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martedì 6 gennaio 2015

JOBS ACT: DECRETO OLTRE PEGGIORI ASPETTATIVE (COMUNICATO STAMPA da unisinbnl.it)


COMUNICATO STAMPA

JOBS ACT: DECRETO OLTRE PEGGIORI ASPETTATIVE

"Con il primo decreto sul nuovo regime dei licenziamenti il Governo va oltre le più pessimistiche previsioni - dichiara il Segretario Generale di UNISIN Emilio Contrasto - ampliandone il raggio di applicazione oltre ogni ragionevole aspettativa".
"Attenderemo che il testo definitivo sia pubblicato in Gazzetta Ufficiale per esprimere giudizi tecnici finali - spiega Contrasto - ma in merito al testo licenziato dal Consiglio dei Ministri della Vigilia di Natale - scelta discutibile in quanto richiama le peggiori tradizioni delle cattive leggi fatte quando l'attenzione degli italiani è concentrata su altro - possiamo affermare che è inaccettabile l'applicazione del nuovo regime, che esclude del tutto il reintegro nel caso di licenziamenti economici, ai casi di licenziamenti collettivi in
base alla Legge 223/91".
"La stessa esistenza di questa normativa, infatti - secondo Contrasto - contraddiceva le semplicistiche affermazioni circa la presunta rigidità del mercato del lavoro in Italia per la presenza dell'art. 18 e della difficoltà a licenziare, che sarebbe stata anche un freno agli investimenti, in quanto essa disciplina e rende possibili i licenziamenti collettivi per motivi economici".
"Il pensiero negativo della nostra Organizzazione sul Jobs Act, sull'aggiramento dell'art.18 e sulle varie altre misure contenute nella legge delega - dal demansionamento al controllo a distanza - è ben noto ed è stato negli scorsi mesi più volte espresso - ricorda il Segretario Generale di UNISIN - ma estendere la cancellazione del reintegro ai licenziamenti collettivi, oltre a superare e snaturare la stessa delega, rappresenta un abnorme regalo alle imprese ed un attacco al mondo del lavoro ed al Sindacato in quanto si consente di non rispettare le procedure ed i criteri per l'individuazione dei
lavoratori da licenziare, con la sola penale di un indennizzo economico ed escludendo il reintegro, e così di fatto si da via libera anche ai licenziamenti discriminatori".
"Il paradosso - secondo Contrasto - è che se per i licenziamenti discriminatori individuali resta il diritto al reintegro, saranno leciti i licenziamenti discriminatori collettivi.
Chiediamo al Governo ed alle competenti Commissioni Parlamentari di intervenire con le opportune correzioni al decreto prima della sua pubblicazione".
"Chiunque sia in buona fede - conclude il Segretario Generale di UNISIN - non potrà che concordare sul fatto che non sarà la libertà di licenziare ad attrarre investimenti e a far crescere l'occupazione finché non si combatterà con determinazione il “mondo di mezzo” fatto di malaffare, corruzione, complicità tra alcuni rappresentanti delle istituzioni e organizzazioni criminali, burocrazia ed incertezza del diritto".
Roma, 29 dicembre 2014