-

per contattare il Coordinamento Milanese di Solidarietà "DALLA PARTE DEI LAVORATORI" SCRIVI A: dallapartedeilavoratori@gmail.com -- per contattare il Coordinamento Milanese di Solidarietà "DALLA PARTE DEI LAVORATORI" scrivi a: dallapartedeilavoratori@gmail.com
1945 -2018 73° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO : Buon 25 Aprile !!!
*****
*****CAMPAGNA DICO 32 - SALUTE PER TUTTE E TUTTI! - HEALTH4ALL - GIORNATA EUROPEA CONTRO LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA SALUTE, LA PRIVATIZZAZIONE DELLA SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE
*****
*****

NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA !




Visualizzazione post con etichetta welfare. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta welfare. Mostra tutti i post

martedì 24 maggio 2016

Belgio, Austerità «La misura è colma» : Bruxelles, scontri tra polizia e manifestanti al corteo anti-austerità. Lanci di pietre e bottiglie sugli agenti, che rispondono con spray al peperoncino. Diversi feriti al corteo di protesta contro le misure d’austerità del governo. (da corriere

da
http://www.corriere.it/esteri/16_maggio_24/duri-scontri-bruxelles-polizia-manifestanti-65e31fa4-21ad-11e6-91cf-0087f336776f.shtml

Lanci di pietre e bottiglie sugli agenti, che rispondono con spray al peperoncino
Diversi feriti al corteo di protesta contro le misure d’austerità del governo



Scontri a Bruxelles tra polizia e manifestanti al corteo di protesta contro l’austerità. Le forze dell’ordine hanno usato lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere i dimostranti. Almeno due poliziotti e 8 manifestanti sono rimasti feriti negli scontri. Medicato sul posto e portato poi in ospedale anche il commissario di polizia responsabile per la sicurezza dell’evento Pierre Vandersmissen. Per la sua aggressione è stato fermato un 20enne incensurato. La manifestazione era stata indetta dai maggiori sindacati del paese contro l’innalzamento dell’età pensionabile, l’introduzione di maggiore flessibilità nel mercato del lavoro e l’allungamento dell’orario di lavoro da 38 a 45 ore settimanali. Nelle stesse ore del corteo, nella capitale belga, era in corso la riunione dell’Eurogruppo sulla crisi greca.

Migliaia in marcia: «La misura è colma»


Tra le 50 e le 60 mila persone secondo i dati della polizia locale e dei sindacati hanno marciato nel centro di Bruxelles per protestare contro le politiche sociali ed economiche del governo di centro-destra che, per i sindacati, minano in profondità le fondamenta del welfare in Belgio. Sotto lo slogan «La misura è colma», le principali sigle sindacali hanno aderito alla manifestazione unite nella loro opposizione contro le misure per aumentare la flessibilità sul posto di lavoro e le paghe inferiori in condizioni di lavoro più gravose. 
I sindacati lamentano che le politiche di libero mercato del centro-destra, portate avanti dal primo ministro liberale Charles Michel nel corso degli ultimi due anni, stanno costando a una famiglia media belga circa 100 euro al mese, mentre la promessa di molti posti di lavoro in più resta sfuggente. I sindacati chiedono invece che il governo affronti la piaga dell’evasione fiscale.

Durante la protesta, alcune decine di manifestanti a volto coperto si sono però staccati dalla manifestazione principale e hanno attaccato la polizia nei pressi della Gare du Midi a Bruxelles, con lancio di petardi e oggetti come pietre e bottiglie. Le forze dell’ordine hanno risposto caricando e usando un cannone ad acqua e spray al peperoncino. Dopo gli scontri la polizia ha deciso di chiudere due stazioni della metro e alcune tunnel.
24 maggio 2016 (modifica il 24 maggio 2016 | 18:31)
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Corriere della Sera

venerdì 5 febbraio 2016

Grecia, sciopero generale contro la riforma delle pensioni di Alexis Tsipras. Scontri ad Atene (da L'Huffington Post, ANSA)

da


http://www.huffingtonpost.it/2016/02/04/grecia-sciopero-generale-_n_9157780.html

Grecia, sciopero generale contro la riforma delle pensioni di Alexis Tsipras. Scontri ad Atene, giornalista ferito (FOTO)




Pubblicato: Aggiornato: 

martedì 26 gennaio 2016


LA SANITA’ INTEGRATIVA
E’ LO STRUMENTO PER CHIUDERE
IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

L’assistenza sanitaria integrativa è una forma di tutela assicurativa che permette di integrare o sostituire le prestazioni pubbliche nell’ambito del servizio sanitario.
PERCHE’ LA SANITA’ INTEGRATIVA?:
- Salverebbe il servizio sanitario dalla sua insostenibilità (viene detto che con l’allungarsi della speranza di vita non si può dare tutto a tutti),
- Per avere maggiori possibilità e in tempi brevi (=evitare le liste di attesa), di fare tutte le visite, esami e prestazioni sanitarie,
- Per fare prestazioni sanitarie “preventive” (ovvero visite, esami, somministrazione di farmaci a scopo di mantenimento e controllo della propria salute.

