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*****CAMPAGNA DICO 32 - SALUTE PER TUTTE E TUTTI! - HEALTH4ALL - GIORNATA EUROPEA CONTRO LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA SALUTE, LA PRIVATIZZAZIONE DELLA SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE
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NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA !




sabato 28 febbraio 2015

DOMENICA 1° MARZO, DALLE ORE 10.00 ALLE 12.00 PRESIDIO DAVANTI ALL’INGRESSO DELL’OSPEDALE SAN CARLO, REPARTO PEDIATRICO : UNA SITUAZIONE INACCETTABILE PER I NOSTRI BAMBINI !

UNA SITUAZIONE INACCETTABILE PER I NOSTRI BAMBINI !
Avete mai visto il reparto pediatrico del San Carlo al 2° piano dell’ospedale? Bene, andatelo a vedere e non spaventatevi (ma indignatevi): derivazioni elettriche scoperchiate “ad altezza di bambino che gioca”, correnti gelide che penetrano da infissi e finestre rotte, infiltrazioni d’acqua sulle pareti scrostate e sulle prese elettriche, bagni e docce insufficienti e comunque disastrati.
E altrettanto pieno di rischi e disagi è il pronto soccorso pediatrico nella palazzina del DEA.
Eppure già anni fa il dirigente del reparto, dott. Alberto Podestà, giustamente diceva: “E’ necessario prendersi cura del bambino… l’ambiente ospedaliero deve essere all’altezza, nel rispetto dei diritti, tenendo conto dei bisogni affettivi, emotivi, culturali”.   Ma la Direzione strategica del San Carlo lo sa?

DA QUANTO DURA QUESTA SITUAZIONE?
Già dal luglio 2009 si era decisa la costruzione di un nuovo reparto pediatrico al 2° piano del settore A. Camere singole o doppie con bagno, spazi per i famigliari e per i giochi, un reparto per l’isolamento, ecc. Inizio previsto per il gennaio 2010 e apertura entro 6 mesi. Previsti 3 miliardi di spesa ma con la solita gara al ribasso: la ditta costruttrice accettava un ribasso del 34%. Quali garanzie si potevano avere? E infatti, ritardi vari, errori di progettazione che non tenevano conto della dislocazione delle linee dei gas medicali che dovettero essere spostate, necessità di bonifica dall’amianto ecc. hanno portato a ingenti aumenti di spesa e neppure la donazione di 132.000 euro per comperare i mobili è riuscita a far concludere i lavori.
Dopo 1860 giorni, cioè dopo oltre 5 anni, il reparto è ancora chiuso e i bimbi restano nelle condizioni che abbiamo descritto!

OCCORRE APRIRE IMMEDIATAMENTE IL NUOVO REPARTO
Ma nessuno sa se questo sarà possibile a breve. E comunque non lo sarà se non ci sarà una forte iniziativa dei genitori degli ospiti, delle istituzioni e della popolazione del quartiere.

PURTROPPO TUTTO IL SAN CARLO E’ IN PROGRESSIVO DISAGIO
I lavori che vengono qua e là effettuati sono spesso di pura conservazione, o imposti dai pompieri perché necessari a ovviare pericoli incombenti. E le prospettive sono più che mai inquietanti. Si parla della ristrutturazione di sei piani dell’edificio con l’abbandono (ai topi!?) dei tre superiori, della riduzione a solo 400 del numero dei letti (dai 1200 originari), della avvenuta chiusura degli ambulatori di otorino e di audiometria, della perdita almeno parziale dell’autonomia in quanto il San Carlo diventerebbe dipendenza del San Paolo, ecc.

LA SANITA' PUBBLICA  E’ ORMAI UN LUSSO PERMESSO A POCHI?
In Lombardia come altrove: dobbiamo ricordare il continuo taglio delle dotazioni, la chiusura di reparti in molti ospedali, i tagli ai servizi sul territorio (ai Sert, per esempio), alle strutture dei Pronto Soccorso ormai al collasso, alle piante organiche del personale non rispettate, la soppressione del  “Soccorso Rosa” : è proprio di questi giorni la notizia che al San Carlo si vuole chiudere il  Servizio che si occupa delle donne vittime di maltrattamenti e violenze ecc.
Per avviare a soluzione la drammatica situazione della pediatria al San Carlo, per gli altri temi della Sanità è indispensabile la partecipazione dei cittadini: occorre denunciare lo stato delle cose e imporre il superamento dell’incapacità della Direzione, della rapacità di molti interessati, delle pericolose intenzioni della Regione.

Per tutto questo vi invitiamo al presidio che si terrà
DOMENICA 1° MARZO, DALLE ORE 10.OO ALLE 12
DAVANTI ALL’INGRESSO DELL’OSPEDALE SAN CARLO
Coordinamento lavoratori utenti della sanità

Domenica 1 Marzo ore 15 Piazza Duomo Milano : Presidio per affermare i diritti degli e delle immigrati/e, costruire una società per tutti e tutte

Presidio Domenica 1 Marzo ore 15 Piazza Duomo Milano

Ex addetti alle Aree di sosta del Comune di Milano, prosegue la lotta per il lavoro e il reddito : in presidio il 26 febbraio dinanzi a Palazzo Marino a Milano




venerdì 20 febbraio 2015

TERZA RIUNIONE SABATO 21 FEBBRAIO 2015 ORE 10.00 MILANO : “Facciamo il punto della situazione dopo OLTRE 20 anni di lotte ininterrotte dei sindacati di Base e alternativi.”

