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giovedì 28 gennaio 2016

ILVA, lotta degli operai a Genova - Dopo tre giorni - 28 gennaio 2016: arriva la lettera, stop alla protesta. L’agente calma la rabbia: ho agito istinto (da ilsecoloxix.it)

 


 http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2016/01/28/AS0wHvLB-protesta_istinto_lettera.shtml



Dopo tre giorni - 28 gennaio 2016

Ilva: arriva la lettera, stop alla protesta
L’agente calma la rabbia: ho agito istinto

«Togliermi il casco? Un gesto naturale»
 
Il gesto di Maria Teresa Canessa, vicequestore aggiunto di Genova, é riuscito a stemperare gli animi: «E’ stato naturale»

Genova - La lettera di convocazione viene mostrata con orgoglio agli occhi stanchi dei lavoratori Fiom dell’Ilva. La giornata più lunga e ad alta tensione si conclude così poco dopo le 13.30 sulla scalinata della Prefettura, con la lettura della missiva formale per l’incontro a Roma con il sottosegretario allo sviluppo economico Simona Vicari, accolta dagli applausi. «È una vittoria dei lavoratori, ma non abbassiamo la guardia e non smobilitiamo, vogliamo risposte», grida Bruno Manganaro, segretario Fiom, al termine di una mobilitazione iniziata sin dalle 7.30 fuori dallo stabilimento di Cornigliano.
Quasi un migliaio di persone, un fiume di operai con il caschetto dell’Ilva in testa e il rumore dei mezzi meccanici e dei petardi a riempire le strade del ponente genovese, mentre sei camionette della polizia si fermano in Lungomare Canepa, appena raggiunto dai lavoratori. I lampeggianti blu tagliano il rosso dei fumogeni accesi dagli operai e illuminano lo schieramento di agenti con scudi e manganelli anti-sommossa, alcuni con le maschere anti-gas. «Ma cosa siamo al G8? Andatevene, noi non siamo delinquenti, siamo lavoratori. Vergogna».
La rabbia sembra destinata a esplodere, solo una fila di transenne separa i manifestanti dalla polizia. Serve tutta la capacità organizzativa del servizio d’ordine della Fiom per riuscire a contenere gli animi e avvicinarsi, a mani alzate, allo schieramento di polizia. È il primo gesto per dare il via a una trattativa, in contatto diretto con la prefettura. Dopo due ore sul filo, il gesto che riesce ad allentare la pressione, il casco tolto e la stretta di mano con un lavoratore del vicequestore aggiunto Maria Teresa Canessa.
Le strette di mano tra operai e agenti
L’immagine simbolo che precede la deposizione degli scudi e anticipa i segnali positivi che, alle 11.30, consentono ai lavoratori di proseguire in corteo verso la prefettura. Le strade bloccate dal traffico per l’intera giornata di martedì vengono percorse rapidamente dal migliaio di lavoratori, verso la prefettura. Sulla scalinata di palazzo Spinola l’attesa lettera ufficiale, l’impegno del governo per la partecipazione del sottosegretario allo sviluppo economico al vertice del 4 febbraio.
Si ritorna a Cornigliano accompagnati da una leggera pioggia, tra gli sguardi sfiniti e soddisfatti dei lavoratori. I “tre giorni dell’Ilva” si concludono con i mezzi da lavoro che ripartono imponenti, condotti fin dentro lo stabilimento. «Abbiamo vinto una tappa, forse quella più in salita. Ma il “Giro” non è ancora nostro», avverte Armando Palombo, delegato rsu Fiom. Tra una settimana a Roma le tute blu dell’Ilva chiederanno garanzie sull’Accordo di programma, pronti a farsi sentire ancora, con ogni mezzo.
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http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2016/01/27/ASnKA9KB-protesta_metalmeccanici_prefettura.shtml

