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lunedì 22 settembre 2014

TASSISTI : Il tribunale di Francoforte ritira il divieto su Uber - Uber incassa l’ok dell’antitrust italiana, vantaggi per tutti

Il tribunale di Francoforte ritira il divieto su Uber

uber1609internazionale.it Un tribunale di Francoforte ha revocato la sentenza che vietava l’uso di Uber in Germania. Il giudice, annullando la sentenza del 2 settembre, ha detto che capisce le ragioni di Taxi Deutschland, l’associazione tedesca che ha fatto causa a Uber, ma che i tassisti hanno aspettato troppo tempo prima di portare il caso in tribunale. Ora è troppo tardi per appellarsi alle leggi tedesche sulla concorrenza, come ha confermato al New York Times un portavoce della corte. La Taxi Deutschland ha annunciato che farà ricorso. 
I tassisti tedeschi avevano deciso di portare in tribunale Uber dopo l’introduzione in Germania di UberPOP, il servizio che permette a privati cittadini senza licenza di farsi pagare per portare passeggeri sulla loro macchina.
Uber è un’azienda di San Francisco, arrivata al successo dopo aver lanciato un’applicazione che permette di noleggiare un’auto con conducente e concordare la tariffa prima di partire. Molte associazioni dei tassisti in tutta Europa si sono opposte alla sua diffusione, accusandola di violare le regole sulla concorrenza. Ci sono state manifestazionia Londra, Milano, ma anche a Parigi, Berlino, Amburgo e Barcellona.
http://www.taxistory.it/wordpress/2014/09/16/il-tribunale-di-francoforte-ritira-il-divieto-su-uber/#more-23644

domenica 25 maggio 2014

GABRIELE COEN*JEWISH EXPERIENCE “Yiddish Melodies In Jazz”. Tzadik 2014

Il terzo brano dell’ultima produzione di Gabriele Coen è un omaggio a Mickey Katz (1909-1985) attore, clarinettista e caporchestra di un certo successo negli Stati Uniti degli anni Quaranta, che praticava una via originale al klezmer, o meglio, per usare le sue parole, al jewish jazz, oltre a dare buoni saggi di umorismo yiddish.
Con questo lavoro (come il primo Awakening, sempre per la newyorkese Tzadik dell’altosassofonista-polistrumentista John Zorn) il clarinettista e sassofonista romano di origini ebraiche, già leader del gruppo KlezRoym, mette ulteriormente a punto la sua proposta musicale, mai così limpidamente formulata: dare corpo a un klezmer jazz che guardi alla tradizione e alla storia ma le vivifichi a contatto con suggestioni contemporanee. Ricercando il nesso tra la musica della diaspora ed i successivi sviluppi della musica dei neri americani attraverso l’opera di artisti come la Original Dixieland Jazz Band, Benny Goodman, Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Cab Calloway… E poi, soprattutto, la musica di frontiera;delle frontiere inutili che non riescono a fermare le culture, gli incontri, gli scambi. Il canto popolare Yiddish nasce infatti in Renania ai primi del 1.000, mescolando tradizioni e costumi diversi: nomadi e stanziali.



E proprio gli ebrei askenhaziti (migrati nell’Europa centro-orientale) cominciano a organizzare piccoli gruppi musicali che vagabondano di paese in paese celebrando le varie ricorrenze sociali o religiose. La musica dei klezmer, musicisti ebrei mai professionisti, è la musica strumentale tradizionale della loro comunità. Klezmer significa, tra l’altro, letteralmente musicante e deriva dall’ebraico antico kh, strumento e zmer, canzone.
I klezmorim (musicanti klezmer) non hanno una formazione musicale qualificata; non esistono infatti conservatori o scuole di musica, ma i musicanti imparano a suonare gli uni dagli altri. Non godono però di una grande considerazione nella società. Considerati infatti quasi dei fannulloni, vengono infatti invitati a suonare nelle feste ma il compenso non è quasi mai pecuniario e spesso ricevono solo da mangiare. Ed infatti per poter sbarcare il lunario svolgono tutti altre professioni: barbieri, calzolai, sarti, per la maggiore.
Veloci nell’apprendere la musica, improvvisano suonando a orecchio e si possono ascoltare nelle piazze,
  per tutti i ceti sociali, integrando diversi stili musicali, rendendo il loro repertorio sempre più ricco e vario. E quindi musica strumentale yiddish, musica chassidica (dalle antiche tradizioni comunitarie) musica paraliturgica, canzoni popolari e di teatro. I componenti delle orchestre possono essere due, tre o più. Il violino è lo strumento principale. Gli altri strumenti tipici sono il contrabbasso, la viola, il violoncello, il flauto traverso di legno, il clarinetto, il trombone e il corno. Tonalità, scale musicali, coloriture,caleidoscopi musicali frutto e riverbero del mondo, dei mondi di questi girovaghi di strada. Di questi cittadini del mondo.    Come “Yiddish melodies in Jazz” per l’appunto. Un disco pieno, caratterizzato da una musica di sintesi appassionante e spesso imprevedibile, dove traditionals e brani storici rielaborati in modo molto personale (c’è anche la “Bei Mir Bist Du Schòn, dei resistenti antinazisti del ’43 nel ghetto di Varsavia) si alternano a composizioni originali altrettanto ricche di spunti, come la gustosa “Jewish Five o Mazal Tov From Tobago” sorta di ammiccante klez-calypso; e i timbri della tradizione convivono con gli strappi della modernità più estrema e all’avanguardia. Se il leader si divide tra il clarinetto e i sassofoni tenore e soprattutto soprano, al suo fianco lavorano due perfetti alter ego come il pianista Pietro Lussu, la faccia apollinea del gruppo, che proprio con Coen dà tutta la misura del proprio valore ed equilibrio, e il chitarrista Lutte Berg, graffiante, sulfureo, elettrico. Marco Lodo al basso e Luca Caponi alla batteria costruiscono infine, una ritmica che sa essere precisa e duttile. Un lavoro prorompente, che annulla con la sua mistura qualsiasi distanza temporale e culturale, all’interno di una musica che suona sempre dotata di una sua urgenza espressiva, attuale, viva e in evoluzione. Cominciò così, del resto, anche 1.300 anni fa.


