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mercoledì 23 luglio 2014

M.Moretti: “Finmeccanica fa troppe cose, va risanata”; ADL: ... senti da che pulpito! - Da Segretario Nazionale FILT-CGIL a A.D. FS e Finmeccanica, LA COERENZA NON E’ TUTTO

riceviamo e pubblichiamo :
Da Segretario Nazionale 
FILT-CGIL a 
A.D. FS e Finmeccanica
LA COERENZA 
NON E’ TUTTO
Finmeccanica fa troppe cose, va risanata
... senti da che pulpito!

MORETTI: Socializzare le perdite (e privatizzare i guadagni), queste sono le parole d’ordine del nuovo Amministratore Delegato che, dopo un ventennio come A.D. delle FS, viene nominato A.D. Finmeccanica, e non solo…….:

Presidente della Fondazione FS Italiane
Presidente del Consiglio di Amministrazione di Grandi Stazioni 
Responsabile ad interim della Direzione Centrale Affari Internazionali e Istituzionali.  Vicepresidente della Union internationale des chemins de fer
Presidente dello European Management Committee della UIC (Union Internationale des Chemins de Fer)
Co-Chairman dello Italian Egyptian Business Council.
Presidente Onorario di AIAD, Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza
Presidente del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani 
Componente della giunta di Confindustria 
Componente elettivo del Consiglio Direttivo e del Comitato Tecnico Europa di Confindustria 
Componente di Giunta Assolombarda.
Membro del Consiglio Direttivo dell'Associazione Amici dell'Accademia dei Lincei 
Membro della ANIE (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche)
Vicepresidente con delega alle Grandi Infrastrutture dell'Unione Industriali Napoli
Da ottobre 2012 è componente del Consiglio Direttivo e della Giunta di Unindustria
Membro Comitato Scientifico Fondazione Politecnico di Milano
Consigliere Generale Fondazione SLALA
Presidente della Consulta del progetto FIGI - Facoltà Ingegneria Grandi Imprese - dell'Università La Sapienza di Roma
Membro del Consiglio di Amministrazione dell'Associazione CIVITA
Membro del Comitato d'Onore del Coro Polifonico Romano Oratorio del Gonfalone.

Dopo aver “Risanato” le Ferrovie dello Stato dove ha iniziato TAGLIANDO LE SPESE
AI MANAGER e, dopo aver eliminato i “rami secchi”, le stazioni poco utilizzate, le linee troppo costose (molti utenti lo vorrebbero ringraziare), ha TERMINATO con un taglio del personale che partiva dai 220 mila dipendenti fino agli attuali 80 mila, ora si appresta a Risanare (esattamente allo stesso modo), anche Finmeccanica. C’E’ POCO DA STARE ALLEGRI!!

Che sposti la sede legale da Varese a Roma è poco importante visto che fino a pochi mesi fa la sede legale di AgustaWestland era in Olanda e mai nessuno si è chiesto il perchè, quello che ci interessa è l’intenzione di risparmiare il 20% con la riduzione dei costi e mandare via, pagati A PESO D’ORO, i precedenti manager per rimpiazzarli con i soliti “superdotati” considerati i “migliori sulla piazza” o, semplicemente, altri super manager da strapagare a peso d’oro: come detto sopra, LA COERENZA NON E’ TUTTO …
                                                                                                                
……..speriamo non si accorga dei “parenti” dei sindacalisti!!!!

23 luglio 2014


ADL Varese – Sindacato di Base

Dati ISTAT : Occupati

Occupati per settore di attività economica e professione. Valori assoluti 2013 
in migliaia. Variazioni 2008-2013 e variazioni 2012-2013 assolute in migliaia e percentuali

Occupati per sesso e tipologia lavorativa - Anni 2008, 2012, 2013. (Valori assoluti in migliaia, valori percentuali, variazioni assolute in migliaia e percentuali

Occupati per posizione, settore di attività e ripartizione geografica. Anno 2012 e 2013. Dati assoluti e variazioni %. 

Fonte: Istat  

lunedì 21 luglio 2014

Ai nostri figli, ai giovani : siamo dalla stessa parte della barricata!

