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lunedì 25 gennaio 2016

Un euro per un'ora di lavoro, sei denunciati (da Repubblica.it 25 gennaio 2016)

da Repubblica.it  25 gennaio 2016

Un euro per un'ora di lavoro, sei denunciati

Nel Cosentino i braccianti erano occupati nella raccolta degli agrumi ed erano costretti a lavorare più di dieci ore al giorno
CASSANO ALLO JONIO (Cosenza) - Braccianti agricoli sfruttati per 1 euro all'ora nella raccolta degli agrumi. E' quanto hanno scoperto i militari della Guardia di finanza di Sibari nel corso di controlli per contrastare il fenomeno del caporalato. I finanzieri hanno denunciato 6 persone, di cui quattro italiani, un bulgaro ed un pakistano, per sfruttamento del lavoro ed intermediazione illecita, attuati mediante minaccia, violenza ed intimidazione.
Nel corso dei controlli è emerso che i braccianti agricoli, sia italiani che stranieri, venivano impiegati nei campi, per la raccolta degli agrumi, per più di 10 ore al giorno ricevendo un corrispettivo di 1 euro all'ora, senza effettuare alcuna pausa e soprattutto senza riceve alimenti.

Cosenza: 1 euro per un'ora di lavoro, denunciati 6 "caporali"


L'operazione, condotta nel corso delle ultime settimane in diverse località della Sibarite, si è svolta attraverso il controllo di automezzi, sopralluoghi, appostamenti, pedinamenti e riscontri cinefotografici. L'organizzazione individuata forniva ai lavoratori sfruttati un posto letto in fatiscenti abitazioni costituite da container non areati, maleodoranti e in pessime condizioni igieniche. Il tutto per 100 euro al mese.
A conclusione delle attività sono stati segnalati alla procura di Castrovillari 6 persone per aver organizzato e reclutato manodopera agricola, fornendo intermediazione ad aziende, mediante sfruttamento dei lavoratori attuato con violenza e minacce. Il pakistano è stato denunciato anche per porto abusivo d'armi.
I controlli della Gdf contro il fenomeno del "caporalato" si intensificheranno per tutto il periodo della campagna agrumaria.
http://www.repubblica.it/cronaca/2016/01/25/news/caporalato_sei_denunciati-131985073/

domenica 11 gennaio 2015

Strage Viareggio, rischia di cadere in prescrizione il reato di incendio colposo (da ilfatto quotidiano.it)

Strage Viareggio, rischia di cadere in prescrizione il reato di incendio colposo
di Ilaria Lonigro | 10 gennaio 2015


Strage Viareggio, rischia di cadere in prescrizione il reato di incendio colposo

Familiari a ilfattoquotidiano.it: "E' inaccettabile, i nostri figli sono bruciati vivi. Vogliamo un confronto con Renzi". Appello M5S in Senato: "Politica deve intervenire"


