La
condizione delle lavoratrici e dei lavoratori nel Paese, a causa delle
politiche economiche praticate dal governo italiano su indicazione dell’Europa,
è semplicemente drammatica. La grande concentrazione dei redditi derivati dalla
proprietà del capitale a costo di un calo molto marcato dei redditi da lavoro,
ha determinato una diminuzione della domanda e della crescita economica,
causando una diminuzione della percentuale delle persone che lavorano, e,
contemporaneamente, una crescita esponenziale della disoccupazione, che, grazie
anche all’indecente innalzamento dell’età pensionabile, ormai interessa tutte
le fasce d’età.
E il governo, invece di mettere in campo azioni finalizzate
alla piena e buona occupazione, che fa?
Si limita a dare la mancetta a “pochi” eletti, precarizza
ulteriormente i contratti a termine e, ultimo ma non meno dannoso, svilisce la
figura del rappresentante sindacale – dimezzando i permessi sindacali e facendo
passare per cialtroni privilegiati tutti i rappresentati dei lavoratori – utilizzando
i lavoratori pubblici come banco di prova.
Forse il vero problema è che la piena occupazione dà potere al mondo del lavoro, permettendo che aumenti la sua sicurezza e il suo livello di diritti e diminuendo proporzionalmente i redditi da capitale. E forse questo a “qualcuno” non piace.
Forse il vero problema è che la piena occupazione dà potere al mondo del lavoro, permettendo che aumenti la sua sicurezza e il suo livello di diritti e diminuendo proporzionalmente i redditi da capitale. E forse questo a “qualcuno” non piace.
Tutte queste azioni infatti, hanno come unica logica la
distruzione dei diritti dei lavoratori e la difesa dei privilegi dei padroni e
degli speculatori.
Noi lavoratrici e lavoratori, studenti, cassintegrati e precari,
esodati, disoccupati e pensionati, noi che abbiamo sempre vissuto del nostro
lavoro e oggi siamo in mezzo a una strada, noi che abbiamo studiato o stiamo
studiando per avere un futuro dignitoso, noi che siamo considerati troppo
giovani per andare in pensione ma troppo vecchi per lavorare, noi che abbiamo a
cuore il futuro di questo Paese, la cui Costituzione è stata scritta con il
sangue dei nostri nonni e nonne Partigiani, noi che facciamo fatica ad arrivare
alla terza settimana, ABBIAMO DECISO CHE E’ ORA DI CAMBIARE PASSO.
Per questo ti invitiamo a partecipare a questa Assemblea,
propedeutica alla costruzione di una Marcia per il Lavoro milanese, capace di
rimettere al centro della discussione politica temi concreti e soluzioni per
ottenere piena e buona occupazione, partendo da chi ha contribuito a far
crescere ed arricchire il territorio e oggi si vede negare il proprio futuro.
Durante l’assemblea verrà discussa la costruzione di una
serie di iniziative che siano sia di informazione, agitazione e organizzazzione
di un percorso di coordinamento delle realtà di lotta nel nostro territorio,
sia preparatorie alla marcia.
fra le altre valuteremo la costruzione comune dell’iniziativa con i compagni della fabbrica tessile turca Kazova, occupata e rimessa in produzione dai suoi operai, prevista per il 12 settembre prossimo a Milano, per discutere anche a livello internazionale il problema fondamentale che sta alla base dello sfruttamento capitalista:
fra le altre valuteremo la costruzione comune dell’iniziativa con i compagni della fabbrica tessile turca Kazova, occupata e rimessa in produzione dai suoi operai, prevista per il 12 settembre prossimo a Milano, per discutere anche a livello internazionale il problema fondamentale che sta alla base dello sfruttamento capitalista:
mercoledi’ 3 settembre
assemblea Comitato di
Lotta per il Lavoro
ore 21 - c/o circolo PRC di Sesto San Giovanni,
Via Don
Giovanni Minzoni, 125
Insieme si può, uniti si vince.
Produrre si, ma per chi e per che cosa?
Comitato di Lotta per il Lavoro Milano e Provincia