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lunedì 1 dicembre 2014

MILANO mercoledì 3 dicembre WORKSHOP dalle 17.00 alle 20.00. su " i trasporti in-da-per la Lombardia, i lavoratori, gli utenti : quali scenari, quali prospettive "

Coordinamento Milanese di Solidarietà  "DALLA PARTE DEI LAVORATORI"

incontro di lavoro (work-shop)   mercoledì 3 dicembre dalle ore 17.00 alle 20.00 
presso la stazione  di Milano centrale,bin.21, scala E, 3° piano
cogliamo l’occasione anche quest’anno dell’approssimarsi dell’anniversario (l’11° ) delle lotte degli autoferrotranvieri del dicembre 2003, che proprio in Lombardia hanno visto nascere con forza un  movimento incisivo e unitario per convocare un primo pomeriggio di work-shop.
Lo scorso anno [proprio nel medesimo periodo (2.12)] abbiamo tenuto insieme un seminario sulla questione della fusione ATM-Trenord e da lì scaturirono una serie di importanti riflessioni e iniziative comuni che, a nostro avviso e senza “sopravvalutarci”, utilizzando le contraddizioni interne alle controparti contribuirono a “sventare” o quanto meno a rinviare nel tempo quell’operazione poco chiara.
Anche sulle vicende di Malpensa vi fu l'occasione per sollevare unitariamente i nodi che in quel momento vi si addensavano e sviluppare iniziative/presidi unitari e incontri con le parti istituzionali in causa (Comune/Regione).
A seguito di una serie di incontri e contatti preliminari tenuti nei giorni scorsi, abbiamo deciso di promuovere e organizzare questo “work-shop” (incontro di lavoro) per quanto riguarda le tematiche dei trasporti in generale, (TPL, Ferroviario, Aereo, ecc) con un occhio particolare a riflessi e prospettive sia dal lato dei lavoratori e delle organizzazioni che li rappresentano sia da quello degli utenti e dei comitati/associazioni che li rappresentano.
L’incontro che proponiamo e che riteniamo vada inserito in un più ampia riflessione comune e confronto sulla possibilità/fattibilità di iniziative unitarie, ha a nostro avviso dinanzi  il compito non semplice di impostare, almeno in Lombardia, una collaborazione più stretta tra i vari soggetti sindacali, associazioni e comitati che intervengono nel settore costruendo insieme una prospettiva di più lungo respiro che tenga conto della più complessa realtà che da un lato il governo Renzi e dall’altro gli Accordi Transatlantici TTIP e TISA stanno determinando e determineranno. Si parla in questi giorni (anche in seguito alle recentissime tornate elettorali) perfino di scioglimento delle Regioni cosa che prefigurerebbe nuovi scenari  anche per i trasporti.
Poniamo alla seria riflessione di tutti anche quella di come cercare di frenare lo scivolamento sul piano inclinato che sta portando sempre più giù i lavoratori, le organizzazioni e categorie interessate, i loro diritti e i diritti e le libertà democratiche e sindacali e contrastare se possibile anche le iniziative di repressione/rappresaglia che le controparti più frequentemente mettono in atto. L'anno dell'EXPO  è ormai  alle porte con tutto quello che comporterà per i lavoratori e utenti del settore.
Tale primo tavolo di lavoro comune dovrà cominciare ad individuare i punti di convergenza su cui poi far proseguire azioni comuni e unitarie.
Gli argomenti e le ragioni all’ordine del giorno non mancano per un tale lavoro unitario. Sono parecchi e tutti abbastanza “caldi” quelli che ci vengono dalla quotidianità come ad esempio la volontà di spingere ulteriormente sulla privatizzazione delle ferrovie, la situazione di trasformazione del TPL compresa la questione Trenord, l’annosa vertenza degli addetti Sea e le previsioni di trasformazione di Malpensa che vede in ballo 5600 posti di lavoro, il piano generale dei trasporti della Lombardia, , la problematica di un’ulteriore limitazione del diritto di sciopero e l’aumento dei carichi di lavoro in occasione dell’Expo, ecc. 
Quindi si tratta di un primo approfondimento in cui si comincia una discussione per poi procedere a tappe verso la formulazione di un minimo di programma comune e di iniziative da mettere in campo. 

il Coordinamento Milanese di Solidarietà  "DALLA PARTE DEI LAVORATORI"


domenica 18 maggio 2014

Mercoledì 28 maggio : ricordo di Gabriele Ferri a 10 anni dalla scomparsa

Ricordo di Gabriele Ferri a 10 anni dalla scomparsa
Mercoledì 28 maggio, ore 17.30 presso Centro Culturale Concetto Marchesi Via Spallanzani,6 (MI)

 
Lo ricorderanno


l’on. GIANFRANCO PAGLIARULO
(già Direttore de IL TRENO)
la Dott.ssa MARIA CRISTINA CABASSI

Dagli impegni di Gabriele
RILANCIAMO LA CESARE POZZO CON I VALORI DELLA SOLIDARIETÀ, DEMOCRAZIA E TRASPARENZA

Introdurrà EZIO GALLORI

Invito aperto a tutti, in particolare iscritti e dirigenti della Cesare Pozzo 

sabato 26 aprile 2014

La Stazione ferroviaria di Brescia ha compiuto 160 anni di fronte all’indifferenza del Comune di Brescia e del Gruppo FS Italiane.

