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giovedì 26 maggio 2016

due mesi di proteste: tutti contro il jobs act. “VIVA LA FRANCE”, solidarietà del Sindacato ADL ai lavoratori francesi: un esempio per tutti



due mesi di proteste: tutti contro il jobs act
“viva la France”
solidarietà ai lavoratori francesi: un esempio per tutti


In Francia si continua a scioperare, a lottare e combattere contro la “Loi travail”, le misure sul lavoro che il governo francese vuole imporre, costi quel che costi. La riforma, contestata da sindacati e movimenti sociali, prevede di aumentare la flessibilità del mercato del lavoro. In particolare, come nel caso del nostrano Jobs act, la legge intende facilitare i licenziamenti e ridurre i ricorsi davanti al giudice. Allo stesso tempo, il testo si propone di ritoccare il sistema delle 35 ore settimanali, tagliando le indennità per gli straordinari e aumentando il tempo di lavoro settimanale medio. Mentre l'Unione Europea costringe popoli interi all'austerità e alla fame sostenendo le tesi e gli interessi della finanza internazionale e dei grandi gruppi industriali, c'è chi lotta per difendere i propri diritti, il salario, le pensioni, la dignità del lavoro.I lavoratori, organizzati dalla Cgt (Confédération générale du travail), protestano contro la riforma del lavoro, il leader Philippe Martinez ha promesso che gli scioperi andranno avanti finché non verrà ritirata, le agitazioni riguardano anche il settore dei trasporti su gomma, rotaia e per via aerea. Sono cominciati scioperi ad oltranza nel settore ferroviario, nelle raffinerie di petrolio, nel trasporto su gomma, presto sarà la volta dei conducenti della RATP (trasporti pubblici parigini). Intanto, almeno un quinto dei 12mila distributori di carburante è a secco o in difficoltà. Oltre ai citati settori professionali nazionali, localmente ci sono scioperi in molte altre imprese del commercio, delle costruzioni, dell’industria, la posta, il settore culturale, la sanità, i porti etc… Anche il coordinamento intersindacale della Funzione Pubblica parla di sciopero ad oltranza. Azioni di blocco sono condotte in molte città, per esempio a Nimes, dove i trasporti urbani sono rimasti paralizzati per molte ore. Fabbriche, uffici, trasporti e tutti i settori produttivi e dei servizi sono scossi da una protesta dura e determinata che non si vedeva da anni in Europa. In Italia, nonostante le misure dell'attuale e dei precedenti governi abbiano colpito duramente e ripetutamente il mondo del lavoro, non c'è stata una reazione neanche minimamente confrontabile con ciò che sta accadendo in Francia: Cgil/Cisl/Uil hanno definitivamente abdicato al loro ruolo sindacale. In Francia, al contrario, l'imposizione dell'equivalente del “jobs act” da parte di Hollande e del suo governo sta producendo la durissima reazione dei lavoratori e del sindacato e un diffuso e convinto appoggio dell'opinione pubblica francese, appoggio che anche noi condividiamo nella speranza che dalla Francia parta, e si diffonda in tutta Europa, un fiume di proteste contro le imposizioni volute dalle multinazionali che, tramite l’Unione Europea, vogliono sottomettere interi popoli ai loro interessi.

26 maggio 2016

ADL – Sindacato di Base

mercoledì 20 aprile 2016

Appello alla solidarietà internazionale a sostegno del movimento sociale francese contro la Legge El Khomri


Buongiorno cari compagni,

come sapete un imponente movimento sociale si sta manifestando attualmente in Francia contro la riforma del lavoro, proposta dal Ministro Myriam El Khomri, che costituisce un attacco senza precedenti contro il codice del lavoro.
Diverse giornate d'azione, di scioperi e manifestazioni si sono già svolte nel mese di marzo.

Il punto più alto di questa mobilitazione è stato, senza dubbio, la giornata dello sciopero del 31 marzo quando non meno di un milione e duecentomila persone hanno manifestato nelle città francesi.
Durante queste manifestazioni e azioni, prendendo a pretesto la situazione dello stato d’emergenza, le forze di polizia hanno moltiplicato le provocazioni e gli arresti nei confronti dei militanti e delle militanti.  Questa repressione si è abbattuta, e non è un caso, soprattutto  sui giovani che partecipano massicciamente al movimento. Si tratta certo di fatti non nuovi, ma una volta di più, il governo usa la forza e la criminalizzazione del movimento sociale per meglio screditarlo.

