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domenica 31 agosto 2014

L’ Italia taglia welfare e posti di lavoro P.A. mentre versa miliardi di euro in Europa !

Riceviamo e pubblichiamo: 
L'Italia è il terzo contribuente netto dell'Ue. Il budget annuale dell'Unione europea è di circa 140 miliardi di euro, ovvero poco più dell'1% del Pil complessivo degli Stati membri. Le risorse versate dall'Italia all'Ue sono aumentate dai 14 miliardi di euro del 2007 ai 16,4 miliardi del 2012, mentre gli accrediti effettuati dall'Unione nel periodo si sono aggirati intorno ai 9-11 miliardi all'anno, determinando dal 2002 al 2013 così un consistente saldo a nostro svantaggio  - €4.994,17 milioni di euro ( - 4.994.170.000 euro) annui!
Esistono tre tipi di risorse per colmare questo contributo al sistema europa:
• le risorse proprie tradizionali: sono costituite principalmente dai dazi doganali sulle importazioni provenienti dai paesi extra UE e dai prelievi sullo zucchero. Nel QFP 2007-2013 gli Stati membri hanno trattenuto il 25 % degli importi a titolo di spese di riscossione;
• la risorsa propria basata sull’imposta sul valore aggiunto (IVA): si tratta di un’aliquota uniforme dello 0,3 % che, tranne qualche eccezione, è applicata sulla base IVA armonizzata degli Stati membri;

• la risorsa propria basata sul prodotto nazionale lordo: ogni Stato membro trasferisce al bilancio dell’UE una certa percentuale della propria ricchezza (espressa in PNL, nel 2012 era lo 0,7554 %). Benché fosse stata concepita come strumento di riequilibrio, è diventata la principale fonte di entrate del bilancio dell’UE, rappresentando circa il 70 % del gettito totale.
Altre fonti di entrata (circa il 6,2 % nel 2012) sono costituite da imposte e altre trattenute sulle retribuzioni del personale dell’UE, interessi bancari, contributi di paesi extraeuropei ad alcuni programmi, interessi di mora e ammende.

Da aggiungere a tutto ciò i miliardi versati dall'Italia e dai paesi dell'eurozona nel MES ,più gli interessi sul debito pubblico e quelli da versare ogni qualvolta che viene richiesto denaro alla Bce !
I nostri politici ed i Media però con la solita storiella dei falsi invalidi, evasori, tagli-riforme senato, province, leggi elettorali, alzamento dell’età pensionabile, riduzione del costo del lavoro,privatizzazioni, flessibilità e competitività <raccontano>,ai cittadini,che il tutto occorre a ridurre il debito Pubblico ! Intanto ricchezze che si accentrano sempre più in
poche mani e disastri economici in molti stati sono realtà che passano come effetti collaterali e non come disastri umanitari .

 30/08/2014  a cura di Carmine Curcio, Macchinista FS

p.s.   I 4 miliardi pagati dall’Italia
<Ad esempio l’anno scorso lo Stato italiano ha pagato alla Bce interessi per circa 4 miliardi di euro sui 102 miliardi presenti nell’Smp **. E’ una cifra importante pari a metà delle tanto tormentate coperture per il bonus di 80 euro. L’8% la Bce lo trattiene in bilancio. Il restante 92% lo ripartisce tra le varie banche centrali europee, che possono trasferire periodicamente poi gli utili ai propri governi. Tenuto conto che il riparto si fa in proporzione al peso dei vari Stati membri dell’eurozona, la maggior parte delle quote di questi interessi (circa il 40%) va alla Bundesbank e alla Bank of France.
Conti alla mano, se è vero che gli acquisti della Bce hanno tenuto sotto controllo lo spread, è anche vero che l’Smp ha trasferito dallo Stato italiano alla Bundesbank poco meno di 1,5 miliardi di euro di interessi solo nel 2013. Il modo in cui l’Smp è stato realizzato evidenzia uno dei numerosi difetti architetturali dell’euro ma questa recente decisione va nella giusta direzione e va cavalcata. Adesso che l’Smp non si sterilizza più, perché la Bce ha deciso di tenersi quasi 170 miliardi di euro di titoli di Stato, va completata l’opera stabilendo che questa detenzione sarà fino a scadenza dei titoli e che non comporta pagamento di interessi. Anzi è arrivato forse il momento di restituire quelli già pagati sinora alla Bce dai paesi periferici in difficoltà. Insomma operare come la Fed muovendosi per il benessere di tutti gli Stati (Uniti) d’Europa.>
**( Il programma Smp portò alla Banca centrale oltre 220 miliardi di euro di titoli di Stato, di cui 102 erano italiani. Tutti ricordano che nel momento più critico della crisi, nel 2011, la Bce decise un programma di acquisto dei titoli di Stato dei Paesi periferici per tenere sotto controllo lo spread con il bund tedesco; si trattava del Securities Market Programme (Smp). La Bce temporaneamente «stampava» moneta per comprare i titoli di Stato dei Paesi periferici in difficoltà; la nuova moneta sarebbe poi stata «eliminata» nel momento in cui i titoli venivano de facto venduti sul mercato.)