Ed infatti Forze politiche di governo e opposizione, intermediari finanziari, centrali cooperative, grandi aziende, OO.SS., intere categorie di lavoratori e molti attori in Sanità sono uniti nella richiesta di incentivare i fondi sanitari integrativi come “secondo pilastro” del SSN. Confindustria e Confcommercio hanno messo in campo tutto il loro peso. Ad esempio nei contratti di lavoro si stabilisce di dare meno (o nullo) salario per fornire un’assicurazione sanitaria integrativa (e altre forme di cd Welfare).

AL CONTRARIO LA SANITA’ INTEGRATIVA INVECE DI GARANTIRE LA SALUTE INCREMENTA IL CONSUMO SANITARIO E FAVORISCE GLI EROGATORI DI PRESTAZIONI SANITARIE, QUINDI DIVENTA PRINCIPALMENTE UNA FONTE DI PROFITTO:

a) Viene falsificato il concetto e la pratica della PREVENZIONE che vuol dire evitare che si producano di malattie e di disagi. Il suo obiettivo è quello andare alle cause che fanno perdere la salute. Ad esempio non essere esposti ad inquinamento ambientale o lavorativo; condurre uno stile di vita sano (alimentazione corretta, attività fisica, senza fumo, e stress Non saranno i chek up o gli screening non validati a garantire più salute.
b) Viene nascosta la differenza fra i diversi sistemi sanitari: quelli fondati sulle assicurazioni sono molto più costosi e meno efficaci (USA,Svizzera,Olanda) di quelli universalistici (Italia, Inghilterra Spagna).
c) I circa 300 erogatori di prestazioni sanitarie integrative o sostitutive portano ad adottare lunghe e complesse pratiche burocratiche piuttosto che dedicare tempo da parte degli operatori, medici e infermieri compresi, alle cure e alla relazione con i pazienti d) Aumentano le diseguaglianze: Possono ottenere forme di sanità integrative coloro che hanno possibilità contrattuali (sono in aziende o luoghi di lavoro di una certa entità, o i professionisti con consistenti entrate), restano fuori i precari, i disoccupati, i lavoratori di piccole aziende: nella sostanza la maggioranza della popolazione che però deve coprire con le proprie imposte le esenzioni fiscali di chi ottiene la ottiene.


PERCHE’ NON RICONQUISTARE UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE PUBBLICO E PARTECIPATO, UNIVERSALE E GRATUITO FONDATO SULLA PREVENZIONE E PAGATO DALLA FISCALITA’ GENERALE?

Medicina Democratica / Rete per il Diritto alla Salute di Milano e Lombardia - 20 gennaio 2016

lunedì 1 giugno 2015

A S. Mommè (PT) il 25 maggio è stato costituito il CoNUP (Coordinamento Nazionale Unitario Pensionati di Oggi e di Domani)

A S. Mommè (PT) il 25 maggio è stato costituito il CoNUP (Coordinamento Nazionale Unitario Pensionati di Oggi e di Domani)

CoNUP
Coordinamento Nazionale Unitario Pensionati di Oggi e di Domani
COMUNICATO

A S. Mommè (PT) il 25 maggio è stato costituito il CoNUP (Coordinamento Nazionale Unitario Pensionati di Oggi e di Domani) con l’obiettivo di fermare BOERI/RENZI.

Il dibattito ha fortemente ribadito la necessità di respingere l’elemosina del decreto Poletti, in sostituzione dell’applicazione integrale della sentenza della Corte Costituzionale (75/2015).
Ha inoltre evidenziato come, il sistema attuale non rispetti la Costituzione e concluda il processo di rottura del principio solidaristico tra le generazioni, iniziato con le riforme Amato e Dini, apre ad una prospettiva di pensioni da fame e spiana la strada alla loro cessione in mano di assicurazioni e banche, per fini e speculazioni che esulano dal garantire a tutti una vecchiaia serena con una pensione pubblica e dignitosa.