Potrebbe rimanere senza un colpevole l’incendio che bruciò vive 32 persone nel disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009. Il rischio è che dopo 6 anni il reato di incendio colposo cada in prescrizione. A lanciare l’allarme è Il Mondo che Vorrei, l’associazione dei familiari delle vittime. La presidente Daniela Rombi, che nella strage ha perso la figlia Emanuela di 21 anni, dichiara a ilfattoquotidiano.it: “E’ un problema di leggi. La politica deve trovare una soluzione. Noi non possiamo accettare assolutamente la prescrizione dell’incendio colposo, perché i nostri figli sono morti bruciati vivi. Anche l’imputato Mauro Moretti dice di volere la verità. La verità non si fa con la prescrizione, ma andando fino in fondo. Noi dobbiamo essere fuori da questa prescrizione. Vogliamo un confronto con Renzi, che ha detto ‘pagare tutti fino all’ultimo'; questo deve valere anche per Viareggio e per tutte quelle stragi, come l’Eternit, dove sono morte persone innocenti per le negligenze e le colpe di qualcuno. Non ci fermeremo”.
Tecnicamente cosa cambierebbe se il reato di incendio andasse in prescrizione? Lo spiega a ilfattoquotidiano.it l’avvocato Gabriele Dalle Luche, difensore dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in Trenitalia: “L’incendio colposo è punito con pene da 1 a 5 anni e raddoppiato in caso di disastro ferroviario come a Viareggio”. Tra i reati contestati, anche omicidio colposo plurimo, illecito amministrativo e violazione delle norme per la sicurezza sul lavoro.
Intanto l’appello è approdato a Palazzo Madama, dove mercoledì 7 la senatrice del M5s Sara Paglini ha chiesto alla politica di intervenire il prima possibile. Al telefono con ilfattoquotidiano.it racconta: “Ho parlato a fine seduta, quindi martedì prossimo, quando riapriranno i lavori, forse ci sarà qualche novità”. Ma è verosimile che sia annullata la prescrizione prima di giugno? I tempi potrebbero essere maturi: il caso dell’Eternit ha creato tanto scalpore anche tra le alte sfere. In sei mesi si possono fare tante cose. Visto che Renzi vuole ritmo, mettiamolo dove serve, per dare giustizia a chi non la ha. Anche un silenzio per noi è una risposta. Non è possibile arenare sempre i grandi processi, penso al casoMoby Prince, e nel frattempo premiare persone che sono imputate. E’ inaudito, in un paese civile una cosa così non si dovrebbe neanche pensare”.
Allarmato dall’ipotesi prescrizione anche Marco Piagentini, che nel disastro ferroviario ha perso la moglie Stefania di 40 anni e i due figli Luca e Lorenzo, rispettivamente di 4 anni e 17 mesi. Con ilfattoquotidiano.it si sfoga: “Chi è prescritto non è innocente. Per me è colpevole. La prescrizione non ci deve essere per chi ruba soldi pubblici? A maggior ragione per chi ammazza delle persone. Sennò chi ha i soldi manda per le lunghe un processo finché non va in prescrizione. Chi li ha ammazzati i miei figli ? Sono morti di infarto ? Di cosa stiamo parlando ? Non dovrebbe neanche venire da noi la questione, dovrebbe essere la politica in primis a capire che c’è un problema di leggi. Ma forse non lo vogliono vedere”. Intanto il processo continua. La prossima udienza è fissata per mercoledì 14 gennaio al Polo fieristico di Lucca.

giovedì 8 gennaio 2015

Lavoratori Gallazzi, ADL: "Chiediamo aiuto ai sindaci di Tradate e Gallarate" (da varesenews.it)


mercoledì 7 gennaio 2015

Lavoratori Gallazzi: "Chiediamo aiuto ai sindaci di Tradate e Gallarate"

I delegati della rappresentanza sindacale Sergio Maffioli, Antonio De Stefano, Luigi Saporito (ADL Varese), Giovanni Bertoldi e Luca Tosatto spiegano che la Gallazzi è in commissariamento straordinario da un anno e mezzo: «Negli ultimi mesi c'è stata una gara di vendita e proprio oggi siamo entrati in possesso del verbale del notaio sull'aggiudicazione ad una delle aziende che vi hanno partecipato. Questo però è l'ultimo atto di cui siamo a conoscenza. Tutto si è fermato qui tanto che l'azienda non è stata mai stata ufficialmente assegnata invece sono arrivati due nuovi commissari straordinari senza nessun tipo di spiegazione e di chiarimento». 
I lavoratori hanno quindi fatto richiesta di chiarimenti al ministero per lo sviluppo economico, che dopo l'incontro in Municipio sarà anche sostenuta dai primi cittadini di Tradate, Laura Cavalotti, e Gallarate, Edoardo Guenzani, entrambi incontrati dai lavoratori della Gallazzi. «Abbiamo parlato del nostro caso anche con il senatore della Lega Stefano Candiani e il deputato del Pd Angelo Senaldi.Abbiamo fatto il possibile per coinvolgere tutti dalle istituzioni alla politica.Vogliamo solo che la nostra azienda venga messa nelle condizioni di poter lavorare perchè ha le potenzialità per continuare la propria attività. Nell'ultimo anno con il piano di rilancio siamo cresciuti senza l'appoggio delle banche e senza finanziamenti. Ora però è necessario che venga chiarita la situazione». 
varesenews.it  

lunedì 29 dicembre 2014

Guidare il treno a 70 anni, ma scherziamo?. Lettera al manifesto di un macchinista ferroviere

da "iI Manifesto" del 27 dicembre 2014 la lettera di Matteo Mariani, Macchinista FS e Direttore della Rivista dei Macchinisti Italiani "Ancora in Marcia!".
 

