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1945 -2018 73° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO : Buon 25 Aprile !!!
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*****CAMPAGNA DICO 32 - SALUTE PER TUTTE E TUTTI! - HEALTH4ALL - GIORNATA EUROPEA CONTRO LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA SALUTE, LA PRIVATIZZAZIONE DELLA SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE
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NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA ! === NO all’intervento militare in LIBIA !




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martedì 24 aprile 2018

Buon 25 Aprile !!!

1945 -2018
73° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE
DAL NAZIFASCISMO
Buon 25 Aprile !!!
 
Milano 1945 - Dario Parascandolo, Comandante 55^ Brigata "Mario Greppi" Formazioni Matteotti
 Dario Parascandolo, Comandante 55^ Brigata "Mario Greppi" Formazioni Matteotti - Milano 1945


martedì 9 gennaio 2018

FIRENZE, 20 GENNAIO 2018 : 2^ ASSEMBLEA NAZIONALE PER IL LANCIO DELLA CAMPAGNA DICO 32 - SALUTE PER TUTTE E TUTTI! - UNA CAMPAGNA PER IL DIRITTO ALLA SALUTE E PER DEFINIRE LA RETE DELLE INIZIATIVE DELLA GIORNATA DEL 7 APRILE 2018

 FIRENZE, 20 GENNAIO 2018 ORE 10 – 16

SECONDA ASSEMBLEA NAZIONALE PER IL LANCIO DELLA CAMPAGNA DICO 32 - SALUTE PER TUTTE E TUTTI! - UNA CAMPAGNA PER IL DIRITTO ALLA SALUTE E PER DEFINIRE LA RETE DELLE INIZIATIVE DELLA GIORNATA DEL 7 APRILE 2018
Come definito nell'incontro delle associazioni per il diritto alla salute tenutosi a Milano lo scorso 5 novembre, è stato redatto un appello per una campagna per il diritto alla salute denominata "Dico 32 - Salute per tutte e tutti!" [doppio richiamo alla salute, uno all'articolo della Costituzione e l'altro al più popolare "dica 33" del medico] che accompagnerà le iniziative per la mobilitazione contro la commercializzazione della salute prevista per il prossimo sabato 7 aprile 2018.
Pertanto, per ragionare insieme sul percorso di lancio della campagna e per definire nel modo più dettagliato  l'organizzazione della rete delle iniziative previste per la giornata del 7 aprile,
è convocata una assemblea aperta a tutte le realtà interessate al diritto alla salute
SABATO 20 GENNAIO 2018
dalle 10 alle 16 presso il Dopolavoro ferroviario
della Stazione di S.Maria Novella in via Alamanni
L'ordine del giorno che viene proposto è il seguente: - Raccolta formale delle sottoscrizioni all'appello e definizione delle modalità di diffusione.
- Modalità organizzative della campagna "DICO 32 - Salute per tutte e tutti!"
- Organizzazione della rete di iniziative locali del 7 aprile e mappatura delle stesse a livello regionale diffondendo la proposta ai gruppi locali non ancora coinvolti.
- Valutazione della partecipazione a sostegno delle nostre finalità da parte delle forze politiche e sindacali.
 
 

 



martedì 11 aprile 2017

#7april #health4all: Mobilizations in Europe against health commercialisation (Brussels, Βelgium – Napoli, Italy – Thessaloniki, Greece – Galicia and Catalunia, Spain| photos)

#7april #health4all: Mobilizations in Europe against health commercialisation (Brussels, Βelgium – Napoli, Italy – Thessaloniki, Greece – Galicia and Catalunia, Spain| photos)