Ci ha scritto, riceviamo e pubblichiamo :
18 07 2014 Da Carmine Curcio (macchinista FS) : non aspettiamo sempre i patti generazionali dai politici e dai Media, il vero patto incominciamolo a fare noi !
L'ho inviata già ai miei figli ed ai giovani ...... 

Ai nostri figli, ai giovani : siamo dalla stessa parte della barricata!
Carissimi figli, carissimi giovani siete per noi un tesoro inestimabile ,voi siete il nostro futuro, il nostro DNA che rimarrà anche dopo che noi non ci saremo più. In voi rimarrà parte del DNA che rimarrà nei vostri figli e nei figli dei vostri figli. Noi siamo convinti che il vostro avvenire debba essere migliore del nostro perché migliorando voi miglioreremo anche noi grazie a quella parte di DNA che rimarrà in voi.
Siamo dietro la stessa barricata a difendere diritti e lavoro ed  è veramente difficile dimenticare l’epiteto che l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero attribuì ai giovani italiani durante un convegno di Assolombarda: non bisogna mai essere troppo"choosy”, meglio prendere la prima offerta e poi vedere da dentro e non aspettare il posto ideale. 

Non siamo ancora tenuti per decreto legge a conoscere la lingua inglese, ci permettiamo di tradurre questo buffo vocabolo: choosy sta per “schizzinoso” o anche “fannullone”. Si pensi anche al temerario: mandiamo i ‘bamboccioni’ fuori di casa pronunciato da Padoa Schioppa: e alla fin fine poco importa se quel “fuori” possa diventare in mezzo a una strada. 
E rammentiamo come l’ex premier Mario Monti, sempre composto, preciso, sobrio, abbia pronunciato: il posto fisso è monotono. Soggetti rispettosi <delle regole, flessibilità e competitività, fatte nelle stanze dei bottoni delle corporation> ma che hanno contribuito solo alla sconfitta della gioventù italiana, che si è aggravata sempre di più in quest’ultimo sciagurato triennio . 

I dati parlano chiaro in questo Paese in cui la disoccupazione degli under 30 si aggira ormai attorno al 43%. Potrebbe anche esserci qualche fannullone, ma d’altra parte, le affermazioni fin qui elencate si basano su fondamenta traballanti, come dimostrato da
un recente studio della Coldiretti, che attesta come un giovane su quattro (il 23%) accetterebbe un posto da spazzino, il 27% entrerebbe in un call center e il 36% vestirebbe volentieri la casacca di pony express. Alla faccia di chi sostiene che i giovani non solo non cercano un posto di lavoro, perchè intanto vivono bene, coccolati e spesati, a casa con mamma e papà, ma che quando lo cercano fanno pure gli schizzinosi. Per vivere, e sopravvivere, torna la paghetta. 

I dati del Censis raccontano non solo un paese vecchio ma un paese di giovani poveri, dopo che l’Inps l’altro giorno aveva celebrato il dato delle pensioni da 500 a mille euro al mese per il 43% degli anziani.
Dunque? Dei 4,4 milioni di giovani con età compresa tra 18 e 34 anni che vivono per conto proprio, single o sposati/conviventi, 980 mila non riescono a coprire le spese mensili con il proprio reddito. Sono 2,3 milioni quelli che ricevono regolarmente o frequentemente un aiuto economico dai genitori, per sopperire alle necessità. A questo si aggiunge un altro dato terrificante.
In dieci anni l’Italia ha perso 1.959.000 giovani di età compresa tra 18 e 34 anni a causa della denatalità, meno 14,9% nel decennio. E gli attuali 11,2 milioni di giovani stanno cambiando rapidamente gli stili di vita. Rimangono sempre di più a casa con i genitori: 6,9 milioni nel 2013, cioè il 61% del totale.
Ma tendono anche a sposarsi sempre meno: nel 2013 risulta coniugato il 22,1%, in diminuzione rispetto al 30,6% di dieci anni prima. Ultimo colpo di grazia: secondo il Censis la scomparsa dei posti per i giovani costa oltre 152 miliardi di euro. In quasi dieci anni si sono persi 2,3 milioni di posti di lavoro tra i ragazzi di 18-34 anni e gli occupati under 35 sono diminuiti di 12,7 punti percentuali dal 58,7% del 2004 al 46% del 2013. Anche se vi sono genitori che hanno più possibilità di sostenere i propri figli questo è un fenomeno che va riducendosi giorno dopo giorno. Ma la  cosa che incomincia a preoccuparci ancora di più è quella che se andiamo avanti così, con le varie riforme del lavoro e con l’innalzamento dell’età pensionabile, anche il nostro sostegno sarà minato, allora forse  ci etichetteranno old-choosy, old-bamboccioni ; ecco noi siamo e resteremo con voi dalla stessa parte della barricata,.. non saremo mai tra coloro i quali  tagliano i diritti facendoli passare come privilegi!                      
 I vostri genitori ,…quelli dalla stessa parte della barricata. 

