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*****CAMPAGNA DICO 32 - SALUTE PER TUTTE E TUTTI! - HEALTH4ALL - GIORNATA EUROPEA CONTRO LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA SALUTE, LA PRIVATIZZAZIONE DELLA SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE
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giovedì 30 marzo 2017

R.S.U.
Rappresentanza Sindacale Unitaria
Agenzia di Tutela della Salute
Città Metropolitana di Milano
Al Presidente della Giunta Regione Lombardia
All’Assessore al Welfare Regione Lombardia
Al Direttore Generale Welfare Regione Lombardia
Alla Commissione Consiliare III Regione Lombardia
Ai Gruppi Consiliari Regione Lombardia
Al Sindaco Comune di Milano
All’Assessore alle Politiche Sociali Comune di Milano
Ai Gruppi Consiliari Comune di Milano
Ai Presidenti dei Municipi Comune di Milano
Alle RSU delle ATS Regione Lombardia
ATS dell’Insubria
ATS della Brianza
ATS di Bergamo
ATS di Brescia
ATS della Val Padana
ATS di Pavia
ATS della Montagna
Alle RSU delle ASST Regione Lombardia
IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori
IRCCS Istituto Neurologico C. Besta
IRCCS Ospedale Policlinico di Milano
ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda
ASST Santi Paolo e Carlo
ASST Fatebenefratelli Sacco
ASST Centro Specialistico Ortopedico Traumatologico Gaetani Pini /CTO
ASST Ovest Milanese
ASST Rhodense
ASST Nord Milano
ASST Melegnano e della Martesana
ASST di Lodi
ASST dei Sette Laghi
ASST della Valle Olona
ASST Lariana
ASST di Lecco
ASST di Monza
ASST di Vimercate
ASST Papa Giovanni XXIII
ASST di Bergamo Ovest
ASST di Bergamo Est
ASST degli Ospedali Civili di Brescia
ASST della Franciacorta
ASST del Garda
IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia
ASST di Cremona
ASST di Mantova
ASST di Crema
ASST della Valtellina e dell’Alto Lario
ASST della Valcamonica
Alle Segreterie Regione Lombardia
CGIL
CISL
UIL
Confsal - FIALS
Alle Segreterie Regione Lombardia
CGIL Funzione Pubblica
FPS CISL – Funzione Pubblica
U.I.L. F.P.L.
Confsal - FIALS
Alle Segreterie Territoriali Città di Milano
CGIL
CISL
UIL
Confsal - FIALS
Alle Segreterie Territoriali Città di Milano
CGIL Funzione Pubblica
FPS CISL – Funzione Pubblica
U.I.L. F.P.L.
Confsal – FIALS
Alla RSA della Dirigenza
ATS Città Metropolitana di Milano
Alle Agenzie Sociali della Città di Milano
Agli Organi di Informazione
Oggetto: applicazione Riforma Sanitaria Regione Lombardia (LR 23/2015) nella città di Milano.
Il giorno 1 Aprile (ironia della sorte) anche nella città di Milano andrà a compimento la riorganizzazione del sistema sanitario pubblico prevista dalla legge regionale n. 23/2015. I servizi territoriali (Sert, Consultori Familiari, Fragilità etc.), sino ad ora gestiti dall’ATS di Milano, verranno aggregati nelle diverse neocostituite ASST cittadine, unendosi agli ospedali. Le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti (alcune centinaia) dal 1 aprile cambieranno azienda, contratto, forse retribuzione, certamente organizzazione del lavoro (e forse alcune abitudini della propria vita).
Analogamente chi resterà in ATS potrebbe vedere decurtato il proprio stipendio e cambiata la propria vita a causa dell’organizzazione che ATS si sta dando, accentrando pressoché tutta la propria attività nelle sedi cittadine (ricordiamo che ATS Milano comprende tutta le ex A.S.L. della provincia di Milano e quella di Lodi,) e obbligando, di fatto, il personale ad una mobilità forzata con distanze a volte considerevoli A questi problemi se ne aggiunge un altro, certamente altrettanto rilevante: dopo anni di tagli delle risorse, di chiusura di sedi, di accorpamenti, di mancanza di personale, quale sarà il destino dei servizi territoriali della città, che rischiano di essere fagocitati dalle più mastodontiche organizzazioni ospedaliere, a loro volta sempre più in difficoltà???
Si tratta di una riorganizzazione voluta da Regione Lombardia per fini meramente politici, senza alcuna attenzione ai processi ed alle conseguenze che questi processi possono determinare sulla qualità dell’assistenza sanitaria e socio sanitaria della popolazione lombarda. La situazione milanese è particolarmente confusa, mancando pressoché totalmente di piani e percorsi di accompagnamento mirato alla trasformazione in corso. Il dubbio che si tratti di un ennesimo attacco al sistema sanitario pubblico continua ad essere forte.
Su questi temi nella ATS della città di Milano da oltre un anno è in corso un confronto con la Direzione che, purtroppo, registra un nulla di fatto, nonostante numerose e ripetute proposte da parte sindacale.
A fronte della chiusura della Direzione Aziendale e del disinteresse di Regione Lombardia, la RSU e le organizzazioni sindacali, con l’appoggio delle assemblee del personale ATS, hanno proclamato lo stato di agitazione per raggiungere questi obiettivi:
· mantenimento del trattamento economico maturato sia per chi resta in ATS sia per chi va in ASST;
· mantenimento della rete territoriale dei servizi esistente (niente chiusure, niente accorpamenti);
· mantenimento dell’assegnazione ai servizi del personale proveniente da ATS, da non utilizzarsi per
coprire carenze ospedaliere;
· predisposizione di un piano organizzativo urgente per garantire la presenza di uffici amministrativi
decentrati sul territorio.
Per questi motivi la RSU dell’ATS ha proclamato lo stato di agitazione del personale che continuerà sino al raggiungimento degli obiettivi fissati.
Per questi motivi ogni giorno (da lunedì a venerdì) dalle 16.00 alle 18.30, in Piazza S. Eufemia, a Milano, presso la sede principale di ATS Milano (o presso sedi ATS che verranno scelte giorno per giorno), si tiene un presidio delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ATS di Milano.
Invitiamo tutte le istituzioni, le organizzazioni, le persone a cui rivolgiamo questo appello affinché vengano ad incontrarci al nostro presidio o ci facciano pervenire messaggi di solidarietà e di condivisione del significato della nostra lotta.
Per informazioni e contatti: Antonio Sabatini (Coordinatore RSU ATS Milano) – tel. 02/85782505 email: asabatini@ats-milano.it