TERZA RIUNIONE SABATO 21 FEBBRAIO 2015 ORE 10.00  

presso Sala sindacale MILANO ST.NE CENTRALE FS BIN. 21 - SCALA “E” -

Il 40 % dei giovani è senza lavoro e il 50% dell’impiego è precario, le cooperative schiavizzano i lavoratori tradendo lo scopo sociale per il quale sono nate, molti lavoratori non riusciranno ad arrivare alla pensione e chi ci arriverà farà fatica a sopravvivere, la sanità sta diventando un privilegio per i ricchi, i sindacati confederali hanno sempre maggiori interessi nella pensione e nella sanità integrativa, la casa è solo un miraggio non solo per i disoccupati ma anche per molti lavoratori, l’immigrazione è fonte di ricchezza per gli sfruttatori, il problema degli esodati fatica a trovare soluzione, i trasporti pubblici puntano sulla popolazione benestante e lasciano a piedi i pendolari, gli sprechi e le ruberie nel pubblico impiego si trasformano in licenziamenti collettivi, le guerre sono  inventate ad hoc  per fare cassa,  gli infortuni sul lavoro non vengono più denunciati mentre i morti sul lavoro sono all’ordine del giorno…. Nonostante 20 anni di lotte dei sindacati di Base e alternativi, e nonostante piccole e grandi vittorie, la situazione non migliora, lavoro, casa, sanità, pensione, trasporti, stanno diventando una pia illusione per i più deboli.

 

“Facciamo il punto della situazione dopo OLTRE 20 anni di lotte ininterrotte dei sindacati di Base e alternativi.”

SABATO 21 FEBBRAIO 2015 ORE 10.00

TERZA RIUNIONE

MILANO ST.NE CENTRALE FS

BIN. 21 - SCALA “E” - 4° PIANO

per tutte le organizzazioni sindacali e i comitati organizzati di lavoratori e di cittadini


sono invitati :
Le Lotte dei Pensionati, Ancora in Marcia, Il sindacato è un'altra cosa, CUB, COBAS e COBAS PRIVATO, SLAI-COBAS, USB, ADL, SI-COBAS, AL-COBAS, SIAL-COBAS, CAT, USI, ORSA, Rete DIFESA SALUTE, Rete Per La PACE, Medicina Democratica, Coordinamento Milanese di Solidarietà, Comitato Milanese per la Sanità, ORMA Brescia, SDB Pavia, Comitato Esodati,  NO F35/ NO M346 a Israele, SISA, NO Elcon, No Austerity, Salario Minimo Garantito, ACU, tutti i sindacati di Base e alternativi, i coordinamenti e comitati di lotta, tutti i delegati e gli attivisti ecc

“………… La RETE potrebbe essere semplicemente un impegno di tutti a trovarci e discutere sulle lotte e su come affrontarle insieme senza vicoli e senza gerarchie, mettendo a disposizione in modo solidale tutto l’aiuto possibile e di qualsiasi genere: economico e di partecipazione.  La logica è semplice, dove esiste una lotta. indipendentemente dalla organizzazione di base che la gestisce direttamente, quella è una lotta di tutti e tutte, perché una vittoria di quella lotta è la vittoria di tutti e tutte. E poi anche perché speriamo che la pratica reale unitaria costringa tutti e tutte a capirsi e ci faccia scoprire che le nostre differenze, che ci sono, sono cose infinitesimali di fronte al grande problema che abbiamo davanti: difendere i lavoratori e le lavoratrici da una sconfitta di portata storica……….”

giovedì 12 febbraio 2015

Frankie Hi-Nrg e il lavoro gratis per Expo (da wired.it)

Frankie Hi-Nrg : il lavoro gratis per Expo "una cosa indegna"