Guidare il treno a 70 anni, ma scherziamo?
 Matteo Mariani26.12.2014
La testimonianza. Lettera al manifesto di un macchinista ferroviere
Tra qual­che anno avremo mac­chi­ni­sti set­tan­tenni alla guida dei treni. Sem­bra incre­di­bile, ma sarà così.
Fino a qual­che anno fa chi gui­dava i treni, così come altri fer­ro­vieri con man­sioni con­nesse alla sicu­rezza e che lavo­rano su turni irre­go­lari, aveva un fondo spe­ciale presso l’Inps e la garan­zia di poter andare in pen­sione a 58 anni.
La pen­sione anti­ci­pata risul­tava di fon­da­men­tale impor­tanza in par­ti­co­lare per i mac­chi­ni­sti, che hanno tut­tora un’aspettativa di vita di 64,5 anni, con­tro quella media di 82 anni della popo­la­zione ita­liana.
Poi sono arri­vati i vari Cal­de­roli (che ha sop­presso i fondi spe­ciali) e For­nero, e così i fer­ro­vieri, unica cate­go­ria in Ita­lia, si sono tro­vati ad andare in pen­sione 9 anni più tardi in un colpo solo. Unica cate­go­ria, per­ché le altre che gode­vano di sistemi spe­ciali sono state «armo­niz­zate», cioè il par­la­mento, attra­verso delle com­mis­sioni tec­ni­che, ha valu­tato se per­si­ste­vano con­di­zioni di lavoro par­ti­co­lar­mente disa­giate e quindi se sus­si­stes­sero ancora pre­sup­po­sti per man­te­nere un’età di pen­sione anti­ci­pata.
Per i fer­ro­vieri que­sto non è acca­duto, per­ché durante la tra­scri­zione della legge che dispo­neva le armo­niz­za­zioni (decreto-legge n. 201/2011) qual­cuno ha com­messo un errore: nell’ultimo periodo dell’articolo 24, comma 18, è stata infatti uti­liz­zata la parola «arti­colo» anzi­ché «comma», e que­sto fatto di per sé banale ha escluso i fer­ro­vieri dalle cate­go­rie da armo­niz­zare.
Che si sia trat­tato di un errore e non di una scelta con­sa­pe­vole è stato ormai rico­no­sciuto da tutte le forze poli­ti­che; ma nono­stante que­sto sono già tre anni che i fer­ro­vieri, in una ver­tenza ini­ziata dalla rivi­sta sto­rica dei mac­chi­ni­sti ancora In Mar­cia, stanno chie­den­done la rego­la­riz­za­zione, senza aver otte­nuto fino ad oggi nes­sun risul­tato con­creto.
La modi­fica al testo di legge è stata ed è tut­tora soste­nuta da tutti i mem­bri della Com­mis­sione Lavoro della Camera, da Damiano e Gnec­chi del Pd a Riz­zetto, Tri­piedi e Comi­nardi del M5S a Mar­con e Airaudo di Sel, a Fedriga della Lega a Di Salvo del Gruppo Misto, ma i governi che da allora sono stati in carica l’hanno sem­pre respinta. La moti­va­zione del diniego è di natura eco­no­mica, quando invece per­sino l’Inps, con­sul­tata per un «pre­ven­tivo di spesa», ha con­fer­mato che si tratta di poca cosa.
L’aspetto para­dos­sale è però che un governo stia di fatto soste­nendo che biso­gna indi­vi­duare una coper­tura finan­zia­ria non per un prov­ve­di­mento nuovo, quanto per la cor­re­zione di un errore che sem­pre un governo ha com­messo.
I fer­ro­vieri intanto non si sono arresi, ma con­ti­nuano a chie­dere la resti­tu­zione di quanto è stato loro tolto. In par­ti­co­lare non si pos­sono arren­dere i mac­chi­ni­sti, per­ché andare in pen­sione a 67 anni quando si muore a 65 è con­tro ogni logica, per­sino con­tro la mate­ma­tica.
E di sicuro nes­sun mac­chi­ni­sta si augura di morire, ormai stre­mato, alla guida di un treno.

martedì 16 dicembre 2014

GALLARATE : Due indagati nell'inchiesta sugli appalti pilotati in ospedale (da varesenews.it)

