-

per contattare il Coordinamento Milanese di Solidarietà "DALLA PARTE DEI LAVORATORI" SCRIVI A: dallapartedeilavoratori@gmail.com -- per contattare il Coordinamento Milanese di Solidarietà "DALLA PARTE DEI LAVORATORI" scrivi a: dallapartedeilavoratori@gmail.com
1945 -2018 73° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO : Buon 25 Aprile !!!
*****
*****CAMPAGNA DICO 32 - SALUTE PER TUTTE E TUTTI! - HEALTH4ALL - GIORNATA EUROPEA CONTRO LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA SALUTE, LA PRIVATIZZAZIONE DELLA SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE
*****
*****

NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA !




sabato 26 settembre 2015

MEDICINA DEMOCRATICA, COMUNICATO STAMPA: MA QUALE APPROPRIATEZZA? LA PRESA DI POSIZIONE DEL DIRETTIVO DI MEDICINA DEMOCRATICA ONLUS SULLE ULTIME DECISIONI GOVERNATIVE IN MATERIA DI APPROPRIATEZZA.



LA PRESA DI POSIZIONE DEL DIRETTIVO DI MEDICINA DEMOCRATICA ONLUS SULLE ULTIME DECISIONI GOVERNATIVE IN MATERIA DI APPROPRIATEZZA



COMUNICATO STAMPA: MA QUALE APPROPRIATEZZA?
E’ stata definita dal Ministro della Sanità una lista di 208 esami medici a rischio di inappropriatezza, con delle sanzioni per quei medici che non rispetteranno la norma.
E’ vero che nella pratica corrente  molte visite, esami, farmaci e persino interventi  chirurgici non rispondono a un evidente beneficio per la salute e possono a buon conto definirsi inappropriati. Queste prestazioni, a volte dettate dalla cosidetta medicina difensiva altre da interessi o da imperizia hanno dei costi economici evidenti, dei costi clinici, perchè ciò che non è utile è spesso dannoso, dei costi organizzativi in quanto vanno ad intasare liste d'attesa già lunghe.
Noi non crediamo che la correzione di queste anomalie passi semplicemente attraverso un intervento normativo.
Un conto è introdurre e promuovere delle linee guida condivise per la gestione dei casi clinici, altro è introdurre delle norme restrittive:senza voler enfatizzare più di tanto la libera scelta dei medici bisogna anche considerare  che un tale tipo di norma ha come risultato di omologare i disturbi, le malattie e i malati come se ogni caso non avesse una propria storia clinica e ognuno non avesse diritto alla propria soggettività.
Quella che va ad essere approvata ci sembra una scorciatoia che, lontano dal risolvere il problema, allontanerà i cittadini dal Servizio Sanitario Nazionale spingendoli verso prestazioni private e forme di sanità integrativa.
E’ anche evidente, visto il contesto e le misure che sono state prese negli ultimi anni che si tratta di una scelta di taglio della spesa ( Il fine immediato parrebbe essere essenzialmente quello di trovare una copertura per una effimera riduzione della tassazione generale) e non di salvaguardia della salute, altrimenti si andrebbe in altra direzione: pensiamo alla modalità di pagamento a prestazione in atto dalla metà degli anni 90 prevalentemente negli ospedali (i cosiddetti DRG) e per le prestazioni ambulatoriali che, nonostante le proposte alternative fatte da molte organizzazioni, (compresa MD) provocano a catena prestazioni cliniche ingiustificate. Si sono verificati interventi della magistratura in proposito che hanno mostrato la punta dell’iceberg, senza peraltro provocare nell’autorità sanitaria la necessità di andare a rivedere il sistema che continua a pagare la malattia, invece di pagare la salute.
Come afferma SLOW MEDICINE, rete di professionisti e di cittadini che si riconosce in una medicina sobria, rispettosa e giusta: “bisogna spendere meglio, non spendere meno, nella sanità italiana. Si concorda pienamente sulla necessità di aumentare l’appropriatezza clinica e di ridurre l’eccessivo ricorso a molti esami e trattamenti, ma si dissente sul fatto che questo venga imposto per decreto con l’unico fine del risparmio economico e attraverso meccanismi sanzionatori per i medici”. 
Ci vuole un’azione tesa a fare sì che i medici assumano una forte responsabilità condividendo le scelte con i pazienti che devono necessariamente essere informati in modo completo. Non serve scontrarsi con i medici e con le loro organizzazioni. Nella Sanità, come nella scuola non si possono fare riforme o prendere misure senza il coinvolgimento dei soggetti interessati, ovvero senza gli operatori sanitari e i cittadini organizzati in associazioni e movimenti per il diritto alla salute. E’ questo che auspichiamo come Medicina Democratica: costruire una ampia Rete che lotti contro tutte le misure controriformatrici per mantenere e affermare il diritto alla salute, costituzionalmente garantito, universale, gratuito (comprese le cure odontoiatriche), partecipato.  Anche di questo discuteremo nel nostro prossimo congresso nazionale che si terrà a Firenze i prossimi 19-20-21 novembre.

