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1945 -2018 73° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO : Buon 25 Aprile !!!
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*****CAMPAGNA DICO 32 - SALUTE PER TUTTE E TUTTI! - HEALTH4ALL - GIORNATA EUROPEA CONTRO LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA SALUTE, LA PRIVATIZZAZIONE DELLA SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE
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NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA !




martedì 24 aprile 2018

Buon 25 Aprile !!!

1945 -2018
73° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE
DAL NAZIFASCISMO
Buon 25 Aprile !!!
 
Milano 1945 - Dario Parascandolo, Comandante 55^ Brigata "Mario Greppi" Formazioni Matteotti
 Dario Parascandolo, Comandante 55^ Brigata "Mario Greppi" Formazioni Matteotti - Milano 1945


domenica 14 gennaio 2018

DICO 32. SALUTE PER TUTTE E TUTTI! UNA CAMPAGNA PER IL DIRITTO ALLA SALUTE

DICO 32. SALUTE PER TUTTE E TUTTI ! UNA CAMPAGNA PER IL DIRITTO ALLA SALUTE

Milano 5 Novembre 2017
Documento finale
DICO 32. SALUTE PER TUTTE E TUTTI!
UNA CAMPAGNA PER IL DIRITTO ALLA SALUTE
Per la Costituzione italiana (Art. 32), la salute è un diritto di tutte le persone e un dovere della collettività. Sappiamo che la nostra salute dipende da tanti fattori, come l’ambiente in cui viviamo e i diritti e i servizi a cui abbiamo accesso (casa, lavoro, reddito, istruzione, sanità, spazi di socializzazione…). Sappiamo anche che la salute non è uguale per tutte e tutti, e che malattia e mortalità colpiscono maggiormente le persone appartenenti alle classi sociali più svantaggiate. I cambiamenti climatici e le minacce ambientali legate all’attuale sistema produttivo non fanno che aumentare queste disuguaglianze, e compromettono la sostenibilità nostra e del pianeta.
In questi anni di crisi economica, le politiche di austerità messe in atto dai governi di tutta Europa hanno aumentato le disuguaglianze sociali e quindi di salute: sotto i diktat europei del pareggio di bilancio sono stati attaccati i sistemi di welfare costruiti con le lotte dei lavoratori del dopo guerra, proprio quando sarebbe stato necessario investire maggiormente nella protezione sociale per tutelare la popolazione. Le risorse assegnate alla salute sono state sistematicamente ridotte, e questo ha portato a un peggioramento della qualità e dell’accessibilità dei servizi, delle condizioni di lavoro in sanità, dei risultati in salute. Ne hanno fatto le spese in particolare le donne, con il ridimensionamento dei consultori e le pesanti restrizioni in tema di interruzione volontaria della gravidanza, così come i servizi di prevenzione nei luoghi di lavoro e i servizi di salute mentale. I valori fondamentali di universalismo e solidarietà, propri del Servizio Sanitario Nazionale, sono stati sostituiti da logiche aziendali di efficienza, contenimento dei costi, tutela di interessi privati e non del bene collettivo.
Alla sistematica riduzione dell’impegno pubblico corrisponde una proliferazione di coperture sanitarie assicurative private o mutualistiche, sempre più inserite nei contratti di lavoro e agevolate da politiche statali di defiscalizzazione, e un’espansione senza precedenti dell’offerta privata di servizi. Tutto questo porta a un sistema segmentato e diseguale: da un lato un servizio sanitario pubblico “al ribasso” per i meno abbienti (o per chi non ha una sufficiente tutela contrattuale), e dall’altro una sanità privatizzata differenziata a seconda dei benefit previsti dai contratti lavorativi o per chi se la può pagare. Eppure è stato dimostrato che i sistemi sanitari pubblici sono più efficaci di quelli privati: offrono maggiori garanzie nella tutela della salute, e sono meno costosi per la collettività. Per esempio, sono gli unici a occuparsi di prevenzione e promozione della salute, ambiti che non generano profitti e quindi non sono interessanti per il mercato. Inoltre, un serio intervento sulla salute collettiva e individuale coinvolge necessariamente una serie di ambiti (lavoro, istruzione, ambiente…) che, lasciati come oggi alla gestione di privati in concorrenza tra loro, non potranno mai generare una politica della salute organica.
Vogliamo dire a chi fa profitti sulla nostra salute, e alla macchina statale che li aiuta, che noi abbiamo altri obiettivi e non ci fermeremo fino a che non li avremo raggiunti: non la mercificazione della salute, ma il suo miglioramento per tutte e tutti. Nel metterci in movimento, guardiamo a chi è già impegnato a costruire resistenza e alternative, come i movimenti delle donne, per il diritto all’abitare, per la sovranità alimentare e la difesa dei territori, contro i trattati di libero commercio; movimenti con cui vogliamo costruire alleanze strategiche che ci aiutino a fare fronte comune. Guardiamo anche all’Europa e agli altri Paesi del mondo, le cui popolazioni vivono problemi simili ai nostri e con le quali ci impegniamo in azioni di solidarietà e rete.
