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*****CAMPAGNA DICO 32 - SALUTE PER TUTTE E TUTTI! - HEALTH4ALL - GIORNATA EUROPEA CONTRO LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA SALUTE, LA PRIVATIZZAZIONE DELLA SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE
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martedì 11 aprile 2017

#7april #health4all: Mobilizations in Europe against health commercialisation (Brussels, Βelgium – Napoli, Italy – Thessaloniki, Greece – Galicia and Catalunia, Spain| photos)

#7april #health4all: Mobilizations in Europe against health commercialisation (Brussels, Βelgium – Napoli, Italy – Thessaloniki, Greece – Galicia and Catalunia, Spain| photos)








IAHPE’ s site covers today’ s mobilizations all across Europe for World Health Day.
Bannering in Brussels – and then gathering in front of the national Ministry of Health
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See video here
In Thessaloniki, Greece, doctors, nurses, hospital administrative staff and citizens gathered outside Ippokrateio and Yiorgos Genimatas Hospital, holding an “Our Health Is Not For Sale” banner.
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Ippokrateio
Northern Macedonia’s nursing staff trade unionists outside Genimatas Hospital
Photos from mobilization in Napoli, Italy (Piazza Dante)
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Coruña, Oleiros and Pontevedra, in Galicia (Spain) also organized gatherings for World Health Day…
…and the same happened in Catalunia: Barcelona, Mollet, Lleida, Mataro, Terrassa, Santa Coloma de Gramanet and El Prat de Llobregat

martedì 25 ottobre 2016

Il CETA é fallito, vince l’impegno dei cittadini e dei produttori responsabili (da Stop Ttip Italia)


https://stop-ttip-italia.net/2016/10/24/il-ceta-ha-fallito-vince-limpegno-dei-cittadini-e-dei-produttori-responsabili/

Il CETA é fallito, vince l’impegno dei cittadini e dei produttori responsabili

 Salta il vertice Europa-Canada e la Campagna stop TTIP Italia pubblica il nuovo rapporto “Butta quella pasta“: perché il CETA va fermato anche se il Belgio ci ripensa. Per questo Stop TTIP Italia conferma le iniziative del 5 novembre: “non illudiamoci e non abbassiamo la guardia”
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“Il Belgio non è nella posizione di firmare il CETA”. Con queste lapidarie parole il primo ministro belga Charles Michel chiude la partita sull’Accordo di liberalizzazione commerciale con il Canada. “La Vallonia, il Governo di Bruxelles capitale e la comunità francese hanno detto No”.
Dopo l’afflosciamento del negoziato sul TTIP, la Commissione Europea ha provato a forzare sull’approvazione del CETA tentando di trasformare un accordo evidentemente misto, che richiede la ratifica dei Parlamenti nazionali, in uno EU only e a modificare alcuni dei capitoli più problematici, come l’arbitrato sugli investimenti, con uno specchietto per le allodole come l’imitazione di una vera corte internazionale (ICS). Oggi, perà, il campione socialdemocratico di CETA e TTIP, Bernard Lange, è costretto a ammettere su Twitter che “il CETA ha fallito . L’Unione europea non è più capace di creare un compromesso sociale, ha bisogno di un profondo riorientamento verso le aspettative dei cittadini”: Ben svegliato! Non era meglio ascoltare le nostre preoccupazioni per tempo, quando sono state scritte nero su bianco negli emendamenti alla Risoluzione sul TTIP che avevamo fatto presentare al Parlamento Europeo l’8 luglio 2015 e che sono state prontamente bocciate da Popolari e Socialdemocratici?
“Lo stop del percorso di approvazione del CETA mostra quanto siano l’inadeguatezza e l’insostenibilità delle politiche sostenute dalla Commissione Europea a creare le condizioni per i propri fallimenti” sottolinea Monica Di Sisto, di Fairwatch e portavoce della Campagna Stop TTIP Italia. “La posizione della Vallonia, tutt’altro che nazionalistica e autarchica, ha ribadito come per alcuni capitoli estremamente delicati e rischiosi come quello dell’arbitrato per le imprese, dello sviluppo sostenibile, l’innalzamento degli standard di qualità, non ci siano le tutele necessarie. Quello che è emerso con il caso della regione belga è ciò che le campagne Stop TTIP/CETA hanno ribadito per oltre due anni, ma che la Commissione Europea ha pensato bene di ignorare. Rimaniamo comunque con gli occhi aperti, è necessario che il Consiglio Europeo si esprima in modo incontrovertibile sulla situazione. Per questo chiediamo che sospendano ufficialmente l’approvazione del CETA e il negoziato TTIP, cambiando radicalmente rotta“.
Per dimostrare con i fatti che il no al CETA non è figlio del nazionalismo e della miopia politica, come pure alcuni da parte socialdemocratica e centrista sembrano voler sostenere, la Campagna Stop TTIP Italia pubblica il nuovo e scottante rapporto “Butta quella pasta! Perché il CETA va fermato subito dove si affrontano con numeri e dati in 14 pagine l’impatto rovinoso che il maggior ingresso di grano e di pasta canadesi avrebbero sui produttori italiani, sulla protezione delle nostre paste e dolci di eccellenza e sulla tutela della nostra salute che verrebbe minacciata da prodotti con più pesticidi, tossine e ogm. Il link al documento butta-quella-pasta-def
“Il disastro nella politica commerciale europea è figlia di un approccio eccessivamente orientato alla tutela dei privilegi di pochi” sottolinea Elena Mazzoni, di Transform tra i coordinatori della Campagna Stop TTIP Italia. “Nonostante una netta opposizione al meccanismo dell’arbitrato che si è dimostrata non solo nelle piazze ma anche con il 97% di contrarietà su oltre 140mila opinioni inviate all’UE in occasione di una consultazione popolare, la Commissione è andata avanti lo stesso, proponendo una riforma assolutamente parziale e insoddisfacente. Il caso TTIP e CETA dovrebbero essere un campanello di allarme sul fatto che bisogna necessariamente cambiare rotta”.
“Come Campagna Stop TTIP Italia abbiamo comunque scelto di non abbassare la guardia” aggiunge Marco Bersani, di Attac e tra i coordinatori della Campagna Stop TTIP Italia. “Il TTIP e il CETA non sono stati ancora definitivamente messi in un cassetto e per questo il 5 novembre organizzeremo eventi in diverse città italiane, per ribadire la nostra contrarietà a una politica di liberalizzazione commerciale non più accettabile. Abbiamo contribuito a bloccare il CETA e il TTIP” conclude Bersani, “ma ci sono altre sfide come il TiSA, l’accordo di liberalizzazione sui servizi, e altri accordi come quello con la Tunisia e con il Mercosur che meritano altrettanta attenzione e mobilitazione”.

