-

per contattare il Coordinamento Milanese di Solidarietà "DALLA PARTE DEI LAVORATORI" SCRIVI A: dallapartedeilavoratori@gmail.com -- per contattare il Coordinamento Milanese di Solidarietà "DALLA PARTE DEI LAVORATORI" scrivi a: dallapartedeilavoratori@gmail.com
1945 -2018 73° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO : Buon 25 Aprile !!!
*****
*****CAMPAGNA DICO 32 - SALUTE PER TUTTE E TUTTI! - HEALTH4ALL - GIORNATA EUROPEA CONTRO LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA SALUTE, LA PRIVATIZZAZIONE DELLA SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE
*****
*****

NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA !




giovedì 18 maggio 2017

SABATO 27 MAGGIO 2017 a GALLARATE, ore 18,00 presso CUAC , la Casa delle Donne "Anna Andriulo" di Gallarate presenta : "PAROLE MADRI. Ritratti di femministe: narrazioni e visioni sul materno". Ne parla con l'autrice Monica Lanfranco


VENERDI' 26 MAGGIO 2017 a GALLARATE presso CUAC : la Casa delle Donne "Anna Andriulo" di Gallarate organizza il Dibattito sul tema "LA SALUTE DELLA DONNA. Consultori, Punti nascita, Pediatria: difendere le strutture pubbliche sul territorio". Dibattono : Valentina Baccaglio , Gruppo Mamme di Angera / associazione AMOR; Elisabeth Cosandey, Medicina Democratica/Rete per il Diritto alla Salute di Milano e Lombardia; Marina Mariani, Formatrice e Counselor , movimento "Non una di meno" Milano.Verrà anche Inaugurata la Mostra "LA LOTTA DELLE MAMME DI ANGERA. Una lotta coraggiosa...una lotta vittoriosa"


lunedì 24 aprile 2017

BUON 25 APRILE dal Coordinamento Milanese di Solidarietà "DALLA PARTE DEI LAVORATORI" !

1945-2017
72°anniversario della LIBERAZIONE



Milano 6 maggio 1945 sfilano le formazioni partigiane, (nella foto da sinistra) i comandanti partigiani  Dario Parascandolo, Nino Pulejo e Poker delle Brigate Matteotti
CVL distintivo 34395 - comandante Dario Parascandolo

da la trasmissione Rai "la storia siamo noi" del 22-23 nov 2006_nel fotogramma il comandante partigiano Dario Parascandolo_in Piazza Duomo a Milano, nei giorni dell'insurrezione, tra i suoi partigiani della 55^ Brigata Mario Greppi Formazioni Matteotti

(foto sopra interno e foto sotto esterno) della tessera di riconoscimento 8164 CLN - Corpo Volontari della Libertà - Comando Piazza Milano 


mercoledì 19 aprile 2017

Festival popolare dell’Ortica domenica 30 aprile 2017 dalle ore 17.00 alle ore 01.00

La canzone popolare milanese, è fondamentale per la canzone popolare in generale così come per il cantautorato classico italiano. Si sviluppa dapprima in città e poi in tutta Italia coi “fogli volanti” diffusi a partire dalla fine dell’Ottocento - anche grazie ai Barbapedana, cantastorie che attraversavano in lungo e in largo la città e la sua provincia- col montare dell’immigrazione ed il nascere dei primi grandi quartieri popolari a ridosso delle fabbriche, di cui l’Ortica - “e i suoi margini” - sono un esempio concreto.
Quindi si canta di povertà e amore, si scrive della guerra (la Prima e la Seconda) e della sua fine con “El pover Luisìn”, e “di mezzo” la lotta di Liberazione con lo splendido secondo album dei Gufi, “Non so, non ho visto, se c’ero dormivo” di Nanni Svampa, Lino Patruno, Gianni Magni e Roberto Brivio.
E ancora, il lavoro sfruttato con Sciur padrun e l’emigrazione di Ciapa la rocca e’l flus.
Dopo di che la grande stagione della canzone della mala con Ornella Vanoni e Milva per arrivare alla struggente “la Zolfara” di Fausto Amodei (quello dei Morti di Reggio Emilia) e Michele L. Straniero proveniente dal Cantacronache torinese.
Per giungere infine alla canzone cabaret di Gaber e Jannacci che si tramuterà nel tempo in teatro-canzone.
Beppe Viola poi (che insieme a Luciano Bianciardi, Giorgio Strehler e Delio Tessa rappresentano la spiritual guidance di questo festival) ha descritto meglio di altri questa milanesità fatta di case di ringhiera e “schigera” ed in maniera del tutto sublime con la sua composizione – quasi un fado lisboneta - del 1974 «Vincenzina vuol bene alla fabbrica, ma non sa che la vita giù in fabbrica non c’è, se c’è, com’è?» - scrivendo dell’Innocenti, un tempo in fondo alla Via Ortica - ed interpretata in maniera lirica sempre da Enzo Jannacci.
All’inizio della Via Ortica poi, tenendo le spalle alla chiesetta si scorgono i volti – da Ivan della Mea, Giorgio Strehler a Ornella Vanoni, passando per Dario Fo, Enzo Jannacci, Nanni Svampa e Giorgio Gaber - del murale popolare inaugurato nell’aprile 2016, cui si è deciso di dare, con questo festival, continuità in musica in ambito folk/popolare con i gruppi Ciapa No Band ed Intesi come Tram che suonano e cantano in milanese con un repertorio che spazia dalle canzoni del “cabaret cantato” a quelle del “tropicalismo milanese” alla maniera del poeta Chico Buarque de Hollanda, cantando di miseria e felicità, riscatto sociale e delusioni d’amore.
E poi uno sguardo aperto sul mondo attraverso le composizioni dei Gang che ispirandosi ai grandi cantori disillusi dal “sogno americano” quali Pete Seeger e Woody Guthrie, ci raccontano in musica di speranze e sogni infranti, sentimenti che ritroviamo, tutti, nel meglio della canzone popolare milanese, così come nelle streets songs irlandesi dei Ned Ludd.