Proponiamo la data del 7 aprile, giornata mondiale della salute, come un momento di convergenza e mobilitazione per dire insieme che la salute è un diritto, e non è in vendita. Ma cominciamo fin da oggi a collaborare per fare di questa data una tappa di un cammino comune che ci porti non solo a bloccare la privatizzazione della salute, ma anche a progettare e costruire un servizio sanitario realmente universale e democratico, inserito in una società e in un ambiente in salute.
I NOSTRI PRINCIPI
Noi associazioni, comitati, gruppi e reti attivi nella difesa del diritto alla salute a livello locale, regionale e nazionale, riuniti a Milano il 4 e il 5 novembre 2017, ci riconosciamo nei seguenti principi:
La tutela della salute è un diritto umano fondamentale e non una fonte di profitto. I servizi sanitari devono essere perciò protetti da ogni logica di mercato.
Prevenzione e promozione della salute – a partire dalla tutela dell’ambiente – devono essere al centro in tutti gli aspetti della vita e del lavoro.
Garantire prestazioni sanitarie utili, necessarie ed efficaci, accessibili a tutte e a tutti senza vincoli di cittadinanza o residenza, è una responsabilità dei governi, che devono investire risorse adeguate.
Il finanziamento dei servizi di tutela della salute deve essere di tipo progressivo, basato sulla fiscalità generale e sul principio di redistribuzione delle risorse in base ai bisogni.
Le persone, attraverso una partecipazione democratica, devono giocare un ruolo attivo nei propri percorsi di cura e nella definizione delle politiche di salute locali, nazionali e globali. La vera malattia, infatti, è la mancanza di partecipazione.
I NOSTRI OBIETTIVI
1. Sostenere la salute, non ciò che la distrugge
Aumento almeno del 10% del Fondo Sanitario Nazionale
Abrogazione del pareggio di bilancio in costituzione e blocco delle spese distruttive come la produzione bellica e gli investimenti in opere inutili e dannose, per tornare a investire in istruzione, sanità e tutela ambientale
Rispetto degli impegni dell’accordo di Parigi sulla riduzione delle emissioni e il contrasto ai cambiamenti climatici
2. Un servizio di qualità che risponde ai bisogni
Destinazione prioritaria dei fondi aggiuntivi alla prevenzione e a servizi territoriali vicini alle persone, integrati, accessibili a tutte e tutti
Assegnazione delle risorse alle regioni e ai territori in base a indicatori di deprivazione sociale e bisogni di salute, non soltanto alla numerosità e all’anzianità della popolazione
Rinnovo dei contratti del personale sanitario con istituzione del contratto unico, superamento del precariato e assunzione di personale in relazione ai bisogni dei territori
Ritorno alla gestione diretta dei servizi esternalizzati
Abolizione dei sistemi di finanziamento basati sulle prestazioni, che pagano la malattia e non la salute
3. Piena accessibilità alle cure – Abolizione dei ticket
Garanzia di accesso alle cure efficaci: se il prezzo dei farmaci chiesto dai produttori è eccessivo, sospensione del brevetto come previsto dagli accordi internazionali
Iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale con attestazione di domicilio o effettiva dimora
Applicazione dell’accordo Stato-Regioni sull’accesso ai servizi delle persone straniere, garantendo criteri di assistenza omogenei sul territorio nazionale
4. La salute nelle mani delle persone
Obbligo di trasparenza per le aziende sanitarie, con pubblicazione di bilanci sociali, di missione ed economici
Introduzione di forme di partecipazione democratica alle decisioni in materia di politica sanitaria e gestione dei servizi a tutti i livelli, che coinvolgano sia chi utilizza i servizi che chi vi lavora
5. Nessun profitto sulla salute
Abolizione delle agevolazioni fiscali per le assicurazioni e i fondi sanitari
Superamento della gestione aziendalistica dei servizi sanitari con trasformazione delle aziende sanitarie in agenzie pubbliche con obiettivi di salute
6. Ricerca e innovazione dove servono
Finanziamento della ricerca indipendente nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale, centrata su problemi prioritari per la salute pubblica
Creazione di un’azienda pubblica per la produzione dei farmaci
Formazione adeguata e aggiornamento continuo obbligatorio del personale sanitario, indipendentemente dal rapporto di lavoro, finanziato da un fondo vincolato
SCARICA APPELLO IN FORMATO PDF: CLICK QUI