Medicina Democratica Onlus, Milano 24 settembre 2015

Studio ONU: Italia età lavorativa a 75 anni o 150 milioni d’immigrati entro il 2050 (a cura di Carmine Curcio)

riceviamo da Carmine Curcio, Macchinista FS, e pubblichiamo

Studio ONU: Italia età lavorativa a 75 anni o 150 milioni d’immigrati entro il 2050

Le Proiezioni delle Nazioni Unite DEV / 2234 del 17 marzo 2000 indicano che tra il 1995 e il 2050, la popolazione del l'Italia, subirebbe una riduzione di nuovi nati e il conseguente invecchiamento ossia perderebbe tra un quarto e un terzo della popolazione. L'invecchiamento della popolazione, senza una crisi economica (sic!)  inoltre, sarà pervasiva, portando l'età media della popolazione a livelli elevati storicamente senza precedenti. In Italia, l'età media passerebbe da 41 anni nel 2000 a 53 anni nel 2050. L’Italia così richiederebbe 6.500 migranti per milione di abitanti ogni anno fino al 2020. In assenza d’immigrazione, i rapporti di sostegno potenziali potrebbero essere mantenuti ai livelli attuali, aumentando il limite superiore della popolazione in età lavorativa di circa 75 anni di età.
I principali risultati di questo rapporto sono:
-L'Italia prevede di registrare il maggior calo della popolazione in termini relativi, perdendo il 28 per cento della popolazione tra il 1995 e il 2050.
-La migrazione internazionale può svolgere un ruolo nel modificare popolazione declino o riduzioni della popolazione in età lavorativa, ma non può invertire la tendenza dell'invecchiamento della popolazione.
-E’ necessario intervenire sull’età pensionabile (Fornero?) e adottare politiche di immigrazione internazionale per provvedere a una progressiva sostituzione dei popoli europei, che garantisca l’integrazione di un largo numero di migranti e dei loro discendenti.
-Il documento dell’ONU teorizza, in effetti, una migrazione sostitutiva dei popoli, e per l’Italia, lo scenario sarebbe, 150 milioni d’immigrati entro il 2050.
-Tra gli scenari applicati all’Italia per mantenere un tasso di copertura della spesa sociale per gli anziani sarebbe necessario l’ingresso di 2,2 milioni di migranti all’anno, per raggiungere una popolazione di 194 milioni di persone entro il 2050, di cui il 79% sarebbe costituito da migranti arrivati dopo il 1995 e dai loro discendenti. Oltre 150 milioni di nuovi italiani.
Politici, parti sociali …ma allora cosa raccontate ai cittadini?
Le <riforme>, lavoro, pensione, Costituzione ec.. quindi a cosa servono anzi a chi servono?
Forse quelli che lavorano all’ONU non sono in grado di fare il proprio mestiere?
Ma la realtà è che la sovranità del popolo, le ricchezze, monetarie e politiche vengono spostate sempre più nelle mani dell’1% dell’intera popolazione mondiale impoverendo il restante 99%,… alla faccia degli studi e delle stesse riforme per evitare flussi migratori e per una sostenibilità della sanità, pensioni, lavoro ec..a tutti e in ogni paese!
Alla luce di queste considerazioni, le previsioni sembrano concretizzarsi, e così acquisisce nuove interpretazioni la diffusione enorme che ha avuto la foto del bimbo morto sulla spiaggia, che ha commosso il mondo ma che dal punto di vista della comunicazione, è emersa in maniera esponenziale rispetto alle altre migliaia di piccoli esseri umani la cui vita è stata strappata in conseguenza di guerre, calamità naturali, terrorismo e violenze di ogni genere, spesso per l’avidità del potere con l’utilizzo distorto della tecnologia e dei media.
26 09 2015          Carmine Curcio 