Senza dimenticare il poeta Delio Tessa che nel 1932 scrive “L’è el dì di mort, alegher!” splendido gioiello che al meglio esalta la sua vis agra e corrosiva nei confronti dei conformismi, fonte di ispirazione per i tanti, i nostri, che tutti con questa prima edizione del festival ricordiamo “cantastorie”, moderni griot che seguiranno.


Programma 30 Aprile
ore 17.00 Workshop con Carlo Pestelli
“Storia della Musica Popolare”
ore 18.00 - 19.00 INTESI COME TRAM
DOMENICO SCHIATTONE contrabbasso, chitarra, voce
ENZO GILIBERTI sax
MAX DI NOIA batteria
MASSIMO ALO’ chitarre
MARCO STABILINI piano, tastiera
ospite: CASSANDRA PIAZZA voce
ore 19.15 - 20.15 NED LUDD
GIANLUCA SPIRITO voce, chitarra, bouzouki
GIANNI DI FOLCO fisarmonica
GIANNI BERARDI tamburi a cornice
ALESSANDRO MAZZIOTTI zampogna, ciaramella, cornamusa
ore 20.30 - 21.30 CIAPA NO BAND
DAMIANO ZORZO voce, chitarre
ALESSANDRO IANES voce fisa, fischietti
MARTINA GALLINI voce, clarinetto, saxofono
GIORGIO ARMANNI voce, chitarra
GIOVANNI MARANGONI fisarmonica, tastiere
GIORDANO PARENTI batteria, percussioni
RAFFAELE FRAGOLA basso, contrabasso
ore 22.00 - 23.00 GANG
MARINO SEVERINI chitarra
SANDRO SEVERINI chitarre elettriche ed acustiche
Dalle ore 23.30 fino alle ore 01.00
Dj set - FUTURO TROPICALE musica italiana e internazionale anni ‘50 - ‘60 - ‘70
Il bar della Balera sarà aperto con panini gastronomici, arrosticini abruzzesi in modalità “Street Food”.
La cucina della trattoria sarà aperta dalle ore 19.00 alle ore 22.00 con menù fisso a 20 euro
(prenotazione obbligatoria 02-7012 8680).
La Balera dell’Ortica  Via G. A. Amadeo, 78 Milano (tram 5 – bus 54)
Entrata gratuita


"...una mattina mi son svegliata...- Il ruolo delle donne nella Resistenza" , da SABATO 22 a MARTEDI'25 APRILE 2017 : Mostra prodotta dalla CASA DELLE DONNE "Anna Andriulo" di Gallarate presentata dal Comune di Daverio, dall'ANPI , presso la PALAZZINA della CULTURA del Comune di DAVERIO (VA), con la partecipazione del CORO REBELDE di Varese

