La commissione europea il 28.5.2014 con COM(2014) 330 final COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO scrive: si deve “parlare con una voce sola e coerente” in materia di energia e sicurezza energetica. Detto in altre parole, gli Stati membri dell’Ue devono rinunciare alla sovranità nazionale in materia. Infatti a pag. 20 inoltre gli accordi a livello di Stati membri con i paesi terzi nel settore
dell’energia dovrebbero essere pienamente conformi alla normativa dell’Unione ed alla politica di sicurezza dell’ approvvigionamento[..] Si fa riferimento in particolare alla possibilità di introdurre disposizioni standard e di chiedere l’assistenza della Commissione(europea) nel corso dei negoziati [..] gli Stati membri e le imprese interessate devono informare la Commissione non appena possibile prima di stipulare accordi intergovernativi [..] e devono chiedere l’assistenza della Commissione nel corso dei negoziati. Ovvero, se davvero l’Eni ha trovato in Mozambico un giacimento di gas tale da soddisfare i bisogni dell’Italia per 30 anni, l’Italia se lo sogna di stringere accordi col Mozambico come le pare e piace o come ritiene più vantaggioso. Renzi, che è andato a trattare col Mozambico cosa farà? Dovrà chiederlo all’Europa. Dallo stesso documento(COM 2014 330 final) si legge <Circa il 70% del gas consumato nell'Unione è di provenienza esterna. Si prevede che la quota rimanga stabile sino al 2020 e successivamente aumenti leggermente fino a circa 340-350 miliardi m3 entro il 2025-2030. Nel 2013, il 39% delle importazioni di gas in volume proveniva dalla Russia, il 33% dalla Norvegia ed il 22% dal Nordafrica (Algeria e Libia), sei Stati membri dipendono dalla Russia per il totale delle loro importazioni di gas; tre di essi coprono col gas oltre il 25% del proprio fabbisogno energetico. Nel 2013 la Russia ha fornito il 39% delle importazioni di gas naturale nell'UE e il 27% del consumo di gas e ha esportato il 71% del proprio gas in Europa, in primis verso la Germania e l'Italia.> Inoltre si legge ancora <È prioritario da un lato diversificare maggiormente i fornitori di gas naturale(.)..si prevede che la maggior parte dei volumi sarà convogliata verso i mercati asiatici, ma alcune società europee stanno già negoziando contratti di approvvigionamento di GNL con i produttori statunitensi. Questi sviluppi dovrebbero essere agevolati traducendone opportunamente le priorità nella politica esterna dell'UE, in particolare nei negoziati in corso in vista di un partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP). Leggere i grandi media nazionali (tipo Ansa) ed internazionali (Wall Street Journal), sembra che la notizia sia tutt’altra. Sembra cioè che ora a Bruxelles stiano semplicemente litigando sul target di efficienza energetica da raggiungere entro il 2030. Ma filtra una bozza segreta del Ttip è datato 27 maggio: praticamente l’Ue supplica di potere importare dagli Usa petrolio e gas, quest’ultimo in sostituzione del gas russo. Lo ha reso pubblico il Washington Post, secondo il quale all’Ue fa gola il boom statunitense del petrolio e del gas non convenzionali: estratti cioè con la tecnica delfracking, rovinosa per l’ambiente. Il gas americano (se e quando arriverà, e magari si tratterà di gas canadese importato e ri-esportato dagli Usa) sarà molto più caro di quello russo. Bisogna liquefarlo, portarlo via nave ad un rigassificatore europeo, trattarlo affinchè, da liquido, torni ad essere gas. Il quotidiano della P.A. ha fatto i conti: I prezzi di esportazione del gas USA liquefatto hanno raggiunto nell’aprile 2014 (dati EIA) il valore di 0,60 dollari a metro cubo, contro il prezzo di acquisto del gas russo che si aggira intorno a 0,35 dollari a metro cubo. Al
prezzo di esportazione va aggiunto però nel caso del gas statunitense il costo di trasporto sulle navi LNG e il costo di rigassificazione.Traduzione: pur di fare un piacere agli affaristi del fracking statunitense, l’Unione Europea è disposta a raddoppiare le bollette del gas pagate dai suoi cittadini. La realtà dimostra che i popoli e i cittadini sono avvolti da guerre economiche per interessi di multinazionali più che politici e nello stesso tempo inondati delle più svariate notizie dei Mass Media.
04/09/2014 Carmine Curcio, Macchinista FS