IAHPE’ s site covers today’ s mobilizations all across Europe for World Health Day.
Bannering in Brussels – and then gathering in front of the national Ministry of Health
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See video here
In Thessaloniki, Greece, doctors, nurses, hospital administrative staff and citizens gathered outside Ippokrateio and Yiorgos Genimatas Hospital, holding an “Our Health Is Not For Sale” banner.
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Ippokrateio
Northern Macedonia’s nursing staff trade unionists outside Genimatas Hospital
Photos from mobilization in Napoli, Italy (Piazza Dante)
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Coruña, Oleiros and Pontevedra, in Galicia (Spain) also organized gatherings for World Health Day…
…and the same happened in Catalunia: Barcelona, Mollet, Lleida, Mataro, Terrassa, Santa Coloma de Gramanet and El Prat de Llobregat

sabato 8 aprile 2017

Accordo tra Sindacati e Comune sul futuro di ATM. Anche la CUB Trasporti firma l'Accordo. Mantenere alto il livello di mobilitazione

Oggi 7 aprile 2017 il Segretario Generale Claudio Signore e Luigi Battipaglia membro di Segreteria CUB Trasporti
hanno sottoscritto l'accordo di massima del 5/4/2017 con il comune di Milano sul futuro del TPL milanese e di ATM.
Ciò è stato possibile solo con l'alto livello di mobilitazione dei tranvieri con la massiccia manifestazione del 3 e lo sciopero totale del 5 aprile. 
Non è la soluzione ai temi dai noi proposti, ma la premessa della loro soluzione anche con i  previsti tavoli permanenti ai quali saremo presenti di diritto.
Ma sarà la capacità dei lavoratori di mantenere alto il livello di mobilitazione ad ottenere concretamente gli obbiettivi prefissati.

 Accordo tra Sindacati e Comune sul futuro di ATM
Mantenere alto il livello di mobilitazione

Il 5 aprile, a seguito della manifestazione davanti a Palazzo Marino e dello sciopero che ha visto la partecipazione praticamente totale dei lavoratori, il Comune di Milano ha chiamato le OO.SS. ad un incontro che, per “un difetto di comunicazione”, non ci ha visto presenti. Cosa che abbiamo già chiarito con l’ufficio del Sindaco.
L’incontro ha prodotto un verbale di accordo che valutiamo positivo, anche se non definitivo, in merito ai contenuti dello stato d’agitazione da noi indetto di seguito riassunti:
ü  affidamento diretto in house, valida e possibile alternativa alla gara, contemplato dalla normativa, nel rispetto del Referendum del giugno 2011 (volgarmente detto sull’acqua), che eviterebbe a priori i danni a Cittadini, Utenti e Lavoratori.
ü  In caso di gara, clausole sociali, garanzie occupazionali, professionali e salariali, di primo e secondo livello, per tutti i lavoratori e per tutti i servizi di ATM.
ü  Lotto di gara unico per tutta la città e per i Comuni dell’area metropolitana) e per tutti i servizi attualmente gestiti da ATM (Tram, Bus, Metrò, officine, parcheggi, amministrativi, ausiliari ecc...)
Il verbale nei suoi punti essenziali prevede:
-        proroga del contratto di servizio con ATM senza riduzioni di servizio né di spesa;
-        impegno dell’amministrazione comunale di individuare le norme tecniche ed economiche per il mantenimento dell’unità di tutti i servizi di mobilità e la salvaguardia occupazionale e salariale;
-        valutazione di fattibilità dell’affidamento diretto in House;
-        in caso di gara, indicazione all’agenzia per la mobilità di procedere su lotto unico mantenendo garanzie occupazionali e contrattuali di primo e secondo livello dei lavoratori ATM;
-        apertura di tavoli di confronto permanenti tra OO.SS., Comune e Azienda in relazione alle procedure di affidamento del TPL a garanzia del percorso delineato con il presente accordo.
Non la soluzione definitiva dei problemi, ma un importante segnale di indirizzo del Comune di Milano, che segna l’inizio di un percorso che dovrà affrontarli e risolverli; quello che anche la CUB Trasporti ha chiesto durante gli incontri precedenti.
ciò è stato ottenuto con l’unità e la partecipazione di massa
dei tranvieri alle mobilitazioni,
che non dovranno sopirsi per i prossimi 13 anni. 
L’unica vera garanzia, perché il percorso delineato diventi concreto, è il mantenimento alto del livello di mobilitazione dei Tranvieri,
che dovranno farsi trovare preparati, nel caso ci si allontani dai contenuti della piattaforma.