martedì 9 gennaio 2018

FIRENZE, 20 GENNAIO 2018 : 2^ ASSEMBLEA NAZIONALE PER IL LANCIO DELLA CAMPAGNA DICO 32 - SALUTE PER TUTTE E TUTTI! - UNA CAMPAGNA PER IL DIRITTO ALLA SALUTE E PER DEFINIRE LA RETE DELLE INIZIATIVE DELLA GIORNATA DEL 7 APRILE 2018

 FIRENZE, 20 GENNAIO 2018 ORE 10 – 16

SECONDA ASSEMBLEA NAZIONALE PER IL LANCIO DELLA CAMPAGNA DICO 32 - SALUTE PER TUTTE E TUTTI! - UNA CAMPAGNA PER IL DIRITTO ALLA SALUTE E PER DEFINIRE LA RETE DELLE INIZIATIVE DELLA GIORNATA DEL 7 APRILE 2018
Come definito nell'incontro delle associazioni per il diritto alla salute tenutosi a Milano lo scorso 5 novembre, è stato redatto un appello per una campagna per il diritto alla salute denominata "Dico 32 - Salute per tutte e tutti!" [doppio richiamo alla salute, uno all'articolo della Costituzione e l'altro al più popolare "dica 33" del medico] che accompagnerà le iniziative per la mobilitazione contro la commercializzazione della salute prevista per il prossimo sabato 7 aprile 2018.
Pertanto, per ragionare insieme sul percorso di lancio della campagna e per definire nel modo più dettagliato  l'organizzazione della rete delle iniziative previste per la giornata del 7 aprile,
è convocata una assemblea aperta a tutte le realtà interessate al diritto alla salute
SABATO 20 GENNAIO 2018
dalle 10 alle 16 presso il Dopolavoro ferroviario
della Stazione di S.Maria Novella in via Alamanni
L'ordine del giorno che viene proposto è il seguente: - Raccolta formale delle sottoscrizioni all'appello e definizione delle modalità di diffusione.
- Modalità organizzative della campagna "DICO 32 - Salute per tutte e tutti!"
- Organizzazione della rete di iniziative locali del 7 aprile e mappatura delle stesse a livello regionale diffondendo la proposta ai gruppi locali non ancora coinvolti.
- Valutazione della partecipazione a sostegno delle nostre finalità da parte delle forze politiche e sindacali.
 
