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lunedì 30 giugno 2014

AIRPORT HANDLING: UN PO’ DI CHIAREZZA SUL FUTURO. IL TEMPO STA PER SCADERE

Alla luce delle dichiarazioni della Dirigenza SEA e dei Sindacati firmatari, dal giorno successivo al referendum fino ad oggi , se ci fossimo fatti prendere dall’impulsività avremmo avuto altre reazioni ma dato il momento delicato continueremo a farci gestire dalla ragione e dalla responsabilità… per ora….
Facciamo chiarezza su alcuni punti del prossimo futuro cercando di fissare alcuni paletti nel percorso che ci attende fino all’apertura di A.H.

DATA INIZIO ATTIVITA’ AIRPORT HANDLING

La Dirigenza SEA ha aperto la procedura prevista dalla Legge 223/91 sui licenziamenti collettivi il 22.04.2014 che prevede due fasi: la prima in sede aziendale di consultazione sindacale della durata di 45 gg e, in caso di mancato accordo, una seconda fase di 30 gg in sede regionale davanti all’Arifl. Solo alla fine dei 75 gg complessivi (più i tempi tecnici delle richieste) senza aver trovato un accordo potrà procedere ai licenziamenti collettivi.
La Dirigenza SEA credeva, con supponente sicurezza, di esaurire la procedura entro il 01.07.2014 forte della convinzione che l’accordo del 04.06.2014 sarebbe tranquillamente passato attraverso il referendum, esperendo solo la prima fase… così non è stato! Non ha mai considerato il fatto che esistano lavoratori capaci di dire NO!
Quindi si è trovata costretta a spostare la data d’inizio dell’apertura di A.H. e ad oggi ufficialmente non comunica nessuna data.
In data 26.6.2014 , si apprende dall’ azienda che le prestazioni di “welfare” SEA H. saranno attive fino al 31.08.2014. Ne deduciamo che A.H. partirà verosimilmente il

01.09.2014 .
La colpa della perdita di tempo sulla procedura è imputabile SOLO a SEA e nessun altro!
A questo punto , presumibilmente entro il 16.07.2014 , la procedura di Legge 223/91 si concluderà con un altro accordo, e crediamo che useranno il tempo rimanente, fino al 1 settembre, per attuare tutti gli adempimenti finalizzati all’apertura della nuova azienda, compresi gli eventuali passaggi in SEA SPA.

ESODI INCENTIVATI

SEA non comunica nulla ai lavoratori che hanno sottoscritto un accordo tra le parti per l’esodo incentivato, ma leggendo tale accordo, si definisce la conclusione della procedura di Legge 223/91 in corso come data ultima per il perfezionamento dell’accordo tra le parti. L’accordo se pur immediatamente efficace, contiene ai punti f) e h) delle premesse, una condizione sospensiva individuata nel perfezionamento della procedura di mobilità.
Sembra ovvio che sia interesse di SEA “esodare” i contraenti dell’accordo trovandosi, in caso di mancato perfezionamento di intesa, un’eventuale altra gatta da pelare in sede giudiziale.
Quindi ci sembrano avventate le dichiarazioni aziendali sulla questione in merito, volte a colpevolizzare i lavoratori che hanno votato no.

DISDETTA DEGLI ACCORDI AZIENDALI

Con una comunicazione del 20.06.2014, SEA H. ha disdetto tutti gli accordi aziendali cioè tutta quella contrattazione aziendale migliorativa del CCNL di settore.
SEA H. cerca di vanificare qualsiasi iniziativa giudiziaria che possa in futuro esser promossa dai lavoratori di A.H. per pretendere, secondo le previsioni dell’articolo 2112 del Codice Civile, il proseguimento normativo e salariale tra SEA H. e AIRPORT H. , oltre a “facilitare” l’applicazione della clausola sociale tra gli Handler, rendendo i lavoratori di A.H. più appetibili ad un eventuale trasferimento.
Anche in questo caso un atto di ritorsione verso i lavoratori, che è ingiustificato, in quanto fino all’accordo del 4.6.2014 SEA H. ha trattato sulle modifiche degli accordi aziendali, ritenendoli validi .
Oggi dopo l’esito referendario, annulla tutta la contrattazione di secondo livello.
Una precisazione: in questi giorni alcuni esponenti sindacali hanno detto che qualche Sindacato di Base, avrebbe avuto come cavallo di battaglia, l’applicazione dell’art. 2112 e ora si sarebbe tirato indietro, nulla di più falso! ADL non ha MAI parlato e nemmeno scritto in alcun documento di una applicazione automatica dell’art. 2112… i “sapientoni” sindacali si informassero meglio prima di esprimere giudizi!

