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domenica 16 novembre 2014

esondazioni Seveso, ACU-ASSOCIAZIONE CONSUMATORI UTENTI : lettera aperta a Pisapia, Maroni, Renzi, Gabrielli


ACU/ - Associazione Consumatori Utenti
Organizzazione senza scopo di lucro
LETTERA APERTA
ACU-ASSOCIAZIONE CONSUMATORI UTENTI
Milano, via Padre Luigi Monti - 20/c - associazioneQassociazioneacu.orq, tei. 026615411
Zona di Esondazione del Fiume Seveso
L'ACU CHIEDE ALLA PROTEZIONE CIVILE UN PARERE TECNICO SULLA VICENDA
"SEVESO" E SI RISERVA DI CHIEDERE ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI
MILANO IL SEQUESTRO DEL FIUME SEVESO
Al Sindaco dì Milano Giuliano Pisapia
Al Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni
Al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi
Al Capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli
Egregi Amministratori,
per l'ennesima volta il Fiume Seveso è uscito.il 12 novembre 2014, dalla sua "prigione di
cemento alla quale la "sapienza idraulica umana" l'ha relegato per favorire la
costruzione di abitazioni e strade.
Sulle strade corrono le auto e da decenni spesso si spinge verso valle anche l'acqua
fangosa di un Fiume che vuoi vedere la luce del Sole !
Sì, proprio la luce che vorrebbero veder i ciechi.
La luce di cui Voi Amministratori avete smarrito le lunghezze d'onda.
La luce di cui Voi Amministratori continuate ad ignorare la propagazione.
Ci raccontate che da decenni si devono realizzare opere "riparatone" a Nord di Milano, ma
le opposizioni burocratiche e la mancanza di fondi lo hanno finora impedito. E' vero o no
che già nel 1954 il Comune di Milano individuò come indispensabile la costruzione di un
canale scolmatore del Seveso indicandone anche la portata in 30 mc/s e che già nel 1982
si era dimostrato inadeguato ?
Sono già stati spesi milioni di Lire e di Euro e solo nel 2014 sono già avvenute ben otto
esondazioni che hanno provocato milioni di danni e come nel nostro caso, non meno di
cinquantamila Euro di danni.
L'ACU-Associazione Consumatori Utenti chiede al Capo del Dipartimento della Protezione
Civile un parere tecnico dell'intera vicenda "Seveso" con una puntuale analisi di quanto
avvenuto già a partire dei primi anni '50.
ACU-Associazione Consumatori Utenti - Via Padre Luigi Monti 20/c - 20162 Milano \
Centralino 02/6615411 - Fax 02/6425293
e-maiì: associazione@associazioneacu.org sito web: www.associazioneacu.org
Associazione iscritta nell'elenco nazionale Legge 281/98, D.M. 14/10/99 Gazz. Uff. n. 251 del 25/1099
e successivi aggiornamenti, Decreto 02.12.2005 Gazz.Uff. n. 290 del 14.12.2005 D. Lgs. 06.09-2005 n. 206.
Membro CNCU-Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti
Socio fondatore di CIE-Consumatori Italiani per l'Europa membro BEUC
Full member dì Consumers International; socio di Accredia-L'Ente Italiano di Accreditamento
ACU - Associazione Consumatori Utenti
Organizzazione senza scopo di lucro
Ed inoltre si chiedono agli Amministratori pubblici i conteggi relativi all'entità dei costi
indiretti di questa situazione.
Le giornate/uomo impegnate nelle pulizìe, riparazioni, trasporti. Ad esempio, l'AMSA sta
impiegando mezzi, acqua, energìa, personale, organizzazione per pulire le strade.
I Vigili del Fuoco, intervenuti ,anche nella nostra sede, per aspirare l'acqua e valutare la
sicurezza dello stabile. Le strutture della Protezione Civile e poi la Polizia Comunale, le
Forze dell'Ordine quando una seria politica della PREVENZIONE permetterebbe una
occupazione di qualità e una crescita sostenibile della nostra economia.
Egregi Amministratori, ora Vi chiediamo che cosa intendente fare o vogliamo augurarci
tutti che nel 2015, durante l'EXPO si ripeta a Milano, quanto accaduto in questi ultimi
cinque mesi?
Ora, se non percepiamo nulla di veramente nuovo in questi prossimi giorni ci troveremo
obbligati ad avanzare alla Procura della Repubblica di Milano una precisa richiesta,
ovvero il SEQUESTRO DEL FIUME SEVESO E DI TUTTE LE OPERE ANNESSE E
CONNESSE REALIZZATE NEGLI ULTIMI CINQUANTA ANNI!
Vogliamo semplicemente sapere chi sono i responsabili di ieri e di oggi di un disastro
permanente che rappresenta la vergogna d'Italia. Intanto siete tutti invitati a visionare
anche presso la nostra sede i disastri compiuti da questa incuria (vedi link di esondazione
7/8 luglio
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10152216222833364.1073741827.94572623
363&type=3 e 12 novembre
https://www.facebook.com/ACU,Associazione.Consumatori.Utenti/photos stream#!/ACU.Associazione. Consumatori. Utenti/photos/pb. 94572623363. -
2207520000.1415971408./10152467722568364/?tvpe=3&theater