Frankie-Hi-Nrg-Mc4Questo articolo è critico sul volontariato per Expo 2015, quest’altro no.
“Il fatto che migliaia di ragazzi vengano fatti lavorare gratuitamente (ricevendo in cambio il privilegio di aver fatto un’esperienza…) a fronte del muro di miliardi che l’operazione genera è una cosa indegna per un Paese che parla di impulso alla crescita“.
Sono queste le parole con cui il rapper Frankie Hi-Nrg ha rinunciato al suo ruolo di ambasciatore dell’Expo di Milano.
Parole dure, che fanno seguito ad una campagna lanciata ormai da qualche mese in Rete (“Io non lavoro gratis per Expo”) e che ha visto migliaia di adesioni in pochi mesi.
Il tema è di ordine etico e morale: è giusto richiedere a migliaia di giovani di prestare il proprio tempo gratuito per un evento che sposta e sposterà un sacco di soldi?
E perché fa scandalo il lavoro gratuito per Expo, quando grandi eventi, ciclici o saltuari– due a caso: le olimpiadi di Torino e il Festival della letteratura di Mantova- si basano da anni sull’utilizzo massiccio del volontariato?
Essendo una questione etica e morale, prima ancora che concreta e occupazionale, non credo sia semplicissimo rispondere.
Bisognerebbe chiedere un’opinione in primo luogo ai diretti interessati, e sentire le opinioni di tutti i ragazzi. Che si tratti di aspiranti volontari o critici dell’Expo.
Credo però che esista una differenza importante nella percezione generale: le Olimpiadi, o i Festival culturali sono vissuti come grandi spazi di confronto e di crescita. Luoghi temporanei in cui la distanza tra il volontario ventenne e la star dello sport o della letteratura sembra ridursi e, a volte, scomparire e in cui sembra possibile trovarsi a bere un caffè con Usain Bolt o Joe Lansdale, per dire.
Inoltre, le Olimpiadi e i Festival sono un luogo di pensiero condiviso: chi partecipa, chi se ne occupa, anche per una piccola parte, può pensare di stare collaborando per rendere possibile la trasmissione di valori a cui crede profondamente.
Tutto questo basta a rendere giustizia al fatto che, per organizzare le Olimpiadi, ci siano persone pagate enormemente e persone volontarie (che rendono possibile lo stipendio delle prime)?
No, ma credo lo renda accettabile.
Perché per Milano sembra tutto diverso?
Innanzitutto, mi sembra, proprio per la mancanza di questi valori condivisi.
Il tema del cibo è già di per sé un luogo di scontro: sappiamo tutti che verranno dette moltissime parole vuote e le buone pratiche che arriveranno dal Sud del mondo saranno ascoltate da pochi, se non da nessuno.
Su tutto il resto pesa la sensazione (giusta? Sbagliata? Solo Expo potrà dimostrarlo) di un evento mastodontico che rischia di sottolineare ancora di più l’abisso tra i super ricchi e i super poveri; tra i potenti e tutti gli altri.
Con questa percezione diffusa,  la stessa distanza tra i super ricchi e i super poveri sembra ben rappresentata dal divario enorme tra le aziende, le ditte e i liberi professionisti che dietro ad Expo si stanno arricchendo, e i ragazzi a cui viene proposto di lavorare, tanto e gratis, in cambio di una riga sul curriculum, un palmare e una divisa.
Risulta difficile, davanti alla visione paternalista del “Io guadagno, tu investi sul tuo futuro senza garanzie”, promuovere e difendere uno strumento meraviglioso e arricchente come quello del volontariato.
Non si sarà per caso superata la linea sottile che divide il volontariato e lo sfruttamento?
Sarebbe bello che le parole di Frankie Hi Energy facessero germogliare – negli ideali campi dell’alimentazione mondiale – anche qualche seme del dubbio.

Tassisti Milanesi : Volantino preannuncia assemblea giovedì 12 febbraio (da Taxistory, il Blog dei Tassisti)

Volantino preannuncia assemblea giovedì 12 febbraio

volantino_assemblea_12-02-2015In questi giorni nei posteggi dei taxi milanesi si può osservare un volantino firmato “il gazebo”, ne ha parlato anche “Il Giorno” (vedi sotto) in un articolo di qualche giorno fa. Qui il testo integrale:

 E’ passato un anno dalle prime proteste spontanee, dai primi fermi e dalle conseguenti promesse, chiaramente MAI mantenute, fatteci da sindaco, assessori, ministro dei trasporti e prefetto. Nel frattempo ciò che è successo è stato questo:
  • maggior numero di “uber pop” e “uber black” (che ormai lavorano indisturbati)
  • aumento del numero di ABUSIVI TOTALI
  • abbattimento sistematico delle colonnine di chiamata ai parcheggi
  • Volontà politica di integrare uber nel nostro sistema legislativo (dichiarazioni del presidente della commissione trasporti). Addirittura si paventa la presenza di uber ai tavoli di discussione con le associazioni di categoria di taxi e Ncc
  • rivenditori autorizzati di Expo che vendono pacchetti di ingresso all’esposizione più il buono uber
  • totale mancanza di organizzazione di una viabilità accettabile per portare i visitatori dell’expo ai padiglioni
  • in ultimo, ma non meno importante, si è verificato proprio negli ultimi tempi un ingiustificato aumento di controlli e di sanzioni proprio nei nostri confronti, senza contare il numero elevato di denunce TOTALMENTE PRIVE DI FONDAMENTA da parte di uber-abusivi.
La misura è colma, non c’è più spazio per sperare che cambi qualcosa senza una protesta forte!
L’unico nostro rammarico è che verrà colpita la nostra utenza.
Vogliamo ricordare che ogni giorno aumenta il numeri di Paesi che stanno ripristinando la legalità, ritenendo altresì uber, nel lungo periodo, fonte di ulteriore disoccupazione e precariato.
A seguito di tutto ciò che è stato sopra elencato annunciamo l’inizio dello STATO D’AGITAZIONE, cioè l’inizio di un percorso che senza risultati porterà a proteste e disservizi prima e durante l’Expo.
La prima assemblea avverrà giovedì 12 Febbraio 2015 nel polmone di Linate alle ore 8, anche se già dalla mezzanotte precedente organizzeremo assemblee nei parcheggi per informare ed avvisare l’utenza.
Il gazebo

il_giorno_l-ala_dura_lancia_le_assemblee

Tassisti : Tamburi di guerra (da Taxistory, il Blog dei Tassisti)

