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martedì 27 maggio 2014

RI-vediamoli...a cura di Giovanna Frisoli : SIGNORINA EFFE di Wilma Labate, STORIA D’AMORE E DI LOTTE nell’autunno 1980


RI-vediamoli...:  
SIGNORINA EFFE di Wilma Labate
STORIA D’AMORE E DI LOTTE nell’autunno 1980
Titolo originale Signorina Effe
Nazione Italia
Anno 2007
Genere Drammatico
Durata 95’
Regia Wilma Labate
Sito ufficiale
Cast Filippo Timi, Valeria Solarino, Sabrina Impacciatore, Fausto Paravidino,
Clara Bindi, Gaetano Bruno, Luca Cusani, Marco Fubini, Giorgio Colangeli, Fabrizio Gifuni
Produzione Bianca Film, Rai Cinema

Torino, 1980. “Signorina effe” è una rappresentazione assai riuscita, sul piano di un nuovo realismo cinematografico, di un episodio deprimente della nostra storia recente, perché parla dello sciopero dei 35 giorni alla Fiat, della cosiddetta “marcia dei quarantamila” e allo stesso tempo di una storia d’amore nell’ambiente operaio di quel 1980.
Il film rievoca davvero “tempi molto lontani”, come di un mondo irreparabilmente scomparso fatto di persone concrete che, dall’una e dall’altra parte, rappresentavano un’Italia che oggi non esiste più ma che ha significato un momento decisivo della svolta a cui quell’esperienza diede inizio e di cui si è persa la memoria storica.
Allora s’incominciava a parlare - lo ricorda la regista - per la prima volta di termini come “mobilità” e “flessibilità” che negli anni successivi, e ancora oggi, sarebbero diventati centrali nel dibattito sullo sviluppo economico e sulle tesi diverse a proposito dei modelli destinati a prevalere nella crisi e nella trasformazione della grande industria, e dunque della Fiat e dell’Italia postindustriale.
Sullo sfondo delle lotte sindacali contro la riorganizzazione aziendale in casa Fiat - che sarebbe dovuta procedere al prezzo del sacrificio di migliaia di posti di lavoro tra gli operai - Emma e Sergio si incontrano e si amano, nel breve lasso dei 35 giorni di proteste che furono chiusi dalla marcia dei 40 mila colletti bianchi.
In questo pezzo di storia d’Italia, i due protagonisti rappresentano le parti che la proprietà vorrebbe mettere l’una contro l’altra: Emma è laureanda in matematica, lavora ai piani amministrativi di Fiat e sta con un ingegnere, sempre dell’azienda torinese. E’ figlia di immigrati meridionali e il padre è stato anch’esso operaio alla Fiat ora in pensione: Emma rappresenta per tutta la famiglia la possibilità di un riscatto sociale. Invece si gioca la sua possibilità di “ascesa sociale” innamorandosi di Sergio, un operaio, una testa calda, in prima linea nella lotta.
Per tutta la durata dello scontro tra azienda e operai, Emma vive la sua passione che le toglie il senso della sua faticosissima “carriera” spingendola a rompere con la famiglia e con l’uomo benestante che sta per sposare. L’epoca delle lotte oramai è chiusa e quello che attenderà i due, nonostante le scelte, non prometterà nulla di buono.
Alle scene del film si succedono i pezzi di repertorio tratti in buona parte dal  documentario “Signorina Fiat” girati da Giovanna Boursier nel 2001 e che mostrano alcuni dei personaggi protagonisti di quei giorni, come ad esempio Giuliano Ferrara che era allora al seguito di Berlinguer, prima di trasmigrare verso lidi opposti dove si trova tuttora.
 a cura di Giovanna Frisoli