A questo scopo si è deciso:
 la formalizzazione del CoNUP (Coordinamento Nazionale Unitario Pensionati di Oggi e di Domani) con approvazione di un proprio statuto e regolamento organizzativo;
 la costruzione di Coordinamenti nei territori che raccolgano in un fronte unitario tutti gli individui, le associazioni di pensionati, di lavoratori attivi, di esodati e precari, di cittadini e sindacati che sono d’accordo a contrastare lo smantellamento del sistema pensionistico pubblico;
 la raccolta delle domande con invio per raccomandata all’INPS per la restituzione integrale da parte dello Stato di quanto dovuto in applicazione della sentenza 70/2015 della Corte Costituzionale;
 di dare vita a una campagna di mobilitazione unitaria nei vari territori;
 di promuovere una prima iniziativa di mobilitazione nazionale Il 16 giugno a Roma (con presidio al Ministero dell’Economia, Via XX Settembre) che ci veda uniti nella lotta contro il decreto-elemosina di Renzi, contro l’ingiustizia subita dagli esodati, contro l’anacronistico e ingiustificato innalzamento dell’età pensionabile (come ad es. per i macchinisti FS);
 di avviare una battaglia di giustizia ed equità contro l’avvenuto stravolgimento del sistema pensionistico che ha rotto la solidarietà tra le generazioni, per smascherare le bugie e le falsità, per costruire insieme una proposta per un sistema pensionistico che assicuri una pensione pubblica e dignitosa a tutte le generazioni di lavoratori. A tale fine si terrà nel mese di ottobre un Convegno per la definizione della proposta.

S. Mommè, 25 maggio 2015
I Partecipanti all’Assemblea di S. Mommè

venerdì 22 maggio 2015

Le Lotte dei Pensionati : NON VOGLIAMO “SOLDI” (NÈ TANTOMENO MANCE)… MA SOLO (I NOSTRI) DIRITTI… ! La battaglia delle pensioni contro Renzi e Boeri è solo iniziata - Intanto lunedì 25 a Pistoia nascerà il CNLpu (Comitato di Lotta Nazionale pensionati uniti) per le pensioni, per preparare il 16 giugno una grande manifestazione a Roma, con cui continuare la nostra lotta! (Comunicato Stampa)


COMUNICATO STAMPA

NON VOGLIAMO “SOLDI” (NÈ TANTOMENO MANCE)…

… MA SOLO (I NOSTRI) DIRITTI… !

Le notizie già annunciate da Renzi, dopo la sentenza della Corte Costituzionale, ci fanno sentire derubati per la seconda volta...
Che le pensioni non potevano essere bloccate fu una cosa da noi denunciata immediatamente dopo l’approvazione della legge Fornero, ma ora, e ci sono voluti tre anni, la Corte Costituzionale ha doverosamente annullato l’articolo 24 voluto dai “professori” (anche Monti), che non conoscevano l’articolo 36 e 38 della Costituzione.
A Renzi non piace questa sentenza e in realtà in questo ci trova concordi: dovevamo vincere 12 a 0, non grazie a 6 favorevoli e 6 contrari, con il parere favorevole dell’eroico Criscuolo.
A parte alcune debolezze contenute nella stessa sentenza, dobbiamo constatare che ben sei giudici hanno contraddetto valutazioni e chiarissimi giudizi espressioni da decine di altre sentenze della stessa Corte.
Ciò ci fa pensare che con le nuove nomine dell’era Renzi, la stessa Corte assumerà e interpreterà la Costituzione in chiave molto più moderna... Ma fino ad oggi ogni sentenza della Corte è stata onorata, anche quella (n°116/2013) che riteneva illegittimo il contributo di solidarietà dato alle pensioni d’oro, per il quale furono restituite migliaia e migliaia di euro in pochi mesi, mentre pare, almeno per noi, con pensioni più modeste, che non sarà più così.
Diciamo subito a Renzi che vogliamo tutto e subito, non per i soldi, ma per i diritti costituzionali a cui nessuno può rinunciare. Diremo ai pensionati di non accettare questa misera “mancia” (lorda) e di dar luogo invece a nuovi ricorsi, alle class action che stiamo preparando, ma soprattutto cercheremo di suonare le campane a tutti i pensionati e i lavoratori, per risalire la china dalle 8 riforme pensionistiche subite per riportare le pensioni a quel diritto costituzionale e a quelle modalità previste dagli articoli 36 e 38 della Costituzione.
Articoli che prevedono pensioni calcolate in funzione “della quantità e qualità del lavoro esercitato” e tali da garantire “una vita libera e dignitosa per il pensionato e la propria famiglia”. Soprattutto una pensione che (art. 38) “non deve essere data solo al momento della collocazione a riposo, ma deve essere mantenuta in relazione al costo della per tutta la vita”. Su questi problemi ci sono decine e decine di sentenze e moniti della Corte, verso il legislatore di turno, sollecitando modifiche ai sistemi di perequazione annuale.
Se oggi le pensioni sono diminuite del 38% rispetto al costo della vita e si sono discostate eccessivamente dai salari, significa che le cose non funzionano come la Corte e la Costituzione prevedono.
La battaglia delle pensioni contro Renzi e Boeri è solo iniziata ed ha come obiettivo finale il rispetto della “meritata” pensione, come diritto irrinunciabile per i pensionati di ieri, di oggi e di domani!
Intanto lunedì 25 a Pistoia nascerà il CNLpu (Comitato di Lotta Nazionale pensionati uniti) per le pensioni, per preparare il 16 giugno una grande manifestazione a Roma, con cui continuare la nostra lotta!