Essendo necessario amplificare il movimento di contestazione, nell’agenda della mobilitazione si sono contate, nel mese di aprile, diverse date segnate da manifestazioni : martedì 5 aprile e sabato 9 aprile. Appelli al blocco, notti sulle piazze pubbliche (iniziativa del collettivo Nuit debout !Notte in piedi!) sono organizzati per permettere di dare continuità a questo movimento e un coinvolgimento forte della base dei manifestanti e degli scioperanti.

Altre date sono previste. E già da ora è fissata una nuova data di mobilitazione, che si annuncia massiccia, il giorno 28 aprile, con un appello intersindacale di 7 organizzazioni, allo sciopero generale sulla parola d’ordine: “Né negoziabile, né emendabile, ritiro della Legge sul Lavoro”.

Al fine di dare eco alla nostra mobilitazione, abbiamo bisogno del vostro sostegno, cari compagni, care compagne.
Vi proponiamo, a questo fine, d’organizzare, in questa giornata di sciopero generale di giovedì 28 aprile ( o i giorni che precedono questa data), presidi di sostegno al nostro movimento sociale davanti ai consolati e alle ambasciate di Francia nei vostri Paesi.
Vi proporremo, a  breve, un modello di lettera da consegnare ai servizi consolari e alle ambasciate in conclusione ai vostri presidi.

Saluti sindacalisti e internazionalisti
Jérémie Berthuin pour la Commission internationale de Solidaires.   
Jérémie Berthuin per la Commissione internazionale di Solidaires

venerdì 5 febbraio 2016

In presidio per gli studenti sospesi: “Occupare è giusto!” (dal sito ZEROINCONDOTTA,www.zic.it)

da ZEROINCONDOTTA
http://www.zic.it/in-presidio-per-gli-studenti-sospesi-occupare-e-giusto/

In presidio per gli studenti sospesi: “Occupare è giusto!”


Iniziativa all’Isart, nel primo giorno di “lavori utili” dei ragazzi sanzionati per le proteste delle scorse settimane. Cas: “L’unico modo per ottenere quello che ci spetta è la lotta quotidiana nelle scuole e in città”.
04 febbraio 2016 - 19:31

12644897_488862214631742_5568921246197705003_nOggi durante le prime giornate di “lavori utili” degli studenti sospesi per aver occupato, abbiamo fatto un presidio davanti al liceo Isart, per sostenere i nostri compagni di scuola e amici, di questo stesso liceo ma anche di tutti gli altri istituti che hanno occupato e i cui studenti hanno ricevuto sanzioni disciplinari. Occupare è giusto e soprattutto legittimo nei nostri istituti che rischiano di crollarci addosso per la mancanza di manutenzione, che non ci offrono laboratori, materiali, addirittura aule e professori mancano spesso. Una scuola che vuole costringerci con l’alternanza scuola lavoro a essere sfruttati in aziende che guadagnano sul nostro lavoro gratuito, con i presidi che esercitano un potere dispotico con ricatti e minacce a professori e studenti. Solidali con tutti e tutte gli studenti occupanti, l’unico modo per ribaltare la situazione e ottenere quello che ci spetta è la lotta quotidiana nelle nostre scuole e nella nostra città!

Cas (Collettivo Autonomo Studentesco)
***Contro ogni forma di repressione, solidarietà a tutti gli studenti colpiti da sanzioni disciplinari per l’occupazione!***
Scuola, raffica di sanzioni e 5 in condotta agli occupanti
Striscioni di solidarietà fuori dalle scuole [foto], Cas: “La nostra dignità sta anche nel combattere chi tenta di azzittirci con ‘punizioni’ e richiami”.
18 gennaio 2016 - 19:49