Tamburi di guerra

copricapo_indianoLa morte dei taxi questa volta non si chiama liberalizzazione ma “deregulation“. I registi sono sempre gli stessi (nel rapporto dell’OCSE sull’Italia pubblicato due giorni fa sono indicate le ricette per la crescita nel LUNGO periodo, la cosiddetta “going for growth” e precisamente, privatizzare, deregolamentare, diminuire le tasse per le imprese e i lavoratori, rendere efficiente (i costi del) sistema educativo. Insomma cambiano solo gli attori, ieri Monti, oggi Renzi. Di Tsipras, amici, per il momento nel nostro paese non ce n’è.
E allora dopo il Job’s act ecco la bozza governativa sulla concorrenza. Il solito film. Noi siamoliquidati in due paroline al Capo 5 – Servizi Pubblici Locali, nel primo articolo che si intitola giustappunto “Eliminazione distorsioni concorrenziali per gli autoservizi di trasporto pubblico non di linea“.  E cosa dice l’articolo? Abrogati art. 3 comma 3, 5 bis, modificato l’art.8 comma 3, abrogato l’art.11 comma 4 della Legge 21/92. Traduzione: nessun obbligo per gli ncc di avere la rimessa nel Comune che rilascia l’autorizzazione, nessuna regolamentazione da parte di altri comuni per l’accesso degli ncc, nessun obbligo di iniziare e terminare il servizio presso la rimessa. Tutti taxi, o quasi. 
Che poi sia quello che chiede Uber o meno poco importa. L’americana non ha inventato nè le app, nè la percentuale sul lavoro altrui. E’ caporalato vecchio come il mondo e basta. La 21/92, più volte rimaneggiata, è invece una legge dello Stato che costituisce un punto di equilibrio fra servizi complementari, frutto del lavoro di anni. E regola vite. Le nostre.
Il parlamentino taxi si riunisce a Roma il 12 ed è pur vero che si tratta solo di una bozza. Che rimanga tale! Una cosa sia chiara: nessuno si illuda di poter fare morire di fame le nostre famiglie.

ancora
IN MARCIA !
GIORNALE DI CULTURA, TECNICA E INFORMAZIONE POLITICO SINDACALE, DAL 1908
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PENSIONI FERROVIERI, ANCORA IN MARCIA SCRIVE AL PRESIDENTE MATTARELLA.
 IL 16-2 INCONTRO AL MINISTERO CON BARETTA


PROSEGUE LA VERTENZA PENSIONI

DOPO IL MANCATO RISPETTO DEGLI IMPEGNI ASSUNTI DAL
 GOVERNO E DAI GRUPPI POLITICI DI MAGGIORANZA RIGUARDO LA
 NORMATIVA SULLE PENSIONI DEI FERROVIERI TORNIAMO A INSISTERE 

SULLA NECESSITA' DI CORREGGERE QUESTA LEGGE INGIUSTA
ANCORA IN MARCIA SCRIVE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
(LETTERA IN ALLEGATO) E IL 16 FEBBRAIO INCONTRA IL
SOTTOSEGRETARIO ALL'ECONOMIA, PIER PAOLO BARETTA

LA QUESTIONE ORMAI SI RESTRINGE, IN PARTICOLARE, A CHIARIRE LE INCOMPRENSIBILI
 CONTRADDIZIONI TRA I DOCUMENTI CONTABILI ISTITUZIONALI FORNITI DALL'INPS, DALLA
RAGIONERIA DELLO STATO E DALL'UFFICIO STUDI DEL SENATO, SULLA QUANTIFICAZIONE
 DEI COSTI NECESSARI ALLA MODIFICA DEL 'FAMIGERATO' ART. 24 DELLA RIFORMA MONTI-FORNERO

E' SULLA BASE DI QUESTE 
VALUTAZIONI DEI  COSTI - DEL TUTTO INCONGRUE -  CHE
FINORA IL GOVERNO HA SEMPRE BASATO IL PARERE NEGATIVO A QUALSIASI MODIFICA

OLTRE CHE SULL'INSOSTENIBILITA' DEL LAVORO AI TRENI FINO A 67 ANNI,
COL PRESIDENTE E CON LO STESSO BARETTA 
INSISTEREMO SUGLI ULTERIORI 'ERRORI'
COMMESSI NEL CALCOLO DELLE RISORSE NECESSARIE ALLA CORREZIONE DELLA NORMA
ED UTILIZZATI COME PARAVENTO PER NON 'INTACCARE' LA MICIDIALE RIFORMA 

LA RIVISTA, PUR NELLE GRANDI DIFFICOLTA' DOVUTE ALLE CONDIZIONI POLITICHE
 E SOCIALI, CONTINUA NEL SUO IMPEGNO IN DIFESA DEI FERROVIERI PER LA MODIFICA
 DELLA LEGGE SULLE PENSIONI CON L'OBBIETTIVO DI CANCELLARE UN'INGIUSTIZIA STORICA