mercoledì 29 ottobre 2014

COMO, LECCO - MALTEMPO, ATTILA HA COLPITO ANCHE IL TERRITORIO LARIANO - Federazione Coldiretti Lombardia

24/10/2014 - N.3139

COMO, LECCO - MALTEMPO, ATTILA HA COLPITO ANCHE IL TERRITORIO LARIANO

Alberi abbattuti, serre divelte, capannoni scoperchiati e raccolti distrutti dalla violenza del vortice d’origine artica ‘Attila’ che in questi scorsi ha colpito a macchia di leopardo le campagne della penisola con vento forte che in alcune zone ha toccato gli 80 chilometri orari.

Vento molto forte anche nelle due province, che in alcune aree del Lecchese ha provocato gravi danni alle colture florovivaistiche: così ad Oggiono, dove in un’azienda agricola sono stati scoperchiati diversi tunnel, 12 su un totale di 19, con una prima stima di oltre 10 mila euro di danni (stima provvisoria): teli e strutture rotte e, peraltro, colture danneggiate.

A Bosisio Parini il vento ha scoperchiato la tettoia di un deposito mezzi, con danni stimati per almeno 8000 euro.
Coldiretti Como Lecco è al lavoro per proseguire il monitoraggio e continua a raccogliere le segnalazioni delle aziende.
Fortunato Trezzi e Francesco Renzoni, presidente e direttore della Coldiretti interprovinciale di Como e Lecco, sottolineano come “il danno si aggiunge alle difficoltà che l’ortoflorovivaismo vive ormai da lungo tempo anche nelle serre e nei campi lariani. Difficoltà dettate innanzitutto dalla crisi, ma legate anche all’aggravio dei costi di produzione che le imprese agricole si trovano a dover subire. 
L’attacco di “Attila” è solo l’ultimo di una lunga serie… e non parliamo solo di ciclone artico. In questo senso è prioritario sensibilizzare tutti gli attori politici e delle filiere sulla necessità di sostenere il settore ortoflorovivaistico alle prese con una preoccupante fase congiunturale, in primis attraverso adeguate azioni di promozione di quello che è, a tutti gli effetti, un comparto territoriale d’eccellenza”.

Intanto si segnala un brusco abbassamento delle temperature, con escursioni termiche importanti portate dal vortice artico che ha avuto origine in Groenlandia, portandosi progressivamente verso l’Europa centrale e, da qui, all’Italia.

La situazione è comune ad altre aree del settentrione italiano. A subire i danni maggiori - sottolinea la Coldiretti - sono state proprio le coltivazioni in serra, ancora con strutture scoperchiate o addirittura distrutte con danni alle coltivazioni orticole o floricole, ma si registra anche la perdita di prodotto a causa del vento con le olive sbattute a terra in piena fase di raccolta.
A preoccupare sono anche i danni provocati dal maltempo al verde pubblico che nelle città è aumentato negli anni della crisi insieme al taglio dei fondi per la  manutenzione con maggiori rischi per i cittadini soprattutto – conclude la Coldiretti - a seguito degli eventi climatici estremi che sempre più spesso si verificano.