a cura di Amerigo Sallusti

mercoledì 21 maggio 2014

...19, 20,... maggio, i Tassisti milanesi protestano ancora contro "Uber" e sotto il Comune strillano "la vergogna di Milano siete voi". Contro i tentativi di reprimerli, il nostro Coordinamento esprime la propria solidarietà

i Tassisti milanesi stanno protestando in questi giorni ancora contro Uber e sono andati oltre che alla Prefettura, anche sotto Palazzo Marino (sede del Comune di Milano), dove hanno gridato "la vergogna di Milano siete voi".
EXPO si avvicina e nel clima di "caccia alle streghe" che comincia a profilarsi in città contro qualsiasi cosa che possa "disturbare il manovratore" e l'imposizione di una "pace sociale" forzata, il Comitato per l'ordine e la Sicurezza li <<minaccia>> : "Se interromperanno il servizio da ora in poi commetteranno un reato perseguibile penalmente, mentre i noleggiatori con conducente un illecito amministrativo".

Contro il tentativo di repressione di questa lotta, come Coordinamento Milanese di Solidarietà "DALLA PARTE DEI LAVORATORI" esprimiamo la nostra piena solidarietà ai Tassisti milanesi.
In Stazione Centrale, i TAXI hanno fornito solo "servizio sociale", caricando donne incinte, anziani e categorie deboli. 
Il 19 maggio dalla Stazione una parte di essi sono partiti in corteo fino in piazza Scala, presidiata dalle forze dell'ordine. dove hanno gridato "la vergogna di Milano siete voi" e "dove hai messo la mazzetta", chiedendo le dimissioni dell'assessore alla Mobilita' del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, colpevole di non aver tutelato la categoria e perchè rimanda il tutto a livello nazionale. 
I tassisti si sono poi spostati manifestando davanti alla Prefettura, dove hanno trovato le camionette della Polizia che bloccavano loro l'ingresso di corso Monforte.
Si è comunque tenuta l'incontro in Prefettura a Milano sulla situazione delle proteste dei tassisti milanesi contro "Uber", tra i rappresentanti della Prefettura e oltre 10 sigle sindacali, che hanno poi chiesto ai conducenti di riprendere il servizio. di fronte alla comunicazione  del Prefetto che il Comitato per l'ordine e la Sicurezza aveva "deciso di rompere gli indugi e non tollerare piu' violazioni delle norme di legge da parte di tutti, tassisti e noleggiatori" e che i tassisti che interromperanno il servizio da ora in poi "commetteranno un reato perseguibile penalmente, mentre i noleggiatori con conducente un illecito amministrativo". 
Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha convocato a Milano i rappresentanti dei tassisti mercoledì 21 maggio. 
Il portavoce del Comitato tassisti milanesi, Cosimo Tartaglia, al presidio permanente in corso alla stazione Centrale di Milano. "Noi chiederemo al ministro - ha spiegato - di chiudere l'applicazione Uber, almeno in attesa che la politica faccia un decreto per regolamentare l'attivita' di noleggio con conducente, che non deve essere in contrasto con la legge quadro 21 del 1992".



