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venerdì 26 settembre 2014

Eliminare articolo 18 è dannoso...: la posizione del sindacato Unità Sindacale Falcri Silicea

COMUNICATO STAMPA
Eliminare articolo 18 è dannoso, serve riforma complessiva mercato
Modifica avrebbe impatto fortissimo sul settore del Credito
“Incentrare la riforma del lavoro sulla distruzione dell'articolo 18 basandosi su impostazioni ideologiche è dannoso e fuorviante, sono altri i problemi che affliggono il mercato del lavoro italiano”. Lo afferma il Segretario Generale di Unità Sindacale Falcri Silicea Emilio Contrasto che aggiunge “è necessario procedere a una riforma complessiva che non riduca la tutela dai licenziamenti illegittimi ma che, anzi, la ampli, riveda il sistema degli ammortizzatori sociali, introduca meccanismi di incentivazione per la riqualificazione e ricollocazione professionale ed un sistema di protezione sociale generale improntato al principio del reddito minimo e, ancora, agisca sul versante della formazione professionale”. Contrasto continua sottolineando come nel Settore del Credito, comparto, insieme a quello della Riscossione, di competenza di UNISIN, "l'art. 18 riguardi praticamente il 100% delle imprese e dei lavoratori, per cui ogni intervento in materia ha impatti fortissimi sugli addetti". "La CGIA di Mestre evidenzia come l'art. 18, stante il requisito dimensionale dei 15 dipendenti, si applichi ad una quota residuale delle imprese italiane (2,4,%), ma al contempo tuteli la maggioranza (57,6%) dei lavoratori subordinati e questo dato dimostra come la tutela contro i licenziamenti illegittimi, peraltro già indebolita dalla Riforma Monti Fornero, non può rappresentare per le imprese un ostacolo sulla via della flessibilità, mentre per i lavoratori rappresenti una indispensabile tutela reale oltre che un principio di dignità", è l'analisi del segretario di UNISIN. "Per rilanciare l'economia italiana e con essa l'occupazione – conclude Contrasto – da tempo UNISIN insiste sul fatto che bisogna promuovere politiche economiche anticicliche e quindi agire sul fronte degli investimenti, sbloccando quelli pubblici ed incentivando quelli privati, soprattutto nel campo dell'innovazione, della ricerca e sviluppo, della formazione. Solo la crescita dell'occupazione e della domanda, e non politiche incentrate esclusivamente su tagli ed austerity, potranno agevolare il riequilibrio dei conti pubblici ed il rispetto dei parametri UE".

UNITÀ SINDACALE
Falcri Silcea

Roma, 8 settembre 2014