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venerdì 18 luglio 2014

IL MONDO AGRICOLO IN SUBBUGLIO : contro il dumping commerciale dell’import di riso cambogiano mobilitati i risicoltori in diverse iniziative promosse nelle ultime settimane e giorni sia separatamente che congiuntamente dalle varie associazioni di agricoltori Coldiretti, Confagricoltura, CIA, riserie di Confartigianato. Per salvare il riso «made in Italy», bloccate per un giorno anche le Borse merci di Novara, Pavia e Vercelli…

IL MONDO AGRICOLO IN SUBBUGLIO : contro il dumping commerciale dell’import di riso cambogiano mobilitati i risicoltori in diverse iniziative promosse nelle ultime settimane e giorni sia separatamente che congiuntamente dalle varie associazioni di agricoltori Coldiretti, Confagricoltura, CIA, riserie di Confartigianato. Per salvare il riso «made in Italy», bloccate in successione  per un giorno anche le principali Borse merci di Novara, Pavia e Vercelli…
”No all’import selvaggio”.  Per salvare il riso «made in Italy» i produttori agricoli hanno bloccato in differenti giornate le Borse merci dei principali capoluoghi risicoli, da Novara, a Vercelli (la Borsa merci più importante per il settore), a Pavia, Milano, Mortara e hanno manifestato anche a Roma dove agricoltori e mondine dalle campagne delle principali regioni di produzione sono arrivati per manifestare davanti al Ministero delle Politiche agricole con la distribuzione del vero riso italiano. Gli agricoltori hanno lasciato le risaie dal Piemonte alla Lombardia, dal Veneto all’Emilia Romagna fino in Sardegna per dire basta alla concorrenza sleale provocata dalle speculazioni sulle importazioni  del riso cambogiano che in Italia sono aumentate del 360 per cento nel primo trimestre come ad esempio denuncia  il Dossier della Coldiretti.
La Coldiretti nell’ambito della “battaglia del riso” ha denunciato inoltre che “nel 2014 si è verificata in un solo anno una riduzione del 22 per cento per una riduzione di oltre 15mila ettari delle risaie destinate alla coltivazione di riso varietà indica che viene importata dalla Cambogia, a danno dei coltivatori italiani e a rischio della salute dei consumatori con un allarme sanitario alla settimana provocati dal prodotto asiatico. Dall'inizio della crisi ha chiuso quasi una azienda di riso su 5.
L’Italia nel 2014 è  ancora il primo produttore europeo di riso su un territorio di 218 mila ettari di terra compresi nel triangolo tra Milano, Vercelli e Pavia , con circa quattro mila aziende agricole che li hanno coltivati. Un ruolo ambientale insostituibile e opportunità occupazionali ma la situazione sta precipitando e a rischio c’è il lavoro per oltre diecimila famiglie tra dipendenti ed imprenditori di lavoro nell’intera filiera.
L'accordo Everything But Arms (Tutto tranne le armi)  che ha portato all’azzeramento dei dazi ha favorito l’insediamento di multinazionali in Paesi meno avanzati dove hanno fatto incetta di terreni e si coltiva riso senza adeguate tutele del lavoro e con l’utilizzo di prodotti chimici vietati da decenni nelle campagne italiane ed europee.
La Coldiretti continua a chiedere che vengano fatti controlli qualitativi dopo che nel primo semestre 2014 il sistema di allerta rapido Europeo (RASFF) ha effettuato quasi una notifica a settimana per riso e prodotti derivati di provenienza asiatica per la presenza di pesticidi non autorizzati o che superano i limiti ammessi di residuo e assenza di certificazioni sanitarie.
Dallo sfruttamento in Asia alle speculazioni in Europa dove il riso indica lavorato cambogiano arriva in Italia  ad un prezzo riferito al grezzo inferiore ai 200 euro a tonnellata, pari a circa la metà di quanto costa produrlo in Italia nel rispetto delle norme sulla salute,  sulla sicurezza alimentare e ambientale e dei diritti dei lavoratori, sempre secondo il Dossier della Coldiretti.  Le varietà importate dalla Cambogia appartengono al gruppo degli indica (lunghi B) con chicchi snelli e di forma allungata, e sono indicati per risi bolliti, insalate, contorni che in Italia vengono utilizzati molto come riso parboiled  nei risotti o insalate di riso particolarmente consumati durante l’estate. Con rischi anche per i consumatori perché la produzione straniera puo’ essere spacciata come nazionale non essendo obbligatorio indicare in etichetta l’origine nelle confezioni in vendita.
 “Il riso Made in Italy è una realtà da primato per qualità, tipicità e sostenibilità che va difesa, secondo la Coldiretti, con l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza, la pubblicità dei nomi delle industrie che utilizzano riso straniero, l’applicazione della clausola di salvaguarda nei confronti delle importazioni incontrollate, ma anche l’istituzione di una unica borsa merci e la rivisitazione dell’attività di promozione dell’Ente Nazionale Risi”.
Anche le altre associazioni agricole che fanno capo a Agrinsieme (che include Confagricoltura, Cia e Alleanza cooperative), le riserie artigiane di Confartigianato, le grandi industrie di trasformazione dell’Airi e i mediatori hanno partecipato all’agitazione producendo tutte una serie di iniziative nei principali capoluoghi della coltivazione del riso. Chiedono anch’esse alla Commissione europea  di “ introdurre una Clausola di Salvaguardia per mettere un freno alle importazioni di riso dalla Cambogia, del gruppo dei PMA (Paesi Meno Avanzati) che godono del vantaggio di poter esportare a dazio zero, che stanno distruggendo il mercato del riso indica, oggi, e domani, anche di quello da risotto (Japonica)”.

A Milano l’11 luglio scorso avevano già manifestato con Coldiretti i Coltivatori di riso scendendo in piazza per protestare appunto contro le importazioni a basso costo provenienti dall'Asia. Gli agricoltori, provenienti da tutta la Lombardia, avevano occupato via Melchiorre Gioia, nel tratto adiacente Piazza Citta' di Lombardia, sede della Regione, per segnalare il pericolo corso dal riso 'made in Italy' a fronte delle ‘speculazioni sull'import a basso costo dai Paesi asiatici e in particolar modo dal prodotto a dazio zero proveniente dalla Cambogia' , portando in braccio cartelli con diversi slogan tra cui 'Si' alla clausola di salvaguardia, riso italiano = qualita'' .  Accanto a loro anche un gruppo di mondine che hanno distribuito ai consumatori un sacchetto di riso del territorio e servito anche una degustazione di risotto alla milanese.