    giovedì 16 ottobre 2014

    Coldiretti, BASTA TRAGEDIE PER IL MALTEMPO: NASCE LA COALIZIONE PER LA PREVENZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO

    BASTA TRAGEDIE PER IL MALTEMPO: NASCE LA COALIZIONE PER LA PREVENZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO
     

    Comunicato stampa congiunto
    Basta tragedie per il maltempo
    Nasce la Coalizione per la prevenzione del rischio idrogeologico
    Associazioni, ordini professionali, Sindaci ed esperti insieme per far partire nel nostro Paese una efficace politica di mitigazione del rischio da frane e alluvioni in Italia
     
    Genova e la Liguria ancora una volta hanno subito i devastanti effetti dell'ennesima tragedia causata dal rischio idrogeologico. Piogge intense che si sono riversate su un territorio fragile hanno causato l'esondazione di corsi d'acqua, frane, allagamenti e purtroppo ancora una volta vittime. Episodi che si verificano continuamente nel corso di tutto l’anno sull’intero territorio nazionale che non possono essere più tollerati e richiedono una risposta immediata ed efficace, senza continuare ad affrontare la questione sempre e soltanto dopo dichiarazioni di stato di emergenza.
     
    Per questo le principali associazioni ambientaliste e di categoria, i Consigli nazionali degli ordini professionali e le associazioni imprenditoriali di settore, i Sindaci e il mondo dei tecnici e della ricerca che avevano già intrapreso, dal 2013, un percorso comune per rispondere in maniera efficace alle ripetute emergenze, hanno deciso di costituire la Coalizione per la prevenzione del rischio idrogeologico. Un organismo straordinario che vede la partecipazione di tanti soggetti competenti in materia di acque e difesa del suolo, con ruoli e compiti diversi ma con l'obiettivo comune di condividere l'urgenza e l'importanza di azioni efficaci per la prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico nel nostro Paese.
     
    “L'obiettivo principale della Coalizione è quello di riportare tra le priorità politiche del nostro Paese  una strategia generale di governo del territorio e delle acque e un'efficace politica di adattamento ai cambiamenti climatici per la mitigazione del rischio da frane e alluvioni, facendo rientrare le misure e gli interventi da mettere in atto nella logica multidisciplinare e sistemica della pianificazione di bacino, coerentemente con quanto previsto dalle direttive europee (acque (2000/60/CE), alluvioni (2007/60/CE) e habitat), definendo altresì gli strumenti inequivocabili per la loro puntuale e conforme attuazione.”
     
    Anche gli ultimi provvedimenti normativi però sembrano andare in direzione contraria, rispetto all'attuazione di una politica ordinaria di difesa del suolo in grado di coniugare tutela dell’ambiente e riduzione del rischio idrogeologico. Il cosiddetto“Decreto sblocca Italia” si orienta diversamente da quanto è auspicabile, esautorando le comunità locali e altri soggetti da una partecipazione attiva rispetto ad opere che riguardano il proprio territorio o quello da esse amministrato.
     
    Chiediamo quindi quanto prima un incontro con il Governo, in particolare con il ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare Gianluca Galletti e il responsabile dell'unità di missione Italia Sicura Erasmo D'Angelis per presentare le proposte contenute nel documento "Prevenzione e mitigazione del rischio, le priorità per il governo del Paese", elaborate attraverso il confronto e la partecipazione di tutti i soggetti interessati."
     
    Diverse sono le proposte portate avanti dalla coalizione, tra queste:
    - definire con maggiore chiarezza il ruolo delle Autorità di Bacino Distrettuali, avviando urgentemente la loro costituzione, dotandole di adeguate risorse umane e finanziarie;
    - uscire dalla logica dei Commissari straordinari per garantire il coinvolgimento e la partecipazione dei territori per la costruzione di una concreta politica di mitigazione
    - approvare rapidamente la legge sul consumo di suolo e una sua regolamentazione al fine di favorire la cultura della riqualificazione e dei servizi ecosistemici nel rapporto aree urbane e aree rurali.
    - contare su risorse adeguate e spendibili in tempi certi con un sistema di regole chiare e trasparenti e un’attenta valutazione sull’efficacia ambientale degli interventi.
     
