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giovedì 15 maggio 2014

ELECTROLUX, 14 maggio: raggiunto l'accordo, i punti principali

L’intesa raggiunta con la mediazione del ministero dello Sviluppo economico, in base alla quale è stato siglato un verbale tra azienda e sindacati. Giovedì 15 maggio la firma ufficiale a palazzo Chigi alla presenza del premier Renzi.
Il 14 maggio, al Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del Ministro Guidi, del Viceministro De Vincenti, del Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Bellanova e dei presidenti delle quattro regioni coinvolte, è stato firmato da Azienda, Sindacati e Autorità Pubbliche un accordo definitivo che riguarda tutte le fabbriche e le produzioni italiane di elettrodomestici di Electrolux. 

Quale coniglio verrà veramente fuori dal cilindro ????...quali i vantaggi reali per i lavoratori e i cittadini ? l'Electrolux ci guadagna o ci perde????...

ci riserviamo il giudizio quando si dissolverà la cortina "fumogena"...
intanto vediamo quali sono i principali punti dell'accordo che sono stati sin qui resi noti
  • Restano in vita tutti e quattro gli stabilimenti [Porcia (Pordenone), Susegana (Treviso), Solaro (Milano) e Forlì], compreso Porcia (che all’inizio di questo percorso non era stata oggetto di un piano industriale ritenendo la sfida competitiva non affrontabile).   
  • impegno a non licenziare e a investire nel Paese 150 milioni di euro [assegnati all’Italia investimenti per 150 milioni (parte dei quali al Professional)],
  • “congelati” gli esuberi fino al 2017 grazie ai contratti di solidarietà che beneficiano della decontribuzione promessa dal Governo.
  • Esuberi ridotti nel numero, dai 1.250 complessivi dell’inizio, si scenderà "considerevolmente".Anche a Porcia, destinataria di un progetto industriale da attivarsi nell’area dello stabilimento resasi disponibile dalla riorganizzazione degli spazi degli anni scorsi, capace di assorbire 150 delle 450 eccedenze che andranno a generarsi alla fine del triennio.
In cambio il colosso svedese dell'elettrodomestico ottiene :
  • la decontribuzione dei contratti di solidarietà, 
  • sostegno per l'innovazione, 
  • maggiore flessibilità 
  • aumenti della produzione. [secondo i vertici aziendali non si arriva ai 3 euro l'ora di risparmi auspicati all'inizio, ma l'intesa "permette una riduzione del costo del lavoro e del prodotto e prevede importanti azioni di efficienza produttiva nelle fabbriche" ]

 A caldo Maurizio Landini, segretario generale Fiom Cgil, ha dichiarato che l'accordo "è importante e può costituire un modello per la gestione delle crisi aziendali" e che "E' significativo che l'azienda non licenzia nessuno e si fanno investimenti. È importante l'atto del governo di finanziare i contratti di solidarietà" perché "i soldi pubblici si danno alle aziende che investono, non licenziano e non delocalizzano".
L'accordo "è un punto di riferimento importante che arriva dopo più di 150 ore di sciopero" conclude, ricordando che "il reddito dei lavoratori non viene toccato" e che l'accordo rappresenta un modello dimostrando che "la redistribuzione degli orari e del lavoro è possibile"
I lavoratori di Electrolux, a cui spetta il giudizio perchè direttamente interessati, dovranno cercare di dipanare questa matassa guardando bene in tutte le pieghe dell'accordo... e vigilando sui risultati effettivi.