venerdì 18 luglio 2014

in Lombardia 18 Luglio: Agricoltori, scatta la protesta «Basta cemento sui campi»

Agricoltori, scatta la protesta «Basta cemento sui campi»
18 luglio 2014 dall' ECO DI BERGAMO.it
 Agricoltori lombardi in rivolta. Questa mattina si sono mobilitati con i loro trattori dandosi appuntamento a Milano in via Pola 12, sotto la sede di Infrastrutture Lombarde, per salvare l’agricoltura del territorio stretta - come scrive la Coldiretti in un comunicato - in un abbraccio mortale dalle nuove arterie autostradali in corso di realizzazione. Simbolo della protesta la «betoniera killer» che fa scomparire piante e animali per fabbricare cemento che mette a rischio la stabilità idrogeologica del territorio...     continua a leggere l'articolo su ecodibergamo.it

CFL, E' ARRIVATO IL LIVELLO "UNILATERALE" : dopo i 2 giorni di sciopero promossi dal Sindacato di base ADL,è stato riconosciuto il 5° livello ai lavoratori di CFL, la cooperativa sub-sub-appalto all’interno della AgustaWestland di Cascina Costa di Samarate (VA)

Che spettacolo, è arrivato il livello “unilaterale” agli operai della CFL, , la cooperativa che ha  in sub-sub-appalto la gestione della logistica e della movimentazione  all’interno della AgustaWestland di Cascina Costa di Samarate (VA), che hanno scioperato per due gironi di fila …
“gentile signor ....
abbiamo il piacere di comunicarle che in relazione al contratto lavoro in corso, disciplinato dal CCNL trasporti merci logistica, a far data dal 1 giugno 2014 la direzione della scrivente
ha deciso di riconoscere il 5° livello di tale contratto collettivo.
Dato quanto sopra, Voglia considerare che gli elementi retributivi,
premio produttività, una tantum, indennità sabato,
verranno assorbiti nella retribuzione tabellare prevista per il 5° livello
fino a concorrenza utile per il mantenimento della sua attuale retribuzione.
Nel complimentarci per l’acquisizione del suo superiore livello contrattuale
cogliamo l’occasione per porgere distinti saluti.”


CFL/CAL                                                                                      ...


IL MONDO AGRICOLO IN SUBBUGLIO : contro il dumping commerciale dell’import di riso cambogiano mobilitati i risicoltori in diverse iniziative promosse nelle ultime settimane e giorni sia separatamente che congiuntamente dalle varie associazioni di agricoltori Coldiretti, Confagricoltura, CIA, riserie di Confartigianato. Per salvare il riso «made in Italy», bloccate per un giorno anche le Borse merci di Novara, Pavia e Vercelli…