CLAUSOLA SOCIALE

SEA H. non può avvalersi della clausola sociale !
Oltre ad una questione di tempi, regolata dal CCNL ( 25 gg prima dell’eventuale trasferimento ) , le Compagnie Aeree che cita SEA nella lettera mandata agli Handler concorrenti sono Compagnie che già non avevano firmato con A.H. e che già rientravano nei calcoli dell’accordo del 4.6.2014!
Inoltre, SEA non fa alcun riferimento all’acquisizione di altre Compagnie come Air India e Czech Airlines… e che dire poi dei 500 lavoratori in meno che mancheranno all’appello con l’apertura di A.H.
Un altro atto di pressione psicologica verso i lavoratori priva di fondamento.

POSIZIONE SEA/SINDACATI FIRMATARI

In tutti gli incontri e in tutte le dichiarazioni di SEA, a partire dalla sua Presidenza, dai sindacati firmatari fino ai loro più alti vertici , emergono dei punti inequivocabili :
SEA e Sindacati si spalleggiano e si sostengono reciprocamente, a volte fino a non capire, se parla il Presidente o il Segretario di qualche Organizzazione Sindacale
Per loro il voto referendario E’ STATO UNO SBAGLIO, i lavoratori sono stati presi in giro dai promotori del NO : non vogliono accettare i passaggi democratici e non vogliono ascoltare i lavoratori, che lamentano la pesantezza di alcuni punti dell’accordo del 04.06.2014.
Colpevolizzano, e denigrano i lavoratori che hanno votato NO e hanno creato un clima “terroristico” sul loro futuro, per convincerli ad accettare “il miglior accordo possibile” SECONDO LORO.
Vedi lettere su clausola sociale , disdetta accordi , atteggiamento sugli incentivati e dichiarazioni irresponsabili sui mezzi di informazione
I sindacati firmatari dimenticano che il referendum è stato bocciato dalla maggioranza dei lavoratori : anche dai loro iscritti!
E' quindi OBBLIGO di tutti i Sindacati , che rappresentano i lavoratori e le loro volontà , ricercare nel rispetto di quella volontà un risultato migliore di quello raggiunto con l'accordo bocciato.

Quale è il loro fine? Invece di riaprire immediatamente le trattative dopo l’esito referendario, con un tavolo aperto a tutti i protagonisti del referendum , dove poter analizzare i punti dell’accordo che i lavoratori ritenevano troppo pesanti e poter aprire una discussione, “lor signori” cominciavano una campagna mediatica all’insegna della “paura”, ritardando strumentalmente i tempi di una eventuale ripresa delle trattative, per arrivare poi a riproporre ai lavoratori lo stesso accordo con “ piccole manutenzioni già scritte”!

LA POSIZIONE DEI SINDACATI DI BASE E DEL FRONTE DEL NO

Dal giorno successivo al referendum ADL, e i sostenitori del NO hanno chiesto cose molto semplici:
riaprire immediatamente le trattative dopo l’esito referendario, con un tavolo aperto a tutti i protagonisti del referendum
modificare sostanzialmente i punti dell’accordo del 04.06.2014 che sono insostenibili per i lavoratori
“reinvestimento” dei tagli sui permessi sindacali e stipendi/bonus della Dirigenza a favore di un miglioramento dei punti dell’accordo ( per esempio i ROL )
equità e proporzionalità nelle scelte dei sacrifici
In questi giorni la nostra responsabilità nel revocare lo sciopero del 22.06.2014 e nel mantenere un atteggiamento dialogante, senza rispondere a delle stupide provocazioni, viene scambiato strumentalmente per un nostro arretramento rispetto alle nostre posizioni… proprio NO!

Cara SEA e Sindacati firmatari , vi avvisiamo fin da ora:
o si riaprono le trattative , con l’intento di apportare modifiche sostanziali all’accordo,
o se invece , il Vostro intento è quello di prendere in giro i lavoratori, con un accordo/copia dell’ultimo, la reazione dei lavoratori sarà durissima! E la ripresa della lotta sindacale si riaprirà per i prossimi mesi!
Ricordate che l’accordo che dovrà “rinascere”, dovrà essere un’intesa che abbracci il più possibile le posizioni del NO e del SI e che solo un TAVOLO UNITARIO porterà ad una responsabilità condivisa di tutti per un futuro accordo.
Qualsiasi altro modo unilaterale di arrivare ad un’intesa di “proprietà” di solo una parte dei rappresentanti dei lavoratori, porterà inevitabilmente a divisioni già oggi difficilmente colmabili e ad una stagione di tensioni di cui sarete i soli responsabili.

Malpensa, 28.06.2014                       a cura di ADL Varese