 

 



mercoledì 27 dicembre 2017

Dall'Egitto : REBEL UP! – ARAB STREET SOUNDS MIXTAPE (recensione musicale a cura di Amerigo Sallusti)

REBEL UP ! – ARAB STREET SOUNDS MIXTAPE (recensione musicale a cura di Amerigo Sallusti)

A più di sei anni da piazza Tahir, con la tensione sempre alta, in Egitto ci si interroga ancora sulle conseguenze culturali e sociali della rivolta. Lo è, sicuramente, la diffusione della cosiddetta musica electro chaabi –un misto di hip-hop, dance elettronica, danza del ventre, celebrazioni tradizionali da matrimonio- nata in questi ultimi anni all’estrema periferia del Cairo e che attira fortemente l’attenzione di ricercatori, dj occidentali, giornalisti. La figura più clamorosa di tutte è quella di Islam Chipsy, che suona da assoluto virtuoso sulla sua tastiera Yamaha una specie di versione egiziana della musica techno di Skrillex che a partire dai dubsteppers The Riots ha rigenerato l’Electro e il Progressive house, il Glitch, il Drum and Bass. Un disco registrato dal vivo, appena pubblicato dalla piccola etichetta d’avanguardia del Cairo Nashazspone, coglie perfettamente l’eccitazione collettiva e la novità delle sue performance. Islam Chipsy vive al Cairo, ha moglie e figli. Lavora alla sera come musicista professionista nel nightclub Markez (che prende il nome –fondendoli- dal Marquèz, il locale punk per antonomasia e dall’immenso scrittore Gabriel Garcìa) dove accompagna cantanti e ballerine fino a mezzanotte. Poi si cambia e entra nel mondo segreto del marghanat: feste private, addii al celibato, matrimoni che durano fino alle prime luci dell’alba.
Affiancato da due batteristi, Khaled Mando e Islam Tata, è in grado di praticare per ore le sue routine acrobatiche alla tastiera: suona con le dita, i pugni, i gomiti; aggiunge sirene, rumori, botti. Il volume altissimo e il suono complessivamente distorto fanno il resto. Di fronte a lui migliaia di ragazzi –e ragazze!- ballano in estasi totale. Due documentari recenti, Electro chaabi della giornalista Hind Meddeb e Underground on the surface della film maker Salma El tarsi mostrano da vicino i volti, i suoni di questo strano movimento di ragazzi –e ragazze!- giovanissimi. Il fatto che le due registe siano donne è un segno preciso. Di recente, star del genere come Sadat, Mc Amin, Oka e Ortega, sono stati accolti da grande curiosità in un loro breve tour inglese. Questo stato nascente di una delle più vivaci musiche da ballo del pianeta, come fu per il rai algerino, il baile funk brasiliano, il primo hip hop newyorkese, l’electro chaabi è suonata su software craccati e vecchi computer, si diffonde in rete, colpisce per l’ironia dei testi e la contagiosa aria da rave party che trasmette.
Davvero radicale questa nuova scena elettronica egiziana così come la sua fonte d’ispirazione, quel vasto sommovimento appellato “Primavera araba”, che ha tellurizzato tutto il nord-Africa ed il vicino-oriente. Non esistono vinili o CD, ma solo mp3 e mediafire links. Tastiere insieme a voci con l’auto-tuning, elementi eurotrash trasformati in qualcosa di lo-fi ed euforico. Ed insieme ad Islam Chipsy troviamo il tiro EEK ed il collettivo multietnico Cairo Liberation Front. I testi sono uno squarcio di neorealismo nel conformismo dei militari al potere. Povertà, droga, sogni, rivendicazioni tutti provenienti dalle immense periferie del Cairo e che riflettono la situazione politica e sociale e le contraddizioni di una generazione che vuole disfarsi di divieti e tabù. L’Electro chaabi risuona nei palazzi-formicai con i mattoni e il cemento a vista, le strade strette e fangose, le selve di antenne paraboliche e le macchine scassate di altri tempi che intasano i quartieri popolari di Salam City, Imbava, Sayda Zainab Mataryia, da dove sono partite, tra l’altro, le onde d’urto materiali e non sonore, della rivolta egiziana al potere.
E proprio durante le celebrazioni collettive, in particolare i matrimoni, uno dei rari spazi di libertà tollerati dalla società egiziana più tradizionalista, che questa musica ha trovato il suo terreno d’elezione, ha cominciato a scorrere come un fiume carsico prima ed  in piena ora. Feste con atmosfere psichedeliche, festose, caotiche. Rave dove fiumi di persone si riversano nelle strade colorate dai graffiti che inneggiano al cambiamento, sotto tendoni illuminati, ripetendo le parole cantate dai vocalist e saltando al tempo di campionamenti di antiche canzoni popolari e rituali del corso del Nilo. Le note dell’Electro chaabi risuonano ormai ben al di là dei ghetti dove hanno visto la luce. E questa voglia di libertà non potrà essere soffocata da muri o divieti. Anzi, li abbatterà..
 