martedì 28 febbraio 2017

COLDIRETTI LOMBARDIA - CETA, PRANDINI: NO ALL'ACCORDO, SI TRADISCONO AGRICOLTORI E FUTURO DEL PAESE

24/02/2017 - N.4538 

LOMBARDIA - CETA, PRANDINI: NO ALL'ACCORDO, SI TRADISCONO AGRICOLTORI E FUTURO DEL PAESE

“No all’accordo di scambio con il Canada. Troppo comodo, per loro. Mentre noi ci rimettiamo in ogni senso: offriamo un mercato da oltre 700 milioni di persone contro il loro che è di appena 20 milioni e in più togliamo tutte quelle barriere anche sulle sicurezza alimentare che fino a oggi stanno tutelando i nostri consumatori. Qui si sta facendo solo un favore a qualche lobby, visto poi che viene sancito il principio che per definire un prodotto Made in Italy non serve più la materia prima italiana ma basterà impacchettarlo in Italia e il gioco è fatto. Ripeto, così non va” dice Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, dopo il via libera della UE al CETA, l’intesa sul commercio fra Europa e Canada.

“Mi stupisco che rappresentanti dei Consorzi di tutela di gloriose Dop, come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano, festeggino l’intesa con il Canada, dimenticandosi che per quattro forme di formaggio che pensano di esportare in più chiudono gli occhi sul fatto che in quel Paese si continueranno a vendere liberamente formaggi simil Gorgonzola, Asiago, Fontina, ma anche il famigerato Parmesan, oppure il prosciutto contrassegnato con il marchio “Parma” di una società canadese che ha da tempo registrato il marchio. Non mi pare che ci sia uno scambio equilibrato”.

Secondo un’analisi tendenziale della Coldiretti regionale su dati Istat – nel 2016 la Lombardia ha registrato una battuta d’arresto del suo export agroalimentare in Canada, sfiorando gli 85 milioni di euro rispetto agli 88 milioni del 2014, mentre l’import tendenziale di prodotti canadesi in Lombardia al contrario è tornato a crescere rispetto ai 16milioni e mezzo del 2015.

“Gli italiani – spiega Prandini - devono sapere che con questo accordo potrebbe essere rimessa in discussione la decisione presa in Europa sugli Ogm, rischierebbero di aprirsi autostrade all’ingresso di carne agli ormoni, oggi c’è il divieto, ma tutto tornerebbe in gioco, di grano duro di bassa qualità trattato con glifosate che da noi è stato bandito, che diventerà pasta finta italiana, di prodotti con standard di sicurezza sanitaria lontani da quelli strettissimi di casa nostra, di carne suina che si trasformerà  in salumi che nulla hanno a che vedere con il nostro Paese. Il tutto sarà agevolato perché si eliminano quelle barriere non solo tariffarie che abbiamo voluto per impedire che sulle nostre tavole arrivino cose che fanno male alla salute. E poi un soggetto, ad esempio una grande industria alimentare canadese, che riterrà che queste barriere non siano del tutto state rimosse, potrà chiamare in causa il Paese che si è reso responsabile di ciò chiedendo i danni. Insomma., con questo accordo ci stiamo facendo male da soli. Non lasceremo che l’ultima parola sia quella dei 28 europarlamentari europei italiani su 73 che hanno risposto sì assecondando, spero in modo non consapevole, gli interessi di qualche multinazionale”.

sabato 14 gennaio 2017

Nel 2016 ben 10 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi. (da controlacrisi.org)

Nel 2016 ben 10 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi. E la difficoltà economica è tra le prime cause.       I nuovi dati nel sondaggio di Demoskopika