Gallori Ezio
Responsabile della rivista Le Lotte dei Pensionati

Ex sindacalista

venerdì 10 aprile 2015

ATTACCO ALLE PENSIONI : CONVEGNO A ROMA IL 15 APRILE 2015 “PENSIONI PASSATE E FUTURE”

ATTACCO ALLE PENSIONI :  
CONVEGNO A ROMA IL 15 APRILE 2015
CONTINUA L’ATTACCO ALLE PENSIONI: DOPO LA MANNAIA DELLA LEGGE MONTI-FORNERO
SI CONTINUA A FAR CASSA COLPENDO ANCHE LE PENSIONI GIA' EROGATE ?

TRASFORMARE IL WELFARE IN UNA ASSICURAZIONE: QUESTO SIGNIFICA
ELIMINARE IL SISTEMA RETRIBUTIVO E ALLINERARE TUTTI AL CONTRIBUTIVO !

LA DISTRUZIONE DEL WELFARE CONTINUERA’ CON LA SANITA’ ?
A TUTTO QUESTO DICIAMO NO !

INCONTRIAMOCI PER DISCUTERE E DECIDERE !
“PENSIONI PASSATE E FUTURE”
CONVEGNO NAZIONALE15 APRILE 2015 DALLE 10,00 ALLE 13,00
SALA DEL SACRO CUORE  - ROMA, VIA MARSALA 42 - (Stazione Termini)

PARTECIPANO: PROF. MAZZETTI, ON. GIORGIO AIRAUDO E ALTRI


 


"La solidarietà è il primo passo verso la Libertà"
                                                          M. C.

venerdì 9 gennaio 2015

DEBITI e DERIVATI... Warren Buffett "armi finanziarie di distruzione di massa”