Il 24 aprile 2014 è ricorso il 160° anniversario  della stazione ferroviaria di Brescia.
In questi 160 anni la Stazione ha scandito momenti importanti della Storia dei Bresciani.  Essa è stata ed è tuttora parte integrante ed importante della Storia, volano per il decollo economico, industriale, tecnologico, commerciale, agricolo e culturale della Città e dei suoi rapporti con le altre culture, con il mondo.
L’anniversario cade nell’anno che va verso L’Expo 2015 e il rinnovamento ferroviario attraverso l’alta velocità che l’attraverserà, con tutto quello che ne consegue per l’economia , la vita dei cittadini e dei lavoratori per finire alle attività economiche, turistiche e culturali della Città.
In 160 anni è stata luogo e teatro del lavoro di migliaia e migliaia di ferrovieri che si sono succeduti e dell’attesa e del viaggio di milioni di passeggeri  (9.000.000 all’anno) e tra di essi dei pendolari. Uno spaccato di varia umanità che l’ha vissuta ed attraversata nelle varie epoche con le loro gioie e i loro drammi, con i loro sacrifici e speranze.
Già in un quadro del 1859 del pittore ticinese Carlo Bossoli, dipinto in occasione dell’ingresso di Vittorio Emanuele II in Brescia e oggi esposto al Museo del Risorgimento a Torino, è ritratta la Stazione di Brescia nel suo rapporto con il popolo, con la Città in Festa.
Nel bene e nel male, dall’indomani delle Dieci Giornate passando per le Guerre d’Indipendenza e gli aneliti risorgimentali, la caduta del Regno Lombardo –Veneto e l’Unità d’Italia, lo sviluppo dell’industria, del commercio, dei trasporti, la Prima e La Seconda Guerra Mondiale con il loro portato di tragedie, distruzione e ricostruzione , nel Regno d’Italia così come nel Ventennio mussoliniano, nella Repubblica di Salò, nella Resistenza e nella Repubblica Italiana essa è stata presente nella vita dei Bresciani.
La Stazione fu inaugurata il 24 aprile 1854,  giorno in cui sotto l’impero austro-ungarico fu aperto all'esercizio il tratto Coccaglio -Verona della costruenda Imperial Regia Privilegiata Strada di Ferro “Ferdinandea” Milano-Venezia.  Di questa Strada Ferrata e della necessità che passasse per Brescia ne hanno trattato italiani illustri, tra i primi figure eminenti come (a titolo puramente esemplificativo) Carlo Cattaneo e l’ing. Giovanni Milani.
Dal punto di vista architettonico, costruito su progetto dell'ingegnere Benedetto Foix,  il fabbricato viaggiatori della Stazione, nonostante le distruzioni delle guerre e le ricostruzioni e trasformazioni subite nel tempo, mantiene tuttoggi con il suo stile neoclassico influenzato da elementi neoromanici e di fortificazioni medievali le caratteristiche che ne fanno l’unico esempio di stazione austro-ungarica presente sul territorio italiano.  
La Fondazione Negri onlus a Brescia (antico studio fotografico) con il suo ricchissimo archivio fotografico ne ha documentato ampiamente le trasformazioni e quelle della città che vi cresceva attorno, altri fondi archivistici della città hanno altra importante documentazione originale in proposito e una parte di questo materiale lo si trova on line (ad es. : fotostoriche.provincia.brescia.it ; sito dell'Archivio Foto Storiche di Brescia, frutto della collaborazione tra la Provincia di Brescia e la Fondazione Negri Onlus).
Oggi, la situazione economica e sociale del nostro paese, non è sicuramente tale da favorire festeggiamenti e celebrazioni, ma - visto “dalla parte dei lavoratori” – non si può lasciar cadere nell’oblio e nella patina del tempo la memoria storica di questi eventi e, anche se  queste poche note non colmano certo il gap, delle vite e sacrifici vissuti dai ferrovieri, lavoratori, pendolari, semplici cittadini “eroi” del quotidiano, del lavoro, della battaglia per la sopravvivenza quotidiana,  che la storiografia e gli storici raramente o quasi mai indagano.
Queste poche righe  vogliono essere solo un “pro-memoria” storica ed un invito ai lavoratori a non dimenticare ed a tramandare anche oralmente la propria Storia, in attesa che grandi cambiamenti portino la storiografia (e non solo) ad occuparsi di loro e dei loro problemi.
Va, infine, dato atto alla sezione di Brescia dell’AEC (Associazione Europea Ferrovieri /Association Européenne des Cheminots) , associazione che si prefigge lo scopo di aggregare, attraverso iniziative culturali e di svago, tutti i lavoratori ferroviari europei e coloro che simpatizzano per questa modalità di trasporto, l’unico tentativo di ricordarne la ricorrenza ma che alla fine,  di fronte ad innumerevoli difficoltà che si  sono frapposte,  ha purtroppo dovuto rinunciarvi . 
  