Medicina Democratica . Contributo dal pre-congresso di Milano : UNA PROPOSTA PER IL CONGRESSO


Medicina Democratica . Contributo dal pre-congresso di Milano : UNA PROPOSTA PER IL CONGRESSO
La riunione precongressuale di Milano che si è svolta il 19 settembre, ha portato a riflettere sulla possibilità che il Congresso di Firenze – 19/21 novembre 2015- sia un momento di grande apertura. Medicina Democratica, la Rete per il diritto alla salute, la rete sostenibilità e salute, l’Associazione italiana esposti amianto e le altre associazioni presenti si devono impegnare ad elevare il livello di relazione fino ad arrivare alla costituzione di un’unica grande rete nazionale, votata al miglioramento delle condizioni di salute, di lavoro e di vita dei cittadini e della popolazione che più soffre della condizione di disagio, di povertà, di stress.
Dobbiamo guardare alle persone migranti che fuggono dalla loro terra per guerra o per fame e si dirigono verso quei paesi che – si spera ardentemente – li trattino come persone umane.
Partiamo da Medicina Democratica che ha una lunga storia, la più lunga forse (insieme a Psichiatria Democratica) fra le associazioni e i movimenti che conosciamo. Questo, ha fatto notare qualcuno, nel corso della riunione del 19, è anche un limite, per l’età di buona parte dei suoi dirigenti, per un possibile arroccamento su posizione di chiusura e di non modificabilità del proprio percorso. L’apertura a una Rete ha il senso di diffondere e condividere la “memoria storica” e al tempo stesso, trovare motivo di apertura ad uno spazio nuovo e diverso, anche nelle persone che dirigono.
I principi etici fondamentali, ad esempio il superamento della contraddizione salute e lavoro, rimangono, e sono legate al necessario superamento delle “produzioni di morte” (non solo le fabbriche inquinanti, ma anche quelle di armamenti). Esse pongono il problema di un nuovo modo di crescere o forse di decrescere, rivalutando condizioni, come quelle dell’agricoltura, lontane fino ad oggi dalla nostra mentalità metropolitana.
Vi sono le condizioni di disastro ambientale che, insieme a quelle di nocività nei luoghi di lavoro, ci contraddistinguono dagli inizi della nostra storia, ma che oggi sono arrivate al dunque: c’è la figura del bambino riverso, morto sulla spiaggia e l’immagine dell’orso ischeletrito abbandonato su una lastra di ghiaccio in via di scioglimento, condannato alla fine.
La condizione ambientale ci riporta alle vecchie e non finite lotte contro gli inceneritori, ma anche a quelle nuove contro le trivellazioni, insieme a quelle permanenti che vogliono impedire “i buchi” nelle montagne (NO TAV), che sconvolgono non solo montagne, ma interi territori popolazioni comprese.
La nostra storia si confonde con quella della affermazione del diritto alla salute, che è altro dalle prestazioni sanitarie moltiplicate, pronte, oggi, a diventare sanità integrativa e o assicurativa, contrapposte ad un servizio sanitario pubblico, gratuito, partecipato, basato sulla prevenzione, diffuso in servizi territoriali, attento alla condizione sociale, lontano dalla esclusione di migliaia di cittadine e cittadini definiti ”diversi” per modi e comportamenti considerati estranei, a volte, solo perché poveri.
Dunque una coalizione sociale, ma anche politica, di salute, lavoro, ambiente, contro l’emarginazione e la povertà che afferma il diritto e i diritti richiedendo e operando per ottenere le risorse necessarie che esistono, solo che devono essere trasferite nelle mani di chi ha bisogno. Il contrasto alla corruzione, al clientelismo e alla delega è conseguente.
L’ottavo congresso di md potrebbe essere quello della svolta. Quello della costruzione della Rete, con forme organizzative per costruirla e per svilupparla. E se ciò fosse condiviso, dovrebbe essere eletto un gruppo di lavoro permanente che si incarichi di lavorare allo scopo.
Fulvio Aurora