Contro ogni forma di repressione, solidarietà a tutti gli studenti colpiti da sanzioni disciplinari per l’occupazione!
Fermi (foto fb Cas)Vediamo come a Bologna l’inaridimento del movimento giovanile abbia portato alla conseguenza che siamo ormai l’unico collettivo studentesco che in questa città porta avanti la lotta reale nelle scuole. Da anni ci battiamo come Cas in tutte le scuole bolognesi per portare avanti momenti di mobilitazione e supportiamo ogni studente che decida di mettersi in gioco in percorsi di riappropriazione e rivendicazione di diritti. Noi siamo e saremo sempre presenti. Infatti crediamo che le vere ingiustizie siano lasciare gli studenti in scuole fatiscenti o senza i materiali e personale adeguati per poter svolgere le lezioni. Le scuole che sono state occupate riscontrano gravi problemi di edilizia scolastica e di risorse, come ad esempio soffitti pericolanti, grandi crepe sul muro, temperatura rigida nelle aule a causa della mancanza del riscaldamento e assenza di materiali e laboratori per poter svolgere validamente l’attività scolastica. E pretendiamo che le istituzioni scolastiche bolognesi si misurino sulle nostre istanze in modo serio, dall’edilizia scolastica passando per il carovita dello studente fino ad arrivare all’alternanza scuola-lavoro, che come già ribadito più volte non fa altro che sottopagare, o ancora peggio sfruttare gratuitamente il lavoro e la fatica degli studenti tramite false promesse e beceri ricatti.
In questo processo di aziendalizzazione e privatizzazione che dura anni, la “Buona Scuola” del Governo Renzi si è inserita inasprendo e peggiorando sempre di più la situazione attraverso l’utilizzo di logiche perverse di meritocrazia sbagliata e discriminante, come già abbiamo potuto vedere nel Jobs Act o nel Piano Casa, manovre atte ad “affondare” sempre di più chi ha già poco e niente. Un esempio lampante di cui si dibatte molto in questi mesi, è il nuovo ruolo che assume il preside, divenuto unico protagonista e manager vero e proprio di quella scuola-azienda cui hanno mirato di creare tutti gli ultimi governi, diventando giudice della capacità d’obbedienza dei propri docenti come evidenzia un documento dell’ANP (Associazione Nazionale Presidi) che parla di non avere più grazie alla nuova riforma le “mani legate” contro i “docenti contrastivi”, cioè coloro che dicono le loro opinioni sui metodi e sulla scuola in generale, come se pensarla diversamente fosse un difetto da smussare. Una figura che acquisisce uno strapotere totalmente squilibrato su di sé, che in mezzo a una comunità che dovrebbe essere atta a costruire un ambiente sociale, collaborativo e istruttivo toglie in pratica agli organi preesistenti negli istituti il potere esecutivo, consentendogli di mantenere, a volte, la libertà di parola.
Effetti di ciò si sono già resi manifesti in tutto il territorio italiano, infatti decine di studenti in diverse città sono stati sospesi e/o denunciati per atti che hanno una forte legittimità politica: tante occupazioni sono infatti state messe in campo per protestare contro la nuova riforma, con uno slancio ancora maggiore dell’anno precedente dopo che, nonostante le migliaia di persone che si sono mobilitate, il governo ha deciso di far votare la “Buona Scuola” con un voto di fiducia in Agosto, tagliando deliberatamente fuori tutto il mondo della formazione. L’occupazione è una pratica legittima che da anni viene proposta da noi studenti, che in essa si mettono in gioco per ricostruire e trasformare la scuola nell’ambiente autogestito, libero e aperto di cui abbiamo bisogno. Scioperare, bloccare, il proprio posto di “lavoro” è un nostro diritto, poiché è il modo più radicale per attirare l’attenzione di tutta quella schiera di politicanti e burocrati che pensano siamo solo oggetti da spostare da un luogo all’altro, senza preoccuparsi che la mancanza di risorse porta una conseguente mancanza di educazione e preparazione per noi. I presidi quindi quest’anno hanno approfittato dell’aumento ulteriore del loro stra potere, per dimostrare con atti di forza come le sanzioni disciplinari e i cinque in condotta, il loro assoluto dominio su tutto ciò che riguarda noi studenti, dall’educazione al diritto a protestare per le condizioni pessime e insostenibili dei nostri istituti. Crediamo sia importante che questi attacchi non passino indisturbatamente, per questo facciamo un appello a tutti i collaboratori scolastici, agli amministratori, ai professori stessi di creare solidarietà e reciprocità nell’ambiente che condividiamo ogni giorno: siamo tutti ricattabili e la nostra dignità sta anche nel combattere chi tenta di azzittirci con “punizioni” e richiami.
La nostra lotta quindi continuerà e sarà sempre più dura, finché non avremo risposte e soluzioni concrete ai problemi che già da anni affliggono lo studente, che sempre più dal sistema Scuola viene sminuito, sfruttato e ritenuto solo un semplice numero, come dimostrano le Invalsi.
Esprimiamo inoltre solidarietà a tutti i ragazzi e le ragazze che hanno subito la sempre più forte repressione portata avanti dai presidi e da alcuni docenti, perché con loro a lottare c’eravamo anche noi. Stamattina per ribadirlo abbiamo attaccato in varie scuole striscioni in solidarietà a tutti gli studenti e studentesse colpiti da un’ingiusta e arbitraria repressione, perché la lotta per il diritto allo studio e a ambienti scolastici adeguati, è di tutti e tutte!
Collettivo Autonomo Studentesco
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Stamattina abbiamo attaccato in varie scuole di Bologna striscioni di solidarietà con tutti gli studenti e le studentesse colpiti da sanzioni disciplinari, denunce o 5 in condotta a causa delle occupazioni, momenti di lotta intensa e radicale che sono però oggi l’unico modo per attirare l’attenzione e impossibilitare l’indifferenza di chi continua a credere di poter svendere la nostra educazione all’azienda con il progetto di alternanza scuola-lavoro più redditizio o la nostra salute lasciandoci in edifici che rischiano di crollare da un momento all’altro.
Siamo totalmente contrari all’abuso di potere che presidi e alcuni docenti hanno usato contro rivendicazioni legittime di diritti da parte di noi studenti, ci appelliamo perché la solidarietà sia comune a tutti e tutte!
Collettivo Autonomo Studentesco