Due indagati nell'inchiesta sugli appalti pilotati in ospedale

GALLARATE Sono due, per il momento, gli indagati nella vicenda dei presunti appalti pilotati all'ospedale di Gallarate che avrebbe garantito ad una certa azienda di vincere, per dieci anni consecutivi, la gara per la manutenzione delle apparecchiature mediche dell'ospedale Sant'Antonio Abate. Il sostituto procuratore bustocco Luigi Furno, infatti, sta lavorando con gli ufficiali di Polizia Giudiziaria per ricostruire gli appalti nel settore della manutenzione dei dispositivi medicali negli ultimi 10 anni e ha ipotizzato, per il momento, i reati di abuso d'ufficio, turbativa d'asta e falso. Le gare finite sotto la lente di ingrandimento della Procura sono quelle che riguardano le società Prima Vera di Domenico Catanese, uomo considerato vicino a Formigoni attraverso Fabrizio Rota, amico di vecchia data e
membro dei 
Memores Domini di cui fa parte anche l'ex-governatore lombardo.
L'impressione è che il magistrato abbia messo le mani in un meccanismo piuttosto ampio e a conferma di questo arrivano anche i riscontri eseguiti dal direttore amministrativo e da quello sanitario attraverso l'audit interno avviato dallo stesso ospedale (solo dopo l'avvio dell'indagine, ndr) che parrebbe giungere alle stesse conclusioni della Procura che aveva già trovato tracce evidenti di anomalie nelle liste dei macchinari da manutenere, alcuni non più presenti fisicamente nella struttura da anni, con conseguente lievitazione dei costi per l'azienda ospedaliera.

martedì 9 dicembre 2014

Lavoro e salute: gli operai vivono cinque anni in meno dei dirigenti (da Repubblica.it) Uno studio dell'Inmp, l'istituto delle malattie della povertà, evidenzia...

http://www.repubblica.it/salute/2014/12/02/news/lavoro_e_salute_gli_operai_vivono_cinque_anni_in_meno_dei_dirigenti-101949460/?ref=HREC1-28

Lavoro e salute: gli operai vivono cinque anni in meno dei dirigenti

Uno studio dell'Inmp, l'istituto delle malattie della povertà, evidenzia come la mancanza di beni materiali e il basso titolo di studio rendano più fragili i lavoratori
 

ROMA - Le differenze sociali pesano anche sulla longevità. Un dirigente maschio può contare su un'aspettativa di vita di cinque anni più elevata rispetto ad un operaio non qualificato della sua stessa età. E le aspettative crescono progressivamente salendo lunga la scala sociale. La povertà minaccia la salute, dunque. Mancanza di beni materiali e reti di aiuto, disoccupazione, lavoro poco qualificato, basso titolo di studio sono tutti elementi che rendono più fragili i cittadini, in Italia come in Europa: si ammalano di più, guariscono meno, perdono autosufficienza. E se si potessero cancellare con una bacchetta magica queste disuguaglianze, si stima un possibile 'risparmio' di più del 25% delle morti tra gli uomini e di oltre il 10% tra le donne.
Questi alcuni dati di cui si è parlato al convegno promosso, oggi a Roma, dall'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e delle malattie della povertà (Inmp). Nel corso dell'incontro è stato presentato il 'Libro bianco sulle diseguaglianze in salute': una dettagliata fotografia del Paese che è stata sviluppata in accordo con gli obiettivi di contrasto ai gap in tema di salute, previsti nel progetto interregionale Inmp 2013-2015.
Secondo i dati riferiti dall'Istituto, il rischio di morire cresce regolarmente con l'abbassarsi del titolo di studio. Tra gli uomini, considerando un il rischio di un laureato, la mortalità cresce del 16% nel caso di diploma di maturità; del 46% con il solo titolo delle scuole medie, e del 78% con quello delle elementari. Un fenomeno che si verifica anche per le donne e riguarda tutti gli indicatori di salute: ammalarsi, restare a lungo con la malattia, finire male a causa di una patologia. In Europa si osservano diseguaglianze più moderate nei Paesi mediterranei, intermedie nell'Europa continentale, molto più intense all'Est. Anche in Italia si registrano differenze maggiori nelle regioni del Sud. La variabilità delle differenze mostra, secondo l'Inmp, che si tratta di un fenomeno evitabile.
Combattere le diseguaglianze, oltre a ridurre notevolmente la mortalità - 25% negli uomini e 10% nelle donne - è necessario, spiega l'Inmp, non solo perché sono ingiuste, ma anche perché sono evitabili e inefficienti per il Paese. Rappresentano, infatti, un freno allo sviluppo sociale ed economico, in quanto presuppongono l'uscita precoce dal mercato del lavoro di persone altrimenti produttive, un maggior caricodel servizio sanitario, delle politiche assistenziali e del welfare e sono causa di minore coesione sociale, con un impatto complessivo stimato intorno al 10% del Pil.
Se si potesse intervenire sui meccanismi che generano la diseguaglianza fino ad eliminarle - spiega l'Inmp - si potrebbero guadagnare notevoli miglioramenti in salute. I dati del 'Libro bianco' indicano la strada per intervenire con politiche che non riguardano solo il servizio sanitario nazionale.