IL MONDO AGRICOLO IN SUBBUGLIO : contro il dumping commerciale dell’import di riso cambogiano mobilitati i risicoltori in diverse iniziative promosse nelle ultime settimane e giorni sia separatamente che congiuntamente dalle varie associazioni di agricoltori Coldiretti, Confagricoltura, CIA, riserie di Confartigianato. Per salvare il riso «made in Italy», bloccate in successione  per un giorno anche le principali Borse merci di Novara, Pavia e Vercelli…
”No all’import selvaggio”.  Per salvare il riso «made in Italy» i produttori agricoli hanno bloccato in differenti giornate le Borse merci dei principali capoluoghi risicoli, da Novara, a Vercelli (la Borsa merci più importante per il settore), a Pavia, Milano, Mortara e hanno manifestato anche a Roma dove agricoltori e mondine dalle campagne delle principali regioni di produzione sono arrivati per manifestare davanti al Ministero delle Politiche agricole con la distribuzione del vero riso italiano. Gli agricoltori hanno lasciato le risaie dal Piemonte alla Lombardia, dal Veneto all’Emilia Romagna fino in Sardegna per dire basta alla concorrenza sleale provocata dalle speculazioni sulle importazioni  del riso cambogiano che in Italia sono aumentate del 360 per cento nel primo trimestre come ad esempio denuncia  il Dossier della Coldiretti.
La Coldiretti nell’ambito della “battaglia del riso” ha denunciato inoltre che “nel 2014 si è verificata in un solo anno una riduzione del 22 per cento per una riduzione di oltre 15mila ettari delle risaie destinate alla coltivazione di riso varietà indica che viene importata dalla Cambogia, a danno dei coltivatori italiani e a rischio della salute dei consumatori con un allarme sanitario alla settimana provocati dal prodotto asiatico. Dall'inizio della crisi ha chiuso quasi una azienda di riso su 5.
L’Italia nel 2014 è  ancora il primo produttore europeo di riso su un territorio di 218 mila ettari di terra compresi nel triangolo tra Milano, Vercelli e Pavia , con circa quattro mila aziende agricole che li hanno coltivati. Un ruolo ambientale insostituibile e opportunità occupazionali ma la situazione sta precipitando e a rischio c’è il lavoro per oltre diecimila famiglie tra dipendenti ed imprenditori di lavoro nell’intera filiera.
L'accordo Everything But Arms (Tutto tranne le armi)  che ha portato all’azzeramento dei dazi ha favorito l’insediamento di multinazionali in Paesi meno avanzati dove hanno fatto incetta di terreni e si coltiva riso senza adeguate tutele del lavoro e con l’utilizzo di prodotti chimici vietati da decenni nelle campagne italiane ed europee.
La Coldiretti continua a chiedere che vengano fatti controlli qualitativi dopo che nel primo semestre 2014 il sistema di allerta rapido Europeo (RASFF) ha effettuato quasi una notifica a settimana per riso e prodotti derivati di provenienza asiatica per la presenza di pesticidi non autorizzati o che superano i limiti ammessi di residuo e assenza di certificazioni sanitarie.
Dallo sfruttamento in Asia alle speculazioni in Europa dove il riso indica lavorato cambogiano arriva in Italia  ad un prezzo riferito al grezzo inferiore ai 200 euro a tonnellata, pari a circa la metà di quanto costa produrlo in Italia nel rispetto delle norme sulla salute,  sulla sicurezza alimentare e ambientale e dei diritti dei lavoratori, sempre secondo il Dossier della Coldiretti.  Le varietà importate dalla Cambogia appartengono al gruppo degli indica (lunghi B) con chicchi snelli e di forma allungata, e sono indicati per risi bolliti, insalate, contorni che in Italia vengono utilizzati molto come riso parboiled  nei risotti o insalate di riso particolarmente consumati durante l’estate. Con rischi anche per i consumatori perché la produzione straniera puo’ essere spacciata come nazionale non essendo obbligatorio indicare in etichetta l’origine nelle confezioni in vendita.
 “Il riso Made in Italy è una realtà da primato per qualità, tipicità e sostenibilità che va difesa, secondo la Coldiretti, con l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza, la pubblicità dei nomi delle industrie che utilizzano riso straniero, l’applicazione della clausola di salvaguarda nei confronti delle importazioni incontrollate, ma anche l’istituzione di una unica borsa merci e la rivisitazione dell’attività di promozione dell’Ente Nazionale Risi”.
Anche le altre associazioni agricole che fanno capo a Agrinsieme (che include Confagricoltura, Cia e Alleanza cooperative), le riserie artigiane di Confartigianato, le grandi industrie di trasformazione dell’Airi e i mediatori hanno partecipato all’agitazione producendo tutte una serie di iniziative nei principali capoluoghi della coltivazione del riso. Chiedono anch’esse alla Commissione europea  di “ introdurre una Clausola di Salvaguardia per mettere un freno alle importazioni di riso dalla Cambogia, del gruppo dei PMA (Paesi Meno Avanzati) che godono del vantaggio di poter esportare a dazio zero, che stanno distruggendo il mercato del riso indica, oggi, e domani, anche di quello da risotto (Japonica)”.