Nel 2016 ben 10 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi. Perchè? Per le liste di attesa troppo lunghe o perché non si fidano del sistema sanitario della loro regione di residenza e non hanno le risorse economiche per spostarsi e per affrontare i costi della “migrazione sanitaria”.
Una famiglia su due (il 47,1%) ha dichiarato nel sondaggio realizzato da Demoskopika, su un campione rappresentativo di cittadini, di essersi tenuta a distanza dal sistema sanitario nazionale.
Quali le ragione? I pazienti mancati indicano fra i fattori principali i “motivi economici” e le lunghe liste di attesa rispettivamente nel 17,4% e nel 12,8% dei casi; il 6,7% del campione intervistato ha dichiarato di non curarsi “in attesa di una risoluzione spontanea del problema” o, addirittura, per “paura delle cure” come nell’1,5% dei comportamenti rilevati.
“L’impossibilità di assentarsi dal luogo di lavoro”, inoltre, ha rappresentato un deterrente per il 4,8% dei cittadini. Da ultimo, il federalismo sanitario non sembra giovare alla salute degli italiani: il 3,9% degli intervistati, pari a circa 2,4 milioni di italiani, ha dichiarato l’impossibilità a occuparsi della propria salute o di quella di qualche suo familiare perché “curarsi fuori costa troppo, non fidandosi del sistema sanitario della regione in cui vive”.

Quando le spese sanitarie sono indispensabili, molte famiglie finiscono sotto la soglia di povertà. L’impoverimento sanitario colpisce oltre 300 mila famiglie. Si tratta di un indicatore che fotografa la realtà di quelle famiglie che a causa di spese spese sanitarie out of pocket (farmaci, case di cura, visite specialistiche, cure odontoiatriche) sono scese al di sotto della soglia di povertà. L’indagine Demoskopika rivela che a finire nell’area dell’impoverimento, a causa delle spese sanitarie out of pocket, sono soprattutto le famiglie in Calabria, seguite dalla Sicilia, dall’Abruzzo, dalla Campania
In linea generale, il Piemonte è la prima regione per efficienza del sistema sanitario e strappa la prima posizione al Trentino Alto Adige, mentre la Calabria è la regione più “malata” del paese. Nella classifica “IPS 2016” la sanità del Nord si conferma la più virtuosa: dopo Piemonte e Trentino Alto Adige, si piazzano in buona posizione Lombardia ed Emilia Romagna, mentre il Lazio scende di dieci posizioni rispetto allo scorso anno.
Nelle ultime tre posizioni, che indicano le realtà sanitarie più “malate”, ci sono Puglia, Sicilia e Calabria.

mercoledì 11 gennaio 2017

Censis: in otto anni la spesa alimentare nelle famiglie operaie è crollata del 19% (da Rai News 24)


http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/crisi-in-tavola-spesa-alimentare-in-famiglie-operaie-crollata-quasi-20-per-cento-4d407e97-b7cc-45d7-ae9c-89faab4c0b09.html?refresh_ce