la RSU dell’A.T.S.
Città Metropolitana di Milano
Risultati immagini per città metropolitana di milano

mercoledì 30 marzo 2016

Agusta e Aermacchi saranno solo un ricordo del passato FINMECCANICA “ONE COMPANY”: 3600 NO ALL’ACCORDO INTERNO referendum “autogestito” e con poca trasparenza nel voto


Agusta e Aermacchi saranno solo un ricordo del passato
FINMECCANICA “ONE COMPANY”: 3600 NO ALL’ACCORDO INTERNO
referendum “autogestito” e con poca trasparenza nel voto

Il referendum tra i lavoratori sull’ipotesi d’accordo interno di Finmeccanica, avvenuto nei giorni 7,8,9 marzo, ha concluso la prima parte della trattativa, durata diversi mesi, con l’approvazione, a maggioranza, dell’accordo già pre-firmato da FimFiomUilm. La votazione dei lavoratori è avvenuta dopo che le RSU avevano già approvato l’accordo; visto che le nuove regole prevedono solo il voto delle RSU, il referendum dei lavoratori è una forma di democrazia sicuramente più condivisibile ma…. avevamo chiesto, come ADL, di costituire una commissione elettorale per poter organizzare al meglio il referendum e di poter partecipare allo spoglio delle schede, ma FimFiomUilm hanno fatto da soli dicendo che loro hanno fatto la trattativa e loro fanno il referendum e lo spoglio. In alcune aziende (AleniaAermacchi) sono avvenuti addiritturadue referendum paralleli, organizzati da alcuni sindacati che, per il solo fatto di aver firmato l’art. 47 senza le necessarie garanzie occupazionali da parte Finmeccanica, hanno ottenuto una trattativa separata e si sono fatti il loro referendum con il loro spoglio; questo ci fa capire l’importanza (per Finmeccanica) di avere le firme dei sindacati senza dare le necessarie tutele per i lavoratori. Nonostante l’autogestione del referendum e alcuni “pasticci” (alcuni lavoratori si sono trovati la scheda già votata) il voto non è stato un plebiscito di SI, ci sono 3600 lavoratori che non credono più alle favole che raccontano fimfiomuilm e di questo qualcuno si dovrà preoccupare!!