venerdì 30 settembre 2016

Sostegno agli scioperi del 29 settembre : Una mozione di sostegno agli scioperi in Corea, Brasile, Italia e Belgio, adottata in occasione del Congresso della Federazione dei Sindacati SUD-Rail


Corea, Brasile, Italia, Belgio … e altri :
Sostegno agli scioperanti!
il 29 settembre è una giornata di lotta in diversi paesi :
 In Brasile, i metallurgici saranno in sciopero.
 In Italia i ferrovieri e le ferroviere sono chiamati allo sciopero per la difesa del servizio pubblico ferroviario e le rivendicazioni del personale di tutti i settori.
 In Belgio, sarà il giorno di uno sciopero nazionale contro il disegno di legge che attacca i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
 In Corea, i ferrovieri e le ferroviere hanno hanno iniziato uno sciopero ad oltranza per la difesa del servizio pubblico ferroviario e le proprie rivendicazioni .
Sindacato dei Ferrovieri
Unione Nazionale dei lavoratori del Mali

martedì 24 maggio 2016

Belgio, Austerità «La misura è colma» : Bruxelles, scontri tra polizia e manifestanti al corteo anti-austerità. Lanci di pietre e bottiglie sugli agenti, che rispondono con spray al peperoncino. Diversi feriti al corteo di protesta contro le misure d’austerità del governo. (da corriere

da
http://www.corriere.it/esteri/16_maggio_24/duri-scontri-bruxelles-polizia-manifestanti-65e31fa4-21ad-11e6-91cf-0087f336776f.shtml

Lanci di pietre e bottiglie sugli agenti, che rispondono con spray al peperoncino
Diversi feriti al corteo di protesta contro le misure d’austerità del governo



Scontri a Bruxelles tra polizia e manifestanti al corteo di protesta contro l’austerità. Le forze dell’ordine hanno usato lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere i dimostranti. Almeno due poliziotti e 8 manifestanti sono rimasti feriti negli scontri. Medicato sul posto e portato poi in ospedale anche il commissario di polizia responsabile per la sicurezza dell’evento Pierre Vandersmissen. Per la sua aggressione è stato fermato un 20enne incensurato. La manifestazione era stata indetta dai maggiori sindacati del paese contro l’innalzamento dell’età pensionabile, l’introduzione di maggiore flessibilità nel mercato del lavoro e l’allungamento dell’orario di lavoro da 38 a 45 ore settimanali. Nelle stesse ore del corteo, nella capitale belga, era in corso la riunione dell’Eurogruppo sulla crisi greca.