Si allarga il food social gap Censis: in otto anni la spesa alimentare nelle famiglie operaie è crollata del 19% Se nell’Italia del ceto medio vinceva la dieta equilibrata dal punto di vista nutrizionale disponibile per tutti - spiega il Centro Studi Investimenti Sociali - nell’Italia delle disuguaglianze il buon cibo lo acquista solo chi può permetterselo Tweet Istat, rincara il carrello della spesa: a giugno +0,2% Prezzi: un altro mese in deflazione, ma sale il carrello della spesa Consumi, Cgil: le famiglie tirano la cinghia, la spesa cala del 6,3% in otto anni 26 ottobre 2016 L'effetto della crisi si fa sentire anche in tavola: sono sempre di meno gli italiani che mangiano carne, pesce, frutta e verdura. In particolare, a ridurre il consumo di carne - solo nell'ultimo anno, come riporta un' indagine del Censis -  16,6 milioni di connazionali. Mentre 10,6 milioni hanno diminuito il consumo di pesce, 3,6 milioni la frutta e 3,5 milioni la verdura. La dieta italiana, fatta di quantità adeguate di cereali, carne, pesce, frutta e verdura, olio d’oliva, formaggi, legumi, ecc., che ci ha portato ad essere uno fra i popoli più longevi al mondo, con un‘aspettativa di vita media di 85 anni per le donne e di  80 anni per gli uomini, rischia di sparire dal quotidiano delle nostre tavole. L'Italia torna alla tavola per ceti Sono le famiglie meno abbienti a ridurre di più gli alimenti di base della buona dieta italiana.
Nell’ultimo anno hanno ridotto il consumo di carne il 45,8% delle famiglie a basso reddito contro il 32% di quelle benestanti. Di carne bovina, il 52% delle prime e il 37,3% delle seconde. Per il pesce, il 35,8% delle meno abbienti e il 12,6% delle più ricche. Per la verdura, riducono il consumo il 15,9% delle famiglie a basso reddito e il 4,4% delle più abbienti. Per la frutta, il 16,3% delle meno abbienti e solo il 2,6% delle più ricche. Se nell’Italia del ceto medio vinceva la dieta equilibrata dal punto di vista nutrizionale disponibile per tutti, nell’Italia delle disuguaglianze il buon cibo lo acquista solo chi può permetterselo. Si allarga il food social gap: spesa alimentare delle famiglie meno abbienti in picchiata
Nel periodo 2007-2015 la spesa alimentare delle famiglie italiane è diminuita in media del 12,2% in termini reali. Ma nelle famiglie operaie è crollata del 19,4% e in quelle con a capo un disoccupato del 28,9%. Ecco spiegato il food social gap: nella crisi il divario nella spesa per il cibo dei più ricchi e dei meno abbienti si è ampliato. Meno potevi spendere per scegliere il buon cibo, più hai dovuto tagliare la spesa. Le differenze a tavola diventano distanze e ormai fratture: si mangia quel che ci si può permettere, e il dibattito ideologico sul valore nutritivo degli alimenti è fuorviante. Allarme carne: il crollo dei consumi minaccia la dieta mediterranea. Se nel periodo 2007-2015 la spesa alimentare è diminuita del 12,2%, quella per la carne è scesa del 16,1%. Nello stesso periodo in Europa solo i greci (-24%) hanno tagliato di più degli italiani (-23%) il consumo pro-capite annuo di carne bovina. Queste riduzioni intaccano consumi di carne che in Italia erano già inferiori agli altri Paesi europei. Infatti, gli italiani si collocano al terz’ultimo posto in Europa per consumo «apparente» (cioè al lordo delle parti non edibili) delle diverse tipologie di carne (pollo, suino, bovino, ovino) con 79 kg pro-capite annui, distanti da danesi (109,8 kg), portoghesi (101 kg), spagnoli (99,5 kg) e anche francesi (85,8 kg) e tedeschi (86 kg).  Rischio salute dalla cattiva alimentazione La riduzione del consumo di alimenti come carne, pesce, frutta e verdura minaccia l’equilibrio nutrizionale della dieta delle famiglie italiane. E aumenta così il rischio di patologie. I tassi di obesità sono più alti nelle regioni con redditi inferiori e con una spesa alimentare in picchiata. Nel Sud, dove il reddito è inferiore del 24,2% rispetto al valore medio nazionale e la spesa alimentare è diminuita del 16,6% nel periodo 2007-2015, gli obesi e le persone in sovrappeso sono il 49,3% della popolazione, molto più che al Nord (42,1%) e al Centro (45%), dove i redditi medi sono più alti e la spesa alimentare ha registrato nella crisi una riduzione minore. - 


http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/crisi-in-tavola-spesa-alimentare-in-famiglie-operaie-crollata-quasi-20-per-cento-4d407e97-b7cc-45d7-ae9c-89faab4c0b09.html

venerdì 30 settembre 2016

Sostegno agli scioperi del 29 settembre : Una mozione di sostegno agli scioperi in Corea, Brasile, Italia e Belgio, adottata in occasione del Congresso della Federazione dei Sindacati SUD-Rail


