LEONARDO/FINMECCANICA: “ingenuità” al vostro servizio
Moretti vende anche FATA LOGISTIC
Drastica riduzione del fuori casa: migliaia di lavoratori rischiano il posto
Prosegue la cura dimagrante dell’azienda parastatale diretta dall’AD nominato dalla forza politica ora in auge, cura dimagrante fatta per tentare di risanare (secondo l’AD) una situazione che stava per portare al tracollo l’intero gruppo. Secondo le teorie dell’AD è necessario mantenere il controllo dell’Alta Tecnologia mentre tutto il resto serve solo per fare cassa. Ora tocca a FATA Logistic che gestisce la logistica e la movimentazione dell’intero gruppo e che M. M. si prepara a vendere al miglior offerente rappresentato solo da multinazionali estere (DHL, FEDEX ecc.), che agiscono all’interno degli appalti attraverso il massiccio uso di cooperative con “dipendenti” con bassi stipendi e con poche tutele, nel silenzio assordante dei soliti sindacati.
Quale sarà la prossima azienda da “sacrificare”? FGS???
Da Frosinone a Varese, dall’Inghilterra all’Italia e da Grottaglie a Torino, sono già iniziati i trasferimenti “forzati” di lavoratori voluti dall’AD allo scopo di riequilibrare le forze da dove c’è poco lavoro a dove, invece, si deve arginare un picco produttivo; In realtà il “picco produttivo” viene creato grazie alla riduzione di centinaia di migliaia di ore di attività “fuori casa”, attività esternalizzate da decenni (sempre per volere di Finmeccanica), che ci sta portando alla massiccia perdita di Know-how e che ora ci presenta un conto salato da pagare: solo in Agusta si parla di 300 lavoratori lasciati a casa in un anno, lavoratori che sono in azienda da decenni e che sarà difficile rimpiazzare visto il loro livello di conoscenza acquisito; un altro contraccolpo da assimilare grazie agli errori di valutazione da parte di chi agisce velocemente ma ragiona molto lentamente. Le aziende dell’indotto ringraziano per la cortesia.
“…… fornitori non all’altezza della qualità del prodotto richiesta dal cliente; troppi “modelli” sul mercato; enormi investimenti per macchinari mai usati in favore di aziende esterne poco qualificate; abbiamo troppi operai rispetto agli impiegati; un quarto dell’engineering non è in grado di progettare un prodotto di qualità; molti dirigenti hanno fatto carriera non per motivi professionali; ci sono “siti” con dipendenti che non timbrano la presenza; dobbiamo fare massicci investimenti nel militare a discapito del civile; ennesimo cambio del nome necessario per “ripulire” l’azienda; una classe politica inadeguata per questa azienda;....…”
Questo è il pensiero del nostro ben amato AD espresso in modo abbastanza chiaro durante la sua audizione in parlamento ma che non si sta concretizzando con dei buoni risultati, anzi, tutt’altro: continuare a criticare la classe dirigente non è il modo migliore per farla produrre; controllare tutti i budget di spesa e rinegoziare tutti gli appalti al ribasso non si traduce in un migliore servizio; investire nel militare quando è il civile che ci tiene in piedi non vuol dire avere intuito negli affari;
Ai nostri errori si stanno sommando gli errori dovuti all’inesperienza e all’arroganza di chi pretende di sapere tutto….. così non si rischia il tracollo?
20 Luglio 2016