Anche Monza nell’agenzia unica per il trasporto pubblico
insieme a Pavia, Lodi e Milano lo ha deciso il 19 giugno scorso il consiglio
comunale.
Secondo “mbnews.it” << si tratta di un provvedimento
che avrà delle ricadute sulla vita dei pendolari e che, per la prima volta,
introduce elementi di cambiamento nel modello dei trasporti affermatosi in
Lombardia, tutto incentrato sul trasporto privato e sulla gomma>>.
Il 17 aprile con DELIBERAZIONE N° X / 1713 era stata approvata all'unanimità dal Consiglio regionale lombardo l'attuazione della legge di riforma regionale del TPL che istituiva 5 agenzie per i "5
bacini di trasporto ottimali e omogenei di adeguate dimensioni, per superare le
attuali divisioni tra servizi urbani ed extraurbani, integrare e razionalizzare
i servizi, ottimizzare reti e orari." I 5 Bacini corrispondono ai confini
amministrativi delle province di: Bergamo, Brescia, Como - Lecco - Sondrio -
Varese, Cremona - Mantova, Milano - Monza e Brianza - Lodi - Pavia. Con la
legge regionale n. 6/2012 era stata disciplinata la riforma dei servizi di trasporto
pubblico locale (TPL). Di recente il Ministro Lupi, a sua volta, con grande "batage" mediatico ha ulteriormente preannunciato l'avvio entro giugno della riforma nazionale delTPL.
Già Regione
Lombardia con la la legge regionale n. 6/2012 si prefiggeva la radicale riorganizzazione del servizio di trasporto
pubblico, intendendo aumentare la quota di mercato del TPL con l'obiettivo di
raggiungere nel trasporto ferroviario, a partire da 430.000 passeggeri del 2004 all'avvio
delle linee S, agli attuali 670.000 passeggeri/giorno, ad 1 milione di
passeggeri entro il 2015. Entro il 2015 la realizzazione di questo obiettivo
prevede di ridurre le code di auto di 13.000 km. La stima dei benefici economici derivanti
dall'attuazione della riforma è di circa 145 milioni di euro e si riferiscono
alla razionalizzazione della rete, all'efficientamento dei costi, grazie
all'integrazione dei servizi e degli operatori, all'attuazione
dell'integrazione tariffa. Benefici collaterali sarebbero l'ottimizzazione dei
processi di governo, investimenti aggiuntivi e l'aumento della qualità del
servizio.
Un percorso avviato al termine del 2007 e che con il
"Patto per il TPL lombardo" del 11 novembre 2008 ha definito,
con vari attori interessati, le linee guida evolutive delle politiche del
TPL lombardo, base di riferimento costante nella elaborazione della nuova
legge.
Entro il 30 giugno dovrebbero essere portate a termine le conferenze dei servizi che avrebbero dovuto definire l’istituzione
presso ciascun bacino di una Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale (TPL), quale strumento per l'esercizio
associato delle funzioni degli enti locali in materia di programmazione,
organizzazione, monitoraggio, controllo e promozione dei servizi di trasporto
pubblico locale.
Il
DPCM 11 marzo 2013, in attuazione dell’art. 1, c.301, legge 228/2012, prevede
un taglio pari al 10% delle risorse del fondo nazionale trasporti (per Regione Lombardia equivalenti a circa 85 Meuro) nel
caso in cui la Regione non trasmetta all’Osservatorio per il trasporto pubblico
locale i dati richiesti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi
individuati dal medesimo provvedimento. La mancata costituzione delle Agenzie e
quindi il mancato avvio del processo di razionalizzazione, efficientamento e
miglioramento dei servizi potrebbe incidere negativamente sulla possibilità di
conseguire l’assegnazione della totalità delle risorse del Fondo nazionale.
Sulla riforma nazionale preannunciata da Lupi e sulle sue ricadute, in questi giorni, si è mosso a nome dell "ANCI" anche il presidente dell’ANCI, Piero Fassino, che in una lettera inviata al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha chiesto‘’Un incontro politico urgente sullo schema di Disegno di
legge sul processo di riforma del trasporto pubblico locale, onde trattarne i
principali e rilevanti effetti per le amministrazioni’’. ricordando al Ministro che ‘’il tavolo tecnico
coordinato dal Suo ministero – al quale l’Associazione ha attivamente
partecipato – ha portato alla definizione di una proposta tecnica normativa di
base’’, proposta che ‘’resta pero’ da approfondire dal
punto di vista politico’’ ed in particolare ‘’ discuterne alcuni aspetti estremamente delicati ed essenziali per i
Comuni, soprattutto in relazione alla declinazione delle funzioni fondamentali
assegnate, di cui il Tpl è parte integrante’’.