COMUNICATO STAMPA
NON VOGLIAMO “SOLDI” (NÈ TANTOMENO MANCE)…
… MA SOLO (I NOSTRI) DIRITTI… !
Le
notizie già annunciate da Renzi, dopo la sentenza della Corte Costituzionale,
ci fanno sentire derubati per la seconda volta...
Che
le pensioni non potevano essere bloccate fu una cosa da noi denunciata
immediatamente dopo l’approvazione della legge Fornero, ma ora, e ci sono
voluti tre anni, la Corte Costituzionale ha doverosamente annullato l’articolo
24 voluto dai “professori” (anche Monti), che non conoscevano l’articolo 36 e
38 della Costituzione.
A
Renzi non piace questa sentenza e in realtà in questo ci trova concordi:
dovevamo vincere 12 a 0, non grazie a 6 favorevoli e 6 contrari, con il parere
favorevole dell’eroico Criscuolo.
A
parte alcune debolezze contenute nella stessa sentenza, dobbiamo constatare che
ben sei giudici hanno contraddetto valutazioni e chiarissimi giudizi
espressioni da decine di altre sentenze della stessa Corte.
Ciò
ci fa pensare che con le nuove nomine dell’era Renzi, la stessa Corte assumerà
e interpreterà la Costituzione in chiave molto più moderna... Ma fino ad oggi
ogni sentenza della Corte è stata onorata, anche quella (n°116/2013)
che riteneva illegittimo il contributo di solidarietà dato alle pensioni d’oro,
per il quale furono restituite migliaia e migliaia di euro in pochi mesi,
mentre pare, almeno per noi, con pensioni più modeste, che non sarà più così.
Diciamo
subito a Renzi che vogliamo tutto e subito, non per i soldi, ma per i diritti
costituzionali a cui nessuno può rinunciare. Diremo ai pensionati di non
accettare questa misera “mancia” (lorda) e di dar luogo invece a nuovi ricorsi,
alle class action che stiamo preparando, ma soprattutto cercheremo di
suonare le campane a tutti i pensionati e i lavoratori, per risalire la china
dalle 8 riforme pensionistiche subite per riportare le pensioni a quel diritto
costituzionale e a quelle modalità previste dagli articoli 36 e 38 della
Costituzione.
Articoli
che prevedono pensioni calcolate in funzione “della quantità e qualità del
lavoro esercitato” e tali da garantire “una vita libera e dignitosa per il
pensionato e la propria famiglia”. Soprattutto una pensione che (art. 38) “non
deve essere data solo al momento della collocazione a riposo, ma deve essere
mantenuta in relazione al costo della per tutta la vita”. Su questi problemi ci
sono decine e decine di sentenze e moniti della Corte, verso il legislatore di
turno, sollecitando modifiche ai sistemi di perequazione annuale.
Se
oggi le pensioni sono diminuite del 38% rispetto al costo della vita e si sono
discostate eccessivamente dai salari, significa che le cose non funzionano come
la Corte e la Costituzione prevedono.
La
battaglia delle pensioni contro Renzi e Boeri è solo iniziata ed ha come
obiettivo finale il rispetto della “meritata” pensione, come diritto
irrinunciabile per i pensionati di ieri, di oggi e di domani!
Intanto
lunedì 25 a Pistoia nascerà il CNLpu (Comitato di Lotta Nazionale pensionati
uniti) per le pensioni, per preparare il 16 giugno una grande manifestazione a
Roma, con cui continuare la nostra lotta!
Gallori Ezio
Responsabile della rivista Le Lotte dei Pensionati
Ex sindacalista