CCNL Metalmeccanici: nessun aumento e via gli scatti

Ora arriva anche la trattativa per il rinnovo del Contratto Nazionale dei Metalmeccanici, la proposta di Federmeccanica è di aumentare la flessibilità, togliere gli scatti di anzianità, non riconoscere aumenti se non assorbendo eventuali superminimi, tentare di bloccare il diritto di sciopero e puntare tutto sul premio di produzione aziendale, la sanità e la pensione integrativa, oltre che sulla formazione pagata dai vari fondi. Posizioni inaccettabili per qualsiasi sindacato, infatti FimFiomUilm, apparentemente uniti, stanno pensando di organizzare (e proporre ai lavoratori) uno sciopero, che può essere anche condivisibile ma noi sappiamo già come va a finire questo Film: alla fine qualcuno firmerà e qualcun altro sarà costretto a firmare (vedi accordo Finmeccanica); Ogni proposta ha il suo perché: nessun aumento perche le regole concordate con FimFiomUilm sono di legare gli aumenti all’inflazione programmata e recuperare, in seguito, la differenza, in questo caso la differenza è negativa e dovremmo restituire noi i soldi a loro; sugli scatti nulla di nuovo dato che negli accordi precedenti ci hanno tolto quasi tutti gli scatti ora manca solo l’ultimo “fortino”; sul premio di produzione la battaglia è già persa visto quello che è successo con il premio Agusta; sul diritto di sciopero basta applicare le regole firmate da FimFiomUilm (come avvenuto per l’accordo Finmeccanica) che impediscono di scioperare contro gli accordi firmati; infine sulla sanità, pensione e formazione integrative, qui sono tutti d’accordo, padrone e sindacati, i fondi ci sono già e sono co-gestiti con i sindacati, nessuno ci rimette e tutti ci guadagnano, a parte, ovviamente, i lavoratori, ma non si può avere tutto nella vita ….

30 marzo 2016

ADL Varese – Sindacato di Base

lunedì 1 febbraio 2016

Da Milano parte il coordinamento di lavoratori e delegati del pubblico impiego

Da Milano parte il coordinamento di lavoratori e delegati del pubblico impiego

Per un percorso conflittuale nella Pubblica Amministrazione che vuole ricostruire

un rapporto democratico con lavoratori e lavoratrici della Pubblica Amministrazione

Da Milano parte il coordinamento di lavoratori e delegati del pubblico impiego.


Dopo l’assemblea di Pisa a fine novembre un nuovo incontro si è tenuto a Milano lunedì 18 Gennaio 2016, inizia il percorso verso l’assemblea nazionale del pubblico impiego che si terrà il 19 Marzo 2016.

Prende vita un percorso conflittuale nella Pubblica Amministrazione che vuole ricostruire un rapporto democratico con lavoratori e lavoratrici della Pubblica Amministrazione prefiggendosi un obiettivo ambizioso: renderci tutti protagonisti delle scelte dirimenti per restituire dignità, forza e rappresentatività al pubblico. Partiamo da una questione di metodo per noi imprescindibile: per anni i lavoratori pubblici hanno subito una campagna indecorosa che li ha dipinti come nulla facenti, screditandoli agli occhi della opinione pubblica per consentire al Governo di fare di tutto e di più. Si tratta di recuperare una immagine che scientemente i Governi hanno distrutto per favorire i processi di privatizzazione che hanno creato una manodopera nei servizi con contratti sfavorevoli, part time, ricattabile con i capitolati degli appalti al ribasso. Anni di blocco dei contratti e della contrattazione, salari fermi, turn over inesistente, perdita di potere di acquisto che in pochi anni ha tolto dalle nostre tasche non meno di 6500 euro, una divisione crescente tra lavoratori attraverso la performance e una contrattazione decentrata che non ha restituito soldi ma acuito le disuguaglianze In questi anni i lavoratori e le lavoratrici della PA non hanno saputo costruire istanze comuni con la cittadinanza che beneficia dei servizi pubblici, da qui bisogna ripartire per una campagna nazionale contro le privatizzazioni e gli appalti senza diritti I prossimi decreti attuativi della Legge Madia sanciranno un ulteriore attacco al Pubblico Impiego, già a fine Gennaio approveranno i licenziamenti facili contro chi falsifica le presenze, un provvedimento che viola perfino il diritto costituzionale alla difesa Delegati\e, lavoratori\trici presenti a Milano, realtà territoriali e del sindacalismo di base, RSU, sono accomunati da un unico intento: costruire insieme l’Assemblea Nazionale del 19 marzo 2016 preceduta da riunioni e incontri locali per dare concretezza al percorso avviato, percorso che vuole presentare piattaforme comuni all’interno degli enti e contribuire ad affermare una pratica democratica in antitesi alle attuali regole sulla rappresentanza che impediscono a tantissimi lavoratori il diritto di parola e di partecipazione alle trattative Recupero del potere di acquisto, potere di contrattazione, rinnovi contrattuali non al ribasso, piattaforme rivendicative discusse nei luoghi di lavoro, campagna per il pubblico contro le privatizzazioni / esternalizzazioni, una opposizione ai decreti attuativi della Madia e allo smantellamento del servizio sanitario, difesa dei posti di lavoro nelle partecipate sono i punti salienti dai quali ripartire su questi argomenti inizieranno a febbraio le riunioni nei territori per costruire dal basso una piattaforma unitaria e l’assemblea del pubblico impiego sempre a febbraio sarà attivata una pagina fb e un blog per dare visibilità mediatica alle iniziative e ai percorsi di lotta / discussione incamminiamoci verso l’assemblea nazionale del pubblico impiego.
Prime adesioni di lavoratori e delegati del Pubblico Impiego:

Federico Giusti (comune di Pisa) - Silvio Lombardi, Francesco Picone (comune di Buti) - Roberto Cerretini (comune di Crespina Lorenzana) - Roberta Colombini (camera di commercio Pisa) - Maria Falcone, Pierpaolo Cassarino (provincia di Pisa) - Luigi Casali (Inps, Alessandria) - Arturo Pinotti, Michele Salvi, Donatella Biancardi, Giuseppe Binosi, Giorgio Gallo (Regione Lombardia) - Celeste Giacon, Bruno Marzola (Ag. Entrate Padova) – Gabriele Roberto (ex Inps Roma) - Fausto Sartorato, Carlo Rimoldi (comune di Busto Arsizio) - Giuseppina Amato (Icp Niguarda, Milano) - Fiorenzo Campagnolo (Cascina Costa) - Ivan Bettini, Antonio Cusimano, Roberto Firenze, Gianluca Cangini, Angela Foggetta, Davide Renoffio, Lorenzo Angelillo (comune di Milano) - Gino Orsini (A. O. Salvini di Garbagnate Milanese) - Carmela Carbone, Giampiero Vergata, Olga Sudano, Salvatore Giunta (comune di Cologno Monzese) - Cinzia Guarducci (Inps Milano Nord)

Sito: https://pubblicoimpiegoinmovimento.wordpress.com
Email: piinmovimento@libero.it
Pagina Fb: Pubblico Impiego in Movimento
Twitter: @PIinmovimento

lunedì 25 gennaio 2016

ASST VALLE OLONA (Ospedali Gallarate/Busto Arsizio): NON CI RESTA CHE PIANGERE, ADL non intende offendere nessuno, ma…


ASST VALLE OLONA (Ospedali Gallarate/Busto Arsizio)
NON CI RESTA CHE PIANGERE
ADL non intende offendere nessuno, ma….

Vorremmo evitare un battibecco da “comari” per il rispetto verso chi legge ma ci
sembra doveroso approfondire alcuni aspetti della vicenda che riteniamo non
sufficientemente chiariti.

Quello che avevamo intenzione di dire nel nostro precedente comunicato non era
una questione numerica, su quale maggioranza ha votato, ma semplicemente dire
che è stato approvato un regolamento di funzionamento della RSU che riteniamo
antidemocratico per i motivi che avevamo già elencato, ma che riteniamo
opportuno riportare:

la NON sostituzione dei delegati RSU che si dimettono o sono collocati a riposo
(non solo non è legale ma sconvolgerebbe gli equilibri della RSU);
una delegazione trattante (chi va in trattativa) di solo 13 delegati RSU su 54,
mentre ADL ha proposto l'uguaglianza di tutti i delegati;
–la convocazione della RSU almeno 3 volte l'anno (come si fa altrimenti a discutere
i numerosi problemi degli ospedali?);
la delegazione trattante ha il potere decisorio su preintese e accordi se il peso
specifico dei componenti raggiunga il 51% (significa che una decisione urgente può
essere presa da 7 delegati RSU su un totale di 54 RSU);
i coordinatori hanno diritto al 20% delle ore sindacali.

Per eccesso di precisione ci teniamo a esplicitare, per l’ennesima volta, che,
approvare un accordo, anche se urgente, votando in 7 (dicasi sette) RSU su 54
RSU eletti dai lavoratori, non ci sembra molto democratico, indipendente da chi lo
decide, vogliamo parlare di rispetto dei lavoratori?