    La Coalizione si farà promotrice di diverse iniziative nazionali e sui territorimaggiormente coinvolti, con l'intento di avviare percorsi virtuosi e soprattutto efficaci di prevenzione e mitigazione del rischio, dedicati al tempo stesso alla formazione e informazione ai cittadini.

    I soggetti che costituiscono la coalizione sono:
    Legambiente, Coldiretti, Anci, Consiglio nazionale dei geologi, Consiglio nazionale degli architetti, Consiglio nazionale dei dottori agronomi e forestali, Consiglio nazionale degli ingegneri, Consiglio nazionale dei geometri, Inu, Ance, Anbi, WWF, Touring Club Italiano, Slow Food Italia, Cirf, Aipin, Sigea, Tavolo nazionale dei contratti di fiume Ag21 Italy, Federparchi, Gruppo183, Arcicaccia, Alta Scuola, FAI, Italia, Nostra, CTS, Società italiana dei territorialisti, Lipu, Cai, Aiab, Federazione nazionale Pro Natura.

    Maltempo, morti, devastazioni danni, L'Italia affonda... La prevenzione è l'unica strada. Riassetto idrogeologico. Ricerca e lavoro per i giovani


    lunedì 13 ottobre 2014

    Allerta a Genova: due treni bloccati, chiuso tratto della A7 (da Affaritaliani.it)

    Allerta a Genova: due treni bloccati, chiuso tratto della A7.

    Torna la paura: due treni con circa 50 passeggeri sono bloccati per l'allagamento dei binari sul tratto Acqui Terme-Genova

    Pubblicato il 13/10/14 da Affaritaliani.it ( http://notizie.virgilio.it/)
    E' ancora maltempo a Genova dove si attende una nuova perturbazione che porterà forti piogge. Due treni con circa 50 passeggeri sono bloccati per l’allagamento dei binari sul tratto Acqui Terme-Genova a Campo ligure e a Rossiglione. Sono in corso le operazioni per il trasbordo su autobus ma le difficoltà sono accresciute dalle strade allagate. Chiusa anche la linea Genova-Milano ad Arquata Scrivia per esondazione di un torrente. Disagi anche sulle autostrade. Lungo la A7 chiuso il tratto compreso tra Busalla e Vignole, in direzione Milano, a causa di allagamenti. Lo rende noto Autostrade per l’Italia che a tutti i veicoli con destinazione Milano provenienti sia dalla A10 sia dalla A12 consiglia di percorrere la A26 Genova Voltri-Gravellona Toce.

    DERAGLIAMENTO DEL TRENO 9764 GENOVA -TORINO, Comunicato ORSA Macchinisti Uniti


    COMUNICATO
    DERAGLIAMENTO DEL TRENO 9764 GENOVA -TORINO
    Il  10 ottobre u.s.  un treno FrecciaBianca 9764 diretto a Torino è sviato dopo il Bivio Fegino, poco dopo la stazione di Genova Principe, a causa di uno smottamento.
    Sono uscite dai binari la locomotiva e due vetture; il macchinista risulta ferito ad una gamba mentre nessun viaggiatore ha riportato lesioni. Le piogge incessanti sulla Liguria e la precaria condizione morfologica del territorio hanno causato un altro incidente ferroviario dopo quello del Gennaio scorso ad Andora, che causò il ferimento grave di due macchinisti e, solo per miracolo, non sfociò in tragedia.
    Occorrerà anche accertare se il cantiere aperto per la costruzione del terzo valico in prossimità del luogo ove è avvenuto l’incidente, abbia contribuito alla frana che ha invaso i binari.
    L’accessibilità della linea ferroviaria ha consentito che i soccorsi giungessero in tempi congrui.
    Auguriamo al macchinista ferito una pronta guarigione e ribadiamo ancora una volta, perché sembra che non sia mai abbastanza, che occorre una maggior cura dell’ambiente  e  delle condizioni di sicurezza della circolazione ferroviaria, eccessivamente esposta  alla fragilità di alcune porzioni del territorio italiano.
    Il Coordinatore Nazionale Operativo

    domenica 12 ottobre 2014

    Anche Genova sott'acqua... La prevenzione è l'unica strada: si utilizzi l'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), eccellenza presente nel capoluogo ligure , in ricerche finalizzate alla soluzione del problema idrogeologico della città

