OVS Il sindacato di base Adl di Varese ha aperto una stagione di scioperi
Oviesse, dipendenti in sciopero
«Condizioni insostenibili»
«Condizioni insostenibili»
Shopping con la possibilità di non trovare personale a sufficienza per chiedere consigli o evitare code alla cassa, oggi pomeriggio, nei punti vendita Oviesse di Varese, Gallarate, Gavirate e Rescaldina.
VARESE - Il sindacato di base Adl di Varese ha infatti aperto una stagione di scioperi, mettendone in agenda da lunedì scorso a domani nelle diverse filiali OVS contro «ritmi e carichi di lavoro insopportabili», denunciano dal sindacato.
Dalle 12.30 alle 21.30 sarà allora possibile che i negozi della nota catena di abbigliamento si ritrovino sguarniti di personale. Non che sia una novità: l’Associazione delle lavoratrici e dei lavoratori, sigla Adl, lamenta infatti la carenza di personale costante. Ma oggi sarà l’adesione allo sciopero a lasciare semmai scoperti i reparti.«I carichi di lavoro insopportabili nei punti vendita di Varese, Gallarate, Gavirate e Rescaldina derivano da personale in numero non sufficiente che Ovs mette in campo nella sua organizzazione del lavoro - dichiara Carmelo Fotia (Adl) - Noi rivendichiamo semplicemente un’attività lavorativa che non mini la salute, la dignità e la vita privati dei dipendenti, in questo caso soprattutto donne che devono pure conciliare la famiglia con il lavoro».
Dalle 12.30 alle 21.30 sarà allora possibile che i negozi della nota catena di abbigliamento si ritrovino sguarniti di personale. Non che sia una novità: l’Associazione delle lavoratrici e dei lavoratori, sigla Adl, lamenta infatti la carenza di personale costante. Ma oggi sarà l’adesione allo sciopero a lasciare semmai scoperti i reparti.«I carichi di lavoro insopportabili nei punti vendita di Varese, Gallarate, Gavirate e Rescaldina derivano da personale in numero non sufficiente che Ovs mette in campo nella sua organizzazione del lavoro - dichiara Carmelo Fotia (Adl) - Noi rivendichiamo semplicemente un’attività lavorativa che non mini la salute, la dignità e la vita privati dei dipendenti, in questo caso soprattutto donne che devono pure conciliare la famiglia con il lavoro».