Il terzo giorno

Genova - Con l’arrivo della lettera ufficiale del ministero, intorno alle 13,10, è finito il terzo giorno di “assedio” della città da parte dei manifestanti Ilva e dei metalmeccanici Cgil. Nel documento è confermato che il sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari parteciperà all’incontro del 4 febbraio.
I lavoratori hanno così sciolto il corteo che per tutta la mattinata ha tenuto in scacco la viabilità genovese e durante il quale si sono anche verificati momenti di tensione tra operai e poliziotti.
La cronaca della giornata
Poco prima delle otto è iniziato il terzo giorno di protesta degli operai Fiom e Failms dell’Ilva , a cui si sono aggiunti tutti i metalmeccanici Cgil. I manifestanti si sono concentrati in piazza Massena a Cornigliano. Il programma prevede lo sciopero generale dalle 8 alle 12 di tutte le tute blu iscritte al sindacato della Cgil per difendere l’Accordo di programma siglato nel 2005 per lo stabilimento di Cornigliano, e un corteo fino al palazzo della Prefettura. In piazza anche sindacalisti di Filt Cgil, Filctem Cgil, lavoratori di Amiu e un gruppo di studenti. Era presente anche una delegazione dei camalli della Compagnia Unica Culmv con il console, Antonio Benvenuti. La Prefettura e la stazione ferroviaria di Principe sono state presidiate dalle forze dell’ordine. Si tratta della terza giornata di agitazione, dopo le manifestazioni di lunedì e quelle di ieri, culminate con l’incontro con susanna Camusso.
La manifestazione minuto per minuto
Ore 14,02
«È una vittoria e se la sono guadagnata i lavoratori dell’Ilva, tutti i metalmeccanici della Fiom e tutta la città di Genova. Ora ci prepariamo all’incontro del 4 febbraio. Tutti devono sapere che chi comprerà o affitterà l’Ilva a Genova dovrà rispettare l’accordo di programma. Quell’atto non si straccia. Se deve essere ridiscusso noi siamo pronti a farlo, ma devono dircelo». Lo ha affermato il segretario della Fiom provinciale di Genova, Bruno Manganaro al termine della manifestazione. Gli operai stanno tornando in fabbrica. 
Ore 13,19
«Perdite per circa 2 milioni di euro al giorno, a rischio gli investimenti sulla linea 4 di zincatura se la fabbrica di Genova non riprenderà a funzionare regolarmente». Sono il risultato degli scioperi e delle manifestazioni organizzate dalla Fiom presso lo stabilimento Ilva di Genova negli ultimi tre giorni. Lo afferma il gruppo Ilva in una nota. La temporanea interruzione delle attività della fabbrica oltre a compromettere la reputazione di ILVA verso clienti internazionali con cui sono stati siglati importanti contratti di fornitura, sta causando perdite finanziarie, stimate in circa 6 milioni di euro per le tre giornate di fermo della fabbrica.
Ore 13,16
La lettera ufficiale è arrivata pochi minuti fa, portata a braccio dal segretario Fiom Bruno Manganaro, il sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari parteciperà all’incontro del 4 febbraio. Ottenuta la lettera i lavoratori stanno facendo ritorno in corteo nello stabilimento di Cornigliano.
Ore 13,09
Il corteo di circa duemila lavoratori dell’Ilva di Genova e di altre industrie metalmeccaniche genovesi è arrivato in prefettura dove una delegazione è stata ricevuta dal prefetto Fiamma Spena. Il traffico intorno a via Roma, nel centro città, è bloccato dalla manifestazione. Discreto lo schieramento delle forze dell’ordine dopo la mediazione di questura e prefettura che ha convinto i lavoratori a riportare in fabbrica i mezzi pesanti e ha fatto togliere il blocco dei blindati della polizia in via Cantore.
Ore 12,55