Cos'è "Uber"? L'app nel mirino dei tassisti     (scheda tratta da “ilgiorno.it”)
E' partito quattro anni fa a San Francisco grazie ad una start up fondata l'anno prima da Garrett Camp e Travis Kalanick ed e' presente ormai in ottanta citta' di tutto il mondo, in Italia a Milano e Roma
E' un servizio che permette di prenotare un'auto con conducente via smartphoneutilizzando un'applicazione, il sistema di localizzazione e il pagamento con carta di credito. Funziona così Uber, l'app nel mirino dei tassisti che la giudicano illegale.
Uber e' partito quattro anni fa a San Francisco grazie ad una start up fondata l'anno prima da Garrett Camp e Travis Kalanick ed e' presente ormai in ottanta citta' di tutto il mondo, in Italia a Milano e Roma. Ha superato un miliardo di dollari d'incassi, continua a espandersi e a pensare ad una eventuale quotazione a Wall Street: al momento la valutazione si aggira su tre miliardi e mezzo di dollari. Uber ha gia' ricevuto capitali freschi per 307 milioni di dollari e tra gli investitori c'e' anche Google. L'azienda di Mountain View ha rafforzato negli ultimi tempi la sua collaborazione: Uber si e' impegnata ad acquistare da Google le sue vetture 'senza conducente', al momento in fase di test, mentre l'ultimo aggiornamento dell'app di Maps annovera anche le vetture di Uber che compariranno tra i mezzi a disposizione quando si cerca un itinerario.
Il download dell'app per smartphone e' gratuito (e' disponibile per iPhone e dispositivi con sistema operativo Android): quando si apre appare una mappa che visualizza la nostra posizione e quella delle auto con conducente piu' vicine. Viene calcolato il tempo di attesa previsto e per la prenotazione basta un click.
Il pagamento avviene con carta di credito e una volta terminata la corsa si puo' lasciare un commento sulla qualita' del servizio. I prezzi sono di circa il 20% superiori a quelli dei taxi, ma l'app e' stata ben accolta dai giovani e da chi ha piu' dimestichezza con la tecnologia perche' cambia il modo classico con cui ci si sposta all'interno delle citta'. Tra l'altro negli Usa sta sperimentando anche nuovi servizi, come quello delle consegne da pony express in bicicletta, sempre con lo stesso metodo di prenotazione via applicazione dal telefonino.
Alla crescente popolarita' del servizio e' conseguita un'escalation di proteste dei tassisti in diverse citta' europee e negli Usa. I taxi lamentano il mancato rispetto della legge che regola l'attivita' del noleggio con conducente differenziandola dalle auto gialle. In Belgio un tribunale ha messo al bando il servizio, mentre l'associazione di categoria di Berlino ha ottenuto una specie di provvedimento cautelare nei confronti dell'applicazione. Oltre ad Uber in Italia avanza anche il car-sharing. In particolare il servizio Car2go, grazie al quale prenotare 'Smart' - e' l'utente che deve guidarle, non c'e' anche il conducente - tramite un'app, solo a Roma cresce al ritmo di 700 nuovi iscritti al giorno e ha appena stretto una partnership con i treni di Italo. Nel mondo il servizio ha circa 600 mila clienti, distribuiti in circa 25 citta' tra l'Europa e il Nord America. 

giovedì 15 maggio 2014

ELECTROLUX, 14 maggio: raggiunto l'accordo, i punti principali

L’intesa raggiunta con la mediazione del ministero dello Sviluppo economico, in base alla quale è stato siglato un verbale tra azienda e sindacati. Giovedì 15 maggio la firma ufficiale a palazzo Chigi alla presenza del premier Renzi.
Il 14 maggio, al Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del Ministro Guidi, del Viceministro De Vincenti, del Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Bellanova e dei presidenti delle quattro regioni coinvolte, è stato firmato da Azienda, Sindacati e Autorità Pubbliche un accordo definitivo che riguarda tutte le fabbriche e le produzioni italiane di elettrodomestici di Electrolux. 

Quale coniglio verrà veramente fuori dal cilindro ????...quali i vantaggi reali per i lavoratori e i cittadini ? l'Electrolux ci guadagna o ci perde????...

