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sabato 25 ottobre 2014

COMUNICATO STAMPA
24 OTTOBRE 2014 ORE 15.00
Si sta concludendo in tutte le imprese di trasporto ferroviario lo sciopero proclamato dall’OR.S.A. Ferrovie in adesione a quello generale. Una protesta contro la modifica dell’art. 18, contro lo strisciante precariato del mondo del lavoro, per modificare la Legge Fornero che ha peggiorato i requisiti previdenziali per tutti.
Una protesta sentita particolarmente dai ferrovieri che svolgono attività usuranti connesse alla sicurezza dell’esercizio per la quale è richiesta una severa idoneità fisica, i quali hanno visto allontanarsi drasticamente il limite di età pensionistico, passato da 58 a 67 anni. Soprattutto una protesta volta ad invertire la pericolosa deriva che sta assumendo il nostro Paese rispetto ai diritti ed alle tutele dei lavoratori.
Disoccupazione giovanile, precariato, minor diritti per i lavoratori che trovano la risposta nella riforma Fornero, quest’ultima accentuata dai recenti provvedimenti governativi. 
Riforme che hanno bloccato per sei anni il ricambio generazionale dell’intero Paese dove per lavorare si è spesso sottopagati dove, a breve, avremo anche pensioni povere. Un Paese in cui il 10% della popolazione detiene oltre il 70% del potere economico. 
Contro queste pericolose derive i ferrovieri hanno dimostrato il loro dissenso scioperando massivamente e partecipando alle manifestazioni promosse in tutto il Paese ed in particolare a quella di Messina, durante la quale l’ OR.S.A. si è fatta promotrice di una lettera nei confronti del Presidente del Consiglio.
Relativamente alle conseguenze della protesta dobbiamo segnalare i pesanti disagi che, nonostante l’effettuazione dei servizi indispensabili, hanno subito i viaggiatori. Abbiamo infatti notizie di centinaia di treni cancellati ed altri con limitazioni di percorso. 
Ad accentuare questi effetti ha contribuito paradossalmente un’indicazione della Commissione di Garanzia, tesa a modificare arbitrariamente norme e consuetudini che erano consolidate da oltre 15 anni. L’iniziativa della Commissione aveva come obiettivo quello di limitare il diritto di sciopero -in Italia già decisamente compresso rispetto ad altri Paese comunitari più sviluppati economicamente quali ad esempio Germania e Francia- invece si è trasformata in un boomerang nei confronti della clientela.
In una fase in cui nella politica, dietro alla parola rinnovamento si vuole nascondere la volontà di ridurre e cancellare i diritti dei lavoratori, si cerca – con tutti i mezzi- di soffocare il dissenso introducendo abnormi limitazioni al diritto di sciopero.
I fatti dimostrano che più precariato e meno diritti per il lavoratori non sono gli strumenti per superare la grave crisi occupazionale ed economica che da troppi anni sta vivendo il Paese; questo il messaggio lanciato oggi da tutti gli scioperanti, i quali -insieme ad OR.S.A- manifestano la loro vicinanza a chi vive difficili momenti di precariato, disoccupazione e perdita del lavoro.

Roma, 24 ottobre 2014
Segreteria Generale OR.S.A. Ferrovie