Avete mai visto il reparto pediatrico del San Carlo al
2° piano dell’ospedale? Bene, andatelo a vedere e non spaventatevi (ma
indignatevi): derivazioni elettriche scoperchiate “ad altezza di bambino che
gioca”, correnti gelide che penetrano da infissi e finestre rotte,
infiltrazioni d’acqua sulle pareti scrostate e sulle prese elettriche, bagni e docce
insufficienti e comunque disastrati.
E altrettanto pieno di rischi e disagi è il pronto
soccorso pediatrico nella palazzina del DEA.
Eppure già anni fa il dirigente del reparto, dott.
Alberto Podestà, giustamente diceva: “E’ necessario prendersi cura del bambino…
l’ambiente ospedaliero deve essere all’altezza, nel rispetto dei diritti,
tenendo conto dei bisogni affettivi, emotivi, culturali”. Ma la Direzione strategica del San Carlo lo
sa?
DA QUANTO
DURA QUESTA SITUAZIONE?
Già dal luglio 2009 si era decisa la costruzione di un
nuovo reparto pediatrico al 2° piano del settore A. Camere singole o doppie con
bagno, spazi per i famigliari e per i giochi, un reparto per l’isolamento, ecc.
Inizio previsto per il gennaio 2010 e apertura entro 6 mesi. Previsti 3
miliardi di spesa ma con la solita gara al ribasso: la ditta costruttrice
accettava un ribasso del 34%. Quali garanzie si potevano avere? E infatti, ritardi
vari, errori di progettazione che non tenevano conto della dislocazione delle
linee dei gas medicali che dovettero essere spostate, necessità di bonifica
dall’amianto ecc. hanno portato a ingenti aumenti di spesa e neppure la
donazione di 132.000 euro per comperare i mobili è riuscita a far concludere i
lavori.
Dopo 1860 giorni, cioè dopo oltre 5 anni, il reparto è
ancora chiuso e i bimbi restano nelle condizioni che abbiamo descritto!
Ma nessuno sa se questo sarà possibile a breve. E
comunque non lo sarà se non ci sarà una forte iniziativa dei genitori degli
ospiti, delle istituzioni e della popolazione del quartiere.
PURTROPPO TUTTO
IL SAN CARLO E’ IN PROGRESSIVO DISAGIO
I lavori che vengono qua e là effettuati sono spesso
di pura conservazione, o imposti dai pompieri perché necessari a ovviare pericoli
incombenti. E le prospettive sono più che mai inquietanti. Si parla della
ristrutturazione di sei piani dell’edificio con l’abbandono (ai topi!?) dei tre
superiori, della riduzione a solo 400 del numero dei letti (dai 1200 originari),
della avvenuta chiusura degli ambulatori di otorino e di audiometria, della
perdita almeno parziale dell’autonomia in quanto il San Carlo diventerebbe
dipendenza del San Paolo, ecc.
LA SANITA' PUBBLICA E’
ORMAI UN LUSSO PERMESSO A POCHI?
In
Lombardia come altrove: dobbiamo ricordare il continuo taglio delle dotazioni,
la chiusura di reparti in molti ospedali, i tagli ai servizi sul territorio (ai
Sert, per esempio), alle strutture dei Pronto Soccorso ormai al collasso, alle
piante organiche del personale non rispettate, la soppressione del “Soccorso Rosa” : è proprio di questi giorni
la notizia che al San Carlo si vuole chiudere il Servizio che si occupa delle donne vittime di
maltrattamenti e violenze ecc.
Per avviare a soluzione la drammatica
situazione della pediatria al San Carlo, per gli altri temi della Sanità è
indispensabile la partecipazione dei cittadini: occorre denunciare lo stato
delle cose e imporre il superamento dell’incapacità della Direzione, della
rapacità di molti interessati, delle pericolose intenzioni della Regione.
Per tutto questo vi invitiamo al presidio che si terrà
DOMENICA 1° MARZO,
DALLE ORE 10.OO ALLE 12
DAVANTI ALL’INGRESSO
DELL’OSPEDALE SAN CARLO
Coordinamento
lavoratori utenti della sanità