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Al Presidente della Repubblica Italiana
Sergio MATTARELLA
Oggetto: Richiesta incontro.
Illustrissimo Presidente,
come saprà la nostra Associazione da quasi tre anni sta cercando di far correggere l’errore contenuto nell’art. 24, comma 18 della Legge Fornero (erroneo utilizzo della parola “articolo” anziché “comma”) a causa del quale l’età pensionabile del Personale Mobile delle Ferrovie è stata aumentata di ben nove anni, unico caso al mondo.
Crediamo che nell’aspetto dell’”errore”, ormai riconosciuto da tutto il Parlamento, si possa anche ravvisare l’incostituzionalità del comma 18, ma su questo ci affidiamo alla Sua autorevole competenza.
Abbiamo il dovere di illustrarLe quali rischi per il Trasporto Ferroviario Nazionale tale situazione potrebbe creare specialmente in considerazione del fatto che ormai anche in Italia la quasi totalità dei treni (95%) viaggia con equipaggio ad Agente Solo (un solo macchinista alla guida dei treni).
Certamente saprà che la comunità scientifica individua nell’età di 56 anni per gli uomini la soglia di aumento malattie cardiovascolari, se a questo aggiungiamo che un macchinista solo, durante la guida dei treni è spesso ed inevitabilmente soggetto a picchi emozionali (dovuti a improvvisi attraversamenti di persone, indebite chiusure di segnali, avarie gravi al mezzo, viaggiando a 300 Km/h) che possono temporaneamente alterare alcune funzioni del proprio organismo quali la pressione arteriosa o il battito cardiaco, capirà che tutto questo, con l’aumentare dell’età rischia di provocare malori anche gravi al macchinista con il conseguente arresto del treno in qualsiasi luogo, è forse per questo che in Europa i macchinisti vanno in pensione a 54/55 anni ?
Dall’avvento della Legge Fornero sono stati fatti innumerevoli tentativi dalla politica per correggere tale errore: Interrogazioni Parlamentari, Proposte di Legge, Emendamenti, Ordini del Giorno, tutti sempre respinti a causa del parere negativo delle Commissioni Bilancio in relazione agli alti costi indicati dalla Ragioneria di Stato molto distanti non solo da quanto da noi indicato ma anche da quanto dichiarato dall’INPS chiamata ad esprimersi proprio dal Governo ma poi non considerato (vedi lettera INPS del 1 aprile 2014)!
Per dirimere questa controversia abbiamo chiesto un incontro alla Ragioneria di Stato, ma malgrado il dichiarato impegno del Sottosegretario all’Economia, On. Pier Paolo Baretta, siamo ancora in attesa che si verifichi.
E’ paradossale che anche un Dossier del Servizio Studi del Senato (N. 12 di Maggio 2013) considera i ferrovieri come “categoria da armonizzare” mentre l’INPS ci considera esclusi dal comma 18 dell’articolo 24 della Legge Fornero.
Vi sono tantissimi altri aspetti che vorremmo avere la possibilità di illustrarLe compiutamente, per questo Le chiediamo un incontro di pochi minuti con una nostra piccola delegazione (max 4 persone).
Sappiamo che in questi primi giorni del Suo settennato, per il quale Le rinnoviamo i nostri più fervidi Auguri, sarà sommerso da richieste di intervento da cittadini che si augurano un cambiamento da Lei ma siamo convinti che troverà qualche minuto anche per noi.
In attesa di un Suo positivo riscontro cordialmente La salutiamo.
Firenze, 9 febbraio 2015

mercoledì 4 febbraio 2015

Regione: "Chiudere in fretta la procedura di vendita della Gallazzi"

Martedì 3 febbraio 2015

Regione: "Chiudere in fretta la procedura di vendita della Gallazzi"

«Chiudere in tempi rapidi la “procedura di vendita” della Gallazzi Spa al miglior offerente non concorrente». È in sintesi la mozione che ha approvato il Consiglio regionale sulla vicenda dell’azienda specializzata nella produzione e distribuzione di pellicole in PVC per la farmaceutica e per il settore alimentare, con fabbriche a Tradate e a Gallarate, già al centro anche di interrogazioni da parte dei Parlamentari del territorio e sindaci (clicca qui ne qui). Il documento è stato presentato dal capogruppo del Nuovo Centrodestra Luca Del Gobbo che chiede «il mantenimento e lo sviluppo della capacità produttiva e dei livelli occupazionali».

«La Gallazzi - è il commento del Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo - è una risorsa per il nostro territorio: garantisce oltre 200 posti di lavoro ed è un’azienda che si è sempre distinta per innovazione e capacità produttiva. La mozione intende farsi carico di una situazione di empasse, ponendo la necessità di un intervento concreto presso il Ministero. L’approvazione all’unanimità rappresenta certamente la volontà da parte del nostro Consiglio regionaledi non lasciare sole le nostre imprese con la consapevolezza che la ripresa del Paese passa dalla capacità di essere a fianco al tessuto produttivo locale».
L’azienda è  dal luglio del 2013 in amministrazione controllata. Dal 3 dicembre 2014 il commissario ha trasmesso al Ministero dello Sviluppo la richiesta di autorizzazione alla cessione dell’azienda. Nella mozione si impegna il Presidente della Regione e l’Assessore alle Attività Produttive a farsi parte attiva con il Ministero per chiarire come mai fino a questo momento non si è ancora giunti alla vendita dell’azienda.