martedì 6 ottobre 2015

Chiediamo il rispetto della Sentenza e il reintegro di Salvatore Ferla sul posto di lavoro. Firma la petizione on-line

Chiediamo il rispetto della Sentenza del giudice Giorgio Mariani del Tribunale di Milano e il reintegro di Salvatore Ferla , dipendente SEA e attivista sindacale ADL di Malpensa , sul posto di lavoro

Chiediamo il rispetto della Sentenza e il reintegro di Salvatore Ferla sul posto di lavoro

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Le sentenze vanno rispettate

ADL Varese 
15 set 2015 — Comunicato stampa ADL Varese
Timeline Photos - ADL Associazione Difesa Lavoratrici Lavoratori Malpensa | Facebook

martedì 24 marzo 2015

Video : 23 marzo 2015 Presidio unitario contro i licenziamenti ex Addetti Aree Sosta Comune di Milano e lavoratori SEA

23 marzo 2015 Presidio unitario contro i licenziamenti ex addetti aree sosta comune MI e lavoratori SEA

Milano (Lombardia) - 23 Marzo 2015
gli ex Addetti a Sosta Milano insieme con i Lavoratori SEA hanno effettuato unitariamente un Presidio davanti a Palazzo Marino sede del Comune di Milano contro i licenziamenti. . Ennesimo presidio per avere diritto costituzionale "Lavoro" e presidio contro il licenziamento del rappresentante sindacale ADL Salvatore Ferla. 
di ComitatoSM
guarda il video

FOTO, Milano : presidio unitario a Palazzo Marino contro i licenziamenti e in solidarietà con Salvatore Ferla (lavoratore SEA e Rappresentante sindacale ADL) e con gli ex-Addetti alle aree di sosta del Comune di Milano

FOTO dal presidio unitario a Palazzo Marino contro i licenziamenti e  in solidarietà con Salvatore  Ferla (lavoratore SEA  e Rappresentante sindacale ADL) e gli ex-Addetti alle aree di sosta del Comune di Milano





mercoledì 18 marzo 2015

Protesta al Terminal 2 di Malpensa, nella mattina di lunedì 16 marzo, in solidarietà con Salvatore Ferla, sindacalista dell'ADL (Associazione Diritti dei Lavoratori) licenziato da Sea. Presente anche una delegazione del nostro Coordinamento

Le sigle del sindacalismo di base hanno tenuto un presidio al Terminal 2 dell'aeroporto, per protestare contro la decisione di Sea

Protesta al Terminal 2 di Malpensa, nella mattina di lunedì 16 marzo, in solidarietà con Salvatore Ferla, sindacalista dell'ADL (Associazione Diritti dei Lavoratori) licenziato da Sea.

"Ferla uno di noi", "Rivogliamo Ferla in Sea" e anche un "Je suis Ferla": erano gli slogan comparsi sugli striscioni srotolati dalla ADL, a cui si sono affiancate altre sigle del sindacalismo di base attivo a Malpensa (Cub Trasporti e anche Usb, la sigla per cui Ferla è stato delegato in passato). Accanto ai sindacati, si sono visti anche alcuni esponenti locali delMovimento 5 Stelle e del Partito Comunista dei Lavoratori (Ferla è anche un simpatizzante del Movimento 5 Stelle). Era presente anche la consigliera regionale del M5S Paola Macchi.
varesenews.it