riceviamo da Carmine Curcio, Macchinista FS, e pubblichiamo :
Debiti e derivati
..Warren Buffett "armi finanziarie di distruzione di massa” 
In Italia la stampa, politici e associazioni ci assillano sulla storiella dei bamboccioni, falsi invalidi, immigrati, amministratori che sperperano denaro pubblico, troppe province, impiegati statali fannulloni, ..ebbene tutto questo ha creato il debito pubblico che vogliono far pagare ai cittadini togliendogli diritti e pensioni? Per convincerci dicono anche che occorrono riforme, meno Welfare e più Jobs Act, più flessibilità, competitività e privatizzazioni cose che fino ad oggi sono serviti soltanto ad aumentare debito, disoccupazione, e smantellare la Res Pubblica(..fannullona e sprecona?).
In Islanda, però, non vi sono lavoratori che fanno i loro comodi o la storiella dei bamboccioni, falsi invalidi, immigrati, politici che rubano, troppe province, impiegati fannulloni ecc.. eppure nel 2009 hanno avuto un debito enorme ! Tre banche principali, crollarono in un arco di tempo in  meno di una settimana di conseguenza, l'Islanda dovette affrontare una grave recessione(vedi comunicato stampa 08/296  FMI ),  per fortuna l’Islanda ha risorse naturali e geotermica energia pulita.
Allora a questo punto anche se fossimo tutti dei <Santi> in Italia, tutti pagassero le tasse, emettessero le fatture (dottori, avvocati e meccanici) saremmo comunque peggio degli Islandesi (e non solo) con debiti enormi e politici pronti con riforme gravose capaci di sottrarci anche i beni immobili guadagnati negli anni passati dai nostri padri !
Non è una mia analisi frettolosa ma un problema così semplice (il sistema-debito messo in atto) che sembra normale subirlo.
Secondo la Banca dei regolamenti internazionali, oggi il valore nazionale totale di contratti derivati del mondo si è gonfiato a una sconcertante cifra di 710 trilioni di dollari ($710,000,000,000,000).
Quando la bolla immobiliare è scoppiata nel 2007, il valore nazionale totale di contratti derivati del mondo era a circa 500 trilioni di dollari, quindi è ora il 20% più grande di quanto era appena prima dell'ultima grande crisi finanziaria nel 2008.
Deutsche BanK (ad esempio in Germania) ha un’esposizione totale di derivati che ammonta a € 55 trilioni 5 volte superiore al PIL d'Europa e più o meno lo stesso PIL del... mondo.
Warren Buffett ha detto una volta che i derivati sono "armi finanziarie di distruzione di massa", e tale affermazione è più vera oggi che mai. Se una banca arrivasse al collasso tipo la banca americana JP Morgan il governo degli Stati Uniti e la Federal Reserve si precipiterebbero subito a salvarla. A causa di questa "coperta di sicurezza", le banche come JP Morgan non esitano a prendere rischi scandalosi. Oggi, JP Morgan ha più esposizione ai derivati di chiunque altro al mondo. Se vincono, ..vincono i grandi, se perdono perderanno i contribuenti. Ci sono cinque banche USA con più di 40 trilioni di dollari in esposizione di derivati una somma di denaro che è quasi inimmaginabile.
Per non parlare del debito pubblico degli Stati Uniti che il 28 novembre ha sfondato per la prima volta la barriera dei 18.000 miliardi di dollari, ma nessuno ne parla, arrivando per l’esattezza a 18.005,55 miliardi. Nessun commento da parte dei principali media statunitensi e mondiali. Qualcuno ha semplicemente riportato la cifra come se si trattasse di bruscolini e niente di più. Insomma per i media è tutto normale. Questo debito non spaventa più di tanto Washington perché è relativamente basso rispetto a quello di altri paesi, circa l'85% del PIL. Ma se al debito pubblico federale si vanno ad aggiungere i debiti del settore finanziario-business (anticipi di capitale sia per l'industria che per la speculazione), quello finanziario-sociale (mutui, assicurazioni, ecc.), quello degli stati federati e delle famiglie si raggiunge la bella cifra di 57.000 miliardi di dollari.
Nei 2.138 giorni di “Governo Obama” il debito pubblico degli USA è cresciuto di 7.378,67 miliardi, ad una media di 3,45 miliardi al giorno. Obama passerà alla storia come il peggior presidente USA di tutti i tempi, capace di produrre il 41% di tutto il debito pubblico USA.
Chi sono stati i peggiori presidenti, cioè quelli che hanno prodotto maggiori deficit?
I peggiori sei presidenti, quelli che hanno prodotti i maggiori deficit nella storia degli Stati Uniti: Bill Clinton e George H. W. Bush con oltre 2.000 miliardi di dollari attuali di deficit; Franklin D. Roosevelt e Ronald Reagan con oltre 3.000 miliardi a testa; quindi George W. Bush con un deficit superiore a 5.000 miliardi attuali.
Ecco su: http://www.economist.com/content/global_debt_clock l'orologio del debito globale,una panoramica interattiva del debito pubblico in tutto il pianeta.
Per l'Italia il  problema principale è il costo del debito, visto che in un anno spendiamo circa 85 miliardi per pagare interessi. Il costo del debito cresceva con tassi di interesse del 7% quando il nostro debito era circa il 120% del PIL e poi lo stesso costo è calato drasticamente pur in presenza di un grande aumento del debito che supera il 130 % del PIL. Cosa è successo alla fine del 2011 per far crollare i tassi di interesse che pagavamo sui BTP? Semplice nel dicembre del 2011 la BCE ha iniziato la manovra chiamata LTRO. In altre parole ha fornito alle Banche UE circa 3MLD di Euro di finanziamenti al 1% per far comprare alle banche i BTP italiani e spagnoli. Altro che austerità, altro che tagli e maggiori tasse. Il nostro<bilancio primario> dello stato è positivo da venti anni (i cittadini pagano tante tasse per i servizi che ricevono) sono gli interessi passivi bancari che i Governi  regalano alle banche che prosciugano ogni sacrificio dell’intera popolazione ed aumentano il debito pubblico. Non c'è alcuna correlazione tra l'aumento del debito e l'aumento del tasso di interesse. La correlazione è solo e soltanto con le manovre delle Banche Centrali. Allora il debito pubblico esiste perché i cittadini sono vissuti oltre le proprie possibilità ?  
<E’ arrivato il momento, per tutti, di capire le origini dei <debiti> ..e chi li dovrà pagare>, prima che diritti e Welfare scompaiano del tutto !
05 01 2015    Carmine Curcio