giovedì 27 novembre 2014

Gratta e sosta, gli ex lavoratori contro Atm (da : il Giornale.it milano)

http://www.ilgiornale.it/news/milano/gratta-e-sosta-ex-lavoratori-contro-atm-1070865.html

Gratta e sosta, gli ex lavoratori contro Atm

Esigenze di gestione contro garanzie occupazionali. Le radici di queste ultime sono, per la verità, antiche: nel 2000, quattordici anni fa, l'allora amministrazione comunale firmò un protocollo d'intesa con cui garantiva continuità occupazionale ai 150 addetti alla vendita dei gratta e sosta. Da allora, però, molta acqua è passata sotto i ponti: nel 2010 Atm, la società del trasporto pubblico milanese, ha vinto la gara per la gestione dei servizi legati a sosta, parcheggi e rimozione forzata delle auto. Dal 2011 è partita la fase 1, con l'installazione di 500 parcometri nella cerchia dei bastioni: la vendita dei gratta e sosta affidata direttamente alle «macchinette» e non più ai venditori delle cooperative esterne, quelli che ieri hanno portato le loro istanze in commissione mobilità a palazzo Marino. Un modo, ha spiegato Atm, anche per contrastare i numerosi casi di vendite illegali del gratta e sosta che da anni si registravano in più zone della città. I ricavi della vendita dei ticket per il parcheggio in quell'anno e nel successivo sono dimuiti di oltre tre milioni, ma ad incidere in questo senso, ha spiegato il presidente di Atm Bruno Rota, sono stati «la diminuzione delle strisce blu per la sosta a pagamento, i lavori per la M5 e l'entrata in vigore di Area C (da gennaio 2012)». Dal 2011 al 2013 infatti l'ingresso delle auto in centro città è diminuito di circa il 30 per cento. A settembre di quest'anno è partita al fase 2, con altri 300 parcometri, installati questa volta al di fuori della cerchia dei bastioni. Strumenti più avanzati, visto che da queste «torrette» - che costano 4mila euro ciascuna - è possibile non solo acquistare il gratta e sosta ma anche ricaricare l'abbonamento dei mezzi pubblici, acquistare singoli biglietti così come il ticket per l'ingresso in Area C. E i venditori delle cooperative? La questione è ingarbugliata. Tra loro, 79 non lavorano dal marzo del 2013: effetto di un'altra gara, bandita da Atm a giugno 2012 per affidare la vendita dei gratta e sosta fuori dalla cerchia, per 18 mesi, prima dell'entrata in vigore della fase 2. Fu vinta dal consorzio CPS, che già si occupava del servizio, assieme ad altri che restarono fuori. La gara fu impugnata, annullata dal Tar Lombardia, e proprio oggi o nei prossimi giorni dovrebbe pronunciarsi il Consiglio di Stato. Altri 34 non lavorano da settembre, quando è partita la fase 2. Ma un salvagente a questi lavoratori è stato lanciato: un bando pubblico per l'assunzione di 34 nuovi ausiliari della sosta: «Abbiamo detto che avremmo dato priorità a chi avesse già una pregressa professionalità in questo settore», ha ricordato Rota. Per quei posti sono arrivate 4600 domande, di cui solo 5 da ex venditori del gratta e sosta. Che intanto accusano: «Molti di noi aspettano il pagamento dei contributi Inps e Tfr dalle cooperative». Che, dicono, non pagano «perché devono ancora ricevere dei soldi da Atm». La società dei trasporti smentisce seccamente. E allega i numeri: dal 2000 al 2014 Atm ha versato ai consorzi oltre 54 milioni.




































domenica 9 novembre 2014

Malpensa - L’ex hub perde un milione di passeggeri. E a Varese vanno in fumo 5.600 posti

malpensa - L’ex hub perde un milione di passeggeri. 