Hamilton de Holanda e Joao Nogueira “Bossa Negra” – 2015 (recensione a cura di Amerigo Sallusti)


Hamilton de Holanda e Joao Nogueira “Bossa Negra” – 2015
Uno stile germogliato nei bassifondi, nelle bettole vicino al porto (come il tango) che seppe conquistarsi con fatica il ruolo di stimolo musicale ideale per feste cittadine; sottofondo gentile e malinconico nei locali di basso livello, nonché musica allegra per gli intervalli tra uno proiezione e l’altra all’entrata delle poche sale cittadine a disposizione nei primi lustri del Novecento a Rio de Janeiro. Insomma musica popolare finalizzata all’intrattenimento.
Il Choro non era musica cantata, bensì rigorosamente strumentale, derivata dalla graduale sovrapposizione di elementi che in Brasile provenivano dalla lontana terra europea, con aspetti melodici e armonici confluiti da fox, scottisch, polca e valzer, mescolati però al vigore del ritmo incalzante africano, già ben presente nella cultura coloniale brasiliana dell’epoca. Il termine Choro era legato al modo in cui il gruppo eseguiva qualsiasi cosa (in origine l’ensemble di riferimento era un trio: flauto, cavaquinho e violaò, ovvero strumenti cordofoni brasiliani). A poco a poco Choro, però, divenne anche il nome con cui venivano denominati i gruppi che suonavano in questo stile, gli chòroes appunto, spesso composti da ex galeotti o viandanti senza fissa dimora, sul modello dei Barbapedana della musica popolare milanese dei primi ‘900.
Nel Choro si palesò da subito quell’ingrediente speciale ed originale poi più consapevolmente riproposto nel samba e in altre varianti della cultura popolare brasiliana, la saudade, ovvero quella dolce malinconia in parte derivante dal dolente fado portoghese.
“Bossa Negra” parte da qui. Dall’incontro di due fondamentali esponenti della nuova generazione di musicisti brasiliani post Caetano Veloso e Gilberto Gil. Da un lato Hamilton de Holanda, virtuoso del bandolim, il mandolino a dieci corde, nonché raffinato innovatore della tradizione che da Villa Lobos passando per Pixinguinha arriva a Tom Jobim; dall’altro lato il cantante Diego Nogueira, figlio del grande autore-compositore Joao Nogueira, allevato alla scuola popolare del Samba e della danze tribali delle comunità nere del nord-est.
L’album pone l’accento sulle radici africane della musica brasiliana,  propriamente Choro e Samba, quest’ultimo da intendersi come il travolgente ritmo che cala “violentemente” dalle favelas delle colline fino al centro di Rio, non come l’edulcorato carnevale che conosciamo oggi. E poi, nell’album, incursioni fra i grandi classici di Vinicius de Moraes, Ary Barroso, Arlindo Cruz. Spicca fra questi una brillante rilettura di “Desde que o samba è samba” con la voce di Diego Nogueira che scorre limpida come acqua sorgiva attraverso gli intrecci della lussureggiante sezione ritmica e alle improvvisazioni del funambolico Hamilton de Holanda con il suo mandolino.