A Milano l’11 luglio scorso avevano già manifestato con Coldiretti i Coltivatori di riso scendendo in piazza per protestare appunto contro le importazioni a basso costo provenienti dall'Asia. Gli agricoltori, provenienti da tutta la Lombardia, avevano occupato via Melchiorre Gioia, nel tratto adiacente Piazza Citta' di Lombardia, sede della Regione, per segnalare il pericolo corso dal riso 'made in Italy' a fronte delle ‘speculazioni sull'import a basso costo dai Paesi asiatici e in particolar modo dal prodotto a dazio zero proveniente dalla Cambogia' , portando in braccio cartelli con diversi slogan tra cui 'Si' alla clausola di salvaguardia, riso italiano = qualita'' .  Accanto a loro anche un gruppo di mondine che hanno distribuito ai consumatori un sacchetto di riso del territorio e servito anche una degustazione di risotto alla milanese.

SCIOPERO SEA E SEA HANDLING LINATE E MALPENSA IL 20 LUGLIO

SCIOPERO SEA E SEA Handling Linate e Malpensa 20 luglio 2014
Per l’intera giornata escluse le fasce garantite
Ci vogliono far credere:
  • che con una raccolta di firme, fatta intimidendo i lavoratori, non indirizzata alla commissione elettorale, si possa cancellare un referendum;
  • Che si “sia trovato un accordo tra le parti in Regione”, mentre la stessa parte ha rifirmato lo stesso accordo bocciato dai lavoratori;
  • che esiste la discontinuità delle sole condizioni lavorative, mentre si continua con il valzer degli stessi dirigenti di Sea, che si riciclano, con compensi faraonici e risultati fallimentari senza che nessuno abbia alcuna responsabilità;
  • che nessuna delle richieste avanzate dai lavoratori è accettabile perché mina le fondamenta della nuova società, ma in realtà la commissione europea ha già disposto una nuova indagine e tra due anni Airport Handling sarà più appetibile sul mercato per il minor costo del lavoro;
  • che saranno diminuiti i permessi sindacali, quando invece si continuerà con decine di persone che non lavoreranno mai ma pronti ad obbedire agli ordini dell’azienda al momento delle firme di qualsiasi accordo;
CONTRO IL TAGLIO DEI SALARI CHE PORTERA’ IN SOLI DUE ANNI AD UNA DIMINUZIONE DELLE BUSTE PAGA DEI LAVORATORI DI OLTRE 30 MILIONI DI EURO.
CONTRO GLI ACCORDI TRUFFA E PER IL RISPETTO DELLA VOLONTA’ DEI LAVORATORI.
CUB Trasporti Lombardia


15 luglio 2014: Oggi è finita una “trama” ordita da SEA e sindacati riconosciuti, a danno dei lavoratori. il “sistema” crede di aver vinto!...