Corea, Brasile, Italia, Belgio … e altri :
Sostegno agli scioperanti!
il 29 settembre è una giornata di lotta in diversi paesi :
 In Brasile, i metallurgici saranno in sciopero.
 In Italia i ferrovieri e le ferroviere sono chiamati allo sciopero per la difesa del servizio pubblico ferroviario e le rivendicazioni del personale di tutti i settori.
 In Belgio, sarà il giorno di uno sciopero nazionale contro il disegno di legge che attacca i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
 In Corea, i ferrovieri e le ferroviere hanno hanno iniziato uno sciopero ad oltranza per la difesa del servizio pubblico ferroviario e le proprie rivendicazioni .
Sindacato dei Ferrovieri
Unione Nazionale dei lavoratori del Mali

giovedì 26 maggio 2016

due mesi di proteste: tutti contro il jobs act. “VIVA LA FRANCE”, solidarietà del Sindacato ADL ai lavoratori francesi: un esempio per tutti



due mesi di proteste: tutti contro il jobs act
“viva la France”
solidarietà ai lavoratori francesi: un esempio per tutti


In Francia si continua a scioperare, a lottare e combattere contro la “Loi travail”, le misure sul lavoro che il governo francese vuole imporre, costi quel che costi. La riforma, contestata da sindacati e movimenti sociali, prevede di aumentare la flessibilità del mercato del lavoro. In particolare, come nel caso del nostrano Jobs act, la legge intende facilitare i licenziamenti e ridurre i ricorsi davanti al giudice. Allo stesso tempo, il testo si propone di ritoccare il sistema delle 35 ore settimanali, tagliando le indennità per gli straordinari e aumentando il tempo di lavoro settimanale medio. Mentre l'Unione Europea costringe popoli interi all'austerità e alla fame sostenendo le tesi e gli interessi della finanza internazionale e dei grandi gruppi industriali, c'è chi lotta per difendere i propri diritti, il salario, le pensioni, la dignità del lavoro.I lavoratori, organizzati dalla Cgt (Confédération générale du travail), protestano contro la riforma del lavoro, il leader Philippe Martinez ha promesso che gli scioperi andranno avanti finché non verrà ritirata, le agitazioni riguardano anche il settore dei trasporti su gomma, rotaia e per via aerea. Sono cominciati scioperi ad oltranza nel settore ferroviario, nelle raffinerie di petrolio, nel trasporto su gomma, presto sarà la volta dei conducenti della RATP (trasporti pubblici parigini). Intanto, almeno un quinto dei 12mila distributori di carburante è a secco o in difficoltà. Oltre ai citati settori professionali nazionali, localmente ci sono scioperi in molte altre imprese del commercio, delle costruzioni, dell’industria, la posta, il settore culturale, la sanità, i porti etc… Anche il coordinamento intersindacale della Funzione Pubblica parla di sciopero ad oltranza. Azioni di blocco sono condotte in molte città, per esempio a Nimes, dove i trasporti urbani sono rimasti paralizzati per molte ore. Fabbriche, uffici, trasporti e tutti i settori produttivi e dei servizi sono scossi da una protesta dura e determinata che non si vedeva da anni in Europa. In Italia, nonostante le misure dell'attuale e dei precedenti governi abbiano colpito duramente e ripetutamente il mondo del lavoro, non c'è stata una reazione neanche minimamente confrontabile con ciò che sta accadendo in Francia: Cgil/Cisl/Uil hanno definitivamente abdicato al loro ruolo sindacale. In Francia, al contrario, l'imposizione dell'equivalente del “jobs act” da parte di Hollande e del suo governo sta producendo la durissima reazione dei lavoratori e del sindacato e un diffuso e convinto appoggio dell'opinione pubblica francese, appoggio che anche noi condividiamo nella speranza che dalla Francia parta, e si diffonda in tutta Europa, un fiume di proteste contro le imposizioni volute dalle multinazionali che, tramite l’Unione Europea, vogliono sottomettere interi popoli ai loro interessi.