«Chiediamo al Presidente del Consiglio Matteo Renzi di farsi carico di quanto sta succedendo a Genova in questi minuti e di intervenire immediatamente per dare una risposta ai lavoratori e le lavoratrici dell’Ilva, giunti ormai al terzo giorno di proteste, in un clima di tensione che continua a salire. Occorre dare subito un segnale». Lo afferma Francesco Ferrara, deputato di Sinistra Italiana. «I lavoratori dell’Ilva - prosegue - prosegue l’esponente di Sinistra Italiana, chiedono una cosa semplice: al tavolo del 4 febbraio al Mise ci sia la presenza di un rappresentante del governo, così da poter avviare una trattativa di merito sull’accordo di programma del 2005, all’interno dell’operazione di vendita del Gruppo Ilva. Il Governo con il suo silenzio non solo si assume la grave responsabilità di sfuggire al confronto ma fa crescere ulteriormente la tensione in città. Se non si interviene subito c’è il rischio di trasformare un problema sociale in una questione di ordine pubblico».
Ore 12,50
Gli operai dell’Ilva di Genova hanno ricevuto la solidarietà degli studenti dell’istituto Fermi di via Milano che si sono riuniti in cortile al passaggio del corteo e hanno applaudito i lavoratori. Solidali anche i lavoratori della Comunità di San Benedetto fondata da don Gallo che ha esposto uno striscione con scritto «lavoro è dignità, con la Fiom Ilva». In attesa di una risposta del Governo alla richiesta della presenza di un esponente politico all’incontro del 4 febbraio, i lavoratori proseguono la marcia verso la sede della prefettura.
Ore 12,40
I lavoratori sono arrivati in piazza Portello: nella galleria sono stati accesi alcuni fumogeni e si intonano canti e cori di protesta.
Ore 12,34
«Col presidente Toti abbiamo inviato questa mattina una lettera al ministero dello Sviluppo Economico in cui invitiamo il ministro Guidi a partecipare al Collegio di vigilanza sull’Accordo di programma dello stabilimento Ilva di Cornigliano che si riunirà il 4 febbraio a Roma». Lo ha annunciato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico della Liguria Edoardo Rixi (Lega Nord). «Abbiamo ribadito l’assoluta necessità della presenza del ministro nell’ottica del rispetto dei rapporti istituzionali e per ristabilire quel clima di tranquillità sociale di cui i lavoratori e la città di Genova hanno bisogno» ha concluso l’assessore Rixi.
Ore 12,23
La fase di tensione in Lungomare Canepa è stata superata anche grazie ai gesti di distensione dei poliziotti, pronti a togliersi le maschere e con una stretta di mano tra una responsabile della Questura e un gruppo di manifestanti. “Ancora una volta abbiamo teso la mano scegliendo di non continuare il corteo con i mezzi meccanici - spiega il segretario Fiom genovese Bruno Manganaro -. Abbiamo dato tempo al prefetto di prepararci la lettera e dirci della presenza del ministro o del vice all’incontro di Roma del 4 febbraio”. Il corteo sta intanto proseguendo senza tensione su via Gramsci.
Ore 12,07
«Aumentare la tensione non credo aiuti in questa vertenza e dobbiamo andare uniti all’incontro del 4 febbraio al Mise a Roma». Lo ha detto il sindaco Marco Doria a proposito della manifestazione della Fiom in difesa dell’accordo di programma per lo stabilimento Ilva di Cornigliano, riferendosi anche alla contrapposizione sindacale che si è creata a Genova, con la Uilm e Fim che non aderiscono allo sciopero con corteo.
Ore 12,00
«È vergognoso che il Governo mandi i blindati a fermare degli operai che difendono il loro posto di lavoro». Lo ha detto il segretario genovese della Fiom, Bruno Manganaro, commentando l’azione delle forze dell’ordine che stamani hanno bloccato per un’ora il corteo dei lavoratori schierando le camionette di servizio. «È inutile che ci ripetano le stesse cose tutti i giorni - ha aggiunto Manganaro -: se il Governo è intenzionato a mandare un esponente di rilievo al confronto del 4 febbraio lo scriva, altrimenti significa che non si presenta».
Ore 11,45