15 luglio 2014: il “sistema” crede di aver vinto!
Oggi è finita una “trama” ordita da SEA e sindacati riconosciuti, a danno dei lavoratori.
Con il motto “ce lo chiede l’Europa” sono stati tolti i diritti dei lavoratori e preservati i privilegi e la commistione Azienda-Sindacati.
Senza un minimo di pudore sono riusciti a stravolgere il risultato referendario. Era stato troppo lo smacco per loro per poter pensare di dare ascolto ai lavoratori e per questo si è creato il fronte unito tra Azienda e Sindacati firmatari, tutti insieme per creare panico e incertezza tra i lavoratori che avevano osato dire la loro opinione.
Troppo forti gli interessi Aziendali nel continuare a gestire una Società a controllo Pubblico che ha facili guadagni grazie al privilegio del monopolio in capo al Gestore.
Troppi interessi nel gestire i finanziamenti Italiani ed Europei, senza dover dare conto a nessuno, senza nessuna trasparenza e verifica sulle loro scelte e sul loro operato.
Nulla in questi anni è stato fatto per contrastare il connubio che si era creato tra Azienda e Sindacati riconosciuti.
Sindacati che, grazie alla magnanimità di Sea, potevano approfittare di una sproporzionata agibilità sindacale con l’unico onere di apporre firme sugli accordi di volta in volta presentati dall’azienda.
Sindacati che dal 2002 sono stati a guardare lo sperpero di denaro pubblico senza contestare e senza pretendere che la gestione di SEA fosse nel rispetto delle regole!
Questi sono i punti che la commissione Europea ha contestato con l’emanazione del provvedimento contro SEA Handling.
Sempre gli stessi oggi danno il Via ad una società che nasce con l’handicap dello stesso fardello di costi dirigenziali e sindacali di allora, nonché l’incapacità di gestire la cosa pubblica con senso di responsabilità e correttezza.
Tutto cambia affinché nulla cambi per loro!
Il desiderio di giustizia gridato dai lavoratori non ha avuto ascolto, neppure da chi si fregia dell’attributo di difensori dei loro diritti.
Lavoratori meditate…. oggi non è stato fatto il vostro interesse, oggi non vi hanno regalato nulla! Ancora una volta si sono serviti di voi per fare quello che volevano, senza nessuno scrupolo.
Vi hanno tolto tempo destinato alla vostra famiglia, soldi e un’occupazione dignitosa, anche per il futuro dei vostri figli, aumentando il vostro carico di lavoro, già inaccettabile!
Siamo amareggiati nel vedere che il sistema è ancora troppo forte per essere abbattuto. Dobbiamo fare tesoro di quanto accaduto e iniziare a demolire, mattone dopo mattone, il loro castello fatto di privilegi e sperperi.
Basta… Pensare di rimanere sempre dei cortigiani al servizio di una casta che non ha il sangue blu!
Ma i lavoratori non dimenticano…la loro vita mortificata non dimentica. E’ stata inferta una ferita insanabile tra “loro” e i lavoratori: una spaccatura e una divisione nel tessuto sociale di quest’Azienda. Chi ha voluto ciò si prenda la responsabilità di tutte le tensioni di una nuova stagione di lotta per i diritti dei lavoratori che si aprirà nel prossimo futuro …Nulla sarà più come prima!...anche per “loro”….
Malpensa, 16 luglio 2014
 ADL Varese – Sindacato di Base

martedì 15 luglio 2014

Ferrovieri : terminato lo sciopero.L'adesione dei lavoratori è stata alta e diffusa su tutto il territorio nazionale. Comunicato unitario dei sindacati di base


