Quindi si canta di povertà e amore, si scrive della guerra (la Prima e
la Seconda) e della sua fine con “El pover Luisìn”, e “di mezzo”
la lotta di Liberazione con lo splendido secondo album dei Gufi, “Non so,
non ho visto, se c’ero dormivo” di Nanni Svampa, Lino Patruno, Gianni Magni
e Roberto Brivio.
E ancora, il lavoro sfruttato con Sciur padrun e l’emigrazione di Ciapa
la rocca e’l flus.
Dopo di che la grande stagione della canzone della mala con Ornella
Vanoni e Milva per arrivare alla struggente “la Zolfara” di Fausto
Amodei (quello dei Morti di Reggio Emilia) e Michele L. Straniero proveniente
dal Cantacronache torinese.
Per giungere infine alla canzone cabaret di Gaber e Jannacci che si
tramuterà nel tempo in teatro-canzone.
Beppe Viola poi (che insieme a Luciano Bianciardi, Giorgio Strehler e
Delio Tessa rappresentano la spiritual guidance di questo festival) ha
descritto meglio di altri questa milanesità fatta di case di ringhiera e “schigera”
ed in maniera del tutto sublime con la sua composizione – quasi un fado
lisboneta - del 1974 «Vincenzina vuol bene alla fabbrica, ma non sa che la
vita giù in fabbrica non c’è, se c’è, com’è?» - scrivendo dell’Innocenti,
un tempo in fondo alla Via Ortica - ed interpretata in maniera lirica sempre da
Enzo Jannacci.
All’inizio della Via Ortica poi, tenendo le spalle alla chiesetta si
scorgono i volti – da Ivan della Mea, Giorgio Strehler a Ornella Vanoni,
passando per Dario Fo, Enzo Jannacci, Nanni Svampa e Giorgio Gaber - del murale
popolare inaugurato nell’aprile 2016, cui si è deciso di dare, con questo
festival, continuità in musica in ambito folk/popolare con i gruppi Ciapa No
Band ed Intesi come Tram che suonano e cantano in milanese con un repertorio
che spazia dalle canzoni del “cabaret cantato” a quelle del
“tropicalismo milanese” alla maniera del poeta Chico Buarque de Hollanda,
cantando di miseria e felicità, riscatto sociale e delusioni d’amore.
E poi uno sguardo aperto sul mondo attraverso le composizioni dei Gang
che ispirandosi ai grandi cantori disillusi dal “sogno americano” quali
Pete Seeger e Woody Guthrie, ci raccontano in musica di speranze e sogni
infranti, sentimenti che ritroviamo, tutti, nel meglio della canzone popolare
milanese, così come nelle streets songs irlandesi dei Ned Ludd.
Senza dimenticare il poeta Delio Tessa che nel 1932 scrive “L’è el
dì di mort, alegher!” splendido gioiello che al meglio esalta la sua vis
agra e corrosiva nei confronti dei conformismi, fonte di ispirazione per i
tanti, i nostri, che tutti con questa prima edizione del festival ricordiamo
“cantastorie”, moderni griot che seguiranno.
Programma 30 Aprile
ore 17.00 Workshop con Carlo Pestelli
“Storia della Musica Popolare”
ore 18.00 - 19.00 INTESI COME TRAM
DOMENICO SCHIATTONE contrabbasso, chitarra, voce
ENZO GILIBERTI sax
MAX DI NOIA batteria
MASSIMO ALO’ chitarre
MARCO STABILINI piano, tastiera
ospite: CASSANDRA PIAZZA voce
ore 19.15 - 20.15 NED LUDD
GIANLUCA SPIRITO voce, chitarra, bouzouki
GIANNI DI FOLCO fisarmonica
GIANNI BERARDI tamburi a cornice
ALESSANDRO MAZZIOTTI zampogna, ciaramella, cornamusa
ore 20.30 - 21.30 CIAPA NO BAND
DAMIANO ZORZO voce, chitarre
ALESSANDRO IANES voce fisa, fischietti
MARTINA GALLINI voce, clarinetto, saxofono
GIORGIO ARMANNI voce, chitarra
GIOVANNI MARANGONI fisarmonica, tastiere
GIORDANO PARENTI batteria, percussioni
RAFFAELE FRAGOLA basso, contrabasso
ore 22.00 - 23.00 GANG
MARINO SEVERINI chitarra
SANDRO SEVERINI chitarre elettriche ed acustiche
Dalle ore 23.30 fino alle ore 01.00
Dj set - FUTURO TROPICALE musica italiana e internazionale anni ‘50 - ‘60 - ‘70
Il bar della Balera sarà aperto con panini gastronomici, arrosticini abruzzesi in modalità “Street Food”.
La cucina della trattoria sarà aperta dalle ore 19.00 alle ore 22.00 con menù fisso a 20 euro
(prenotazione obbligatoria 02-7012 8680).
La Balera dell’Ortica Via G. A. Amadeo, 78 Milano (tram 5 – bus 54)
Entrata gratuita