domenica 12 ottobre 2014

UE: rafforzamenti della sorveglianza economica ai bilanci nazionali di Stati membri

riceviamo e pubblichiamo da parte di Carmine Curcio, Macchinista FS
UE: rafforzamenti della sorveglianza economica ai bilanci nazionali di Stati membri
<Oramai è che la legge di stabilità verrà scritta proprio a Bruxelles>
Il patto di stabilità e crescita ,PSC, è stato inizialmente approvato nel 1997, in seguito consolidato prima con le riforme promulgate nel 2005 e nel 2011 denominata " six-pack " e poi con il Regolamento pack Due (TWO PACK), entrato in vigore il 30 maggio 2013, introducendo un'ulteriore sorveglianza e di controllo delle procedure per gli Stati membri dell’area euro. Pertanto gli Stati membri dovrebbero rendere pubblici i rispettivi programmi di bilancio nazionali a medio termine alla Commissione e all'Eurogruppo entro il 15 aprile e comunque non oltre il 30 aprile e ogni anno entro il 15 ottobre un progetto di documento programmatico di bilancio per l'anno successivo. In base al PSC, gli Stati membri devono rientrare nei cosiddetti parametri di Mastricht e del Trattato di Lisbona ossia un deficit pubblico non superiore al 3% del PIL (rapporto deficit/PIL < 3%); un debito pubblico al di sotto del 60% del PIL (o, comunque, un debito pubblico tendente al rientro) . Se il deficit di un Paese membro si avvicina al tetto del 3% del PIL, la Commissione Europea propone, ed il Consiglio dei ministri europei in sede di Ecofin approva, un "avvertimento preventivo" (early warning), al quale segue una raccomandazione vera e propria in caso di superamento del tetto. Se a seguito della raccomandazione lo Stato interessato non adotta sufficienti misure correttive della propria politica di bilanci, esso viene sottoposto ad una sanzione che assume la forma di un deposito infruttifero, da convertire in ammenda dopo due anni di persistenza del deficit eccessivo. L'ammontare della sanzione presenta una componente fissa pari allo 0,2% del PIL ed una variabile pari ad 1/10 dello scostamento del disavanzo pubblico dalla soglia del 3%. È comunque previsto un tetto massimo all'entità complessiva della sanzione, pari allo 0,5% del PIL. se invece lo Stato adotta tempestivamente misure correttive, la procedura viene sospesa fino a quando il deficit non viene portato sotto il limite del 3%. Se le stesse misure si rivelano però inadeguate, la procedura viene ripresa e la sanzione irrogata.
La realtà, rispetto a come la raccontano i <media>, oramai è che la legge di stabilità verrà scritta proprio a Bruxelles e non solo quest’anno, ma per tutti gli anni a seguire infatti sono questi atti legislativi soprattutto il <TWO PACK> con i relativi Regolamento (UE) N. 472/2013  e  Regolamento (UE) N. 473/2013 che cravattano molti paesi europei con bilanci disastrosi nelle stesse condizioni a perpetua disciplina fiscale,
Gli ultimi regolamenti UE, stabiliscono disposizioni per il rafforzamento della sorveglianza economica e di bilancio degli Stati membri la cui moneta è l'euro, in cui detti Stati membri :
a) si trovano o rischiano di trovarsi in gravi difficoltà per quanto riguarda la loro stabilità finanziaria o la sostenibilità delle loro finanze pubbliche, con potenziali ripercussioni negative su altri Stati membri nella zona euro,
b) richiedono o ricevono assistenza finanziaria da uno o più altri Stati membri o paesi terzi, dal Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF), dal Meccanismo europeo di stabilità (MES), dal fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF) o da altre istituzioni finanziarie internazionali pertinenti quali il Fondo monetario internazionale (FMI).
Non entrando nel merito come vari stati europei hanno accumulato i debiti , occorre sapere ,
 (..)La Commissione può decidere di sottoporre a sorveglianza rafforzata uno Stato membro che si trovano o rischiano di subire gravi difficoltà in merito alla propria stabilità finanziaria, che rischiano di avere effetti negativi di ricaduta su altri Stati membri della zona euro.
(..)Qualora uno Stato membro abbia ricevuto assistenza finanziaria a titolo precauzionale da uno o più altri Stati membri o paesi terzi, il MESF, l'ESM, l'EFSF, o di un altro rilevante istituzione finanziaria internazionale come l'FMI, la Commissione soggetto che Stato membro a sorveglianza rafforzata.
(..)La Commissione, di concerto con la BCE e con le autorità di vigilanza europee interessate e, se del caso, con il Fondo monetario internazionale, effettua missioni di verifica periodiche nello Stato membro soggetto a sorveglianza rafforzata per verificare i progressi compiuti da detto Stato membro per l'attuazione delle misure 
(..)Sorveglianza post-programma: uno Stato membro deve essere sotto la sorveglianza post-programma, purché almeno il 75% del contributo finanziario ricevuto da uno o più altri Stati membri, l'EFSM, l'ESM o l'EFSF non è stato rimborsato.
Quindi è ancora possibile ragionare su un’ipotesi di fuoriuscita dalla gabbia dell’austerità,su pensioni,legge sul lavoro,IVA,IMU ec. con l’accettazione della clausola di sorveglianza prevista dagli ultimi regolamenti approvati? E poi..tra breve stipuleranno anche trattati TTIP-TISA-CETA,e allora chi sorveglierà le politiche economiche?