COMUNICATO UNITARIO SCIOPERO FERROVIERI 12-13 LUGLIO 2014
ore 21.00
Si sta concludendo lo sciopero ferroviario di 24h proclamato dalle sigle del sindacato di base, è il terzo da questa primavera. Nonostante l’impegno aziendale a contrastarne l’efficacia, l’adesione è alta e diffusa su tutto il territorio nazionale. Trenitalia, che aveva diramato comunicati di regolarità del servizio prima dell’inizio dell’astensione lavorativa (!), si è ritrovata smentita dai tabelloni delle stazioni che riportano la serie dei treni cancellati, in ritardo o assenti nel maldestro tentativo di mascherarne la mancata effettuazione.
Le aziende hanno dovuto impiegare tutte le risorse per far circolare alcuni treni, tra cui l’impiego illegale di quadri e i comandi in violazione delle norme tecniche. Scioperano massicciamente i treni del trasporto regionale, decine di M40 di adesione e richiesta di sostituzione del personale in turno ai servizi minimi, si incrina anche il sistema dei quadri con alcune adesioni e dell’Alta Velocità con adesioni e treni in ritardo, proprio dove le aziende hanno concentrato tutte le risorse.
Il successo dello sciopero di oggi dimostra che è possibile organizzare la lotta unitariadei lavoratori senza i sindacati concertativi. Ribadisce in primo luogo che la rappresentanza reale dei lavoratori non è nelle loro disponibilità, contro gli accordi che vorrebbero scipparla escludendo chi non si sottomette alla loro disciplina di spartizione. 
I ferrovieri si riprendono la parola nei fatti e chiedono sicurezza, giustizia, equità lavorativa, democrazia sindacale, diritti non calpestabili dalla ragione d’impresa.
Gli obiettivi del riconoscimento di un età pensionabile umana, il miglioramento dellecondizioni di lavoro e il diritto a regole democratiche per la rappresentanza dei lavoratori sono oggi obiettivi più vicini; obiettivi che continueremo insieme a perseguire senza se e senza ma!
Il sindacalismo di base quando è unito riesce a mobilitare le istanze dei lavoratori di questo paese in modo più significativo dei sindacati tradizionali ormai svenduti alle pieghe del sistema economico-finanziario e già ingranaggi dei meccanismi all'origine dello sfruttamento dei lavoratori e di conseguenza della produzione di disoccupazione. Infatti l'abbassamento generalizzato dell'orario di lavoro e l'abbassamento per tutti dell'età pensionabile sono l'unica via possibile di abbattimento della disoccupazione in questo paese.
Se il sindacalismo di base opera in maniera compatta come fatto oggi è capace di mobilitare e unire tutte le forze progressiste di questo paese.
Con il sostegno dei lavoratori e delle popolazioni di questo paese, la lotta del  sindacalismo di base può davvero rappresentare una speranza per tutti.
Riprendiamoci il nostro futuro! Insieme Possiamo!


Sindacati di Base CAT, CUB Trasporti, USB Lavoro Privato

domenica 13 luglio 2014

San Paolo del Brasile, giovedì 10/7: INIZIATIVA per la Riassunzione dei LAVORATORI della METROPOLITANA, RICEVE ADESIONE POPOLARE

Giovedì pomeriggio (10/7), i lavoratori  della metropolitana hanno fatto un’iniziativa alla stazione della metropolitana di Sé. È stata distribuita una lettera aperta alla popolazione e fatta circolare una petizione per la riassunzione dei  licenziati a causa dello sciopero effettuato in giugno. L'adesione è stata ampia. Molti utenti hanno dimostrato la loro solidarietà con i lavoratori licenziati dal governatore Geraldo Alckmin.
Il sindacato sta conducendo diverse attività per chiedere la riammissione dei compagni.  Tuttavia, esso è di fronte alla brutalità del governo statale. Come ha affermato Jorge Luiz Souto Maior, un professore di diritto presso l’Università di San Paolo, in un evento pubblico recente, "Noi oggi viviamo in uno Stato di assedio a São Paulo. La democrazia non funziona. Le persone che sono per le strade chiedendo diritti non devono essere trattati come fuorilegge ".

La lotta proseguirà fino a quando non sarà ottenuta la riassunzione con il rientro di tutti i compagni.

sabato 12 luglio 2014

lunedì 14 luglio Assemblea dei lavoratori di CFL. Lotte dei lavoratori per migliorare le proprie condizioni economiche e normative nella crisi : il caso i lavoratori di Cfl, la cooperativa che ha in sub-sub-appalto la gestione della logistica e della movimentazione all’interno della ditta AgustaWestland di Cascina Costa

lunedì 14 luglio Assemblea dei lavoratori di CFL, la cooperativa che ha 
in sub-sub-appalto la gestione della logistica e della movimentazione 
all’interno della AgustaWestland di Cascina Costa di Samarate (VA),
convocata dal sindacato di base AdL (dalle ore 13 alle ore 15) per 
decidere le prossime iniziative di lotta dopo i 2 giorni di sciopero effettuati 
giovedì 10 e venerdì 11