Per quanto riguarda l’eredita “pesante” dell’attività delle RSU dell’Ospedale di
Gallarate, è vero, molte cose non sono state fatte, ma come già detto, ADL poteva
vantare 2 delegati su 24 e per tanti anni ha dovuto sottostare alla maggioranza
delle RSU. Ci sembra superfluo ricordare quali fossero le sigle delle OS che
componevano la maggioranza dell’Ospedale di Gallarate, cui devono essere
accollati onori (pochi) e oneri (tanti).

Per finire riteniamo che metterla sul “personale” sia poco etico oltre che
decisamente poco professionale per chi rappresenta un sindacato di dimensioni
nazionali, ma se si vuole procedere su questa strada ADL, come già dimostrato,
non si tira indietro, saranno i lavoratori a valutare chi opera nel loro interesse.

ADL Varese – Sindacato di Base

martedì 18 novembre 2014

SCIOPERO E PRESIDIO DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI IN OCCASIONE DELLA VISITA DEL PRESIDENTE RENZI DI GIOVEDI’ 6 NOVEMBRE


Presidio Alcatel Lucent | Visita di Renzi | 6 novembre 2014
foto tratta da www.monzatoday.it














GIOVEDI’ 6 NOVEMBRE: SCIOPERO E PRESIDIO DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI IN OCCASIONE DELLA VISITA DEL PRESIDENTE RENZI.
La partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori Alcatel Lucent allo sciopero e al presidio davanti alla nuova sede ha reso possibile l’incontro di una delegazione della RSU Alcatel Lucent con il Presidente del Consiglio dei Ministri.
Un risultato importante ed unico se pensiamo che il presidente Renzi nelle sue visite non ha mai incontrato i rappresentanti dei lavoratori.
Un risultato che ci ha permesso di raccontare quello che è realmente Alcatel Lucent e che va oltre alle inaugurazioni ed alle cerimonie di una nuova sede che conterrà meno di 700 dipendenti.
Un’azienda che ha in corso un pesante piano di ristrutturazione con la dichiarazione di 586 esuberi strutturali nel nostro paese e che prevede il disimpegno dell’azienda su importanti attività di Ricerca e Sviluppo ed un ridimensionamento della sua presenza industriale con la cancellazione di tantissimi posti di lavoro.
Un’azienda che non ha ancora presentato un piano industriale e di investimento per quanti rimarranno in Alcatel Lucent.
Abbiamo ribadito quanto il settore telecomunicazioni sia importante per la ripresa degli investimenti, che devono avere una regia pubblica del governo attraverso l’implementazione dell’agenda digitale, ad oggi completamente ferma.
Abbiamo richiamato il governo e la politica alle proprie responsabilità, perché non ci convince l’approccio del presidente del consiglio di lasciar fare alle imprese, visti i risultati.
Abbiamo ricordato al Presidente l’importanza degli investimenti nei settori strategici e che occorre passare dalle parole ai fatti.
Abbiamo bisogno di risposte concrete nel brevissimo tempo, perché ci sono molte persone che rischiano di perdere il posto di lavoro, e l’intero settore dell’hi tech rischia di scomparire, o comunque di perdere la sua funzione di ecosistema industriale.
Il Presidente del Consiglio ha convenuto sul fatto che molte cose non sono state fatte o sono state fatte in modo sbagliato, in particolare da parte delle pubbliche amministrazioni, in tema di sviluppo dell’economia digitale.
Quanto alle risorse, ha rinviato al piano di investimenti promesso dal presidente della Commissione Europea Juncker e al superamento dei vincoli del patto di stabilità europeo, due strade certamente non di immediata fattibilità.
Non basta elogiare i ricercatori e gli inventori, bisogna anche sostenere un sistema industriale dove le intuizioni e le invenzioni possano diventare prodotti e servizi concreti che contribuire allo sviluppo.
Questo, riteniamo, lo si fa con interventi concreti di politica industriale e non taglieggiando i risparmi previdenziali o i diritti di chi lavora.

giovedì 23 ottobre 2014

UN PRIMO IMPORTANTE PASSO VERSO LA MARCIA PER IL LAVORO.

Una presidenza composta da delegati e delegate sindacali di Aziende in lotta sul territorio. Una platea di circa centocinquanta persone, provenienti da settori di lavoro  e da esperienze politiche e sindacali differenti. Un minimo comune denominatore: la volontà di riportare la questione lavoro al centro della agenda politica milanese e di ricomporre un movimento di classe da troppo tempo diviso e indebolito.