Venerdì 6 febbraio dalle ore 9,30 “UN GIORNO DA ALLEVATORE” NELLE PIAZZE ITALIANE. La piu’ grande operazione di mungitura pubblica per salvare il latte Made in Italy

Venerdì 6 febbraio dalle ore 9,30 “UN GIORNO DA ALLEVATORE” NELLE PIAZZE ITALIANE. La piu’ grande operazione di mungitura pubblica per salvare il latte Made in Italy


La più grande operazione di mungitura pubblica mai realizzata in Italia e nel mondo con Ministri del Governo, Governatori delle Regioni, Sindaci, politici, esponenti della cultura, dello spettacolo e del mondo economico e sociale che trascorreranno insieme un giorno da allevatore nelle piazze italiane in cui sarà allestita una vera e propria stalla per mungere, dare da mangiare e custodire gli animali. Un segno concreto di solidarietà, vicinanza e sostegno al lavoro che tutti i giorni svolgono gli allevatori italiani, per garantire latte fresco e grandi formaggi Made in Italy ma anche la biodiversità e il presidio del territorio anche nelle aree piu’ difficili.
L’appuntamento per salvare le stalle italiane è fissato per venerdì 6 febbraio alle ore 9,30 nelle principali piazze del Paese dove saranno allestite le stalle con gli animali secondo le diverse specificità regionali, da Roma in Piazza del Campidoglio a Milano, da Torino a Udine, da Bologna a Firenze, da Napoli a Bari, da Cosenza a Palermo ma anche a Venezia dove la stalla sarà galleggiante nel molo di Piazza San Marco.

Tra gli altri hanno già assicurato la partecipazione al presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, della Giustizia Andrea Orlando, dell’Ambiente Gianluca Galletti ma anche gli ex Ministri del settore primario Alfonso Pecoraro Scanio, Nunzia De Girolamo ora capogruppo Ncd alla Camera e Luca Zaia ora governatore del Veneto insieme ai suoi colleghi della Lombardia Roberto Maroni, del Piemonte Sergio Chiamparino, del Lazio Nicola Zingaretti, della Toscana Enrico Rossi, dell’Emilia Stefano Bonaccini, della Campania Stefano Caldoro, della Calabria Mario Oliverio e della Sicilia Rosario Crocetta. Ci saranno anche dal Sindaco di Roma Ignazio Marino e quello di Milano Giuliano Pisapia ma anche di Firenze Dario Nardella. Tra i politici anche il Vice Ministro delle Politiche Agricole Andrea Olivero, il Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Giuseppe Castiglione, il capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza, il capogruppo di Sel al Senato Loredana De Petris il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera Luca Sani e quello del Senato Roberto Formigoni e Colomba Mongiello Vicepresidente commissione parlamentare sulla contraffazione e l’onorevole Nicodemo Nazzareno Oliverio. Hanno aderito rappresentanti delle associazioni dei consumatori, il presidente del Codacons Carlo Rienzi di Federconsumatori Rosario Trefiletti, di Adiconsum Pietro Giordano, di Adusbef  Elio Lannutti e il Segretario Generale Movimento Consumatori Alessandro Mostaccio,  ma anche ambientalisti come il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza quello della Lipu Fulvio Mamone, il Direttore Generale di Greenpeace Pippo Onufrio, il Presidente Federparchi Giampiero Sammuri, ed il presidente di Slow Food Carlo Petrini.
L’obiettivo è quello di far conoscere da vicino il difficile lavoro degli allevatori e gli effetti positivi per l’intera collettività ma anche i pericoli dell’abbandono come dimostra il Dossier “L’attacco alle stalle italiane” che sarà presentato nell’occasione.

Taxi, riparte la guerra contro l’app. La minaccia: fermi il Primo maggio (da Taxistory, il Blog dei Tassisti)

Taxi, riparte la guerra contro l’app. La minaccia: fermi il Primo maggio

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I TASSISTI sono di nuovo sul piede di guerra. Dov’è la novità, penserete voi? Vero, la situazione non si è mai tranquillizzata. Negli ultimi giorni, però, la tensione è salita ancora una volta sopra il livello di guardia. Per una serie di motivi. Uno in particolare. Sul web circolano le bozze del disegno di legge sulla concorrenza che dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri entro un paio di settimane: secondo le indiscrezioni, la riforma potrebbe favorire i noleggiatori con conducente, eliminando l’obbligo di ritorno in rimessa per ricevere le chiamate e abrogando il vincolo della territorialità. La lettura di tanti padroncini è tranchant: Ncc come taxi, liberalizzazione totale. Con un retropensiero: il Governo vuole favorire la start-up Uber, che punta tutto sui contatti via smartphone. 
TANTO BASTA agli artigiani del volante per risalire sulle barricate. E se alcuni sindacati buttano acqua sul fuoco (Federtaxi in testa), altri invece cavalcano i malumori. In queste ore, tanto per fare un esempio, la Uiltrasporti sta distribuendo volantini in cui preannuncia una serie di assemblee informative per il Primo maggio, cioè in concomitanza con l’inaugurazione dell’Expo, in tre punti nevralgici: aeroporto di Linate, polo fieristico di Rho e stazione Centrale. Tre location scelte non a caso, con la prospettiva di un blocco totale delle auto bianche nel giorno più importante del 2015. Ovviamente, siamo ancora in una fase preliminare. E non è detto che l’iniziativa vada in porto, anche perché pare altamente improbabile che Prefettura e Commissione di garanzia sugli scioperi diano il via libera.
Una cosa è certa: i tassisti sono in subbuglio, e già nelle scorse settimane si è andati vicini a blocchi selvaggi in stile maggio 2014. Del resto, argomentano i duri e puri, il giro di vite annunciato otto mesi fa dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, si è visto solo a metà: continuano i controlli della polizia locale sul fronte degli abusivi Uber Pop, ma d’altra parte l’applicazione è ancora attiva a Milano nonostante sia stata più volte definita «illegale» dai vertici istituzionali.
INTANTO, ieri pomeriggio è partito il tavolo tecnico in vista dell’Esposizione universale: alla riunione hanno partecipato i delegati delle sigle più rappresentative, gli amministratori dei radiotaxi e i dirigenti comunali di settore, con l’obiettivo di stilare una serie di proposte da consegnare poi all’assessore Pierfrancesco Maran. Per ora nulla di fatto, mancano dati certi su cui ragionare. Scartati in partenza sconti per famiglie e tariffe fisse sulle tratte Centrale-Expo e Duomo-Expo, si sta discutendo di doppie guide e allungamento dei turni per far fronte a un incremento stimato di 9mila corse.
Nicola Palma www.ilgiorno.it