Presentazione Mostra

La Casa delle Donne <<Anna Andriulo<< Gallarate in occasione della Giornata del 25 Aprile Liberazione dal nazifascismo, ha allestito la Mostra “UNA MATTINA MI SON SVEGLIATA... - Il ruolo delle Donne nella Resistenza”. Questa Mostra è stata presentata per la prima volta nel 2015 a Varese alla Festa dell’ANPI provinciale  ed è composta di 22 pannelli con immagini e didascalie, frutto di una propria ricerca e composizione collettiva  di vari documenti.
La Mostra inizia con le cifre della partecipazione e del tributo delle donne alla causa della Libertà e della Resistenza al nazifascismo, partecipando in Lombardia ed altrove ai grandi scioperi operai del 1943-’44.
Anche nel nostro territorio, ad esempio nelle fabbriche bustesi, le donne ebbero un ruolo di spicco nelle attività clandestine dove operò il Comitato di Difesa della Donna di Busto Arsizio che vide tra le principali attiviste Giannina Tosi.
 La Mostra prosegue documentando quanto gli eventi della guerra e della fame incidessero pesantemente soprattutto sulla vita delle donne. Furono le donne infatti che reagirono per prime e scesero in piazza  facendo lo sciopero del pane per chiederne la diminuzione del prezzo ( per esempio a Roma il 7 aprile ‘44 e a Parma il 16 ottobre ‘45).
Molte donne entrarono nelle fabbriche e nei servizi per sostituire gli uomini in guerra, altre parteciparono attivamente alla Resistenza come partigiane combattenti, come staffette o semplici patriote.
Nella Mostra vengono esposte oltre alle riproduzioni di foto dell’epoca anche quelle di volantini e giornali.
E come affermò Arrigo Boldrini (Bulow ), medaglia d’oro per la Resistenza :  “Senza le Donne non ci sarebbe stata la Resistenza”.
Questo ruolo purtroppo è stato troppo a lungo taciuto e oscurato dalla Storia fino agli anni ‘70.
Questa Mostra è dedicata a tutte queste donne e alle lotte delle donne di oggi, sapendo che… la resistenza continua.








Sabato 22 aprile ore 17
inaugurazione della Mostra presso la Palazzina della Cultura 
via Verdi - Daverio VA

Martedì 25 aprile ore 11 Commemorazione con intervento del  

martedì 18 aprile 2017

In ricordo di Horacio Guarany (recensione musicale a cura di Amerigo Sallusti)

In ricordo di Horacio Guarany (recensione musicale a cura di Amerigo Sallusti)

Il 13 gennaio 2017 ci ha lasciati Horacio Guarany, l’ennesimo suo esilio, dopo quelli durante gli anni della dittatura militare -1978/1984-, ma questa volta a tempo indefinito. Horacio è stato davvero un implacabile oppositore della sanguinaria dittatura militare argentina che sin dai primi giorni della presa del potere lo ha inserito insieme a Mercedes Sosa (e agli attori Luis Brandoni, Hèctor Alterio,
Marta Bianchi ed altri) nella lista dei nemici da eliminare da parte della Tripla A (Alleanza anticomunista argentina) organizzazione paramilitare a servizio dei generali golpisti. Strofe come “…aperta su Alba Poncho, la guerriglia si sta aprendo le strade…”, “…siamo prigionieri del carceriere ma io di queste goffe sbarre non ho paura…” o ancora –scritta al suo definitivo rientro dall’esilio “…sangue dei poveri, nessun debito, nessun disegno di legge…”, sono state cantate ovunque dal popolo argentino che ha usato la musica negli “anni bui” per dire no alla barbarie.
Autore emblematico della canzone di protesta, ma anche compositore di struggenti canzoni d’amore quali Zambita bruno, Song of Farewell e altre ancora. Seppe sempre pescare a pieni mani nei sentimenti popolari sin dai primi anni ’60 a partire da Angelica, scritta dall’allora suo chitarrista Roberto Cambarè, che suonerà in seguito con Caetano Veloso e i maggiori tropicalisti brasiliani. Proprio nel 1961 inaugurò il festival del folklore popolare Cosquìn a Cordoba, volano di diffusione in tutta l’America latina di tale indirizzo musicale e culturale.
Horacio nacque il 15 maggio 1925 a Santa Fe Chaco, nel villaggio di Las Garzas e presto andò a tentar fortuna a Buenos Aires, con il sogno di esibirsi come cantante, sogno presto infranto al punto che partì come marinaio su rotte commerciali, sino a che il maestro Herminio Gimenèz non lo assunse quale voce nella sua orchestra e da lì a poco divenne il Cantor. I primi dei ’60, come prima citato,  sono gli anni in cui nasce la musica popolare argentina in cui si mischiano generi diversi quali il tango, la ballata romantica, la cumbia, che producono appunto questa nuova tendenza e che vedrà Horacio svettare. Tendenza che corre in parallelo alla nascita della musica popolare brasiliana e uruguaiana anch’esse caratterizzate da basi ritmiche melodiche.
E a proposito di Uruguay come non ricordare con profondo affetto una delle ultime foto pubbliche di Horacio, quella che lo ritrae insieme al leggendario ex capo di stato Pepe Mujica. La rivoluzione in musica.