Certo per tagliare il Welfare, svendere i beni pubblici (privatizzazioni) i nostri politici addetti ai lavori sono bravissimi ma alla fine sembra proprio che i cittadini potranno scegliere il loro Governo,i loro politici (anche con un’ equa legge elettorale ) ma non la sua politica economica sic !

12.10.2014 Carmine Curcio, Macchinista FS

mercoledì 1 ottobre 2014

STOP TTIP, CETA E TISA: GIORNATA EUROPEA D’AZIONE L’11 OTTOBRE



STOP TTIP, CETA E TISA: GIORNATA EUROPEA D’AZIONE L’11 OTTOBRE


stop TTIP EU

Tutti gli eventi e gli aggiornamenti: stop-ttip-italia.net
La mappa europea interattiva: http://www.stop-ttip-ceta-tisa.eu/

Che cosa significano queste sigle?

Questi accordi commerciali che sono in discussione ora minacciano le nostre democrazie già fragili e preparano la strada ad un nuovo attacco all’ambiente, ai sistemi sanitari, al cibo, all’occupazione, ai servizi pubblici, ai diritti digitali e a molto altro ancora. 

TTIP  = Il Transatlantic Trade and Investment Partnership (Partenariato Transatlantico su Commercio e Investimenti chiamato anche TAFTA, cioè Transatlantic Free Trade Agreement, Accordo di libero scambio transatlantico) viene negoziato tra USA e UE dal luglio 2013.

CETA = Il Comprehensive Economic Trade Agreement (Accordo economico e commerciale comprensivo) è stato già negoziato tra Unione europea e Canada e sta per essere finalizzato.

TiSA = Il Trade in Services Agreement (Accordo sul commercio dei servizi) è in trattativa tra 50 Paesi compresa l’Unione Europea.



domenica 28 settembre 2014

CARTA DI BOLOGNA PER LA SOSTENIBILITA’ E LA SALUTE


CARTA DI BOLOGNA PER LA SOSTENIBILITA’ E LA SALUTE

 le Associazioni firmatarie e fondatrici della RETE SOSTENIBILITA’ E SALUTE s’impegnano a:
a) Avviare un percorso di reciproca conoscenza, confronto e collaborazione riguardo ai temi attinenti alla salute, ai suoi determinanti e alla sostenibilità.
b) Sviluppare possibili sinergie, coerenti con quanto sopra enunciato, in modo da avvalersi dei contributi relativi agli specifici interessi perseguiti da ciascuna associazione, quali, ad esempio, l’avvio di progetti comuni di buone pratiche in ambito di ricerca, formazione, cura e cambiamento culturale.
c) Organizzare eventi di reciproco interesse.
d) Promuovere e attivamente patrocinare specifiche azioni volte a sensibilizzare e coinvolgere verso i temi di una salute sostenibile le istituzioni nazionali e sovranazionali.
e) Favorire lo scambio d’informazioni, esperienze e documenti tra i soci delle rispettive Associazioni.
f) Costruire una Rete, denominata “Sostenibilità e Salute”, al fine di attuare quanto sopra esposto.

domenica 31 agosto 2014

L’ Italia taglia welfare e posti di lavoro P.A. mentre versa miliardi di euro in Europa !