26 maggio 2016

ADL – Sindacato di Base

mercoledì 25 maggio 2016

Lavoratori Fs e Trenord fermi dalle 21,00 del 24 alle 21,00 del 25 maggio 2016. La protesta è promossa dai sindacati di base, CUB, CAT, USB e SGB (da Ancora in Marcia!)

ancora
IN MARCIA !
GIORNALE DI CULTURA, TECNICA E INFORMAZIONE POLITICO SINDACALE, DAL 1908
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TRENI FERMI FERROVIERI IN SCIOPERO !CONTRATTO, PENSIONE, ORARIO DI LAVORO.
DALLE 21 DEL 24, ALLE 18 DEL 25 MAGGIO 2016

.
Lavoratori Fs e Trenord fermi per due giorni.
La protesta è promossa dai sindacati di base, CUB, CAT, USB e SGB

 ADDETTI AI TRENI VIAGGIATORI (Scarica Norme Tecniche)
Trenitalia e Trenord - dalle 21 del 24, alle 18 del 25 maggio 2016 (esclusa la Sardegna)

ADDETTI AI TRENI MERCI
 (Scarica Norme Tecniche)
 
Solo Cargo Fs - dalle 21 del 24 alle 21 del 25 maggio 2016
INVITIAMO TUTTI I  FERROVIERI AD ADERIRE ALLO SCIOPERO PERCHE'
ESSO RIMANE UN INSOSTITUIBILE  STRUMENTO DI PARTECIPAZIONE
DEMOCRATICA DEI LAVORATORI ALLA VITA SOCIALE E POLITICA
LA PROTESTA E' INDETTA PER TUTTO IL PERSONALE DEL GRUPPO FS E PER TRENORD
COMPRESI TUTTI GLI ADDETTI ALLA CIRCOLAZIONE
 TRENI (EQUIPAGGI, STAZIONI, ASSISTENZA, BIGLIETTERIE, ECC.) DI TRENITALIA E TRENORD
IN ALLEGATO A QUESTA MAIL  LE NORME TECNICHE E I SERVIZI ESSENZIALI A LUNGA PERCORRENZA
CHI AVESSE DUBBI SULLE  MODALITA' DI ADESIONE TELEFONI AI DELEGATI E ATTIVISTI D'IMPIANTO

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Una protesta che si annuncia altamente partecipata e che potrebbe paralizzare oltre alla
circolazione anche tutti gli altri servizi ferroviari, manutenzione, assitenza e biglietterie compresi
 Il clima tra i ferrovieri di tutta Italia - non più soltanto macchinisti e capitreno - è infatti, particolarmente
teso a causa delle irresponsabili proposte aziendali orari di lavoro, norme disciplinari, introduzione
di forme contrattuali precarie, ecc. per il rinnovo contrattuale ma anche
in conseguenza della flebile reazioni dei sindacati confederali;
se queste modifiche peggiorative  fossero accettate, colpirebbero pesantemente
tutti i lavoratori del settore, principalmente in RFI, Trenitalia e Trenord
 E non possiamo dimenticarci di 
MAZZONCINI E DELLE SUE SPREZZANTI PAROLE nei nostri confronti 
"....QUANDO SI CHIACCHERA, SI CHIACCHERA...
 QUANDO SI SCIOPERA.... SI SCIOPERA !! "

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Treni garantiti per la lunga percorrenza
Treni 'locali' garantiti in caso di sciopero (dalle ore 06.00 alle ore 09.00 del 25 maggio 2016).