Questa in estrema sintesi e' stata l'assemblea del 17 ottobre, organizzata dal Comitato di Lotta per il Lavoro di Milano e Provincia.
Rimangono purtroppo alcune difficoltà, emerse in limitati interventi che non hanno voluto cogliere a pieno il senso di un’iniziativa volta ad unire le lavoratrici ed i lavoratori, al di là delle differenze sindacali e politiche, su poche e chiare parole d'ordine, che nulla  hanno a che fare con visioni autoreferenziali. 
Siamo certi che l’urgenza prioritaria di unità dei lavoratori prevarrà, rendendo nel tempo inutili le logiche divisive. Il dibattito nel suo senso generale ha raccolto favorevolmente la proposta degli organizzatori.
E' emersa infatti dalla maggioranza dei contributi, una posizione chiara e costruttiva,  che chiede un impegno unitario, a partire dai luoghi di lavoro e dai territori, nel cercare di allargare il fronte di lotta a tutte le RSU, tutti i delegati, tutte le lavoratrici ed i lavoratori.
E' stata infatti evidenziata in modo netto, la necessità che i lavoratori tornino ad essere protagonisti attivi nella lotta per il lavoro.

E' stato proposto da più voci, di allargare il fronte di lotta a tutta la cittadinanza ogni qual volta una azienda chiude, delocalizza, licenzia o sfrutta lavoratori e lavoratrici ai limiti della schiavitù. Di esercitare forte pressione sulle istituzioni locali perché si facciano fortemente carico delle istanze dei lavoratori e delle lavoratrici. Tutti hanno condiviso la convinzione che la perdita di un posto di lavoro, la chiusura di un qualsiasi luogo di lavoro, non coinvolge solo chi subisce direttamente l'espulsione dal mondo del lavoro, ma interessa tutto il territorio che, in questo modo, si impoverisce.
Si e' inoltre palesata l'urgenza di avviare pratiche solidaristiche tra lavoratori, in modo da contrastare chi ci vorrebbe vedere soli ed inermi di fronte al padrone.
A fronte di tutto ciò abbiamo deciso:
-         Di attivarci tutti e tutte immediatamente a sostenere e partecipare a presidi, picchetti, scioperi e manifestazioni promosse da lavoratrici e lavoratori in lotta ovunque nella ns provincia.
-         Organizzare assemblee territoriali che pongano le basi organizzative della nostra proposta
-         lavorare alla costruzione di un primo momento di mobilitazione propedeutico alla marcia
Un importante primo passo nella direzione auspicata dunque.
Non ringrazieremo tutti e tutti coloro i quali l'hanno reso possibile, ma faremo di più: ci impegneremo da subito a praticare la strada indicata, a liberarla da personalismi e protagonismi che fanno male al movimento dei lavoratori, in modo da obbligare la politica, gli enti locali di ogni livello,  a confrontarsi con la drammatica situazione delle lavoratrici e dei lavoratori del territorio, per fare in modo che si impegnino in concreto a fornire risposte alla urgente richiesta di un lavoro dignitoso per tutti e tutte.
Nei prossimi giorni proseguiremo nel nostro lavoro, contattando ancora più delegati ed esperienze territoriali. Siamo solo all’inizio.
LAVORARE MENO E LAVORARE TUTTI – SALARIO DIGNITOSO
MENO TEMPO DI LAVORO E PIU’ TEMPO DI VITA!

Nadia Rosa e Massimiliano Murgo
per il comitato di lotta per il lavoro di Milano e provincia


guarda il video

domenica 12 ottobre 2014

rinnovato il Contratto nazionale trasporto aereo: AUMENTATO L’ORARIO DI LAVORO, DIMINUITA LA PAGA AI PART-TIME, SANCITA UNA PESANTE PERDITA ECONOMICA DELLA CATEGORIA! i giudizi di CUB e USB


dalla Bacheca CUB Malpensa

Contratto nazionale trasporto aereo:

AUMENTATO L’ORARIO DI LAVORO,
DIMINUITA LA PAGA AI PART-TIME, SANCITA UNA PESANTE PERDITA ECONOMICA DELLA CATEGORIA!
Dopo le intese per la parte Generale e per il Catering firmate nei mesi scorsi, il 1° ottobre è stata firmata la parte dei Gestori aeroportuali, del contratto nazionale trasporto aereo scaduto il 31/12/2011.
Cgil-cisl-uil-ugl nazionali, stanno siglando un contratto nazionale di totale resa nei confronti delle controparti.
AUMENTATO L’ORARIO DI LAVORO
In controtendenza, dopo due secoli di lotte sindacali, per l’emancipazione dei lavoratori e per l’assunzione dei giovani, dall’1/1/2015 viene sancito l’aumento dell’orario di lavoro dalle 37,5 alle 38,5 ore settimanali che contestualmente con la riparametrazione delle ore mensili da 170 a 173, sancisce una diminuzione della paga globale giornaliera su tutti gli istituti (malattia ferie festività ecc ecc).
La perdita economica sarà in parte compensata dal ridottissimo aumento salariale, con il risultato di un aumento dell’orario senza il mancato adeguamento salariale.
DIMINUITA LA PAGA DEI LAVORATORI A PART-TIME
Con l’aumento dell’orario settimanale, si modificano al ribasso le percentuali delle paghe dei lavoratori a part-time. Mentre prima un lavoratore a 30 ore settimanali, aveva l’80% della paga mensile contrattuale, con l’aumento dell’orario dall’1/1/2015 avrà una paga mensile pari al 77,9%.
Ad esempio per un lavoratore a 30 ore e al 4° livello.
i minimi contrattuali:
  • al 31/7/2014, euro 970.47 che per un lavoratore Sea a 30 ore pagate 32.5 riproporzionati sulle 37.5 del ccnl si otteneva 970.47 : 37.5 X 32.5 =841.11 euro, mentre negli altri handling e per i lavoratori Sea a 30 ore pagate 30 si ha: euro 970,47 : 37,5 X 30 = 776.38;
  • dall’1/9/2014 in Airport ed in tutti gli altri handling -- i minimi sono euro 1020.47 con l’aumento contrattuale di 50 euro che vanno riproporzionati alle 30 ore sulle 37.5 del ccnl e quindi 1020.47 :  37.5  X  30 = 816,38euro;
  • dal 1/1/2015 prevedendo il ccnl l’aumento dell’orario settimanale a 38.5, con i minimi di  1020.47 euro si dovrà calcolare così 1020.47   :   38.5  X 30 = 795.18 euro.
l’indennità di contingenza di euro 522.19 con lo stesso meccanismo di calcolo ma senza nessun aumento:
  • prima in Sea H. era di 452.58 euro per chi era a 30 ore pagate 32.5 mentre per tutti gli altri  417.75.
  • in Airport H. è di 417,75 euro.
  • dall’ 1/1/2015 sarà di 406.9 euro.
totale paga base e contingenza:
  • l’1/7/2014 in Sea i minimi erano euro 841.11+452.58=1293.69 mentre gli altri handling 776.38 + 417.75 = 1194.13
  • dall’1/9/2014 in Airport ed anche negli altri handling euro 816.38 + 417.75 = 1234.13 (inclusi 50 euro di contratto)
  • dall’1/1/2015 per tutti gli handling euro 795.18 + 406.9 =  1201.08
NB: per i lavoratori di Aviapartner, la paga è ancora di meno, in quanto l’azienda non considera neppure queste percentuali ma per i part-time fa la proporzione considerando l’orario settimanale su 40 ore.
AUMENTI CONTRATTUALI E UNATANTUM IRRISORI!
L’1/1/2011 è stato corrisposto l’ultimo aumento contrattuale che per un 4° livello fu di 40 euro al mese, ora dopo tre anni e 10 mesi, il contratto prevede un aumento di 50 euro dal 1/9/2014 per un totale di 117 euro lordi al 4° livello.
Abbiamo visto che per un lavoratore a part-time 30 ore al 4° livello, con il meccanismo dell’aumento dell’orario, a gennaio avrà una decurtazione salariale.
L’aumento contrattuale di 117 euro al 4° livello, con il meccanismo dell’aumento dell’orario di lavoro, si riduce a soli 64 euro lordi in 5 anni.
Inoltre dopo 3 anni e 10 mesi dall’ultimo aumento contrattuale, è prevista un una tantum per le aziende di gestione aeroportuale di 800 euro lorde (23,5 euro lorde al mese di vacanza contrattuale), mentre per i lavoratori del catering 250 euro lorde di una tantum (7,35 euro lorde al mese di vacanza c.). Una tantum che per i lavoratori part-time sarà anche questa riproporzionata alle ore. 800 : 37.5 X 30 = 640 euro lordi per un lavoratore a 30 ore.
I LAVORATORI DELL’HANDLING AVRANNO ANCORA MENO SOLDI?
All’ultimo rinnovo contrattuale, i lavoratori di Assohandling hanno ricevuto 700 euro in meno di una tantum (1000 euro anziché 1700). Visto quanto successo ai lavoratori del Catering che hanno solo 250 euro di una tantum, c’è da aspettarsi che questi lavoratori nel rinnovo avranno meno soldi. Forse che il costo della vita per loro è di meno?
PEGGIORATE LE CONDIZIONI NORMATIVE
Nel nuovo testo contrattuale si accettano: l’aumento della percentuale dei part-time, l’appesantimento della parte sui provvedimenti disciplinari, l’estensione della precarietà su contratti a termine e apprendistato, con la maggiore liberalizzazione degli orari flessibili.
L’UNA TANTUM VA EROGATA AI LAVORATORI EX SEA H.
L’una tantum verrà erogata ai lavoratori in forza al 31/8/2014, ultimo giorno di presenza in Sea H. per oltre 1700 lavoratori. La direzione Sea h. deve quindi escludere dalle conciliazioni “tombali” l’una tantum contrattuale per evitare così che con la firma delle conciliazioni i lavoratori accettino la rinuncia all’una tantum.
UN CONTRATTO A PERDERE SENZA NESSUNA MOBILITAZIONE!
In questi mesi abbiamo assistito alle lotte dei lavoratori di Lufthansa e di Air France, che per giorni hanno bloccato i voli.
Cgil-cisl-uil-ugl senza nessuna assemblea, e senza un minuto di sciopero, vanno alla firma di un contratto a senso unico e a favore delle controparti.