E a Varese vanno in fumo 5.600 posti

«Per ogni milione di passeggeri che Malpensa perde, si perdono complessivamente un migliaio di lavoratori direttamente legati allo scalo e ben 5.600 tenendo conto dell’indotto» spiega Massimiliano Serati, docente dell’università Liuc e direttore del Cerst - Centro di ricerca per lo sviluppo territoriale. 
Di più: «Con la perdita di cinque milioni di passeggeri sarebbero a rischio oltre trentamila mila posti», e questo per un effetto esponenziale che il de-hubbing mette in atto ogni volta che viene tolta o cancellata una rotta con tutto il suo carico di passeggeri.
«Perdere voli fa perdere indotto e la costante erosione delle rotte non può che aggravare la situazione occupazionale».
Perché Malpensa non è solo uno scalo, un aeroporto, un insieme di negozi e di aeromobili: Malpensa crea intorno a sé un indotto enorme che proprio il Cerst e l’Istituto per la Ricerca Sociale sotto la direzione di Massimiliano Serati hanno analizzato per capirne il potenziale e l’impatto.

mercoledì 5 novembre 2014

Genova, i lavoratori occupano l’azienda di trasporti: “Avanti a oltranza” (da Il Fatto Quotidiano)

Genova, i lavoratori occupano l’azienda di trasporti: “Avanti a oltranza”
Protesta di una quarantina di dipendenti dell'Atm contro la disdetta del contratto integrativo dal febbraio 2015. Il Comune spiega: "La società rischia di fallire, sarebbe un disastro per il servizio, la città e i lavoratori"
di F. Q. | 4 novembre 2014      

I lavoratori dell’Azienda trasporti municipale di Genova hanno occupato in segno di protesta il primo piano della sede a Genova, dove ci sono gli uffici della presidenza, della direzione e dei dirigenti. Sono decisi a mantenere l’occupazione fino a quando l’azienda non ritirerà la disdetta del contratto integrativo a partire da febbraio 2015. L’Amt intende così recuperare i fondi necessari per evitare il fallimento. Sono una quarantina le persone che, in modo pacifico, hanno occupato la sede dell’azienda: lavoratori e rappresentanti sindacali che nella serata di lunedì 3 novembre hanno partecipato a una accesa assemblea durante la quale è stato deciso di respingere la proposta dell’azienda.
Il Comune di Genova ha spiegato in una nota che “ci sono tre mesi di tempo per rinegoziare l’integrativo in modo da riequilibrare i conti aziendali. La disdetta formale non significa azzerare l’integrativo ma avviare una trattativa tra azienda e sindacati per salvare Amt”. Una delegazione di lavoratori dovrebbe partecipare nel pomeriggio al consiglio comunale. “Nel 2015 Amt rischia il fallimento. Sarebbe un disastro per il servizio di trasporto, per la città e per i lavoratori. Perché non accada bisogna garantire l’ equilibrio dei conti dell’azienda, che è e resta pubblica”. “Il Comune ha sostenuto e sostiene Amt con ingenti stanziamenti, maggiori di quelli che altri comuni versano alle loro aziende – spiega Palazzo Tursi – Nel 2014 oltre 34 milioni, per il 2015 ne prevede altri 30. Non è pensabile che nelle ristrettezze di bilancio possa ancora aumentare il finanziamento né che, per farlo, riduca servizi essenziali per i cittadini o aumenti ulteriormente le tasse”.
Lo scorso anno, a novembre, i lavoratori dell’Amt fecero 5 giorni di sciopero, paralizzando la città, contro le proposte dell’azienda per evitare il fallimento. La protesta finì con la firma di un accordo, garante la Regione. “Il Comune ha rispettato alla lettera gli impegni assunti – si legge nella nota del Comune – L’accordo prevedeva, nel marzo 2014, l’avvio delle procedure per una gara regionale di affidamento del servizio di trasporto pubblico locale; i tempi di attuazione della legge regionale lo hanno fatto slittare di almeno un anno. Nel frattempo però Amt deve vivere e anzi consolidarsi per partecipare alla gara. Nessun lavoratore deve essere licenziato, né dipendente da Amt né dalle ditte di appalto”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/04/genova-i-lavoratori-occupano-lazienda-trasporti-avanti-oltranza/1190551/

mercoledì 29 ottobre 2014

MILANO - DAL BOSCO VERTICALE AL FARMERS' MARKET: COSI' IL QUARTIERE ISOLA PUNTA SULL'AGRICOLTURA (Coldiretti Lombardia)