Riceviamo e pubblichiamo: 
L'Italia è il terzo contribuente netto dell'Ue. Il budget annuale dell'Unione europea è di circa 140 miliardi di euro, ovvero poco più dell'1% del Pil complessivo degli Stati membri. Le risorse versate dall'Italia all'Ue sono aumentate dai 14 miliardi di euro del 2007 ai 16,4 miliardi del 2012, mentre gli accrediti effettuati dall'Unione nel periodo si sono aggirati intorno ai 9-11 miliardi all'anno, determinando dal 2002 al 2013 così un consistente saldo a nostro svantaggio  - €4.994,17 milioni di euro ( - 4.994.170.000 euro) annui!
Esistono tre tipi di risorse per colmare questo contributo al sistema europa:
• le risorse proprie tradizionali: sono costituite principalmente dai dazi doganali sulle importazioni provenienti dai paesi extra UE e dai prelievi sullo zucchero. Nel QFP 2007-2013 gli Stati membri hanno trattenuto il 25 % degli importi a titolo di spese di riscossione;
• la risorsa propria basata sull’imposta sul valore aggiunto (IVA): si tratta di un’aliquota uniforme dello 0,3 % che, tranne qualche eccezione, è applicata sulla base IVA armonizzata degli Stati membri;

• la risorsa propria basata sul prodotto nazionale lordo: ogni Stato membro trasferisce al bilancio dell’UE una certa percentuale della propria ricchezza (espressa in PNL, nel 2012 era lo 0,7554 %). Benché fosse stata concepita come strumento di riequilibrio, è diventata la principale fonte di entrate del bilancio dell’UE, rappresentando circa il 70 % del gettito totale.
Altre fonti di entrata (circa il 6,2 % nel 2012) sono costituite da imposte e altre trattenute sulle retribuzioni del personale dell’UE, interessi bancari, contributi di paesi extraeuropei ad alcuni programmi, interessi di mora e ammende.

Da aggiungere a tutto ciò i miliardi versati dall'Italia e dai paesi dell'eurozona nel MES ,più gli interessi sul debito pubblico e quelli da versare ogni qualvolta che viene richiesto denaro alla Bce !
I nostri politici ed i Media però con la solita storiella dei falsi invalidi, evasori, tagli-riforme senato, province, leggi elettorali, alzamento dell’età pensionabile, riduzione del costo del lavoro,privatizzazioni, flessibilità e competitività <raccontano>,ai cittadini,che il tutto occorre a ridurre il debito Pubblico ! Intanto ricchezze che si accentrano sempre più in
poche mani e disastri economici in molti stati sono realtà che passano come effetti collaterali e non come disastri umanitari .

 30/08/2014  a cura di Carmine Curcio, Macchinista FS

p.s.   I 4 miliardi pagati dall’Italia
<Ad esempio l’anno scorso lo Stato italiano ha pagato alla Bce interessi per circa 4 miliardi di euro sui 102 miliardi presenti nell’Smp **. E’ una cifra importante pari a metà delle tanto tormentate coperture per il bonus di 80 euro. L’8% la Bce lo trattiene in bilancio. Il restante 92% lo ripartisce tra le varie banche centrali europee, che possono trasferire periodicamente poi gli utili ai propri governi. Tenuto conto che il riparto si fa in proporzione al peso dei vari Stati membri dell’eurozona, la maggior parte delle quote di questi interessi (circa il 40%) va alla Bundesbank e alla Bank of France.
Conti alla mano, se è vero che gli acquisti della Bce hanno tenuto sotto controllo lo spread, è anche vero che l’Smp ha trasferito dallo Stato italiano alla Bundesbank poco meno di 1,5 miliardi di euro di interessi solo nel 2013. Il modo in cui l’Smp è stato realizzato evidenzia uno dei numerosi difetti architetturali dell’euro ma questa recente decisione va nella giusta direzione e va cavalcata. Adesso che l’Smp non si sterilizza più, perché la Bce ha deciso di tenersi quasi 170 miliardi di euro di titoli di Stato, va completata l’opera stabilendo che questa detenzione sarà fino a scadenza dei titoli e che non comporta pagamento di interessi. Anzi è arrivato forse il momento di restituire quelli già pagati sinora alla Bce dai paesi periferici in difficoltà. Insomma operare come la Fed muovendosi per il benessere di tutti gli Stati (Uniti) d’Europa.>
**( Il programma Smp portò alla Banca centrale oltre 220 miliardi di euro di titoli di Stato, di cui 102 erano italiani. Tutti ricordano che nel momento più critico della crisi, nel 2011, la Bce decise un programma di acquisto dei titoli di Stato dei Paesi periferici per tenere sotto controllo lo spread con il bund tedesco; si trattava del Securities Market Programme (Smp). La Bce temporaneamente «stampava» moneta per comprare i titoli di Stato dei Paesi periferici in difficoltà; la nuova moneta sarebbe poi stata «eliminata» nel momento in cui i titoli venivano de facto venduti sul mercato.)