«Su Ilva il Governo vuole fare una operazione strutturale, cercando imprenditori in grado di investire sulla siderurgia italiana. La Cassa depositi e prestiti è disposta a sostenere una operazione che possa rilanciare l’Ilva in Liguria e a Taranto». Lo ha detto il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei intervenendo questa mattina ad Agorà su Rai3.
Ore 11,42
La polizia ha tolto i blindati che bloccavano il corteo dei lavoratori dell’Ilva di Genova e gli operai hanno potuto riprendere la marcia verso la prefettura. La svolta è frutto di una mediazione tra questura, prefettura e lavoratori che hanno accettato di procedere in corteo senza i mezzi pesanti usati in fabbrica. La Fiom vuole però dal prefetto una dichiarazione scritta che garantisca la presenza di un ministro, o di un viceministro, all’incontro del 4 febbraio a Roma sull’Accordo di Programma.
Ore 11,40
I lavoratori hanno deviato su via Milano senza prendere la rampa dell’elicoidale. Gli oltre seicento manifestanti stanno proseguendo tra i petardi all”interno della galleria di via Milano.
Ore 11,32
«Il Governo ha convocato un incontro e ritengo che debba essere a livello `alto´ come concordato. Io voglio che i discorsi siano fatti seriamente. Quello che pretendo è un’interlocuzione seria». Lo ha detto il sindaco di Genova Marco Doria a proposito della presenza del Ministro dello Sviluppo economico Guidi all’incontro al Mise il 4 febbraio per il rispetto dell’Accordo di programma sullo stabilimento Ilva di Cornigliano. L’accordo, siglato nel 2005, prevede che a fronte della chiusura della lavorazione a caldo vengano garantiti occupazione e reddito.
Ore 11,30
«Da parte della prefettura non c’è alcun blocco della manifestazione, c’è una richiesta che la manifestazione si svolga senza creare eccessivi disagi per la città e senza mezzi pesanti. Ho dato la mia disponibilità a ricevere una delegazione di operai e rappresentanti sindacali, ho dato la mia parola di prendere contatti con il Governo per avere delle risposte sull’argomento», lo ha detto il prefetto di Genova Fiamma Spena.
Ore 11,22
Continua la mediazione tra la prefettura e i manifestanti per cercare una soluzione che non blocchi come ieri la città. La prefettura è disponibile a far passare il corteo, ma senza i mezzi pesanti che i lavoratori hanno portato con loro. La Fiom, invece, vuole che il prefetto Fiamma Spesa si faccia garante che all’incontro al Mise del 4 febbraio ci sia il ministro Guidi o un viceministro e non un funzionario. Se arrivasse dalla prefettura un’apertura in questo senso, il corteo proseguirà verso il centro senza mezzi.
Ore 11,10
Segno di distensione tra manifestanti e polizia alla manifestazione dei lavoratori Ilva a Genova. Una funzionaria di polizia si è tolta il casco e ha stretto la mano alcuni lavoratori. Davanti a questo gesto i lavoratori, che erano arrivati faccia a faccia con gli agenti in tenuta antisommossa, hanno fatto un passo indietro.
La poliziotta che si è levata il casco e ha stretto le mani ai manifestanti
Ore 11,20
La situazione si è sbloccata pochi minuti fa dopo due ore di confronto con la richiesta, accettata, di proseguire nel corteo verso la prefettura a piedi, senza mezzi meccanici.
Ore 10,45
I lavoratori metalmeccanici che stanno manifestando a Genova per difendere l’accordo di programma sullo stabilimento Ilva di Cornigliano, sono arrivati a fronteggiare lo schieramento delle forze dell’ordine che blocca Lungomare Canepa per impedire al corteo di raggiungere il centro città. La situazione è tesa ma non ci sono incidenti. Gli operai tengono le mani in alto e i poliziotti indossano caschi e maschere antigas. I lavoratori urlano «Vergogna, toglietevi i caschi, dovete unirvi a noi». Successivamente i lavoratori hanno fatto un passo indietro e i poliziotti hanno tolto le maschere antigas in segno di distensione. Dal corteo sono partiti applausi.
Ore 10,30