ci riserviamo il giudizio quando si dissolverà la cortina "fumogena"...
intanto vediamo quali sono i principali punti dell'accordo che sono stati sin qui resi noti
  • Restano in vita tutti e quattro gli stabilimenti [Porcia (Pordenone), Susegana (Treviso), Solaro (Milano) e Forlì], compreso Porcia (che all’inizio di questo percorso non era stata oggetto di un piano industriale ritenendo la sfida competitiva non affrontabile).   
  • impegno a non licenziare e a investire nel Paese 150 milioni di euro [assegnati all’Italia investimenti per 150 milioni (parte dei quali al Professional)],
  • “congelati” gli esuberi fino al 2017 grazie ai contratti di solidarietà che beneficiano della decontribuzione promessa dal Governo.
  • Esuberi ridotti nel numero, dai 1.250 complessivi dell’inizio, si scenderà "considerevolmente".Anche a Porcia, destinataria di un progetto industriale da attivarsi nell’area dello stabilimento resasi disponibile dalla riorganizzazione degli spazi degli anni scorsi, capace di assorbire 150 delle 450 eccedenze che andranno a generarsi alla fine del triennio.
In cambio il colosso svedese dell'elettrodomestico ottiene :
  • la decontribuzione dei contratti di solidarietà, 
  • sostegno per l'innovazione, 
  • maggiore flessibilità 
  • aumenti della produzione. [secondo i vertici aziendali non si arriva ai 3 euro l'ora di risparmi auspicati all'inizio, ma l'intesa "permette una riduzione del costo del lavoro e del prodotto e prevede importanti azioni di efficienza produttiva nelle fabbriche" ]

 A caldo Maurizio Landini, segretario generale Fiom Cgil, ha dichiarato che l'accordo "è importante e può costituire un modello per la gestione delle crisi aziendali" e che "E' significativo che l'azienda non licenzia nessuno e si fanno investimenti. È importante l'atto del governo di finanziare i contratti di solidarietà" perché "i soldi pubblici si danno alle aziende che investono, non licenziano e non delocalizzano".
L'accordo "è un punto di riferimento importante che arriva dopo più di 150 ore di sciopero" conclude, ricordando che "il reddito dei lavoratori non viene toccato" e che l'accordo rappresenta un modello dimostrando che "la redistribuzione degli orari e del lavoro è possibile"
I lavoratori di Electrolux, a cui spetta il giudizio perchè direttamente interessati, dovranno cercare di dipanare questa matassa guardando bene in tutte le pieghe dell'accordo... e vigilando sui risultati effettivi.



mercoledì 14 maggio 2014

immagini da…Piacenza, 11 maggio : la manifestazione dei facchini della logistica IKEA

foto scattate alla manifestazione organizzata dai facchini delle cooperative della logistica, a Piacenza, domenica 11.5. 2014.
Il SI-Cobas ha organizzato la lotta operaia in un settore molto importante per il capitalismo, in Italia come in tutto il mondo: la logistica.



  

  Dalle prime lotte nei magazzini del milanese l'organizzazione si è estesa nella Bassa Padana (Lodi, Pavia, Cremona, Piacenza, Modena, Bologna), a Torino, Novara e verso sud fino a Roma, Caserta, Napoli.

Questa crescita organizzativa e politica delle lotte è avvenuta attraverso battaglie spesso dure, fronteggiando la reazione del padronato, con le cariche delle forze dell'ordine, le denunce, i processi, persino i fogli di via. Memorabile è l'intervento brutale della polizia contro gli scioperanti dei magazzini Gigante di Basiano (Milano).
Per distruggere il SI-Cobas nell'IKEA di Piacenza la classe dominante sta impiegando le sue classiche armi: vengono caricati dalla polizia i picchetti, la magistratura prepara nuove denunce, la stampa di regime denigra gli scioperanti, le istituzioni locali organizzano i lavoratori contrari allosciopero in un'opera di crumiraggio sistematico contro gli scioperanti, dei quali più di 30 sono stati licenziati all'IKEA di Piacenza. L'azienda ha annunciato la serrata e il SI-Cobas ha programmato di intensificare le lotte.


Foto e testo a cura di Achille Zasso

immagini da…Torino, 10 maggio : la manifestazione NO TAV

le foto della manifestazione in solidarietà a Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, militanti NO TAV detenuti nelle carceri torinesi per la loro immediata liberazione.
E' stata una grande manifestazione, pacifica, allegra, ma al tempo stesso fortemente impegnata, di 30.000 manifestanti, conclusasi in piazza Castello a Torino, sabato 10 maggio 2014.










 



 




  Lo schieramento di polizia era imponente e, oltre a blindare il Palazzo di Giustizia da tutti i lati, bloccava tutte le vie laterali del percorso del corteo, nonostante fosse stato previsto dal movimento NO TAV uno svolgimento della manifestazione assolutamente pacifico.
La mobilitazione di carabinieri e polizia, dotati di mezzi anche pesanti anti sgombero barricate, ricordava la blindatura della città di Roma per la manifestazione del 12 aprile per il diritto alla casa, contro l'Europa e il governo Renzi, organizzata da NO TAV, NO MUOS e altri movimenti.


Foto e testo a cura di Achille Zasso