 “il Respingente”

martedì 22 aprile 2014

25 Aprile 1945 - 2014: 69° Anniversario della Liberazione dal nazifascismo. un buon 25 APRILE a tutti coloro che oggi resistono e si uniscono per il lavoro, il reddito, la dignità


Coordinamento Milanese di Solidarietà “DALLA PARTE DEI  LAVORATORI”
25 Aprile 1945 -2014
69° Anniversario della Liberazione dal nazifascismo

Alzare la testa 
un buon 25 APRILE 
a tutti coloro che oggi resistono e si uniscono
per il lavoro, il reddito, la dignità
contro la crisi e i governi delle banche e 
del capitale finanziario globalizzato,
contro i governanti antioperai e antipopolari 
LA LIBERTA' e LA DEMOCRAZIA 
SI CONQUISTANO e SI DIFENDONO
 
per NON DIMENTICARE il passato, 
al di là dei riti e della retorica, capire il presente, 
dare risposte ai problemi dell'oggi per costruire il futuro


Una pagina di Storia Lo sciopero generale dell'1-8 marzo (1944)

Mentre era in corso l'offensiva tedesco-fascista contro le formazioni partigiane, il Comitato di agitazione del Piemonte, Lombardia e Liguria aveva proclamato lo sciopero generale in tutta l'Italia occupata.

Ciò infliggeva al nemico uno dei più duri colpi, lo obbligava a spostare le sue forze verso i grandi centri industriali, alleggeriva la pressione sulle unità partigiane e soprattutto avrebbe ridato possente slancio ai lavoratori delle città e delle campagne e alle formazioni provate dai combattimenti.

Lo sciopero generale preparato durante alcuni mesi di lavoro, riuscì in modo grandioso e superiore ad ogni aspettativa, fu certamente il più vasto movimento di massa che abbia avuto luogo in Europa durante la guerra, nei territori occupati dai tedeschi .
I grandi centri industriali di Milano e Torino furono per otto giorni completamente paralizzati. A Milano durante tre giorni scioperarono compatti anche i tranvieri, i postelegrafonici e gli operai del «Corriere della Sera».

Lo sciopero si estese dal Piemonte e dalla Lombardia al Veneto, alla Liguria, all'Emilia ed alla Toscana. Due milioni di operai parteciparono al movimento appoggiato da forti manifestazioni di contadini e di donne della campagna, specialmente nell'Emilia.
Tutte le misure preventive e repressive della polizia fascista e delle SS non riuscirono ad impedire, né a limitare lo sciopero, malgrado che il nemico ne conoscesse la data e gli obiettivi. Con lo sciopero generale i lavoratori chiedevano l'indispensabile per vivere, chiedevano di non lavorare per la guerra, di poter essere liberi nelle loro case, di non essere fermati, arrestati, deportati, torturati dai nazifascisti, chiedevano che i loro figli non fossero arruolati dallo straniero.
Ancora una volta i grandi industriali si dimostrarono in generale solidali con gli occupanti tedeschi; salvo casi singoli si rifiutarono di trattare e di ricevere le delegazioni operaie, arrivarono persino a passare ai tedeschi le liste degli operai scioperanti compiendo a fondo l'opera di aperto tradimento della nazione in guerra.

Anche se nessuna delle rivendicazioni economiche che erano alla base dello sciopero rivendicativo-politico venne ottenuta, anche se gli operai dovettero riprendere il lavoro con le paghe di prima, lo sciopero segnò un grande successo per i lavoratori ed una dura sconfitta per i fascisti.
La macchina di guerra nazista ricevette un serio colpo, per una settimana la produzione bellica in tutta l'Italia del nord venne arrestata.
Gli scioperi del marzo del 1943 avevano segnato l'approssimarsi della fine del fascismo, lo sciopero generale del 1-8 marzo 1944 significò un grande balzo in avanti verso l'insurrezione generale, una battaglia vinta contro le forze fasciste-hitleriane (1).


(Tratto da Secchia, Moscatelli, Il Monterosa è sceso a Milano, G. Einaudi Editore, Torino, 1958, pp. 179 e segg.)

(1) Cfr. Joseph John Marus (Candidus), Radio Londra, 20 marzo 1944: «Gli scioperi avvenuti nell'Italia Settentrionale dal primo all'otto Marzo, organizzati, condotti, conclusi con una precisione, una disciplina e un coraggio finora mai visti in tutta l'Europa occupata, hanno avuto nella stampa internazionale il riconoscimento che meritano. Ora che sono giunti dall'Italia più precisi particolari sulla natura, l'andamento e la portata del moto, i giornali non esitano a definirlo come il più coraggioso sciopero che si ricordi, data l'eccezionalità delle condizioni e le difficoltà e i pericoli in mezzo ai quali si è svolto ».