Sale la tensione, gli operai si sono avvicinati a mani in alto gridando “lavoro” ai reparti di polizia e alle camionette in assetto antisommossa. È fermo in Lungomare Canepa il corteo dei lavoratori dell’Ilva di Cornigliano e dei metalmeccanici Fiom in sciopero generale fino alle 12 per difendere l’Accordo di programma siglato nel 2005 e chiedere che il governo partecipi alla riunione del Collegio di vigilanza convocata per il prossimo 4 febbraio a Roma. Davanti ai manifestanti è schierato un cordone di blindati della polizia per impedire il passaggio dei mezzi pesanti dell’acciaieria verso il centro cittadino. Si susseguono, intanto, le telefonate tra i sindacalisti di Fiom e Cgil con Questura e Prefettura per trovare una mediazione.
«Chiediamo che il Prefetto - spiega Ivano Bosco, segretario della Cgil genovese - si faccia garante della presenza politica del governo all’incontro del 4 febbraio. In quel caso siamo disposti a lasciare qui i mezzi. Speriamo di trovare al più presto una mediazione per poter proseguire la nostra manifestazione». In piazza ci sono circa 600 operai tra dipendenti di Ilva, Ansaldo Sts, Ansaldo Energia, Piaggio, Selex, Fincantieri con delegazioni dei camalli della Culmv, di Amiu e sindacalisti di Filt e Filctem Cgil. Chiusa la strada sopraelevata Aldo Moro in direzione ponente.
Nel video, i lavoratori in corteo in lungomare Canepa
Ore 9,50
I manifestanti sono fermi dietro le transenne che tagliano in due Lungomare Canepa, da una parte le polizia in assetto anti-sommossa, dall’altra i metalmeccanici. “Non siamo delinquenti, siamo operai”, urlano dietro lo striscione simbolo della protesta. “Il governo è solo capace di schierare la polizia, finora non ha mai dato nessuna risposta sull’incontro per l’Accordo di programma - attacca Bruno Manganaro, segretario Fiom -. Il prefetto deve prendersi le sue responsabilità. Qui ci sono i lavoratori. Questo è un vero atto antidemocratico”.
Ore 9,40
Il corteo che da Cornigliano vuole raggiungere il centro della città e la prefettura, è stato bloccato da blindati delle forze dell’ordine in Lungomare Canepa, la strada principale di accesso al centro. Sono almeno 500 i manifestanti che hanno aperto il corteo con lo striscione `Pacta servanda sunt´ Ilva Genovà. `Vergogna - gridano i lavoratori - il diritto di scioperare per il lavoro viene impedito dalle forze dell’ordine”. In corteo anche mezzi pesanti. In molti gridano «Se non c’e lavoro c’e agitazione». Il traffico nel ponente cittadino e´ in tilt.
Ore 8,40
Sei camionette della polizia e le transenne aspettano in Lungomare Canepa i manifestanti. «Si devono vergognare, questa è la loro idea di democrazia, bloccare la strada con le camionette», gridano i manifestanti. Bloccati gli accessi all’Elicoidale e alle rampe di autostrada e Sopraelevata.
Ore 8,00
Volti tesi e convinti. I lavoratori Ilva sono usciti prima delle 8 dallo stabilimento per il terzo giorno di sciopero e corteo dopo aver bloccato ieri la città, paralizzata nel nodo di Sampierdarena. Caschetti in testa dietro lo striscione "Pacta servanda sunt", gli operai hanno percorso con i mezzi meccanici la Strada a mare in direzione ponente (proprio per consentire il loro passaggio) prima di dare inizio alla manifestazione verso il centro con concentramento in piazza Massena. Intorno alle 8,40 gli operai hanno raggiunto piazza Massena. E alle 9,10 il corteo era all’altezza di via Sampierdarena, dove i vigili hanno bloccato il traffico. Ttra i cori e i fumogeni, altre delegazioni di lavoratori si sono unite al corteo, da Piaggio Aerospace a Selex e Ansaldo. I lavoratori arriveranno in centro percorrendo via Sampierdarena e lungomare Canepa e via di Francia, provocando com’è immaginabile il blocco della circolazione veicolare.
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