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sabato 26 aprile 2014

La Stazione ferroviaria di Brescia ha compiuto 160 anni di fronte all’indifferenza del Comune di Brescia e del Gruppo FS Italiane.

Il 24 aprile 2014 è ricorso il 160° anniversario  della stazione ferroviaria di Brescia.
In questi 160 anni la Stazione ha scandito momenti importanti della Storia dei Bresciani.  Essa è stata ed è tuttora parte integrante ed importante della Storia, volano per il decollo economico, industriale, tecnologico, commerciale, agricolo e culturale della Città e dei suoi rapporti con le altre culture, con il mondo.
L’anniversario cade nell’anno che va verso L’Expo 2015 e il rinnovamento ferroviario attraverso l’alta velocità che l’attraverserà, con tutto quello che ne consegue per l’economia , la vita dei cittadini e dei lavoratori per finire alle attività economiche, turistiche e culturali della Città.
In 160 anni è stata luogo e teatro del lavoro di migliaia e migliaia di ferrovieri che si sono succeduti e dell’attesa e del viaggio di milioni di passeggeri  (9.000.000 all’anno) e tra di essi dei pendolari. Uno spaccato di varia umanità che l’ha vissuta ed attraversata nelle varie epoche con le loro gioie e i loro drammi, con i loro sacrifici e speranze.
Già in un quadro del 1859 del pittore ticinese Carlo Bossoli, dipinto in occasione dell’ingresso di Vittorio Emanuele II in Brescia e oggi esposto al Museo del Risorgimento a Torino, è ritratta la Stazione di Brescia nel suo rapporto con il popolo, con la Città in Festa.
Nel bene e nel male, dall’indomani delle Dieci Giornate passando per le Guerre d’Indipendenza e gli aneliti risorgimentali, la caduta del Regno Lombardo –Veneto e l’Unità d’Italia, lo sviluppo dell’industria, del commercio, dei trasporti, la Prima e La Seconda Guerra Mondiale con il loro portato di tragedie, distruzione e ricostruzione , nel Regno d’Italia così come nel Ventennio mussoliniano, nella Repubblica di Salò, nella Resistenza e nella Repubblica Italiana essa è stata presente nella vita dei Bresciani.
La Stazione fu inaugurata il 24 aprile 1854,  giorno in cui sotto l’impero austro-ungarico fu aperto all'esercizio il tratto Coccaglio -Verona della costruenda Imperial Regia Privilegiata Strada di Ferro “Ferdinandea” Milano-Venezia.  Di questa Strada Ferrata e della necessità che passasse per Brescia ne hanno trattato italiani illustri, tra i primi figure eminenti come (a titolo puramente esemplificativo) Carlo Cattaneo e l’ing. Giovanni Milani.
Dal punto di vista architettonico, costruito su progetto dell'ingegnere Benedetto Foix,  il fabbricato viaggiatori della Stazione, nonostante le distruzioni delle guerre e le ricostruzioni e trasformazioni subite nel tempo, mantiene tuttoggi con il suo stile neoclassico influenzato da elementi neoromanici e di fortificazioni medievali le caratteristiche che ne fanno l’unico esempio di stazione austro-ungarica presente sul territorio italiano.  
La Fondazione Negri onlus a Brescia (antico studio fotografico) con il suo ricchissimo archivio fotografico ne ha documentato ampiamente le trasformazioni e quelle della città che vi cresceva attorno, altri fondi archivistici della città hanno altra importante documentazione originale in proposito e una parte di questo materiale lo si trova on line (ad es. : fotostoriche.provincia.brescia.it ; sito dell'Archivio Foto Storiche di Brescia, frutto della collaborazione tra la Provincia di Brescia e la Fondazione Negri Onlus).
Oggi, la situazione economica e sociale del nostro paese, non è sicuramente tale da favorire festeggiamenti e celebrazioni, ma - visto “dalla parte dei lavoratori” – non si può lasciar cadere nell’oblio e nella patina del tempo la memoria storica di questi eventi e, anche se  queste poche note non colmano certo il gap, delle vite e sacrifici vissuti dai ferrovieri, lavoratori, pendolari, semplici cittadini “eroi” del quotidiano, del lavoro, della battaglia per la sopravvivenza quotidiana,  che la storiografia e gli storici raramente o quasi mai indagano.
Queste poche righe  vogliono essere solo un “pro-memoria” storica ed un invito ai lavoratori a non dimenticare ed a tramandare anche oralmente la propria Storia, in attesa che grandi cambiamenti portino la storiografia (e non solo) ad occuparsi di loro e dei loro problemi.
Va, infine, dato atto alla sezione di Brescia dell’AEC (Associazione Europea Ferrovieri /Association Européenne des Cheminots) , associazione che si prefigge lo scopo di aggregare, attraverso iniziative culturali e di svago, tutti i lavoratori ferroviari europei e coloro che simpatizzano per questa modalità di trasporto, l’unico tentativo di ricordarne la ricorrenza ma che alla fine,  di fronte ad innumerevoli difficoltà che si  sono frapposte,  ha purtroppo dovuto rinunciarvi . 
  
 “il Respingente”