    Dopo la stagione autunnale dell’Estate appena trascorsa e che ha mandato più volte Milano sott’acqua e  prodotto oltre a danni materiali ed alle colture, con esondazioni, voragini,  frane, alluvioni nel Varesotto, in Lombardia ed in tutto il Centro Nord, falciando vite umane ed animali. Ricordiamo i quattro morti a Refrontolo in provincia di Treviso travolti dall'inferno d'acqua.
    Con l’inizio dell’autunno vero e proprio, è successo ancora anche a Genova e l'inferno d'acqua del Bisagno ha travolto quartieri, cose, persone, attività, interessi e averi di semplici, cittadini, commercianti, artigiani, lavoratori  spezzando la vita ad un un uomo di 57 anni, Antonio Campanella,  ex operatore sanitario del San Martino, trascinato via dall'acqua in via Canevari, a pochi metri dall'imbocco del tunnel di Brignole, mentre passeggiava come tutte le sere.

    Come avevamo scritto  il 9 luglio e 5 agosto scorsi, dopo che il capoluogo lombardo era andato di nuovo "sott'acqua", e qui ribadiamo ancora anche per il capoluogo ligure : "Quante volte dovrà succedere ancora prima che si faccia una seria politica di prevenzione.” E’ necessaria e urgente la messa in sicurezza idrogeologica del territorio, Comuni e Regioni, il governo devono fare un piano triennale di lavori dando lavoro ai giovani disoccupati, a chi ha un lavoro precario, a chi è in cassa integrazione  o mobilità, alle imprese sane in Liguria come in Lombardia, nelle Venezie e più in generale per tutta Italia, a partire dalle zone oggi più martoriate.

    Questo non solo salverà vite umane e animali, eviterà danni materiali e, oltre a dare lavoro ai giovani, costerà alla collettività e al paese molto di meno di quanto da tempo siamo costretti a sborsare senza vedere alcun miglioramento in seguito alla lunga scia lasciata in questi anni dal maltempo che i cambiamenti climatici in atto rendono sempre più violento.

    A Genova ha sede l'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) , una fondazione che promuove l'eccellenza nella ricerca scientifica, lo si utilizzi in ricerche finalizzate alla soluzione del problema idrogeologico della città attraverso anche l’applicazione delle tecnologie e dei materiali più innovativi che la scienza e la tecnica già oggi mettono a disposizione. Quanti giovani ricercatori delle materie scientifiche e tecniche necessarie sono oggi disoccupati mentre potrebbero contribuire fattivamente alla soluzione di questioni che oltre a costare vite umane ed animali, costano milioni e milioni di euro alla collettività. Quanti giovani e non giovani, quante imprese sane e oneste potrebbero essere impiegate da subito nel lavoro necessario a creare le condizioni per prevenire questi immani disastri. La prevenzione  è l'unica strada.

    mercoledì 6 agosto 2014

    E’ successo ancora a distanza di giorni : dopo Milano sott’acqua, prosegue il maltempo in Lombardia ed in tutto il Centro Nord. Oltre a danni materiali ed alle colture, il maltempo miete ancora vite umane ed animali. La prevenzione è l'unica strada.

    E’ successo ancora a distanza di  giorni : dopo Milano sott’acqua per più volte in poche settimane, prosegue il maltempo in Lombardia ed in tutto il Centro Nord. Oltre a danni materiali ed alle colture, il maltempo miete ancora vite umane ed animali: ultime in ordine di tempo . La prevenzione  è l'unica strada.
    Esondazioni, voragini,  frane, alluvioni. A Milano e nel Varesotto le esondazioni del Seveso e dell'Olona, in Valcamonica quella del torrente Re.  I quattro morti a Refrontolo travolti dall'inferno d'acqua in provincia di Treviso sono solo gli ultimi di una lunga scia lasciata in questi anni dal maltempo che i cambiamenti climatici in atto rendono sempre più violento.

