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sabato 24 maggio 2014

23 maggio, a San Donato Milanese : flash mob degli operai della Marcegaglia di viale Sarca che hanno manifestato contro le intenzioni dell’azienda sotto gli uffici ENI di Emma Marcegaglia

A San Donato Milanese,  operai della Marcegaglia provenienti dallo stabilimento di Milano viale Sarca sono andati a manifestare sotto gli uffici di Emma Marcegaglia che dopo la nomina conferita dal governo Renzi si è insediata nella sua nuova sede ENI , negli uffici che furono di Enrico Mattei.

“La manifestazione e la rabbia degli operai è il risultato del tentativo di chiudere uno stabilimento che produce ed è pieno di commesse, ma la mission dell’azienda prevede profitti a tutti i costi senza nessun interesse per il futuro dei lavoratori e del territorio.”

Così inizia il volantino dato ai passanti e agli automobilisti dagli operai in lotta della Marcegaglia Buildtech di Viale Sarca 336 – Milano, coadiuvati da alcuni sostenitori nel corso della manifestazione-flesh mob di venerdì 23 maggio 2014 davanti agli uffici direzionali dell’ENI di San Donato Milanese.
Una trentina di operai dello stabilimento Marcegaglia Buildtech si sono dati appuntamento (insieme a un gruppo di sostenitori) in Viale Sarca nel primo mattino di venerdì, per decidere la iniziativa da prendere in giornata come forma di lotta contro le volontà dell’azienda.
Dopo il blocco dei cancelli della fabbrica dell’8 maggio che ha impedito di scaricare le materie prime e di far uscire i prodotti finiti, venerdì scorso operai, sostenitori e simpatizzanti hanno deciso di portare la rabbia e la protesta direttamente sotto la sede dell’ENI a San Donato, dove hanno sede gli uffici di Emma Marcegaglia, nominata presidente di quell’ente da Matteo Renzi.
La manifestazione-flash mob degli operai ha bloccato per più di un’ora la Via Emilia (da un lato) e la Via Rogoredo (dall’altro), formando colonne di auto, pullman e TIR per qualche chilometro.
In una frase riportata nel volantino distribuito dagli operai, la presidente Marcegaglia ha affermato con spudoratezza e arroganza: “Nessuno si scusa per il disagio, non avete visto che più roviniamo l’Italia  e più potere ci danno ?”.


Fa parte di una prassi delinquenziale il fatto che proprio chi provoca gravi danni materiali e sociali alla collettività venga premiato con importanti incarichi ed alti posti di comando negli enti pubblici e nella struttura dello Stato.

Per lunedì 26 maggio presso la Regione Lombardia  era stato calendarizzato un incontro tra le parti, che risulta però essere stato anticipato a venerdì 23 maggio pomeriggio per iniziativa della direzione della Marcegaglia, forse anche per dare una  risposta alla manifestazione bene riuscita di venerdì mattina a San Donato.
Mercoledì 21 maggio il “comitato autoconvocato di lotta” dello Stabilimento Marcegaglia Buildtech di viale Sarca ha inviato a fabbriche ed aziende in lotta, luoghi di lavoro privati e pubblici, sindacati di base, movimenti, ad associazioni, singoli compagni sensibili alla necessità e convinti di “rompere con le divisioni e di costruire l’unita’ sempre piu’ estesa delle lavoratrici e dei lavoratori” un appello “contro licenziamenti, chiusure, delocalizzazioni e precarieta’” e avente l’obiettivo di “lavorare meno e lavorare tutti, autogestire le fabbriche, produrre il necessario”, essendo “giunto il momento di costruire un grande movimento per il lavoro, il salario, i redditi, i diritti”.

Il 7 giugno, con data da precisare, in viale Sarca 336, a Milano “al confine con sesto san giovanni, nello storico viale della Breda all’altezza dei cancelli della Marcegaglia Buildtech e dell’ex  presidio Mangiarotti , alle ore 17, sarà organizzata una giornata di mobilitazione comune di tutte le lotte in corso, sia nei luoghi di lavoro che nel territorio (contro expo, contro la tav, ecc.)”. 

   

 A cura di Achille Zasso - Foto di Raffaele Simonetti