Milano, 23 settembre 2014- Sono oltre
20mila in Lombardia i lavoratori metalmeccanici ad alto rischio occupazione,
coinvolti da cassa integrazione straordinaria o mobilità ormai da più di due
anni.
Ben 82 le imprese medie e grandi (oltre 250
dipendenti) per le quali la situazione di difficoltà è divenuta ormai
strutturale. E' quanto emerge dall'ultima rilevazione dell'Osservatorio
congiunturale della Fim lombarda ... 
Quanto all'impatto della crisi sui territori lombardi, Brescia si conferma al primo posto con 6.591 addetti coinvolti (14 aziende), seguita dalla Brianza con 5.112 (16 aziende) e Milano (4.265, sommando anche Legnano).
Le ragioni delle difficoltà strutturali sono diverse: dalla concorrenza con le aree low cost, alla contrazione della domanda di beni investimento, al costo della materia prima e dell'energia, alla riduzione degli investimenti delle aziende e di quelli pubblici in infrastrutture. Su alcune realtà, le più piccole, incide il problema del costo del denaro e la difficoltà di accesso al credito.
"Per molte realtà vi è anche il fattore della carente gestione imprenditoriale - spiega Alberta - e l'incapacità di costruire progetti di rilancio, quando non vi sono casi più gravi sfociati in insolvenza e bancarotta fraudolenta. I problemi spesso si sommano e incidono in concorso a determinare le difficoltà aziendali, che si traducono tutte in crisi occupazionale, cui fa riscontro il rifiuto a predisporre un qualsivoglia piano sociale".
Quanto all'impatto della crisi sui territori lombardi, Brescia si conferma al primo posto con 6.591 addetti coinvolti (14 aziende), seguita dalla Brianza con 5.112 (16 aziende) e Milano (4.265, sommando anche Legnano).
Le ragioni delle difficoltà strutturali sono diverse: dalla concorrenza con le aree low cost, alla contrazione della domanda di beni investimento, al costo della materia prima e dell'energia, alla riduzione degli investimenti delle aziende e di quelli pubblici in infrastrutture. Su alcune realtà, le più piccole, incide il problema del costo del denaro e la difficoltà di accesso al credito.
"Per molte realtà vi è anche il fattore della carente gestione imprenditoriale - spiega Alberta - e l'incapacità di costruire progetti di rilancio, quando non vi sono casi più gravi sfociati in insolvenza e bancarotta fraudolenta. I problemi spesso si sommano e incidono in concorso a determinare le difficoltà aziendali, che si traducono tutte in crisi occupazionale, cui fa riscontro il rifiuto a predisporre un qualsivoglia piano sociale".
Di seguito la tabella con i dati territoriali                                                             http://www.cisl.it/
| 
Territorio | 
AZIENDE | 
DIPENDENTI | 
LAVORATORI
   
COINVOLTI | 
| 
Bergamo  | 
9 | 
2.283 | 
1.585 | 
| 
Brescia  | 
14 | 
6.956 | 
6.591 | 
| 
Brianza  | 
16 | 
7.676 | 
5.112 | 
| 
Como | 
1 | 
494 | 
419 | 
| 
Cremona  | 
1 | 
112 | 
100 | 
| 
Lecco | 
5 | 
881 | 
632 | 
| 
Legnano  | 
3 | 
1.494 | 
1.460 | 
| 
Lodi  | 
1 | 
147 | 
136 | 
| 
Mantova  | 
2 | 
677 | 
439 | 
| 
Milano  | 
23 | 
12.232 | 
2.805 | 
| 
Pavia | 
1 | 
135 | 
135 | 
| 
Sondrio  | 
2 | 
415 | 
375 | 
| 
Valcamonica  | 
1 | 
290 | 
123 | 
| 
Varese  | 
3 | 
986 | 
725 | 
| 
Totale | 
82 | 
34.778 | 
20.637 | 