Migliaia in marcia: «La misura è colma»


Tra le 50 e le 60 mila persone secondo i dati della polizia locale e dei sindacati hanno marciato nel centro di Bruxelles per protestare contro le politiche sociali ed economiche del governo di centro-destra che, per i sindacati, minano in profondità le fondamenta del welfare in Belgio. Sotto lo slogan «La misura è colma», le principali sigle sindacali hanno aderito alla manifestazione unite nella loro opposizione contro le misure per aumentare la flessibilità sul posto di lavoro e le paghe inferiori in condizioni di lavoro più gravose. 
I sindacati lamentano che le politiche di libero mercato del centro-destra, portate avanti dal primo ministro liberale Charles Michel nel corso degli ultimi due anni, stanno costando a una famiglia media belga circa 100 euro al mese, mentre la promessa di molti posti di lavoro in più resta sfuggente. I sindacati chiedono invece che il governo affronti la piaga dell’evasione fiscale.

Durante la protesta, alcune decine di manifestanti a volto coperto si sono però staccati dalla manifestazione principale e hanno attaccato la polizia nei pressi della Gare du Midi a Bruxelles, con lancio di petardi e oggetti come pietre e bottiglie. Le forze dell’ordine hanno risposto caricando e usando un cannone ad acqua e spray al peperoncino. Dopo gli scontri la polizia ha deciso di chiudere due stazioni della metro e alcune tunnel.
24 maggio 2016 (modifica il 24 maggio 2016 | 18:31)
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Corriere della Sera

Belgio, Italia, Francia - Sostegno ai ferrovieri e alle ferroviere in sciopero!! dalla Rete sindacale internazionale di solidarietà e di lotta

Un comunicato del Réseau syndical international de solidarité et de luttes e del Réseau Rail Sans Frontière, in sostegno agli scioperi nel settore ferroviario in corso o che si faranno in Francia, in Belgio e in Italia.
Christian Mahieux
Union syndicale Solidaires
www.solidaires.org
Fédération des syndicats SUD-Railwww.sudrail.fr
International trade union network of solidarity and struggle
Logo-Rete-Sindacale-internazionale-solidarietàRéseau syndical international de solidarité et de luttes
Rede Sindical Internacional de solidariedade e de lutas
Red sindical internacional de solidaridad y de luchas
Rete sindacale internazionale di solidarietà e di lotta
Belgio, Italia, Francia
Sostegno ai ferrovieri e alle ferroviere in sciopero!
Martedì 17 maggio sera i ferrovieri e le ferroviere francesi sono entrati in sciopero in massa, rispondendo all’appello delleRete-Ferrovie-Senza-Frontiere federazioni CGT, SUD-Rail [Solidaires] e FO. Si tratta di una nuova tappa di un movimento che dura da più di due mesi, segnato da numerose giornate di sciopero e di manifestazione. I ferrovieri e le ferroviere lottano contro il deterioramento della regolamentazione del lavoro nella loro categoria e, con tutti i lavoratori, contro il progetto di legge “Loi Travail”, che comporterebbe una regressione sociale di vasta portata. Diverse Assemblee Generali dei lavoratori in sciopero, sostenuti dalle federazioni SUD -rail e FO, hanno esteso lo sciopero al giorno successivo, entrando così nella loro seconda settimana di sciopero; altri lavoratori sono entrati in sciopero il 18 maggio per 48 ore, rispondendo all’appello della CGT.
In Belgio, le federazioni CGSP Ferrovieri e CSC Trasporti hanno depositato il preavviso di sciopero per il 31 maggio. Difesa dei posti di lavoro, aumenti salariali, mantenimento dell’odierno metodo di calcolo delle pensioni, calcolo del fattore usurante del lavoro, sono alcune delle rivendicazioni portate avanti dalle organizzazioni sindacali dei ferrovieri belgi e che animano anche la manifestazione nazionale organizzata per il 24 maggio dalla FGTB, la CSC e la CGSLB.
In Italia, CUB, USB, SGB e CAT lanciano un appello a tutti i ferrovieri per uno sciopero il 24-25 maggio. Anche in questo caso le condizioni di lavoro, il salario, il rifiuto di accordi di regressione sociale stanno al centro delle rivendicazioni dei ferrovieri.
Le organizzazioni che aderiscono alla Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta, e in particolar modo le organizzazioni del settore ferroviario che fanno parte della Réseau Rail Sans Frontière (Rete dei Ferrovieri senza Frontiere) portano tutto il loro sostegno a questi scioperi, in Francia, in Belgio e in Italia. La solidarietà internazionale è prima di tutto nelle lotte e attraverso le lotte!