DOPO EXPO: I CAIMANI COMINCIANO A SBRANARSI. E NESSUNO PENSA AL BENE PUBBLICO (da lombardia.usb.it)

DOPO EXPO: I CAIMANI COMINCIANO A SBRANARSI. E NESSUNO PENSA AL BENE PUBBLICO

Milano – domenica, 01 febbraio 2015
Non è ancora iniziato che il dopo è già cominciato. Sembra un paradosso ma non lo è: il dopo Expo da giorni è sulle prime pagine del Corriere milanese e ha scatenato liti, appetiti e fantasie. C’è chi rivanga vecchie storie: Cabassi piange perché gli hanno pagato poco le sue terre e lo hanno pure deriso, Formigoni, allora governatore lombardo, che lo conferma e si pavoneggia per averlo preso in giro. C’è invece chi si inventa progetti d’ogni tipo: “deve diventare una Silicon Valley dell’agricoltura e dell’agroalimentare”, dice Viviana Beccalossi, assessore regionale all’Urbanistica; no, sostiene il suo capo, il governatore Maroni, “voglio un nuovo stadio”; “meglio un  centro per la ricerca sul clima e le previsioni meteo”, afferma il commissario Expo Sala. Intanto nessuno si è presentato alla gara per trovare “uno sviluppatore di progetto”: troppi i 315 milioni di euro chiesti da Arexpo (Comune, Regione, Fiera) che deve rifarsi delle spese sostenute. A proposito, il Corrierone dice che è la prima volta al mondo che per un’area Expo si utilizzano, pagandoli, terreni privati e non, gratis, suolo pubblico. Gli interessati aspettano, sornioni, che ricominci la solita buriana, scattino i soliti veti incrociati, si tiri in lungo finché scatterà l’emergenza, quando si dovrà decidere, come già successo prima, con il fiato sul collo e allora sì che verrà il bello, che gli affari diventeranno  appetibili, che le aree verranno via per poco, che gli appalti fioccheranno copiosi. Siamo alle solite: per anni amministratori pubblici, imprenditori, finanziarie, immobiliaristi, società di servizi e di appalti, architetti si sono scannati per saltare addosso a un progetto inutile, costosissimo, devastante per la città, ma generosissimo per le loro tasche. Con mafia e ‘ndrangheta che si fregavano le mani per il piatto succulento sul quale buttarsii. Poi, messisi d’accordo, il progetto divenuto realtà lo hanno spolpato ben bene. E adesso sono pronti a ricominciare: c’è un’area da occupare, padiglioni da utilizzare, servizi di base da sfruttare. Che poi si possa riconvertire quell’area per un fine pubblico, magari edilizia popolare, scuole, università, ospedali, veri centri di ricerca, non viene loro nemmeno in mente. O se per caso succederà continueranno a utilizzare gli stessi metodi: appalti truccati, corruzione, sprechi, interventi mafiosi, senza nessun controllo da parte dei cittadini E pensare che si dovrebbe parlare di alimentazione, cibo, colture biologiche. Ma chi se lo ricorda più che sono questi i temi dell’Expo? I ristoratori che si sono presi l’appalto delle cucine, forse.

TTIP: il cavallo di Troia del grande business


stop-ttip.org firma

TTIP: il cavallo di Troia del grande business

Il 4 febbraio la Commissione europea riceverà una visita a sorpresa. Dal 2 starà cucinando a Bruxelles insieme ai negoziatori Usa l’ottavo ciclo di trattative del T-tip, il Trattato transatlantico che vuole imporre la più spregiudicata liberalizzazione di commercio e investimenti tra le due sponde dell’Atlantico. Quando si affacceranno entrambi sulla rotonda Schuman vedranno un gigantesco cavallo di Troia sostenuto da centinaia di attivisti delle campagne Stop T-tip di Europa e Stati Uniti, che in quegli stessi giorni si incontrano per capire come bloccare le trattative entro il 2015.