24/10/2014 - N.3140

MILANO - DAL BOSCO VERTICALE AL FARMERS' MARKET: COSI' IL QUARTIERE ISOLA PUNTA SULL'AGRICOLTURA

Dal bosco verticale al farmers’ market, così il quartiere Isola a Milano scopre la sua anima green e punta sull’agricoltura.Domenica 26 ottobre, in occasione dell’iniziativa “Fattorie sotto i grattacieli”, si svolgerà il primo mercato di Campagna Amica a due passi dal nuovo skyline del capoluogo lombardo. Dalle ore 10 alle 19, in via Boltraffio,trenta aziende agricole proporranno il meglio dell’agricoltura del territorio: dalle mozzarelle di bufala ai formaggi, dalle lumache alle nocciole, dalla pasta al riso, dai fiori alle piante fino alle confetture e all’ortofrutta.
“Dopo i farmers’ market in corso Buenos Aires e ‘Cibi d’Italia’ al Castello Sforzesco – spiega Alessandro Ubiali, presidente della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza - Coldiretti riporta l’agricoltura nel cuore di Milano per valorizzare le eccellenze lombarde e italiane anche in vista di Expo 2015. Un direzione presa anche da Palazzo Marino, come dimostra la decisione di mettere a disposizione 50 aree pubbliche per nuovi mercati agricoli”.
Con il farmers’ market di domenica 26 ottobre – spiega la Coldiretti – il quartiere Isola si conferma il suo “cuore verde”. In questa zona infatti sorge anche il bosco verticale, un progetto in cui edilizia e natura si fondono, grazie alle oltre mille piante che sono ospitate in due torre residenziali. Milano conta oltre 21 milioni di metri quadrati di verde urbano, il valore assoluto più alto di tutta la Lombardia, mentre la disponibilità pro capite è di 16,3 metri quadrati contro una media regionale di oltre 58 metri quadrati per residente.
 

    lunedì 27 ottobre 2014

    SCONTRI

    Francia, ucciso un ragazzo di 21 anni
    Manifestava contro una grande opera

    Le proteste nella regione del Tarn continuano dal primo settembre: cittadini e attivisti sono schierati contro il progetto faraonico di un lago artificiale. Sabato notte, durante gli scontri con la polizia, un manifestante è morto. Forse a causa del lancio di una granata da parte delle forze dell'ordine

     27 ottobre 2014     DI FRANCESCA SIRONI

    Francia, ucciso un ragazzo di 21 anni 
Manifestava contro una grande opera

    Si chiamava Rémi Fraisse. Aveva 21 anni. Era uno studente. Sabato notte è morto durante gli scontri fra manifestanti e polizia nella Regione del Tarn, Nel Sud della Francia. Secondo le prime testimonianze raccolte sul campo dagli attivisti, sarebbe stato ucciso da una granata lanciata dalle forze dell'ordine. Poco fa la relazione sull'autopsia: «il giovane è morto per un esplosione», «così forte da buttarlo al suolo violentemente», ha spiegato senza rispondere alle domande il magistrato che si occupa del caso: «secondo il medico legale», ha aggiunto: «la morte è stata istantanea». «In questo momento non possiamo né confermare né smentire, sulla base delle lesioni riportate, se l'origine delle ferite sia una granata lanciata dalla zona dove si erano schierati i poliziotti», ha continuato il procuratore: «bisogna per questo attendere nuove analisi che saranno effettuate dalla polizia scientifica di Toulouse».

    «Chiediamo chiarezza», ha detto in un'intervista il padre, Jean-Pierre Fraisse: «mio figlio era solo un ragazzo che sentiva quella causa come sua. È arrivato non preparato, senza casco, niente che lo proteggesse. gli avevo chiesto di fare attenzione, di essere prudente...»...

    .http://espresso.repubblica.it/internazionale/2014/10/27/news/francia-manifestazione-anti-diga-muore-un-ragazzo-di-21-anni-1.185642

    venerdì 17 ottobre 2014

    Sciopero trasporti ottobre e novembre 2014: calendario aerei, treni e mezzi pubblici (da it.blastingnews.com)

    Sciopero trasporti ottobre e novembre 2014: calendario aerei, treni e mezzi pubblici

    http://it.blastingnews.com/lavoro/2014/10/sciopero-trasporti-ottobre-e-novembre-2014-calendario-aerei-treni-e-mezzi-pubblici-00144341.html    - 
    Nei mesi di ottobre e novembre avremo diversi scioperi, scopriamo il calendario delle prossime agitazioni.

