno old-choosy, old-bamboccioni ; ecco noi siamo e resteremo con voi
dalla stessa parte della barricata,.. non saremo mai tra coloro i quali
tagliano i diritti facendoli passare come privilegi!