Un commercio più libero tra le due sponde dell’Atlantico come ricetta anticrisi, infatti, è il pretesto con il quale le élite corporative di Usa e Ue vogliono sottrarre ai propri cittadini il potere di decidere democraticamente regole e livelli di promozione sociale, ambientale ed economica per tutti […]
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martedì 3 febbraio 2015

I FERROVIERI TORNANO A SCIOPERARE dalle 21,00 del 7 alle 21,00 dell'8 Febbraio - alla Cargo dalle 21,00 del 4 alle 21,00 del 5 Febbraio


I FERROVIERI TORNANO A SCIOPERARE 
dalle 21,00 del 7 alle 21,00 dell'8 Febbraio 
alla Cargo dalle 21,00 del 4 alle 21,00 del 5 Febbraio 
Contro 
Orari di lavoro sempre più micidiali, turni invivibili e massacranti, carichi ed organizzazione del lavoro sempre più gravosi. 
Un sistema pensionistico barbaro che ci costringe al lavoro fino a 67 anni. 
La preannunciata privatizzazione del gruppo FS e la messa a gara del Trasporto Regionale che avranno effetti disastrosi per l'utenza e per i nostri diritti. 
Il crescente autoritarismo aziendale, la negazione di diritti fondamentali, il ricatto dei trasferimenti forzati. 
La desertificazione delle stazioni e il maglio dell'SCC-CTC per sopprimere posti di lavoro. 
La finanziaria che arricchisce banche e speculatori, svuota i nostri portafogli, sottrae risorse al trasporto pendolare e al servizio universale a favore dell'Alta Velocità. 
Il Jobs Act che ci rende tutti precari e ricattabili. L'abolizione dell'art.18 che rendendo più facili i licenziamenti rischia di essere la soluzione drastica all'inidoneità. 
Un ANSF che abdica dal ruolo di controllore della sicurezza ferroviaria. Il demansionamento, le deroghe sul blocco porte, la reintroduzione del VACMA, la dematerializzazione dei documenti treno. 
Le oligarchie di Confindustria e di Cgil Cisl Uil che, con l'accordo del 10 gennaio, negano la democrazia sui posti di lavoro. 
Per 
Ridurre l'orario di lavoro e umanizzare i turni. 
Maggiorare gli accessori, inserire in turno la pausa per i pasti e il pagamento di tutti i tempi di condotta. 
Il ripristino del sistema pensionistico ante Fornero. 
Una ferrovia sicura ed efficiente, treni non affollati, puliti e puntuali. 
Difesa dei diritti dell'utenza e del trasporto pendolare e di massa. 
La tutela della dignità e dei diritti dei lavoratori, la difesa dei posti di lavoro e dei lavoratori. 
Una RFI moderna, efficiente e sicura anche in termini di presidio del territorio. Risorse economiche adeguate per un trasporto ferroviario bene comune rispondente a quanto deciso dal popolo italiano col Referendum del 2011. 
Il reintegro dei ferrovieri licenziati per aver difeso salute e sicurezza dell'esercizio ferroviario, la tutela delle inidonietà causate da un lavoro sempre più usurante. 
Un ANSF che sia realmente attenta alla sicurezza dell'esercizio ferroviario e non si limiti solo ad assecondare i desiderata delle varie imprese ferroviarie. 
La democrazia sindacale, libere elezioni dei delegati RSU, diritto di assemblea, regole democratiche sulla rappresentanza. 
USB Lavoro Privato

MILANO : Comunicato assemblea del 27 gennaio 2015 dei lavoratori ex parcheggiatori delle aree di sosta in Milano


Comunicato assemblea del 27 gennaio 2015

I lavoratori ex parcheggiatori delle aree di sosta in Milano, riuniti in una numerosa
assemblea, valutano con attenzione gli incontri che si sono svolti con Pierluigi Majorino,
Assessore alle politiche sociali, Don Walter Magnoni responsabile della Pastorale di Milano e il Direttore Centrale Walter Cavaliere dell’assessorato alle politiche per il lavoro, congiuntamente alla dottoressa Chiara Daneo dello Staff dell’Assessore Cristina Tajani.
Tali incontri hanno prodotto degli impegni che potrebbero dare un minimo di soluzione
tampone ai licenziamenti e alla mancanza di reddito a cui sono sottoposti i lavoratori interessati.
Impegni che hanno bisogno di ulteriori passaggi e verifiche per poter dare infine un giudizio positivo.
Completamente assenti ad ogni disponibilità di dialogo l’Assessore Maran e il Presidente
dell’ATM Bruno Rota, i diretti responsabili della situazione in cui sono ridotti i lavoratori (senza lavoro e senza reddito alcuno)
Per tali ragioni, l’assemblea decide quanto segue:
1. Di indire 2 nuovi PRESIDI presso Palazzo Marino nei giorni 12 e 26 febbraio
2. Dì procedere, già dalla prossima settimana, con la vertenza legale chiamando l’ATM alla responsabilità solidale, sia sugli elementi economici, sia su quelli lavorativi
3. Di preparare, a breve, un progetto per una regolazione dell’attività di sosta che possa portare un incremento alle entrate del Comune, come annunciato nell’incontro con lo staff dell’Assessore Cristina Tajani
4. Di inviare una lettera al Coordinamento RSU dell’ATM, per richiedere un incontro al fine di comprendere le motivazioni per cui le forze sindacali presenti in Azienda siano così disinteressate a questa drammatica problematica.
I lavoratori esprimono forte rammarico per la mancata presentazione nel Consiglio
Comunale di una mozione firmata già da alcuni consiglieri, che potrebbe dare come risultato almeno la ripresa di un dialogo e la speranza di una soluzione ai licenziamenti. Pertanto si chiederà un incontro alle forze politiche che non hanno firmato la mozione, per avere spiegazioni sulle motivazioni che hanno portato alla non firma.

Milano, 27, 01, 2015
IL COMITATO SOSTA MILANO
Il Coordinamento Milanese di Solidarietà “DALLA PARTE DEI LAVORATORI”