SAMARATE - Giovedì 10 e venerdì 11 mattina, i lavoratori di Cfl, la cooperativa che ha in sub-sub-appalto la gestione della logistica e della movimentazione all’interno della ditta AgustaWestland di Cascina Costaorganizzati dal Sindacato di Base ADL si sono presentati ai cancelli dell’azienda di Samarate e hanno scioperato per l’intera giornata.
La direzione aziendale di Cfl pur riconoscendo in un incontro con i lavoratori e l'ADL, l’alta professionalità degli operatori non vuole spendere nemmeno un euro per il relativo aumento economico e così riconoscerà il livello utilizzando delle voci retributive già presenti in busta paga.
La situazione non si sblocca e la direzione CFL ha diffuso un comunicato dove entra nel dettaglio e tenta di spiegare, dal suo punto di vista, qual è la situazione della trattativa con i lavoratori. 
Secondo ADL la spiegazione fatta da CFL nel comunicato corrisponde quasi in modo condiviso, alla situazione che ha portato allo sciopero: tutti gli aumenti sono stati esposti dalla direzione CFL alle RSA nell’incontro del 6 luglio (e poi ai lavoratori), le 850 euro di premio indicate nel comunicato sono una novità ma prendiamo atto che almeno è stato messo un tetto oltre il quale l’azienda non si spingerà, possiamo anche confermare l’insofferenza che le RSA e l’O.S. ADL hanno trasmesso alla direzione CFL presente alla trattativa, quindi corrisponde tutto al vero? Anche il fatto che la direzione CFL ha chiesto un verbale di assemblea dove veniva riportato la risposta dei lavoratori ed un eventuale contro proposta da valutare nella successiva settimana. Tutto vero. ma …..
La direzione CFL aveva chiesto di sospendere lo sciopero previsto per il 3 luglio perché era disposta a incontrare le RSA per fare una proposta concreta che andasse incontro alle richieste dei lavoratori. Lo sciopero è stato sospeso ed il 7 luglio una delegazione di CFL è venuta a C. Costa in Agusta per fare questa ipotesi di accordo: “dal 1 luglio i lavoratori avranno il livello richiesto ma verranno usati i soldi che sono già presenti nelle loro buste paga”!  Inoltre avrebbero tolto i 50€ ottenuti l’anno scorso per avviare una trattativa per un premio annuale legato alla produttività che comprendesse anche questi 50€ già fissi in busta paga. E sarebbe questa la favolosa proposta?? 
Poi ci hanno chiesto a ADL di proporre ai lavoratori questa ipotesi e di trasmettere in CFL il verbale dell’assemblea con la risposta dei lavoratori. Abbiamo fatto il verbale e lo abbiamo inviato alla CFL, come richiesto. "La settimana di attesa per la valutazione??? Ma fateci il piacere!!!"

Tutti gli aumenti che CFL vuole dare ai lavoratori SONO GIA SOLDI DEI LAVORATORI!!!!  
Il 5° livello, che corrisponde ad un aumento economico di circa 87 euro, che CFL dice di essere intenzionata a riconoscere a tutti i lavoratori, SONO GIA SOLDI DEI LAVORATORI ! (Sono i 67€ del premio fisso in busta + 20 € di presenza al sabato = 87€).
Il premio che la direzione di CFL è disposta a riconoscere a tutti i lavoratori di 850 euro annui, SONO GIA SOLDI DEI LAVORATORI (Sono i 50€ dell’anno scorso + 20€ del 2° sabato = 70 x 12 mesi = 840€ annui e sono fissi e non legati alla produttività).
La contro-proposta che la direzione CFL si aspettava, è già stata data il 14 maggio nel primo incontro a San Giuliano Milanese: GLI OPERAI CHIEDONO IL 5° LIVELLO!!!
CFL minaccia di prendere le decisioni in modo unilaterale? tanto è quello che ha fatto fino ad oggi!!!
CFL vuole dare il 5° livello senza modificare la retribuzione, come detto nel comunicato?? Nessuno lo potrà impedire se non i lavoratori che continueranno le lotte, gli scioperi e le iniziative di protesta.
Alla faccia della disponibilità al dialogo …..

11 luglio 2014
ADL Varese – Sindacato di Base
Gallarate V. delle Rose 2 t. 0331.777798 f. 0331.245596  
Busto Arsizio V. Genova 6 t./f. 0331.322688
Varese V. De Cristoforis 5 t. 0332.239163 f. 0332.231922
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