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domenica 18 maggio 2014

PENSIONI e FORNERO : Lettera al Coordinamento di un Macchinista Trenitalia della Campania e l’appello all’unità contro la legge Fornero lanciatodal segretario regionale della FAISA Lombardia


Sono un macchinista di Trenitalia del trasporto regionale della Campania nell’impianto di Napoli Centrale. Ho letto con molto piacere l’appello all’unità contro la legge Fornero lanciato, a nome degli autoferrotranvieri, dal segretario  regionale della FAISA Lombardia sul blog del “Coordinamento Milanese di Solidarietà – dalla parte dei lavoratori” che, a mio parere, è “l’aspetto” centrale della questione.
Per questo sento la necessità di dire qualcosa anch’io, da macchinista, forse un po’ fuori dalle righe, per meglio precisare alcuni aspetti di quella lettera e , prima di tutto, per dire che personalmente non ho mai pensato solo a me stesso ma a tutti i ferrovieri, e soprattutto ai giovani, che dal 2000 non venivano più inseriti nel fondo speciale, perdendo i cosiddetti anni di “scivolamento”, con aumento dell’età pensionabile a 65 anni! La legge Fornero ha sicuramente tenuto in considerazione questi fattori quando è stata elaborata! Non mi pare chiara, quindi, la richiesta di considerare, nella modifica di questa legge, alcune specifiche attività che fino al 31 dicembre 2011 non era stata avanzata! Sembra che non si riesca a comprendere che “la

Fornero” colpisce prima TUTTI i lavoratori, nello spirito di riversare su di essi i costi della crisi economica, i cui peggioramenti poi sono “meglio avvertiti” dai lavoratori di alcuni specifici settori, indipendentemente dall’anno di assunzione, compresi  nei TUTTI (che, tra l’altro, non sono solo ferrovieri!).
La Fornero è un derivato della volontà delle grandi istituzioni finanziarie internazionali di far pagare la crisi ai lavoratori: crisi partita dagli USA nel 2008, come tutti sappiamo, proprio ad opera di questa grande speculazione!
Per questa ragione l’obiettivo di modifica della legge in qualche suo aspetto, lasciandone immutato l’impianto, mi sembra una rivendicazione parziale che non ha motivo di ricercare la solidarietà e l’unità dei lavoratori! Credo che ciò non porti a niente e infatti sono passati già più di due anni senza che nulla sia successo, quando i contatti con i politici non sono mancati: compresi con quelli delle maggiori coalizioni che hanno votato la legge! La mia sensazione finale è quella di aver solo dato tempo a certi ambienti politici, per far cadere nel dimenticatoio la questione previdenziale che, in definitiva, si appoggiano sul fatto che viene rivendicata solo per poche categorie di lavoratori!  
I primi veri scioperi nazionali contro la legge Fornero, dal primo gennaio 2012, sono stati quelli recenti, effettuati dai ferrovieri appartenenti a tutte le categorie ferroviarie (anche se oscurati dal silenzio dei media, dei partiti e dei sindacati), a dimostrazione del fatto che il problema previdenziale riguarda tutti, che si parli di sicurezza o di giuste aspettative, e che è questa la strada da seguire. Dico di più: proprio perché il problema è di tutti i lavoratori e dei giovani in particolare, anche per l’ingresso nel mondo del lavoro, la lotta unitaria andrebbe estesa anche all’esterno dei trasporti (guardando alle iniziative delle RSU del settore pubblico e privato per l’abolizione della legge), il che dimostrerebbe che non di una lotta corporativa si tratta ma di una lotta sacrosanta per migliori condizioni di vita e per i diritti!
La politica delle liberalizzazioni dei trasporti, la privatizzazione del TPL, le liberalizzazioni in generale sono collegate in qualche modo alla questione previdenziale? Io credo di si……è un campo tutto aperto e magari se ne dovrebbe discutere di più, per non ragionare su di un solo punto di vista che si vede in quel momento! Ritenendomi uguale ai <<….tranvieri, “piccoli e sporchi” conducenti di tram da metri 37 per la città e dei “piccoli” macchinisti della MM che trasportano 1500 anime ad ogni corsa, senza dimenticarci delle donne, dei minatori, dei pompieri ecc. ecc. ecc.>>, come da te giustamente evidenziato, credo che la lotta debba essere comune per una giusta pensione e il dibattito debba essere allargato a tutti i lavoratori, come tu stesso richiedi in questo passaggio, che probabilmente pensano allo stesso modo, come dimostrato proprio dagli scioperi dei ferrovieri! Il mio invito è quindi quello di andare oltre certe visioni, diciamo a senso unico, della lotta (probabilmente anche dannosa per tutti gli altri!) per allargare il dibattito e la partecipazione, in modo democratico, a tutti i lavoratori su due obiettivi: 1) unire la maggioranza di essi; 2) abolire la legge Fornero.
Ho espresso queste mie opinioni dove ho potuto, compresi i miei contatti, nelle recenti assemblee dei ferrovieri, e anche alla segreteria nazionale dell’Orsa, sindacato a cui sono iscritto, nella speranza che venga seguita la strada della lotta unitaria (al di là delle sigle sindacali) e l’allargamento del fronte dei lavoratori, che altre strade non ne vedo, e, approfittandone ora dello stesso blog del “Coordinamento Milanese di solidarietà – dalla parte dei lavoratori”, che si spinga in questa direzione.

Andrea Acierno, macchinista Trenitalia