Proprio de Holanda in più passaggi ci “fa precipitare” nel Tropicalismo, che distaccatosi dalla Bossa Nova (senza rescinderne le radici comuni) produsse nel 1968 con l’album “Tropicalia: ou Panis et Circenses” la vera rivoluzione musicale della stagione delle contestazioni. Questo lavoro è considerato il manifesto musicale di questo movimento, che fu artistico e sociale a tutto tondo. Veloso, Gil, Buarque e “gli altri” hanno sperimentato strutture musicali non consuete. Con testi ispirati a consapevolezza sociale e di attivismo politico e di dura contestazione alla dittatura militare che oppresse il paese per due decenni. Il Tropicalismo  fu l’artefice di quella che ora è conosciuta come “Musica popolare brasiliana”, da cui sgorga, tra gli altri, lo splendido “Bossa Negra”.

Le radici del futuro.

venerdì 18 settembre 2015

SABATO 19 SETTEMBRE 2015 ore 10.00 Milano, in preparazione del proprio Congresso, MEDICINA DEMOCRATICA terrà un INCONTRO con le Associazioni


SABATO 19 SETTEMBRE 2015 ore 10.00  
presso la Stazione Centrale di Milano , binario 21, SCALA E, 4°piano, Sala sindacale , in preparazione del proprio Congresso, MEDICINA DEMOCRATICA terrà un 
INCONTRO con le Associazioni


Pre-Congressi di Medicina Democratica aperti alle associazioni dei territori : per il nord Italia Milano 19 settembre, per il centro Italia Firenze 26 settembre

settembre 13, 2015 -
Verso l’ottavo Congresso Nazionale di Medicina Democratica – Movimento di lotta per la Salute