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dal sito USB Lombardia

Trasporto aereo. “Rinnovo” contratto nazionale di lavoro: ancora un'occasione perduta… per i lavoratori !!!

Milano – venerdì, 10 ottobre 2014
Il primo ottobre, Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno sottoscritto il nuovo contratto  nazionale del trafficoaereo per quanto riguarda la parte Gestione Aeroportuale. E, come nelle migliori tradizioni,  lohanno firmato senza il minimo coinvolgimento dei lavoratori.
Il nuovo contratto prevede alcune novità, purtroppo nessuna buona! Facendo un rapido calcolo si può constatare che, dopo quattro anni di mancato rinnovo e una perdita forfettaria di circa 4.000 euro, al lavoratore si dà un piatto di lenticchie!
La paga base, a detta dei firmatari, viene aumentata al 4° livello di 117 euro in tre tranche: 50 dal 1°/09/2014, 50 dal 17/07/2015 e 17 dal 1°/07/2014!!! Viene poi contemplata una una tantum di 800euro per tutti i dipendenti a tempoindeterminato in forza fino al  31.08.2014, quindi i lavoratori ex Sea Handling sono interessati solo da questa “manna”.
Il coefficiente di calcolo della paga oraria passa da 170 a 173. Così il valore della retribuzione oraria diminuisce, vanificando il misero aumento economico del rinnovo (117 euro al 4° livello). Facciamo un  esempio: vecchia paga base: 970 euro + vecchia contingenza 522,19 euro = 1492,19 euro: 170  =  8.77 euro ora. Con il nuovo coefficiente 173 paga oraria  8.62 euro, quindi meno 0.15 euro ora, da calcolare su tutte le ore lavorate, sulle maggiorazioni e sulle prestazionistraordinarie.
Le ex festività, che un tempo venivano pagate, oggi si trasformano magicamente in giornate di riposi aggiuntivi che possono essere usufruite anche a ore, che bravi!
Al solo fine di aiutare un comparto che è ovunque dopato con dosi da cavallo (cassa integrazione straordinaria), si allunga  la prestazione lavorativa settimanale, che passa da 37.30 a 38.30 ore a partire dal 1° gennaio 2015.
Altra norma vessatoria è quella sempre più legata alla prestazione lavorativa con maggior flessibilità, portando l’innalzamento del numero dei part time dal 40 al 50 per cento  escludendo quelli “volontari”. Ulteriore chicca è l’aver anticipato il governo Renzi, modificando la legge Fornero, con l’aumentata percentuale delle assunzione a TEMPO DETERMINATO.
Complimenti! I lavoratori sono usati come bottiglie vuoto a perdere, senza una minima discussione o assemblea. Non solobisogna sapere che, con l'accordo del 10 gennaio 2014 chiamato Testo Unico sulla rappresentanza (Rsu) firmato da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, sparirà ogni forma di DEMOCRAZIA nei luoghi di lavoro.

USB Lavoro Privato