    Non è finita, è' ancora emergenza maltempo. 
    Come avevamo scritto  il 9 luglio scorso, dopo che il capoluogo lombardo era andato di nuovo "sott'acqua", e che ribadiamo: "Quante volte dovrà succedere ancora prima che si faccia una seria politica di prevenzione. E’ necessaria e urgente la messa in sicurezza idrogeologica del territorio milanese e lombardo, Comune-Regione devono fare un piano triennale di lavori dando lavoro ai giovani disoccupati, a chi ha un lavoro precario, a chi è in cassa integrazione  o mobilità, alle imprese sane della Lombardia". Lo stesso dicasi per tutta la Lombardia e più in generale per tutta Italia, a partire dalle zone oggi più martoriate.
    Questo non solo salverà vite umane e animali, eviterà danni materiali e, oltre a dare lavoro ai giovani, costerà alla collettività e al paese molto di meno di quanto da tempo siamo costretti a sborsare senza vedere alcun miglioramento.
    A proposito di danni e costi , un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti delle piogge che hanno segnato i primi mesi estivi, ha messo in rilievo come dalle vigne devastate dalle grandinate ai campi di pomodori e ortaggi finiti sott’acqua, il maltempo continua a colpire duramente le campagne della Penisola, con danni che in diversi casi interessano fino al 60 per cento dei raccolti. 
    In Lombardia, nelle zone della Brianza e dell’Alto Milanese sono stati segnalati terreni come acquitrini, raccolti e semine di verdure in tilt, disagi nel taglio di fieno e frumento. I raccolti di pomodori, melanzane, peperoni sono stati fortemente danneggiati, mentre la stagione per i meloni è da dimenticare...
    Ma quanto ci costa realmente la mancata prevenzione, quanto costa agli Italiani il dissesto idrogeologico ????

    venerdì 18 luglio 2014

    in Lombardia 18 Luglio: Agricoltori, scatta la protesta «Basta cemento sui campi»

    Agricoltori, scatta la protesta «Basta cemento sui campi»
    18 luglio 2014 dall' ECO DI BERGAMO.it
     Agricoltori lombardi in rivolta. Questa mattina si sono mobilitati con i loro trattori dandosi appuntamento a Milano in via Pola 12, sotto la sede di Infrastrutture Lombarde, per salvare l’agricoltura del territorio stretta - come scrive la Coldiretti in un comunicato - in un abbraccio mortale dalle nuove arterie autostradali in corso di realizzazione. Simbolo della protesta la «betoniera killer» che fa scomparire piante e animali per fabbricare cemento che mette a rischio la stabilità idrogeologica del territorio...     continua a leggere l'articolo su ecodibergamo.it

    giovedì 10 luglio 2014

    Milano sott’acqua. Quante volte dovrà succedere ancora? Fare prevenzione, mettere in sicurezza idrogeologica il territorio milanese e lombardo, fare un piano straordinario triennale. Dare lavoro ai giovani, ai disoccupati, cassintegrati.

    Milano sott’acqua !...

    Milano ancora una volta sott’acqua. Quante volte dovrà succedere ancora prima che si faccia una seria politica di prevenzione. I cambiamenti climatici in corso ne favoriscono il ripetersi devastante. E con tutti i disoccupati che abbiamo!!!... E’ necessaria e urgente la messa in sicurezza idrogeologica del territorio milanese e lombardo. Il ruolo del pubblico deve essere preminente, deve fare da volano : Comune-Regione devono fare un piano straordinario triennale di lavori dando lavoro ai giovani disoccupati, a chi ha un lavoro precario, a chi è in cassa integrazione  o mobilità, alle imprese sane della Lombardia. Sviluppare in Regione una politica di ricerca pubblica ad hoc reperendo le risorse necessarie per finanziarla, trovare sinergie tra pubblico e privato, tra CNR e Università. Utilizzare nuove tecnologie, tecnologie hi-tech, i nuovi materiali per prevenire e contrastare gli effetti dei fenomeni atmosferici. Perchè non partire dagli insediamenti produttivi abbandonati o in smantellamento nel Vimercatese-Martesana, la ormai ex-Silicon Valley italiana, per far partire una cittadella della Ricerca dedicata a questo. Quanto pagherà oggi per danni il Comune di Milano? quanto è già stato pagato in passatop ? quanto è costata sinora ai cittadini e alle istituzioni la mancata messa in sicurezza idrogeologica del territorio ??? è prioritario, è urgente.