Il 19 – 21 di Novembre si terrà a Firenze il Congresso nazionale triennale di Medicina Democratica movimento di lotta per la salute.
Medicina Democratica, ha tenuto il suo Congresso di fondazione a Bologna il 15 – 16 maggio 1976, ed è attiva da quasi 40 anni sui temi della difesa della salute negli ambienti di lavoro e di vita con iniziative di documentazione e di lotta per la prevenzione primaria attraverso la eliminazione dei fattori di rischio riconosciuti, nonché con l’attività giudiziaria per ottenere la condanna di coloro che hanno lucrato sulla salute dei lavoratori e dei cittadini, esponendoli per ragioni di profitto a fattori di nocività già da tempo noti nel mondo della ricerca epidemiologica e scientifica, e il risarcimento dei danni ai singoli danneggiati e alle comunità (si rimanda alla pagina Internet ufficiale www.medicinademocratica.org e delle sezioni territoriali per ulteriori approfondimenti)
Il tema del Congresso sarà: “Rischio statistico e rischio zero” per sottolineare le due prospettive, quelle della ricerca (scienza, accademia) e quella delle popolazioni (cittadini, lavoratori, malati) che dalla sua nascita MD ha inteso unificare riunendo intorno allo stesso progetto di rinnovamento della scienza e della ricerca, per la promozione della salute dell’uomo e dell’ambiente, lavoratori e scienziati, medici, operatori sanitari, ricercatori e cittadini. Essendo la non-delega e la partecipazione il principio ispiratore di MD, discuteremo anche nell’ambito del Congresso modi e strumenti per realizzare unaricerca epidemiologica partecipata, una ricerca non sulla popolazione “oggetto di studio e di manipolazione” ma “con la popolazione soggetto di ricerca e di iniziativa per la prevenzione”.
Il Congresso si articolerà anche in lavori di gruppo che dovranno portare alla definizione del programma di lavoro da sviluppare nel triennio 2016 – 2018. A questi lavori, che guarderanno con particolare attenzione alla difesa del sistema sanitario nazionale pubblico, universalistico, equo e solidale, finanziato dalla fiscalità progressiva, auspichiamo vogliano partecipare tutte le associazioni che, interessate a promuovere la salute, si contrappongono al pensiero unico dominante iper-liberista sostenendo la scelta di civiltà che pone alla base della convivenza non il mercato ma i principi e le norme costituzionali che identificano nel lavoro e nella salute gli obiettivi da promuovere e realizzare attraverso la partecipazione e con appropriate e trasparenti iniziative di un governo democratico.
Stiamo attualmente vivendo un momento alquanto difficile in cui il diritto alla salute, in ogni sua forma, è direttamente attaccato e compromesso. La risposta del movimento, pur non mancando, è però frazionata e dispersa. Il Congresso di MD vuole essere un momento collettivo utile di riflessione, di definizione dei problemi sul tappeto e, soprattutto, di proposta di relazione permanente fra movimenti e associazioni.
Sono nate alcune “Reti” in proposito. Queste, collegate fra loro, potrebbero essere la modalità più adeguata per rispondere a tale esigenza.
PRE-CONGRESSO PER LE ASSOCIAZIONI CHE FANNO RIFERIMENTO GEOGRAFICAMENTE AL NORD ITALIA.
PER I MOVIMENTI, LE ASSOCIAZIONI, GLI INTERESSATI VI PROPONIAMO UN INCONTRO (geograficamente per il nord Italia) PER IL 19 SETTEMBRE 2015, ALLE ORE 10, PRESSO LA SALA SINDACALE DELLE FERROVIE DELLO STATO – STAZIONE CENTRALE DI MILANO, BINARIO 21, SCALA E, QUARTO PIANO.
PER COLORO CHE ENTRERANNO DALL’ESTERNO DEI BINARI (SENZA BIGLIETTO) SARA’ SUFFICIENTE DICHIARARE CHE SI PARTECIPA ALLA RIUNIONE PRESSO LA SEDE SINDACALE.
PRE-CONGRESSO PER LE ASSOCIAZIONI CHE FANNO RIFERIMENTO GEOGRAFICAMENTE AL CENTRO ITALIA
SABATO 26 SETTEMBRE DALLE 10 ALLE 17 A FIRENZE SI TERRA’ UNA PRIMA RIUNIONE INTERREGIONALE (ITALIA CENTRALE) PRESSO IL DOPOLAVORO FERROVIARIO DI VIA ALAMANNI, 31.
Gli argomenti individuati, da discutere anche con i rappresentanti delle Associazioni che vorranno partecipare, sono quelli dell’Ambiente (Inquinamento, Alimentazione, Agricoltura) Lavoro (le diverse forme di nocività e le lotte per la promozione della salute) Sistema Sanitario (difesa dei diritti con particolare attenzione alla salute della donna, sostenibilità e lotte contro i tentativi di privatizzazione) Emarginazione.
La proposta di Medicina Democratica ai gruppi alle associazioni o ai movimenti che vorranno partecipare e contribuire è quella di mettere a disposizione una specifica competenza di conoscenza, di lotta e di presenza storica sui temi critici della partecipazione e della prevenzione, impegnandosi a potenziare:
1) come strumento di dibattito, divulgazione, proposta e organizzazione la Rivista anche in sinergia ove e come possibile con “Epidemiologia & Prevenzione”
2) come presenza nel movimento di lotta il numero e le attività delle sezioni territoriali, da meglio coordinare in modo permanente pur nella varietà dei temi e dei modi organizzativi (Sportelli Salute e disagio lavorativo, Supporto all’azione legale locale, Iniziative giudiziarie o legislative a livello nazionale )
3) l’attività di formazione e sensibilizzazione sul territorio attraverso Corsi organizzati in tema di nocività del lavoro, identificazione e documentazione dei fattori di rischio sul territorio anche con la promozione di circa epidemiologica di base e la promozione di iniziative locali di lotta o di contrasto su specifici temi
4) l’iniziativa di coordinamento nel sociale attraverso la costituzione di reti di relazioni stabili con associazioni, gruppi e movimenti presenti sul territorio e attivi in ambito socio-sanitario e politico
5) l’iniziativa di promozione di convegni su emarginazione, salute della donna, difesa dei diritti, difesa dei beni comuni, per il lancio di iniziative anche legislative per contrastare fonti di inquinamento fisico, chimico ma anche culturale (pensiero unico)
6) l’istituzione di un Comitato Scientifico permanente di Consulenti – Garanti a cui chiedere un impegno non continuativo di partecipazione ma contributi mirati ad iniziative di ampia risonanza nazionale e internazionale.