martedì 26 dicembre 2017

11 GENNAIO 2018, MILANO : INCONTRO DEI DELEGATI DELLE ASSEMBLEE TENUTE IN MOLTI COMUNI DELLA LOMBARDIA SU MALATI CRONICI E GESTORE

MILANO CAM GARIBALDI 11 GENNAIO 2018 DALLE ORE 17 ALLE ORE 20
in diversi comuni della provincia di Milano e in alcune altre località della regione  si sono svolti molti incontri assembleari (oltre una sessantina) per spiegare e discutere delle delibere della Regione Lombardia che hanno previsto un capovolgimento della funzione dei medici di medicina generale. In altri termini di arrivare alla sua privatizzazione. 
Vi è stato un grande interesse ed una grande partecipazione. in genere le sale erano piene e con persone in piedi.
In esse si è spiegato non solo "il sistema del gestore", ma anche il suo significato.
Sono state inviate lettere ai medici e sono state fatte trasmissioni radiofoniche (in particolare a Radio Popolare). Dalle assemblee sono partite iniziative di informazione capillare nei territori e verso le struttura sanitarie.
Vi è stata una grande mobilitazione che ha determinato o ha contribuito a determinare un rifiuto da parte della maggioranza dei MMG nei confronti della pseudo riforma sanitaria voluta dalla Regione Lombardia e determinato altre importanti prese di posizione. La Regione è stata messa in seria difficoltà e ha dovuto ritardare la sua applicazione, Anche i ricorsi al TAR nostri e di alcuni sindacati medici sono stati importanti allo scopo.
Si è visto che è possibile non solo mettere in dubbio il sistema, ma forse anche farlo saltare a beneficio di tutti e nostro.
Naturalmente lo sforzo fatto non è finito, si continuerà nel mese di gennaio. Occorre informare e contro informare i cittadini perchè dicano di no. 
Dunque e' necessario discutere su come proseguire dopo avere fatto il punto sulla situazione di informazione, di mobilitazione e giuridica; per questo si è pensato di indire una riunione apposita. Oltre a verificare come sia possibile arrivare ad informare i cittadini in tutta la Regione Lombardia e discutere più in generale di come si vuole difendere il diritto alla salute e in particolare  vedere pure quali proposte fare perché, nell'ambito dei principi della Costituzione e della Riforma Sanitaria del 1978, si possano superare i limiti della Medicina Generale ed i problemi ad essa connessi come l'appropriatezza delle prestazioni, le liste di attesa, la libera professione, la partecipazione dei cittadini organizzati.
PER TUTTO CIO' L'11 GENNAIO 2018 A MILANO , AL  CAM GARIBALDI (CORSO GARIBALDI 27 - MM LINEA 2 - LANZA ALLE ORE17), E' INDETTO UN INCONTRO  DI DELEGATI DELLE DIVERSE ASSEMBLEE  GIA' EFFETTUATE  NELLA REGIONE.

Milano, 9 dicembre 2017
Fulvio Aurora
 p. conduttori delle assemblee nei comuni  (Vittorio Agnoletto, Maurizio Bardi, Elisabeth Cosandey, Albarosa Raimondi)