    Il Ministero dei Trasporti ha diramato un aggiornamento del calendario relativo alle agitazioni sindacali che si saranno di scena nelle prossime settimane. Quest'ultimo periodo è particolarmente caldo a causa di numerosi scioperi. Oltre ai numerosi proclamati dai sindacati che coinvolgeranno docenti e personale della scuola, nonché lavoratori del settore pubblico e privato contro le nuove proposte messe a punto dal Governo, avremo una serie di agitazioni che andranno a coinvolgere il settore dei trasporti. Nei mesi di ottobre e novembre avremo alcuni scioperi che metteranno in ginocchio il settore in Italia, coinvolgendo aereitreni e mezzi pubblici. Andiamo a scoprire il calendario completo per i prossimi giorni. 
    Sciopero treni 24 ottobre 2014
    Nella giornata di venerdì 24 ottobre ci sarà un'agitazione proclamata da ORSA che coinvolgerà il personale di TrenitaliaTrenord e Italo NTV, oltre a quelli del trasporto merci su rotaia; la protesta durerà 8 ore e si svolgerà dalle ore 9.01 alle ore 16.59. Nella medesima giornata avremo anche lo sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private aderenti a USB e ORSA, che incroceranno le braccia per 24 ore. A rischio, oltre al settore ferroviario, anche quello aereo, nonché del trasporto pubblico locale e marittimo. 
    Sciopero aerei 29 ottobre 2014
    Nella giornata di mercoledì 29 ottobre sarà la volta dello sciopero aereo che interesserà il personale del Gruppo Alitalia-CAI che fa capo a UIL Trasporti e ANPAV. In questo caso la protesta avrà una durata di 4 ore e si svolgerà dalle ore 12 alle ore 16. Dunque, potrebbero esserci possibili disagi per chi si dovrà mettere in viaggio. 
    Sciopero aerei 14 novembre 2014
    Nella giornata di venerdì 14 novembre avremo numerosi proteste annunciate. La prima riguarderà il personale di Enav, che aderisce all'organizzazione sindacale CILA-AV, la quale si svolgerà per 4 ore dalle ore 13 alle ore 17. Lo stesso giorno avremo anche lo stop di 24 ore che coinvolgerà i lavoratori dell'intero comparto aereo, aeroportuale e indotto degli scali aeroportuali; l'agitazione è stata proclamata da CUB ed avrà inizio alle ore 00.01 e si concluderà alle ore 23.59. Il sindacato AVIA, invece, ha indetto uno sciopero degli assistenti di voli di EasyJet che durerà 24 ore, mentre CUB ha proclamato uno sciopero generale dei trasporti che si svolgerà per l'intera giornata lavorativa.

    giovedì 16 ottobre 2014

    Monza Cgil in piazza, presidio davanti alla Prefettura: no al “jobs act” (da mbnews.it)

    Monza Cgil in piazza, presidio davanti alla Prefettura: no al “jobs act”

    Monza Cgil in piazza, presidio davanti alla Prefettura: no al "jobs act"


    Striscioni, musica, volantini e via Prina bloccata al traffico per più di 15 minuti, quando i manifestanti sono scesi in strada. Poi l’incontro con il prefetto Giovanna Vilasi alle ore 11.30. “Il Governo deve affrontare i veri nodi della politica industriale ed economica e non scegliere ancora una politica orientata ai tagli – dichiara Angela Mondellini segretaria generale Fiom MB –. Oggi l’adesione è stata alta, oltre le nostre apettative, la piazza è piena e anche nelle aziende ci aggiriamo a un’adesione intorno al 70%”.
    cgil-monza-brianza-fiom-presidio6-mb
    I delegati sindacali hanno anche preparato una lettera da consegnare al prefetto, dove sottolineano come la mancanza di una politica industriale seria abbia portato ad un disimpegno di molte multinazionali sul territorio brianzolo. “Imprese come Carrier, Alcatel Lucent, Ibm, Micron, Knorr Bremse, Bames e Sem… stanno lascando sul campo centinaia e centinai di esuberi” si legge nel documento.
    Lo sciopero di oggi rientra nelle numerose iniziative che la Cgil territoriale sta portando in questi giorni: sono stati stampati 50mila volantini “Lavoro, dignità e uguaglianza” che verranno distribuiti nei vari presidi a Monza e in altre città. Tutto questo per informare della manifestazione nazionale che si terrà il 25 ottobre a Roma in piazza San Giovanni dove la Brianza conta di essere presente in massa.
    http://www.mbnews.it/2014/10/monza-cgil-in-piazza-presidio-davanti-alla-prefettura-no-al-jobs-act/