lunedì 18 gennaio 2016

Mobilitazione Internazionale Taxi del 26 gennaio 2016 : a Parigi , si terrà il secondo incontro europeo dei taxi; Francia, Spagna, Svizzera, Belgio e Inghilterra (da Taxistory, il Blog dei Tassisti)

Mobilitazione Internazionale Taxi del 26 gennaio 2016

comunicato_revIn data odierna [13/1] le scriventi Organizzazioni Sindacali nazionali si sono riunite a Roma presso la sede della UIL Trasporti, hanno convenuto di aderire alla giornata dimobilitazione INTERNAZIONALE indetta per il giorno26 gennaio p.v. in relazione ai seguenti punti oggetto della odierna convocazione sindacale:
>1 Valutazione iniziative di lotta in concomitanza con mobilitazione europea
>2 Credito d’imposta
>3 Ripresa lavori parlamentari su D.d.L. Concorrenza
>4 Situazione Uber Black
Le Organizzazioni Sindacali invieranno una propria delegazione a Parigi, le modalità di lotta e le conseguenti iniziative verranno individuate a livello locale. Inoltre si conviene di creare un apposito momento di confronto tecnico-legale al quale saranno invitati gli enti economici del settore taxi (centrali, cooperative e consorzi) per affrontare il punto relativo alla situazione Uber black.  
Roma, 13 gennaio 2016
UGL taxi – UNICA CGIL – Federtaxi CISAL – UIL Trasporti – FIT CISL – USB
Settore Taxi

Sciopero generale del 26 gennaio 2016 (comunicato La Elite Taxi Barcelona)

Sciopero generale a Parigi
I nostri colleghi Parigini entrano in sciopero generale. Il ministro[dell’economia Macron] non ha rispettato le sue promesse e le applicazioni come Uberpop e Heetec minacciano di tornare, perché il governo francese intende legiferare in loro favore, sostenendo che proprio grazie a queste possibilità verranno creati migliaia di posti di lavoro.
ELITE si recherà a Parigi per la seconda volta, dove si terrà il secondo incontro europeo dei taxi;  Francia, Spagna, Svizzera, Belgio e Inghilterra.
In questo incontro così importante per la difesa del TAXI Europeo si continuerà a gettare le basi di un progetto (che dura da più di 10 mesi), tra quei paesi dove ELITE è stata in difesa dei diritti di tutti i tassisti , senza eccezione.
Siamo in un momento cruciale, sappiamo che si sta ripetendo ciò che accadde quando riuscimmo a fermare l’ingresso di Uber in Spagna attraverso la lotta di Barcellona, solo che ora succede a Parigi.
Per questo ELITE sarà il 26 a Parigi per sostenere i nostri colleghi, mettendo in chiaro che i Taxi in Europa sono uniti!
Chiunque voglia partecipare posti sui gruppi whatsapp o in facebook.

COMUNICADO OFICIAL ELITE TAXI BCN.
“08 de enero de 2016”.
Huelga general en París.
Nuestros compañeros de París se ponen en huelga general. El ministro no ha cumplido sus promesas y las apps como uber pop y heetec amenazan con volver, ya que el gobierno francés pretende legislar en favor de éstas, con el pretexto de que se crearán miles de puestos de trabajo.
ELITE se va a desplazar a París por segunda vez, donde habrá el segundo encuentro del TAXI europeo; Francia, España, Suiza, Bélgica e Inglaterra.
En este encuentro tan y tan importante para la defensa del TAXI Europeo, se seguirán sentando las bases de un proyecto (que dura ya algo más de 10 meses), entre estos países donde ELITE ha viajado para defender los derechos de todos los taxistas sin excepción.
Estamos en un momento crucial, ya que entendemos que de la misma manera que se logró frenar la entrada de Uber en España a través de la lucha en Barcelona, ahora estamos en la misma situación pero en París.
Por eso ELITE estará el día 26 en París apoyando a nuestros compañeros, y de dejando claro que el TAXI europeo está unido.
Todo aquel que quiera participar que lo ponga por los grupos de whatsapp, o por privado en el facebook.
POR Y PARA EL TAXI!!!!